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Richard Wagner

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Richard Wagner

Temperamento tipicamente romantico, insegue per tutta la vita l'ideale di un totale rinnovamento dell'opera d'arte, contribuendo di conseguenza al cambiamento del linguaggio musicale. A differenza della maggior parte dei grandi compositori dell''800, Richard Wagner (22 maggio 1813, Lipsia, Germania - 13 febbraio 1883, Venezia) non proviene da una famiglia di musicisti, né rivela un precoce talento. Il padre è un modesto funzionario di polizia e muore quando Richard, ultimo di nove li, ha solo sei mesi. La madre si risposa pochissimi mesi dopo con Ludwig Geyer (un amico di famiglia) e la circostanza aprirà in seguito su chi sia il vero padre di Wagner una disputa tuttora insoluta: la moglie Cosima negherà ogni voce circa una paternità illegittima, mentre Nietzsche (che sarà per qualche tempo suo amico devoto) racconterà che lo stesso Wagner gli avrebbe direttamente confermato di essere lio di Geyer. Comunque sia, sta di fatto che Geyer si prende molto a cuore l'educazione del piccolo Richard, che cresce costantemente coccolato e spesso viziato dalla madre e dal patrigno.

Nel 1821, alla morte di quest'ultimo il giovane Wagner viene messo in collegio a Dresda, dove studia in modo disordinato ma appassionato, dedicandosi soprattutto al greco e, in seguito, all'inglese per poter leggere in originale l'amato Shakespeare.

Disordinato e appassionato, del resto, Wagner lo sarà sempre: è uno dei più tipici esempi di artista «sregolato ed eccessivo» che tende a identificare e fondere arte e vita e a condurre la propria esistenza seguendo solamente i propri impulsi. Negli anni del liceo si appassiona più che alla musica alla letteratura, divorando le opere dei romantici e scrivendo anche un truculento dramma gotico con infinite uccisioni e risurrezioni di fantasmi.



Comincia a manifestarsi la passione per il pentagramma, tanto che nel 1831 si iscrive come studente di musica all'università di Lipsia dove, tuttavia, si dedica più a una vita disordinata e gaudente che agli studi. La sua vocazione musicale comincia a maturare quando inizia a prendere lezioni di teoria e contrappunto da Christian Theodor Weinling, Kantor della ThomasKirche, e in poco tempo compone i suoi primi lavori.

La formazione musicale di Wagner, in realtà, è piuttosto superficiale e affrettata. Ma proprio questa circostanza è, verosimilmente, uno dei fattori della sua grandezza, perché permette al suo estro geniale di esprimersi più facilmente al di fuori di ogni schema tradizionale e precostituito, anche se le sue composizioni di questo periodo sono di tipo assolutamente convenzionale.

Trascorre l'estate presso un fratello, a Würzburg, dove ottiene un posto come direttore di coro e compone la sua prima opera, Die Feen (Le fate), scritta tra il 1833 e il 1834 secondo lo stile in voga all'epoca.

Continua nel frattempo a condurre una vita scapigliata, accostandosi fra l'altro agli ambienti della «Nuova Germania», un movimento patriottico rivoluzionario.

Nel 1835 porta a termine la sua seconda opera, Das Liebesverbot oder Die Novizen Von Palermo (Il divieto di amare o La novizia di Palermo), una grande opera comica in 2 atti (da William Shakespeare) rappresentata con discreto successo allo Stadttheatre di Magdeburgo il 29 marzo 1836. Sempre nel 1836 si innamora dell'attrice Minna er e la sposa nel mese di novembre. Nel frattempo il teatro di Magdeburgo, dove entrambi lavorano, va in fallimento e Wagner si trova disoccupato e pieno di debiti. La er trova una scrittura a Königsberg e ottiene un posto anche per il marito. Fallito anche il teatro di Königsberg, Wagner si trasferisce a Riga, dove viene nominato maestro di cappella.

