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JAMES STIRLING

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JAMES STIRLING


L'architetto inglese James Stirling, divenuto, abbastanza rapidamente, famoso a livello internazionale per il progetto del complesso per la facoltà d'ingegneria di Leicester del 1963, si era, anch'egli, formato in ambiente funzionalista, ma tese ben presto a personalizzare la propria opera attingendo, almeno all'inizio, ai repertori offerti da quelle che sono state solitamente definite avanguardie storiche, in particolar modo ricorrendo a taluni motivi del linguaggio dell'architettura espressionista e di quella costruttivista.

In questa logica deve essere anche vista la tendenza dell'architetto inglese ad esporre, in maniera volutamente appariscente, gli elementi dell'impiantistica e, in genere, gli apparati tecnici.

Ma, da questo punto di vista, non si può non ricordare, però, che l'opera di James Stirling ha le sue radici in quel momento della produzione architettonica britannica che viene comunemente definito brutalismo e che costituì uno dei tentativi dei giovani progettisti inglesi di affrancarsi, senza tuttavia volersene poi troppo allontanare, dalla lezione di Le Corbusier e degli altri maestri del funzionalismo europeo.

Detto movimento esaltava i materiali grezzi, l'esibizione schietta del cemento, del vetro, dell'acciaio, dei mattoni, ma anche di fili elettrici e tubature degli impianti, in modo che l'edificio dichiari esattamente come è e cosa è; inoltre le esigenze emotive richiedono immagini memorabili, che si opponessero alla bellezza classica, in un certo senso definita "anti-artistica".



Infatti la magnifica architettura degli anni venti, non mostrava alcun interesse per i materiali in quanto tali.

La nuova estetica del brutalismo rinasce con l'amore per i materiali e cerca di stabilire, in maniera naturale, un'unità tra la forma costruita e gli uomini che la usano. Quindi l'architettura e l'urbanistica devono creare trasformazione, crescita e vitalità comunitaria; il sogno di Le Corbusier di una Ville Radieuse si basava su un tracciato terribilmente banale; la città di Le Corbusier era un'enorme scacchiera organizzata assialmente.

Il brutalismo optava per qualcosa di più complesso e meno geometrico. L'interesse è il flusso più che la misura, e l'idea che soddisfa tali requisiti è il "cluster", cioè il grappolo, ovvero un'aggregazione intrecciata, complicata, spesso mobile, ma con una struttura ben determinata.

Nel prosegui della sua opera Stirling tende, comunque, ad accentuare la componente monumentale dell'architettura.

Ciò è facilmente riscontrabile, per esempio, nel progetto con cui egli partecipò nel 1984, al concorso per la ristrutturazione del complesso FIAT Lingotto di Torino.





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