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L'EPOCA DELLA SCOLASTICA, TOMMASO D'AQUINO

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L'EPOCA DELLA SCOLASTICA


X mezzo della dialettica nel secolo XI riprende l'opera di elaborazione razionale della Fede, già trattato dalla Patristica ed iniziato dalla filosofia delle scuole monastiche e della Scolastica. Questa filosofia viene elaborata e insegnata nelle Scholae . ScholasticusÞinsegnanti delle arti liberali; + tardi è il docente di teologia o di filosofia che insegna nella scuola del chiostro o della cattedrale ed inseguito nelle università. La Patristica aveva individuato la filosofia come sapentia christiana. La cultura delle Arti liberali diviene propedeutica x il tramite della filosofia alla Fede. Scuole monastiche e scuole episcopali si specializzano negli studi superiori, divenendo centri di produzione e di cultura. Il curricolo prevede le 7 Arti liberali, la filosofia e la vera sapientia christiana., la teologia. Ciascuna scuola tende ad accentuare aspetti specifici del curricolo secondo la propria tradizione interna. Si apre una serrata polemica sul ruolo della dialettica nella teologia (rapporto tra Fede e Ragione). I pensieri dei 2 schieramenti è parte caratterizzante della Scolastica. La Scolastica si pone il problema di guidare la persona alla comprensione della Verità rivelata. Sul piano culturale si mira all'unità del sapere e si cercherà una conciliazione tra Fede e Ragione che rispetti i diritti della Ragione. Parallelo alla Scolastica vi è il diffondersi e l'organizzarsi di un sistema educativo laico, in cui la società medievale colloca quei valori che oltrepassano la pedagogia religiosa. Nell'educazione del Basso Medio Evo emergono contesti di scolarizzazione che anticipano la modernità accanto a modelli educativi coerenti con la tradizione tardo antica, mentre la riflessione pedagogica cerca di fronteggiare l'evoluzione sociale e culturale con soluzioni che garantiscano la continuità della sapientia christiana e della sua visione dell'uomo e dell'apprendimento.




TOMMASO D'AQUINO


Riceve la prima educazione nell'abbazia di Montecassino, poi si iscrive alla facoltà delle Arti a Napoli ed entra nell'ordine dei Domenicani e studia a Parigi e poi a Colonia. 1252 viene nominato baccalaureus biblicus a Parigi. Inizia una carriera universitaria e diverrà teologo e magister presso la Curia papale. Scrive le Quaestiones Disputatae de Veritate, la Summa contra gentiles e la Summa theologiae.

Ragione, fede e conoscenza

S.Tommaso cerca di realizzare un incontro tra Aristotelismo e Cristianesimo all'interno della tradizione intellettualista dell'ordine domenicano e della ratio dialettica delle università. ½ sono 2 tradizioni filosofiche e pedagogiche con le quali Tommaso si deve confrontare:

Agostinismo: difensore del valore dell'interiorità e svalutatore delle possibilità conoscitive della ragione

Aristotelismo non cristiano: svaluta l'individualità come motore di conoscenza.

La soluzione di S. Tommaso è quella di accordare profondamente Aristotele e la tradizione cristiana secondo le linee teoriche che si trovano esposte nella sua pedagogia.

Il "De Magistro" e il problema dell'insegnamento

Nella dottrina tomistica, il rapporto educativo si caratterizza come rapporto di insegnamento, che si inserisce nel problema della ricerca della verità. La Quaestio De Magistro è suddivisa in 4 articoli:

Se l'uomo possa insegnare ed essere detto maestro o se maestro sia solo Dio;

E' quello fondamentale. E' diviso in 18 argomenti pro e contro la tesi. Cita il Vangelo di Marco "uno solo è il vostro Maestro" e "Non state a chiamarvi Rabbi".ÞMaestro è solo Dio

Se uno possa essere maestro di se stesso;

Nota come l'Avicennismo e l'Agostinismo neghino un'autentica azione educativa tra uomo e uomo.

Se l'uomo possa essere ammaestrato da un angelo;

Se l'insegnante appartenga alla vita attiva o a quella contemplativa.

X Agostino x spiegare qualcosa devo usare i segni. X Avicenna e Averroè il maestro non può trasmettere allo scolaro una scienza diversa da quella che questi possiede già.

S. Tommaso:

afferma il carattere di individualità dell'atto di pensiero come esercizio effettivo;

la conoscenza è un processo che si svolge x gradi

l'intelletto del soggetto educato possiede la scienza, ma solo in potenza. X trasformarli in atto c'è bisogno di una mediazione.

Il maestro: "causa seconda"

Da Dio provengono i principi primi nel nostro animo, ma il loro passaggio dalla potenza all'atto non avviene x mezzo di Dio, ma x mezzo di chi Dio ha creato xchè nell'universo "causasse" (producesse), qualcosa. Dio ha creato le cause seconde affinché queste causassero qualcosa.

L'uomo autodidatta

L'acquisizione del sapere avviene in due modi:

ad opera dello stesso soggetto educando;

con l'intervento di un agente esterno, che coadiuva il processo interiore di acquisizione del sapere da parte del soggetto.

S. Tommaso nega che un uomo possa essere maestro a se stesso. L'insegnamento è efficace solo se l'educatore possiede in "atto" tutto ciò che il discepolo possiede solo in "potenza".

L'insegnamento tra vita attiva e vita contemplativa

Il rapporto fra l'insegnamento, la vita attiva e contemplativa è che dipende dal fine che si devono porre le due specie di vita:

quello della vita contemplativa è la considerazione della verità

quello della vita attiva è l'azione con la quale si tende all'utilità del prossimo.

L'azione dell'insegnare partecipa in ugual modo alla vita contemplativa e a quella attiva: alla prima appartiene la materia insegnata e alla seconda l'atto di insegnarla, in quanto ha come fine il bene del prossimo (l'allievo)




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