Nel dirigere le prove del coro per un'opera di Giacomo Meyerbeer viene a conoscenza delle cifre astronomiche che questi guadagna e si convince che Parigi sia il posto dove tentare la fortuna: inizia così a comporre un lavoro per la capitale francese, l'opera tragica in 5 atti Rienzi, der letzte der Tribunen (Rienzi, l'ultimo dei tribuni). Prima ancora di aver terminato la stesura, nel 1839 Wagner si trova nei guai per ingenti debiti: deve lasciare la Russia clandestinamente a bordo di un piccolo veliero diretto in Gran Bretagna e durante la traversata incappa in una terribile tempesta vicino alle coste norvegesi. Quest'ultima, drammatica esperienza fornisce prezioso spunto per la sua prima grande opera, L'olandese volante, ispirata a una leggenda raccontata dai marinai proprio durante il viaggio: la storia di un empio capitano condannato a vagare in eterno per i mari.

Assai fortunosamente la nave approda a Londra, da dove Wagner può raggiungere Parigi, dove però non lo aspetta il successo bensì uno dei periodi più difficili e amari della sua vita. Non riesce neppure a far rappresentare il Rienzi e per sopravvivere deve adattarsi a fare di tutto: riduzioni, trascrizioni, arrangiamenti. La miseria è tale da costringerlo a impegnare perfino le fedi nuziali.

A dispetto delle infelici condizioni materiali, gli anni di Parigi sono ricchissimi di stimoli creativi per la maturazione artistica del compositore: entra in stretto contatto con gli ambienti culturali più fervidi della città e, soprattutto, comincia ad immergersi nel modo dei miti e delle leggende germaniche, meditando la formula più appropriata per renderli elementi costitutivi di una nuova poetica musicale. Durante la primavera 1841 mette mano alla prima opera scritta nel nuovo stile, Der fliegende Holländer (L'olandese volante, conosciuta anche come Il vascello fantasma).

Nel 1842 la situazione comincia a migliorare. Il 20 ottobre, il teatro di Dresda mette in scena Rienzi (che riceve una favorevolissima accoglienza) e sulla scia del successo accetta anche (il 2 gennaio 1843) L'Olandese volante, nel quale, rispetto alla leggenda, Wagner introduce una novità: l'olandese potrà essere liberato dalla sua maledizione se durante uno degli scali che gli sono concessi (una volta ogni 7 anni) troverà una fanciulla disposta ad amarlo.

e qui per la prima volta il tema della redenzione che tanta parte avrà in seguito nella poetica di Wagner.

L'Olandese volante è un insuccesso, il pubblico è disorientato dalla novità di concezione del lavoro. L'opera, infatti, comincia a svincolarsi dalla forma classica (una serie di numeri chiusi, arie, cori, duetti, accomnati da un sottofondo orchestrale) per tendere verso una struttura unitaria, dal clima cupo e drammatico, in cui un flusso melodico continuo serra tutta la narrazione, dove l'orchestra non ha una semplice funzione di accomnamento delle voci bensì entra nel racconto come protagonista.

A Wagner l'insuccesso dell'opera non importa: è consapevole di aver un proprio personale tracciato compositivo ed è deciso a percorrerlo fino in fondo.

Negli anni seguenti compone la grande opera romantica in 3 atti Tannhäuser und der Sangerkrieg auf Wartburg (Tannhäuser e la gara dei cantori sulla Wartburg), ancora una storia di amore e redenzione, basata su antiche leggende nordiche: la prima rappresentazione avvenuta il 19 ottobre 1845 è un nuovo insuccesso.

Wagner, tuttavia, non demorde e si butta a capofitto nella composizione di una nuova opera, Lohengrin, terminata nell'aprile 1848.

Nel frattempo scoppia la rivoluzione e Wagner (rivoluzionario per temperamento e appassionato patriota per formazione) vi prende parte attiva salendo sulle barricate, nel 1849, a fianco di Bakunin.

Non solo quindi la prima del Lohengrin dev'essere rimandata, ma con la sconfitta dei moti rivoluzionari Wagner (ricercato dalla polizia come terrorista) è costretto a prendere la via dell'esilio. Viene dapprima ospitato a Weimar da Liszt (suo fervente ammiratore) per poi riparare in Svizzera, a Zurigo.

Passeranno più di 10 anni prima che possa rientrare in Germania.

