ePerTutti


Appunti, Tesina di, appunto ricerche

PADRE PADRONE : PIETRO E DOMENICO - CRISI DI PIETRO



ricerca 1
ricerca 2

PADRE PADRONE : PIETRO E DOMENICO - CRISI DI PIETRO

Intorno allo scenario dentro cui si svolge la storia del romanzo c'è un dato autobiografico, rappresentato dalla famiglia di Tozzi, nella quale i ruoli dei singoli membri sono valutati più o meno negativamente dallo scrittore. Infatti egli affida il massimo rilievo all'aspetto persecutorio del rapporto col padre, intrecciato a quello ambiguo con la ura materna. Pietro ci è rappresentato fin dall'inizio pervaso da un'agitazione, priva di qualunque rapporto con ciò che vede. Domenico divenuto padrone, ma rimasto contadino con l'abitudine alla durezza e al sacrificio è un padre che riesce inadeguato alle attese e sensibilità del lio. Molte sono le parti dove la superiorità fisica e virile del padre è sottolineata con un senso di dipendenza e di sconfitta. Infatti egli, sentendosi forte, guarda con disprezzo la gracilità del lio e anche quando comincia a mostrare i primi segni della vecchiaia, non rinuncia alla sua forza soverchiatrice. Ne deriva un reciproco fraintendimento e fra i due non c'è neppure la parola come strumento di comunicazione, ma a un gesto di offesa ne risponde un altro di muta difesa di un amore disperato e incapace. Anche la madre è impotente e debole a svolgere il suo ruolo a causa della malattia, così il legame è così precario che il lio stenta a crescere autonomo e indipendente. La scena della castrazione caratterizza ancora di più il padre, di pelle dura e feroce, intransigente nel pretendere tutto quel che occorre per lo sfruttamento del podere. Pietro, secondo il critico Debenedetti, si identifica con quegli animali menomati e la sua mutilazione consiste nell'inettitudine, esibita in ogni manifestazione della vita pratica, come negazione dei valori paterni. Egli psicologicamente ha subito la lesione che il cane Toppa ha provato materialmente e gli effetti sono analoghi: umiliazione, timore e rivolta. Domenico vive con violenza da padrone e il lio, indeciso tra gli ideali ereditati dal padre e le sue allucinazioni, vive solo e spaesato con l'incapacità psicologica, il rifiuto e la paura di affrontare la realtà. E' lo sguardo interiore, sono gli occhi chiusi che ridanno vita e rendono nuove tutte le cose che i "padri " hanno fatto diventare immobili per l'incapacità di vedere ciò che è diverso da loro. Infatti il padre rimane fermo alla superficie di tutto non cerca il significato interno e non ha il potere di cambiare e di sognare. Anche nell'opera di Kafka "La Metamorfosi " l'oggetto principale delle angosce persecutorie è la ura paterna e c'è la confessione di un complesso edipico, infatti Gregor, il protagonista, diventa in senso metaforico uno scarafaggio, perché vittima di un potere prevaricante, mancanza di dialogo e amore. L'accettazione della realtà e delle sue leggi significa apertura degli occhi di Pietro, impegno, maturazione, e l'inizio delle responsabilità. Ma egli si sente estraniato dalla vita, assume



atteggiamenti indecifrabili, nutre il timore di non saper e esprimere quel che prova e ha l'impressione che gli altri conoscano più cose che egli stesso. Così Pietro è incapace di vedere per ingenuità Ghisola, che gli combina quei raggiri da prostituta e nello stesso tempo è con lui scaltramente affettuosa . Sarà proprio lei a farlo rinascere dopo avere interpretato per lui tutte le parti di donna. Così alla fine, a mio avviso, si azzerano gli odi, gli amori fantasticati e cessano le persecuzioni interiori.

