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Pungitopo - Cuscus aculeatus, Pungitopo



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Pungitopo

Cuscus aculeatus





Piccolo arbusto sempreverde, dioico, alto sino a 80 cm, con lungo rizoma sotterraneo e fusto molto ramificato e tenace, striato longitudinalmente, getti cilindrici, succosi, rossastri, con all'apice un gruppetto di brattee verdognole;
Le foglie sono sostituite da numerosi cladodi sessili, appiattiti, ovato-lanceolati, terminanti in un mucrone pungente;
Fiori piccoli, verdastri, isolati o a coppie, inseriti al centro dei cladodi all'ascella di una piccola brattea, fiorisce in inverno nei paesi a clima caldo e altrove da febbraio ad aprile;
Il frutto è una piccola bacca globosa di 10-l5 mm di diametro, colore rosso vivo, che matura nell'inverno successivo alla fioritura. Il nome 'Pungitopo' deriva dall'uso, che si faceva nelle camne, delle foglie acuminate di questa pianta le quali erano poste tutt'attorno al formaggio, messo a stagionare, per difenderlo dai roditori.
In cucina si utilizzano i teneri polloni, che spuntano da marzo a maggio, cotti come gli asparagi, dei quali hanno il sapore amarognolo.
La radice, acre ed amara, ha proprietà aperitive e diuretiche; gode fama di essere un buon astringente, adatto nella cura delle varici, dei rilassamenti venosi, delle flebiti, della gotta e degli stati iperuricemici.
La pianta secca, legata ad una pertica, è usata, nelle camne di alcune regioni, per pulire i camini o come scopa rudimentale.
Con l'Agrifoglio (Ilex aquifolium L.) è pianta simbolo delle festività natalizie.




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Il pungitopo era conosciuto fin dai tempi di Dioscoride e di Plinio, che ne raccomandavano il decotto contro i calcoli renali in quanto stimolante della diuresi. Più tardi Tournefort menziono i suoi poteri 'atti ad asportare le occlusioni viscerali e a far passare le urine'. Attualmente è utilizzato nell'industria farmaceutica in prodotti attivi sulla contrattilità ed il tono delle vene: sembrerebbe infatti più attivo delI'ippocastano. In definitiva sarebbe il più potente vasocostrittore venoso naturale finora conosciuto. La parte che si utilizza è il rizoma (fusto sotterraneo vivace) che può essere lungo dagli 8 a 15 cm. Si raccoglie in settembre-ottobre, scavando con la vanga e recidendo i fusti. Si lava e si taglia in pezzi. Da quanto già detto appare evidente che il pungitopo è vasocostrittore venoso, antiemorroidario, antiedematoso, diuretico urico. È quindi indicato nelle malattie delle vene e dei capillari nei postumi delle flebiti, negli edemi agli arti inferiori, nelle emorroidi, nelle litiasi urinarie, nelle oligurie, nella gotta. L'infuso si prepara mettendo due cucchiai di rizoma spezzettato in mezzo litro di acqua bollente, Si lascia in infusione per venti minuti, indi si filtra e si beve lontano dai pasti. È utile anche contro l'inappetenza (Turolli). Il decotto invece si prepara mettendo 60 g di rizoma in un litro di acqua. Si fa bollire per dieci minuti, indi si tiene in infusione per altri venti minuti. Se ne bevono due, tre tazze al giorno per favorire la diuresi. Per curare le netriti, le infiammazioni ai reni, favorire la eliminazione della renella e la diuresi, si usa anche il macerato vinoso, che si prepara mettendo a macerare quattro cucchiai di rizoma in un litro di buon vino bianco per dieci giorni. Si filtra e se ne bevono due bicchierini al giorno, mezz'ora prima dei pasti. Per la bellezza ricordiamo che il decotto di pungitopo è utile per decongestionare le pelli arrossate e couperosiche, sotto forma di tonico e di impacchi. Inoltre due litri di infuso si aggiungono all'acqua del bagno per un bagno decongestionante. Una crema per pelli couperosiche, che funziona anche da doposole, si prepara facendo bollire lentamente a vapore due cucchiai di rizoma in un bicchiere di olio di mandorle più uno di olio di oliva per circa un'ora. Indi si lascia macerare per cinque giorni. Si filtra e si usa cosi, oppure si aggiunge cera vergine di api sciolta a vapore (10/100). Si amalgama il tutto velocemente e si conserva in barattolini di vetro ben chiusi.



Pungitopo

Nome: Ruscus aculeatus L. Famiglia: Liliacee.

Nomi comuni: Piccasorci, asparago pazzo, erba cocca, linguetta.

Habitat: Zone boschive fino agli 800 metri di altezza.

Parti usate: I germogli e le radici.

Raccolta: I germogli da marzo a maggio, le radici tra settembre e novembre.

Conservazione: Il rizoma pulisce e poi si essicca al sole, i germogli si utilizzano in cucina solo freschi.

Proprietà: Il rizoma è proteico e diuretico.

Uso: Uso interno: decotto e tintura delle radici; uso esterno: decotto del rizoma per combattere le emorroidi e contro il gonfiore delle gambe.,

Note: I germogli di pungitopo, dal caratteristico gusto amarognolo, sono molto ricercati. Per la cottura è consigliabile legarli in piccoli mazzi e farli cuocere con le cime rivolte verso l'alto. Una volta lessati si possono consumere in insalate, nella preparazione di insalate o di minestre.,







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