Lohengrin viene rappresentato per la prima volta a Weimar al Grossherzogliches Hoftheatre il 28 agosto 1850, sotto la direzione di Liszt, ottenendo un notevole successo. In quest'opera romantica in 3 atti si trovano le prime manifestazioni dello stile caratteristico del Wagner maturo, con il suo gusto per le atmosfere sfumate, in cui i singoli timbri strumentali tendono a fondersi per dare luogo a un colore orchestrale assolutamente peculiare: il preludio dell'opera ne è il primo affascinante esempio.

A Zurigo scrive e pubblica le sue opere teoriche (Arte e rivoluzione del 1849, L'opera d'arte dell'avvenire del 1850, Opera e dramma del 1851) nelle quali esprime compiutamente le sue concezioni stilistiche, formulando la teoria dell'«opera d'arte totale», in cui i vari elementi (parola, musica, scenografia) non siano più accozzati fra loro, ma ciascuno sia parte ed espressione di un'unità sintetica. Quest'opera d'arte dell'avvenire non dovrà essere solo un fatto artistico, ma anche l'espressione e il motore di un rinnovamento della Germania e dell'umanità.

Grazie all'aiuto generoso di Liszt, a Zurigo Wagner può dedicarsi liberamente al lavoro e mettere mano alla colossale impresa in grado di realizzare concretamente le sue teorie, vale a dire Der Ring des Nibelungen (L'anello del Nibelungo), saga scenica in 3 giornate e un prologo di cui egli è librettista, musicista, scenografo, regista e persino impresario.

La mastodontica opera raccoglie una serie di leggende della mitologia germanica, iniziando con il furto dell'oro delle Fanciulle del Reno (usato per fondere l'anello che dà immenso potere) e culmina con la morte dell'eroe (Sigfrido) e la terribile fine di tutti gli dei nella distruzione del Walhalla.

Nel novembre 1853 il testo è completato e Wagner inizia subito a musicare la prima opera del ciclo, il prologo Das Rheingold (L'oro del Reno), terminata nel maggio 1854. Il mese successivo comincia a scrivere la musica per la prima delle 3 giornate Die Walküre (La Walkiria), terminata nella primavera 1856.

Nel frattempo, conosce una delle donne fatali della sua vita, l'austriaca Mathilde Wesendonck, moglie di un ricco commerciante nonché poetessa e drammaturga. Fra i due nasce una passione travolgente (responsabile, tra l'altro della separazione del compositore dalla prima moglie Minna er) e il marito di lei si inchina di buon grado a quell'amore a cui riconosce un carattere spirituale e sublime. In onore di Mathilde scrive, tra il 1857 e il 1858, i 5 Poemi (su testi della stessa Wesendonck) per voce femminile, noti come Wesendonck-Lieder.

Sempre spinto dall'amore per Mathilde interrompe la stesura del Siegfried (la terza opera della Tetralogia) per mettere in musica Tristan und Isolde (Tristano e Isotta). Composto di getto fra il dicembre 1857 e l'estate 1859, utilizzando quale spunto due temi dei Wesendonck-Lieder, il lavoro risulta essere la più compatta e avanzata fra le opere di Wagner: le melodie emergono continuamente, si allacciano e si fondono in un flusso continuo e senza interruzioni; il suo incessante e inquieto cromatismo (che non permette mai all'orecchio di riposarsi su una qualche tonalità) rende espressivamente in modo sconvolgente quell'invincibile desiderio amoroso che conduce inesorabilmente i due amanti alla morte.

I musicisti del '900 individueranno nel Tristano e Isotta l'opera che segna l'avvento della musica nuova.

Wagner abbandona Zurigo, vive per qualche tempo a Venezia, poi a Lucerna e nel 1861 torna a Parigi, dove la rappresentazione del 13 marzo 1861 del Tannhäuser suscita uno scandalo memorabile (solo alcuni amici, tra cui Baudelaire, difendono l'autore).

L'anno seguente è a Vienna, dove tenta di far mettere in scena Tristano e Isotta, ma il Teatro Regio arretra di fronte alla difficoltà dell'opera.