PIETRO E GHISOLA

A me sembra che negli "Occhi chiusi" ci sia una corrispondenza simmetrica tra le caratteristiche psicologiche e il trattamento narrativo del personaggio di Pietro e quelli di Ghisola. Nei primi due paragrafi il punto di vista è quello di Pietro e Ghisola viene vista dal di fuori e gli appare " come una grande marionetta"; invece nel secondo il punto di vista è quello della fanciulla . Di Pietro si racconta che molestava piante e animali; invece di Ghisola si dice che, presa da un improvviso raptus, schiaccia la testa ai passerotti che ha amorosamente accolto in grembo e nutrito. Ambedue i personaggi provano un senso di estraneità alla realtà che li circonda e per questo in un gioco infantile sadomasochistico ,che preura i loro rapporti futuri, si punzecchiano vicendevolmente ognuno per provocare l'altro o per uscire dal sistema di difesa che si è creato intorno, mentre l'altro reagisce chiudendosi ancora di più. Il reciproco rapporto di inseguirsi e sfuggirsi dei due ragazzi è prodotto dalla tensione generata dalla loro differenza e complementarietà. Se Pietro vive con "Gli occhi chiusi ", Ghisola desidera "non essere veduta che dall'aria" e il suo atteggiamento e il suo stesso aspetto si conformano a questo suo desiderio di sire. Ciò che li unisce non è l'amore ma una comune diversità di sentimenti, come l'inutilità agli interessi, il rifiuto del mondo esterno, il senso di esclusione dalla realtà la coscienza della diversità per il privilegio dato allo sguardo interiore. Ambedue i personaggi sono impotenti a reagire all'aggressione della realtà, che a Pietro appare come un "incubo pesante" dal quale è impossibile uscire e a Ghisola come una minaccia incombente, che la spinge a cercare sollievo nell'atto inconsulto di uccidere i passerotti. Ambedue vengono rappresentati al momento di coricarsi, la sera, mentre dalla finestra aperta giungono suoni e penetrano insetti notturni. Pietro reagisce a questi messaggi del misterioso mondo esterno chiudendosi in sé, Ghisola, invece, aprendosi in una trasognante attesa ad occhi aperti. Nel romanzo Tozzi non delinea personaggi dalle caratteristiche psicologiche ben definite, ma dalla individualità ancora indifferenziata. Io infatti ho l'impressione che certe manifestazioni della vita interiore di Ghisola, per esempio i sogni, potrebbero essere di Pietro e viceversa. Ghisola è la sola persona che riesce a infrangere le regole del suo ambiente chiuso, allontanandosi e dimostrando una personalità inquieta e ribelle invece Pietro è molto indeciso perché le imposizioni paterne l'hanno segnato. Nel romanzo più che la degradazione sociale della donna prostituta è da sottolineare la sua perdita dell'identità per lasciarsi affondare nell'indistinto e vuoto. I rapporti tra i due ragazzi sono senza un reciproco abbandono, inconclusi e senza tregua; non c'è sviluppo di sentimenti nemmeno con il passare del tempo; ammirando un fiore, Pietro lo raccoglie per Ghisola poi lo butta subito via, ricacciando quel tentativo di sentimento e momento saltuario di emozione.



Nel romanzo è sempre presente l'attesa del miracolo della comunicazione che è ragione di vita e spinta all'azione dei due personaggi. Il critico Debenedetti parla di una lettura del romanzo in chiave animalizzata, prima di tutto per l'incapacità dei personaggi di esprimersi a parole ma solo con gesti, poi perché moltissimi paragoni con cui sono descritti sono tolti dal comportamento degli animali, come ad esempio Giacco faceva l'effetto di una tartaruga che si avvia quando non è più molestata, la stessa Anna è paragonata a una gallina scannata e così gli avventori della trattoria paterna sono individui nel loro stadio animale sempre coi medesimi gesti. E' un mondo di esseri viventi , per cui la vita non è ancora storia, ma semplicemente un susseguirsi di bisogni fisici e psichici, non esiste la meccanica dei sentimenti e il dialogo, ma solamente l'urto e il conflitto e lo sforzo materiale e primitivo di lottare per vivere. La pretesa di Pietro che il suo amore con la corrotta Lisa rimanga un sentimento casto, dipende dalla sua cecità o mutilazione della vista inflittagli da un padre violento duro e chiuso. Pietro prova senso di umiliazione e di pudore quando da ragazzo, al ritorno in paese col padre sul calesse, era costretto ad assistere allo spettacolo aggressivo e spavaldo di Domenico che molestava le ragazze della via. L'amore di Pietro è per Ghisola il ritorno della coscienza che viene vissuta in modo razionale e graduale, accomnata dal desiderio di farsi accettare così com'è; mentre il risveglio da parte di Pietro è improvviso, traumatico e inaspettato. Lo scrittore ci aveva presentato due personaggi confusi nel garbuglio di oscuri sentimenti e passioni , alla fine secondo me diventano consapevoli e responsabili.










Privacy });

© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta