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LUDWIG MIES VAN DER ROHE



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LUDWIG MIES VAN DER ROHE


Tirocinio, sui cantieri accanto al padre muratore, poi nello studio di Peter Beherens dove incrocia Gropius e, per un breve periodo, Le Corbusier. Giovanile infatuazione schinkeliana, nel 1910 traumatizzante scoperta di Wright, quindi contatti con l'Olanda.

Mies Van der Rohe fu considerato insieme a Gropius e Le Corbusier, uno dei più importanti del razionalismo architettonico. La sua architettura tende infatti ad una riduzione della struttura agli elementi essenziali attraverso l'utilizzo delle più sofisticate tecnologie.

Tutta la sua produzione è attraversata da una evidente linearità classica, che si può notare nella purezza assoluta delle sue forme architettoniche e nell'attenzione per i dettagli e i particolari costruttivi.

Nel 1908 passa a frequentare un gruppo di giovani architetti, tra cui Gropius e Le Corbusier, riuniti nello studio di Beherens a Berlino.



Qui si avvicina proprio grazie a Beherens, al neoclassicismo di Wright.

Lasciato Beherens, dopo una breve parentesi bellica, si impone con alcuni progetti rivoluzionari di grattacieli con scheletro d'acciaio e superfici completamente vetrate. Su questa base elabora anche il grattacielo per la Stazione Friedrich a Berlino, e la descrive in una rivista: " In questo mio progetto, per cui c'era a disposizione una piazza triangolare, mi sembrò che la soluzione giusta fosse costituita da una forma prismatica che si conformasse alla forma triangolare della piazza, e diedi una leggera angolazione alle singole superfici frontali in modo da scongiurare il pericolo di un effetto spento, che spesso si verifica nelle realizzazioni in cui il vetro occupa grandi superfici."

Nel 1927 a Stoccarda elabora un piano generale di un nuovo quartiere di Weissenhof, un sobborgo di Stoccarda. Ben presto questo quartiere divenne la prima manifestazione internazionale di quel modo di costruire che si basava sull'uso di intonaci bianchi, di forme prismatiche e di tetti piani. A questo progetto parteciparono alcuni tra i più importanti architetti di quel periodo, e il contributo di Mies sia per quanto riguarda lo stile che il contenuto, era costituito da una casa ad appartamenti che egli progettò come armatura centrale dello schema complessivo. Della sua soluzione, Mies nel 1927 scriveva: " al giorno d'oggi il fattore economico rende obbligatorie la razionalizzazione e la standardizzazione nella residenza in affitto. A questo fine la struttura a scheletro è il sistema costruttivo più adatto. Esso rende possibile l'impiego di metodi costruttivi razionalizzati e consente libera suddivisione degli interni. Se consideriamo la cucine e i bagni come un nucleo fisso, a causa delle tubature, allora tutto il resto dello spazio deve essere passibile di partizioni grazie all'impiego di tramezzi mobili. Questo dovrebbe soddisfare, a mio avviso, tutte le normali esigenze."

Gli edifici con struttura portante in acciaio progettati da Mies vogliono essere la dimostrazione della flessibilità spaziale offerta dalle nuove tecnologie.

Il culmine della prima parte della carriera di Mies si ebbe con tre capolavori, che egli progettò in sequenza, dopo aver concluso i lavori a Stoccarda: il Padiglione di Germania all'Esposizione mondiale di Barcellona del 1929, la casa Tugendhat a Brno in Cecoslovacchia del 1930, e la casa modello realizzata per la Mostra delle Costruzioni, tenutasi a Berlino nel 1931.

Il padiglione di Barcellona è un'opera perfetta, i vari piani sono tutti in marmo verde lucidato, che riflettono la sommità degli infissi verticali cromati che sostenevano il vetro. Quest'opera costituì l'occasione per la creazione di un pezzo classico di arredo, e cioè la cosiddetta "seggiola Barcellona" avente una struttura in acciaio cromato e il rivestimento in pelle di vitello.

