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LE CONSEGUENZE A CUI SI PUÒ ANDARE INCONTRO NELLA LAVORAZIONE DEI VARI MATERIALI - Norme di prevenzione nella lavorazione del legno, Norme di p

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LE CONSEGUENZE A CUI SI PUÒ ANDARE  INCONTRO NELLA LAVORAZIONE DEI VARI MATERIALI


L'igiene del lavoro mira a prevenire e a difendere i lavoratori da tutte quelle cause di malattie, infortunio, invalidità o inabilità permanente dipendenti dall'esercizio di un mestiere o di una professione. In questo senso si opera anzitutto cercando di eliminare o di ridurre le possibili cause nocive.  La medicina del lavoro ha riconosciuto che molte malattie dipendono direttamente da determinate cause legate allo svolgimento dell'attività lavorativa: fatica, cause fisiche (rumore, irradiazioni, posizione scorretta del corpo), cause chimiche (esalazioni di gas o sostanze chimiche), polveri (ad esempio, di carbone nelle miniere), agenti infettivi o parassitari (ad esempio, gli agricoltori possono contrarre facilmente il tetano o il carbonchio). La legge riconosce 42 diverse malattie professionali nell'industria e 7 malattie professionali per i lavoratori dell'agricoltura, ma è senza dubbio auspicabile un ampliamento di tale elenco e una decisa lotta alle cause che provocano queste malattie.


Norme di prevenzione nella lavorazione del legno.



La lavorazione del legno comportando l'uso di macchine e utensili particolari quali piallatrici, trapani, può dare luogo a malattie delle vie respiratorie, degli occhi e a infortuni vari.

Le norme di prevenzione riguardano, nel primo caso, l'ambiente di lavoro che deve essere munito di aspiratori speciali e, nel secondo caso, l'uso degli attrezzi.

In caso di ferite occorre subito asportare il materiale estraneo e disinfettare. La disinfezione deve essere molto scrupolosa in caso di ferite profonde per evitare i pericoli del tetano.


Norme di prevenzione nella lavorazione dei metalli.

Il piombo, usato durante i lavori di decorazione e di verniciatura, provoca il saturnismo, avvelenamento acuto o cronico, il quale si manifesta con caratteristica anemia, dimagrimento progressivo, nausee, coliche addominali.

L'operaio che è esposto all'azione del piombo deve curare la massima pulizia delle mani prima dei pasti, fare bagni frequenti, astenersi dalle bevande alcoliche.

L'allontanamento periodico dall'ambiente di lavoro risulta utile per limitare le estreme, anche mortali, conseguenze del saturnismo.


Il mercurio usato nei lavori di indoratura e negli apparecchi scientifici provoca l'idrargismo, il quale si manifesta con infiammazione delle gengive, caduta dei denti, tremito degli arti, disturbi gastro-intestinali.

Per gli operai che sono esposti all'azione del mercurio si consigliano una buona alimentazione e l'uso delle maschere per evitare l'inalazione dei prodotti che si disperdono nell'atmosfera.

Le polveri che si sviluppano nelle miniere, nelle fonderie, nelle vetrerie e in altri ambienti di lavoro possono agire tanto sul piano fisico quanto su quello chimico, provocando tipiche malattie professionali.


I pericoli dell'industria conciaria.

L'industria del settore conciario è una delle attività più inquinanti e crea, pertanto, gravi problemi ecologico-ambientali.

Il cromo, l'arsenico, i solventi e altri prodotti, usati nelle varie fasi della concia, esercitano effetti deleteri sull'organismo umano e sull'ambiente.

L'impatto delle sostanze chimiche rappresenta, infatti, una potenziale minaccia per l'ambiente in quanto l'inquinamento interessa tre elementi essenziali: l'aria, l'acqua, il suolo.

Le elevate concentrazioni di cromo nel terreno pongono non solo gravi problemi di alterazione della fertilità biologica del suolo contaminato, ma attraverso la catena del ciclo alimentare (vegetali-animali) costituiscono una sorgente diretta di rischio per l'uomo. Né sono da sottovalutare le malattie professionali e gli infortuni che rischiano gli addetti alla concia. Recentemente alcuni ricercatori cercano nuovi prodotti da impiegare nella concia delle pelli in sostituzione totale o parziale del cromo, essendo questo, peraltro, un metallo richiesto per altri molteplici usi.

Una interessante alternativa potrebbe essere la concia ai sali di titanio.


Le conseguenze causate dai combustibili fossili e liquidi.

Tutti i combustibili causano dei danni, anche se non eccessivamente gravi, quando bruciano. La torba origina un fumo maleodorante ed ecologicamente nocivo. La lignite picea, riscaldata, emette vapori acidi; quella bituminosa brucia con fiamma fuligginosa ed è ricca di sostanze volatili. L'antracite, fra tutti i carboni fossili, è quello che produce i fumi meno inquinanti.

Il petrolio, invece, è un combustibile liquido. Il suo trasporto può causare, a volte, gravi problemi di inquinamento. Le petroliere che solcano i mari con un carico di centinaia di migliaia di tonnellate di greggio, pur essendo dotate di efficaci sistemi di sicurezza, sono esposte  al pericolo di naufragi.

Si sono verificati anche recentemente casi di petroliere che hanno inquinato gravemente le acque del mare per migliaia di chilometri quadrati. Anche il lavaggio delle cisterne che le petroliere effettuano in mare tra un carico e l'altro si rivela fortemente dannoso.

Le perdite di petrolio che avvengono nei modi suddetti sono micidiali per la fauna e la flora marina; Anche le coste raggiunte dalla nera marea del greggio subiscono gravi danni.

Gli effetti nocivi di questi disastri ecologici sono incalcolabili. Per cercare di ridurre l'inquinamento da petrolio si sono messe a punto delle tecniche di rimozione con l'impiego di speciali sostanze chimiche che sciolgono, assorbono o affondano il liquido; però i risultati non sono soddisfacenti.


Le uniche fibre di origine minerale sono quelle di amianto. Attualmente l'amianto (o asbesto) è sotto accusa: la presenza di amianto negli ambienti di lavoro porta ad una malattia professionale simile alla silicosi, detta asbestosi.




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