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Il caffè incontra l'Europa - (Il consumo e l'importazione)

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- Il caffè incontra l'Europa -

(Il consumo e l'importazione)



Fino a pochissimi anni fa, il caffè era al secondo posto nella graduatoria dei prodotti più venduti nel mondo, dopo il petrolio. Oggi ha perso qualche punto e occupa la quarta posizione. Ma anche cosi il volume d'affari legato alla bevanda è enorme. Il successo del caffè, che lo ha portato a questi prestigiosi traguardi, non è in fondo troppo antico: non sono neppure quattro secoli che la bevanda è giunta dall'Arabia, e non ancora tre secoli che si è radicata nelle nostre abitudini.

La domanda appare ovvia: 'quando si bevve per la prima volta il caffè?'. A questo interrogativo rispondono diverse leggende, più o meno suggestive, che soccorrono la mancanza di dati certi. Secondo quanto tramandato da un frate maronita, Antonio Fausto Nairone, professore di teologia alla Sorbona fra il Sei e il Settecento, si attribuisce la ``scoperta'' del caffè ad un gruppo inconsapevole di capre. In una imprecisata regione d'Oriente, alcuni pastori notarono un giorno che le loro capre erano turbate da una insolita irrequietezza e non riuscivano a riposare neppure la notte. Lo riferirono ai monaci del vicino convento (chiamato simbolicamente Schehodet, cioè testimonianza), i quali compresero ben presto che all'origine del fenomeno vi dovevano essere le bacche di certi arbusti della cui esistenza nessuno, fino ad allora, si era accorto. Dopo vari esperimenti, uno dei sant'uomini scoprì che con semi abbrustoliti si poteva preparare una bevanda 'nera come l'inferno', che aveva il potere di scacciare il sonno. I confratelli ne furono lieti: quanto meno gravosa sarebbe risultata la veglia di mezzanotte, per le rituali preghiere!



Il caffè dunque venne considerato un vero e proprio dono di Dio: dono prezioso, quasi magico, che ha il potere di tener deste le menti e di acuire l'attività del pensiero.

Il carattere divino attribuito alla bevanda è presente in quasi tutte le versioni sull'origine del caffè. Come quella che ha per protagonisti Maometto e l'Arcangelo Gabriele. La leggenda dice infatti che il vigile Arcangelo portò

dal cielo un po' di caffè al profeta che si stava lasciando vincere dalla sonnolenza, incurante dei gravi compiti che lo attendevano. Bastarono pochi sorsi: Maometto sentì sprigionarsi dentro un tal vigore che riuscì, dice Nairone, a 'disarcionare quaranta uomini e a rendere felici quaranta donne'.

Gli storici concordano invece sulla attribuzione della patria d'origine della Coffea arabica: si tratta della regione di Caffa in Abissinia, che tuttavia non diede, come potrebbe sembrare, il nome alla pianta. La parola caffè deriva dall'arabo qahwaè che significa l'eccitante, lo stimolante.

Il caffè si diffuse capillarmente in Europa a partire dal Settecento. Per esempio in Austria l'ingresso della bevanda nella città di Vienna avvenne nel 1683, durante l'assedio degli ottomani, che lasciarono nell'accampamento abbandonato molti sacchi contenenti chicchi neri, che inizialmente furono scambiati per il mangime dei cammelli.

A Parigi il caffè fece il suo ingresso nella corte di Luigi XIV, in occasione della visita diplomatica dei consiglieri di Maometto IV. Proprio in Francia venne istituito il primo monopolio del caffè: lo Stato intuì la portata della nuova bevanda, e decise di averne totalmente il controllo. Questo fece alzare di molto i prezzi, che tornarono a scendere quando il mercato fu liberalizzato. Nella Parigi del Settecento, forse la città capitale dell'Europa di quel secolo, i luoghi dove consumare la bevanda crebbero in modo esponenziale: in pochi anni la capitale francese contava oltre 300 caffè! Questi luoghi ospitavano categorie diverse l'uno dall'altro, creando dei veri e propri centri culturali. Voltaire, Rousseau e Diderot sono solo alcuni dei più grandi pensatori dell'epoca che frequentavano regolarmente i caffè. Buona parte della Rivoluzione francese si preparò nei caffè; fu proprio dal Cafè de Foy che partì l'ordine di attaccare la Bastiglia.

Nel mondo tedesco, al contrario, la diffusione del caffè fu più lenta, probabilmente per gli alti costi del trasporto via terra sino al centro della Germania.


L'Italia fu, insieme alla Francia, il paese che riservò al caffè la migliore accoglienza, ad iniziare da Venezia per poi estendersi a tutto il resto della penisola, perfino nello Stato Pontificio. Nel nostro paese, i caffè si svilupparono soprattutto nell'Ottocento, diventando come in Francia dei veri e propri centri culturali. Ne è un esempio la comnia del caffè di cui faceva parte anche Cesare Beccaria.

Come si può notare, la misteriosa bevanda nera ha conquistato il mondo occidentale, basti pensare che nel 1983, l'Italia contava ben 400.000 punti vendita di caffè, e nonostante ciò siamo solo al quarto posto della classifica europea.




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