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LE FONTI ENERGETICHE



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iNDICE













LE FONTI ENERGETICHE 2


CARBONE 3


1. ORIGINE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .


2. TIPI DI CARBONE 4


ESTRAZIONE DEL CARBONE 6


IMPIEGHI DEL CARBONE 8


INQUINAMENTO 9


TECNOLOGIE DEL CARBONE PULITO 10


7. BIBLIOGRAFIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .


















LE FONTI ENERGETICHE





Si possono dividere in due principali categorie:




Rinnovabili



Sono le fonti che sfruttano, direttamente o indirettamente, i fenomeni fisici e biologici indotti dall' irradiazione del Sole sulla Terra.

Fanno parte di questa categoria le seguenti fonti:



acqua


sole


calore endogeno


vento


biomassa




Non rinnovabili



Sono quelle fonti destinate, in periodi più o meno lunghi, ad esaurirsi.

Fanno parte di questa categoria le seguenti fonti:



carbone


petrolio


metano


uranio














CARBONE




Combustibile fossile più diffuso nel mondo, è una roccia sedimentaria costituita da materiale organico, come carbonio, idrogeno, ossigeno, e piccole quantità di azoto e zolfo e materiale inorganico, come calcite o argilla.








ORIGINE



Il carbone è derivato dalla lenta e complessa trasformazione di sostanze organiche, nella maggior parte vegetali, depositati in grandi quantità in ambienti prevalentemente lagunari, palustri o lacustri.

Nelle passate ere geologiche, in particolare nel Carbonifero (345-280 milioni di anni fa), gran parte della superficie terrestre era occupata da paludi in cui cresceva una vegetazione lussureggiante che comprendeva molte varietà di felci, alcune grandi come alberi. Man mano che morivano, per i diversi fattori ambientali, le piante venivano sommerse dall'acqua: la materia organica dunque non si decomponeva, ma cominciava a subire un lento processo di carbonizzazione, una particolare forma di fossilizzazione consistente nella perdita graduale e continua di atomi di idrogeno e di ossigeno, con il conseguente accumulo di un'alta percentuale di carbonio. In tal modo si formarono i primi giacimenti di torba, ricoperti col passare del tempo da strati di terreno più o meno spessi. In migliaia e milioni di anni la pressione degli strati sovrastanti, i sommovimenti della crosta terrestre e, talvolta, il calore dei vulcani compressero e compattarono gli originari depositi di torba, trasformandoli progressivamente in carbone. Allo sconvolgimento della crosta terrestre si portano alla formazione di montagne. Gli strati si piegarono e si spaccarono, facendo così nascere l'attuale struttura dei giacimenti.





















TIPI DI CARBONE


Vi sono differenti tipi di carbone. Ogni tipo di carbone ha un suo contenuto più o meno elevato di carbonio, che dipende dalla durata del seppellimento e dagli eventi geologici successivi che hanno colpito il giacimento. Si possono dividere in due principali categorie: naturali e artificiali. I carboni naturali comprendono i carboni fossili; i carboni artificiali sono quelli che attraverso delle distillazioni permettono di creare un prodotto non presente in natura.






Carboni naturali




Torba, sostanza spugnosa, bruna o nera, che mostra ancora, con molta evidenza, i resti delle piante. È composta per la maggior parte da acqua, quasi l'80%, e non è considerata un carbone vero e proprio. Si tratta di muschi parzialmente alterati, che una volta crescevano nelle paludi e nei pantani. Viene estratta dalla torbiera, dove viene tagliata, per l'utilizzo, in piccole mattonelle. Quando brucia, fa una fiamma assai fumosa. È usata come combustibile negli altiforni e come concime nel campo del giardinaggio.




Lignite, è una massa compatta terrosa, di colore bruno o nerastro. È di formazione piuttosto giovane e viene principalmente estratta con delle miniere a cielo aperto. La sua fiamma, quando arde, fa molto fumo.




Litantrace, costituito da resti vegetali intensamente alterati e non più riconoscibili a occhio nudo. Nero, più o meno compatto, fornisce i più grandi giacimenti carboniferi del mondo. È composto per la maggior parte da carbonio, quasi il 90%, e da piccole parti di composti volatili.




Antracite, è un combustibile duro, compatto, nero, ad alto contenuto di carbonio. Si tratta del carbone più vecchio. È duro, resistente e brucia con una fiamma corta, priva di fumo. Man mano che il carbone invecchia, si libera da solo dell'umidità e della materia volatile, e, pertanto, il carbone più vecchio è costituito quasi esclusivamente da carbonio.







Carboni artificiali







Adsorbente o attivo, si ottiene dalla combustione di legno, segatura, lignite con prodotti ossidanti come solfato di sodio, solfato di manganese, ecc. Si usa nella decolorazione, depurazione di zuccheri, oli commestibili, bevande, acque potabili, per l'assorbimento di gas e vapori di recupero, per maschere antigas.





Animale, si ricava dalla distillazione secca di ossa sgrassate o di sangue. È molto poroso e adatto sia come decolorante sia come adsorbente in terapia.





Colloidale, carbone finissimo in sospensione nell'olio di antracene.





Vegetale, si ottiene per distillazione secca del legno o nelle carbonaie.





Coke, è un carbone artificiale, veramente duro e compatto, costituito da carbonio quasi puro. Si ricava dal litantrace, che viene distillato in impianti detti cokerie. È il carbone usato negli altiforni per fondere i minerali di ferro.


















