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L'UTENTE ITALIANO DI INTERNET E L'HOME BANKING

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L'UTENTE ITALIANO DI INTERNET E L'HOME BANKING

Una delle ine più interessanti che si possono consultare nel sito del Credito di Trieste[1] presenta i risultati di una ricerca svolta negli ultimi mesi del '95 su un campione di 600 persone di età media 35 anni collegate alla rete. Il campione era composto da persone con la seguente esperienza in Internet :

Le domande poste al campione sono state le seguenti :

Andreste in banca tramite Internet ? Ha risposto sì il 98% del campione mentre il restante 2% ha dato una risposta negativa.

Perché vorreste andare in banca tramite Internet ? In questo caso le risposte possibili erano più di una.I risultati sono sintetizzati in questo grafico :




Perché ritenete che poter usufruire di questi servizi sia molto importante ? Anche in questo caso le risposte erano multiple. I risultati sono condensati nel seguente grafico :




Questo sondaggio non vuole avere un carattere rigorosamente scientifico perché il campione non è stato formato con un metodo statistico affidabile, ma ha avuto come scenario una popolazione già predisposta ad avere un atteggiamento positivo nei riguardi di questo tipo di innovazione. Questa premessa non toglie la possibilità di ragionare su questi dati dando agli stessi un certo valore d'orientamento. E' chiaro che il primo dato riguardante il gradimento di questo tipo di servizi denota la presenza potenziale di un pubblico di utilizzatori piuttosto vasto. Infatti, anche se questo 98% di gradimento può essere ridimensionato dal metodo d'indagine, resta il fatto che non si può pensare di ridurre di molto questo risultato ; il mercato per innovare i servizi bancari esiste anche nel nostro paese, probabilmente è ancora un mercato d'elite ma una larga parte degli utenti italiani gradisce questi nuovi servizi e non si preoccupa in maniera ossessiva della sicurezza.

Le risposte alla domanda successiva pongono in risalto i fattori che più inducono il potenziale cliente ad avvicinarsi al servizio: il risparmio di tempo, accesso alla banca in qualsiasi orario, la velocità di ottenimento delle informazioni. Sono stati messi, invece, in secondo piano la semplicità d'utilizzo, avere risposte esaurienti e la possibilità di ridurre i costi. L'analisi di questi dati mette in rilievo l'attenzione che la banca deve riporre nel dimensionamento del server e nella possibilità di utilizzo 24 ore su 24 senza interruzioni. Quest'ultimo problema è risolvibile facilmente, perché già adesso i server delle banche sono raggiungibili in ogni momento del giorno ; il secondo problema è invece un po' più complicato in quanto la sua soluzione deve partire da una attenta previsione sulla domanda di collegamenti che l'istituto dovrà soddisfare. In tal senso, una ricerca campionaria sulla propria clientela potrebbe essere di grande aiuto ai quadri direttivi della banca. Un dato che dà notevoli spunti di riflessione é quello legato alla bassa percentuale di chi ha scelto la semplicità d'utilizzo come fattore importante . La presumibile grande dimestichezza degli utilizzatori di Internet che hanno partecipato all'inchiesta, legato alla grande facilità d'utilizzo di Netscape, può presumibilmente averli indotti a mettere in secondo piano l'importanza di un sistema user-friendly. Al di là dei risultati del sondaggio, bisogna però tener presente che se si vuole che il servizio di home banking sia apprezzato da una larga percentuale della clientela, deve in ogni caso essere molto semplice da usare anche da un utilizzatore saltuario dei PC.

La conferma che il campione di questa inchiesta è formato da persone "particolari", viene dai dati legati all'ultima domanda dove ai primi tre posti troviamo la possibilità di avere informazioni sul C/C, dare disposizioni, acquistare merci con l'addebito automatico in C/C. Se per i primi due posti non c'è nessuna sorpresa dato che rappresentano le operazioni principali dei servizi di home banking (informativo e dispositivo), il terzo dato è in netto contrasto con i risultati dell'inchiesta della Bocconi sull'uso di Internet da parte delle famiglie italiane. Di questo campione, solo il 3% ha affermato di fare shopping via Internet, ma d'altra parte nella seconda inchiesta ci troviamo di fronte ad un 62% che attraverso il servizio bancario farebbe la stessa cosa. Questa diversità forse può essere spiegata dalla mancanza quasi totale di siti in lingua italiana che offrono la possibilità di fare shopping elettronico ; se così fosse, le possibilità per gli istituti di credito di fare grossi affari legandosi a catene italiane di negozi elettronici sarebbero notevoli.




Indirizzo Internet : https://www.bctkb.it/bctkb . La ricerca è stata condotta dalla società Instiform s.p.a.




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