La casa Tugendhat, costruita nel 1930 su un terreno in forte pendenza che domina la città di Brno in Cecoslovacchia, adattava la concezione spaziale del Padiglione Barcellona ad un programma funzionale residenziale. In questo caso, la pianta libera era riservata esclusivamente al volume ad adattamento orizzontale del soggiorno che, articolato da alcuni pilastri cromati cruciformi, si apriva, nella sua dimensione longitudinale, su una vista panoramica della città e, sul lato breve, verso una serra rivestita da grandi lastre di cristallo. Mentre l'abbassamento meccanico della lunga parete di vetro trasformava l'intera area di soggiorno in un belvedere, la serra agiva come elemento di risalto naturale all'interno di uno schema simbolico, cioè come una mediazione tra la vegetazione naturale e l'onice fossilizzato all'interno.

Con la casa per la Mostra delle Costruzioni, tenutasi nel 1931 a Berlino, Mies dimostrava la possibilità di estendere la pianta libera alla camera da letto, e nei quattro anni successivi, egli elaborò questa concezione in una serie di case estremamente eleganti, che purtroppo non furono mai realizzate.



Una tappa fondamentale nella biografia miesiana è data dalla direzione del Bauhaus quando quest'ultimo si trovava però, negli ultimi anni di espressione artistica.

questo è l'ultimo incarico ricevuto in Europa prima di essere trasferito nel 1938 negli Stati Uniti.

qui continua a progettare secondo quello straordinario equilibrio che ha sempre caratterizzato le sue opere.

Dietro indicazione di Holabird è nominato direttore della facoltà di architettura dell'Armour Istitute di Chicago dove progetta il nuovo campus nel quale Mies ha la possibilità di verificare ad una dimensione enormemente più grande la validità del suo metodo progettuale.

In questo impianto urbanistico, le composizioni dei volumi delle facciate, manifesta motivi neoplastici e un controllo assoluto delle tecnologie dei materiali.

Tra gli edifici più importanti del complesso universitario vanno ricordati il Metal Research Building (1943), l'Alumni Memorial Hall (1946) e la Crown Hall (1956).

Mies si trova molto a suo agio negli Stati Uniti, e specialmente a Chicago per il semplice fatto che quest'ultima era la capitale dell'acciaio, materiale che proprio Mies utilizzava molto nei suoi grattacieli.

L'esperienza lo porta a realizzare uno tra i più perfetti grattacieli che lui aveva mai realizzato, Seagram Building a New York, assunto dalla critica come l'espressione della ura di Mies in America, così come il padiglione di Barcellona lo era stato per quello europeo.

L'opera fu realizzata con mezzi eccezionali: le pareti metalliche in vista sono di bronzo; le pannellature in marmo lucidato o in vetro roseo; gli impianti quanto di più perfetto è oggi realizzabile, anche la soluzione volumetrica è per sua natura costosissima, giacché lasciando libera la piazzetta davanti all'edificio, il committente ha rinunciato a molta parte della cubatura che poteva essere costruita su quel terreno.

In questa maniera l'opera architettonica viene isolata dal traffico e consente al visitatore una contemplazione più tranquilla, un rapporto più meditato con l'architettura.

Gli ultimi decenni dell'attività di Mies dopo le dimissioni dall'Armour Institute di Chicago segnano il culmine della sua fortuna professionale.

Infatti in vesti di consulente super progettista è chiamato dai più importanti studi di architettura, dai grandi gruppi industriali per progettare le sedi amministrative.

Negli ultimi anni il suo linguaggio architettonico va diventando sempre più semplice ed essenziale, fino a raggiungere nella sua ultima realizzazione, la galleria del XX° secolo nella sua patria di origine a Berlino, il limite espressivo.

Una grande teca di cristallo coperta da un'unica lastra, poggiata su pilastri in acciaio esterni al perimetro della sala quadrata. Mies morirà a Chicago nel 1969.







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