ESTRAZIONE DEL CARBONE




Per estrarre il carbone dal sottosuolo si usano due principali tipi di miniere di carbone:  


Miniera a galleria




Miniera a cielo aperto




La prima a sua volta si può dividere in tre ramificazioni:


Miniera a rampa




Miniera a pozzo




Miniera a mezza costa












Miniera a pozzo. In queste miniere viene scavato un pozzo o un foro fino al giacimento di carbone dove vengono fatte dipartire delle gallerie. Questo sistema presenta meno problemi ambientali, perché l'unico cambiamento nel paesaggio sono le montagne di roccia sterile che si formano vicino ai pozzi. Invece sono alti i rischi per le persone che ci lavorano, che ogni giorno scendono nel sottosuolo.




Miniera a rampa. È di struttura simile alla precedente. L'unica differenza sta nel raggiungimento del giacimento che nella miniera precedente avviene tramite un pozzo verticale e nella seguente, invece, attraverso una rampa obliqua.




Miniera a mezza costa. A differenza delle miniere che sfruttano i giacimenti che si trovano nel sottosuolo, questa sfrutta i giacimenti che si trovano nelle montagne. È l'esattamente l'opposto della miniera a rampa.




Miniera a cielo aperto. Per lo sfruttamento di questi giacimenti gli strati di carbone devono essere assai vicini alla superficie del suolo (100m circa). I minatori adoperano escavatori di gran potenza per togliere le terra e le rocce che coprono il carbone. È il sistema di estrazione del carbone più dannoso per l'ambiente perché modifica radicalmente l'aspetto del paesaggio; solleva enormi quantità di polvere nera che si sparge per molti chilometri. in alcuni paesi esistono gia leggi severe a favore dell'ambiente.



































IMPIEGHI DEL CARBONE






Si può distinguere il suo utilizzo in due momenti storici:



Il carbone durante la rivoluzione industriale


Il carbone oggi






Il carbone durante la rivoluzione industriale. È stata la principale materia prima nei primi dell'800 quando avvenne la Rivoluzione Industriale. Serviva come combustibile per la produzione di calore e quindi di vapore che serviva per mettere in moto motori. Era usato in oltre come combustibile per il riscaldamento nelle abitazioni durante l'inverno.





Il carbone oggi. Non viene più usato su larga scala perché è molto inquinante. Viene sostituito in larga parte dal petrolio e dal gas metano. In ogni caso viene usato come materia prima negli altiforni e nelle centrali termoelettriche per la produzione di calore. Dalla sua distillazione tutt'oggi ricaviamo i medicinali, i disinfettanti, i detersivi, le vernici, gli insetticidi, i veleni, il nylon, i cosmetici, la gomma sintetica, gli inchiostri per la stampa e molti altri prodotti finiti.




















INQUINAMENTO






Il carbone è il più inquinante dei combustibili fossili. Si possono distinguere in due le fasi di inquinamento del combustibile fossile



la fase di estrazione e trasporto


la fase di utilizzo



Estrazione e trasporto. Le polveri si disperdono per molti chilometri inquinando il paesaggio attorno al giacimento. Quando una miniera si esaurisce e viene abbandonata, la Società mineraria deve badare a sistemare lo scavo, per ristabilire le condizioni iniziali. Questo naturalmente aumenta i costi.

Utilizzo. Durante la fase di utilizzo, l'inquinamento è molto più grave.



L'anidride carbonica, (CO ) è un prodotto della combustione ed è il risultato della combinazione del carbonio con l'aria. È qualcosa che non si può eliminare. Anche l'uomo la produce con la respirazione, come pure le piante.




Le ceneri, non sono particolarmente inquinanti e possono essere smaltite in discariche o possono essere usate per fare manufatti assieme al cemento.




L'ossido di azoto e l' anidride solforosa, quando arrivano nell' alta atmosfera si trasformano in acido nitrico e acido solforico. Unendosi alla condensazione dell'acqua e quindi alle precipitazioni provocano le piogge acide.




Il particolato, costituisce la parte più inquinante del carbone. Le particelle che lo costituiscono, infatti, non sono visibili ad occhio nudo, e possono essere inspirate dall'uomo con una certa facilità. Queste particelle sono dannose perché contengono metalli pesanti, come cromo o mercurio, che sono nocivi se assorbiti in grande quantità. 








TECNOLOGIE DEL CARBONE PULITO







Si tratta di una nuova generazione di processi di utilizzazione del carbon fossile, alcuni dei quali potranno essere sfruttati commercialmente all'inizio del XXI secolo. Le tecnologie del carbone pulito sono diverse, ma tutte accomunate dal principio di riuscire ad alterare la struttura di base del carbone, prima o durante una delle fasi di trattamento o di utilizzo. In questo modo sarebbe possibile ridurre l'emissione di impurità, quali ossidi di zolfo e di azoto, durante il processo di combustione, e aumentare la resa energetica. Queste tecniche innovative comprendono raffinati metodi di pulizia del carbone, di combustione in letto fluido, di ciclo combinato di gasificazione integrata, di totale desolforazione dei gas di combustione

































Bibliografia








Autori vari, "Tecnologie e società" Zanichelli 1995


Autori vari, "Enciclopedie delle scienze per i giovani" Federico Motta Editore 1972

Autori vari, "Universo" Istituto Geografico De Agostini 1969

Autori vari, "Maximus dizionario enciclopedico" Istituto Geografico De Agostini 1992

Autori vari, "Maximus risposte" Istituto Geografico De Agostini 1994

Autori Vari, "Cosmo atlante della terra" Istituto Geografico De Agostani


Autori vari, "Enciclopedia Microsoft Encarta 2000" Microsoft 1999











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