All'età di 50 anni, senza una casa, senza un soldo, inseguito dai creditori, costretto a spostarsi ovunque pur di sopravvivere, Wagner è sul punto di perdere la speranza di portare a termine la sua opera colossale, il suo Anello di Nibelungo.

Ma il 1864 è l'anno della svolta: Wagner riceve un biglietto da Luigi II, diciannovenne re di Baviera, che si proclama suo entusiastico ammiratore e si dichiara pronto a sostenerlo finanziariamente. Grazie all'appoggio del sovrano, Wagner può rimettersi al lavoro. Gli sono vicini altri due suoi ammiratori, il direttore d'orchestra Hans Guido von Bülow e la sua giovane moglie, Cosima Liszt (lia del celebre compositore ungherese). Fra costei e Wagner nasce rapidamente una grande passione, e nell'aprile 1865 Cosima dà alla luce un lio di Wagner. L'enorme scandalo suscitato dalla vicenda (con conseguente, inevitabile divorzio) non impedisce a von Bülow di dirigere, due mesi dopo (il 10 giugno 1865), la prima del Tristano e Isotta.

Lo stesso von Bülow dirige l'anno seguente una ripresa del Tannhäuser, poi del Lohengrin (1867) e, infine, la prima (21 giugno 1868) dell'opera in 3 atti Die Meistersinger von Nürnberg (I Maestri cantori di Norimberga), tutte rappresentazioni accolte con successo.

Per Wagner è la conquista di una fama sofferta.

Può così rimettere mano al suo grande progetto e, fra il 1869 e il 1874, porta a termine Siegfried (Sigfrido) e Götterdämmerung (Il crepuscolo degli dei). Tutta la gigantesca costruzione è tenuta insieme dall'uso del Leitmotiv, il «motivo conduttore»: ogni personaggio o elemento della storia è accomnato e rappresentato da una determinata urazione musicale e l'opera risulta composta dal sapiente intreccio di questi Leitmotiv, in grado di fornirle la sua fisionomia unitaria.

La conclusione dell'Anello del Nibelungo è salutata dal giovane Nietzsche come una svolta epocale: la musica di Wagner fa rinascere i fasti dell'antica tragedia greca, sepolti sotto più di venti secoli di razionalismo. Ma l'infatuazione di Nietzsche per il compositore dura assai poco e ben presto lo additerà al pubblico disprezzo come un corruttore dell'umanità. Il «tradimento» di Nietzsche sarà per Wagner uno degli avvenimenti più dolorosi della sua vita.

Pur avendo concluso la lavorazione dell'opera, l'autore mostra segni di insoddisfazione allorquando si rende conto che non esiste un teatro adatto all'ideale rappresentazione del suo immenso sforzo compositivo.

Con l'appoggio economico di Luigi II e l'abilità organizzativa di Cosima Liszt, nel giro di due anni vede avverarsi il suo grande sogno. A Bayreuth viene infatti costruito un teatro appositamente per l'esecuzione della sua musica: l'orchestra è nascosta al pubblico da una paratia di legno semicircolare che raccoglie, convoglia e fonde i suoni degli strumenti.

Dal 13 al 17 agosto 1876 le quattro giornate dell'Anello del Nibelungo vanno finalmente in scena in versione integrale, alla presenza del re di Baviera, di uno stuolo di principi e dei più bei nomi della cultura europea. Il successo artistico è straordinario, ma le spese per l'allestimento sono astronomiche: l'impresa rimane in forte passivo e il Festspielhaus di Bayreuth resta chiuso fino al 1882.

Riapre il 26 agosto 1882 per mettere in scena Parsifal, l'ultimo lavoro di Wagner, scritto pensando proprio alle caratteristiche acustiche della sala.

Percorso dal tema della redenzione, con il suo luminoso misticismo sembra chiudere la parabola compositiva del maestro con una nota affermativa.

Wagner muore l'anno seguente.

È la fedele Cosima che negli anni e nei decenni successivi si dedicherà con costanza (e quasi con accanimento) a proseguire l'opera del marito, contribuendo notevolmente a creare attorno alla ura del compositore quell'alone di mito destinato a crescere con il passare degli anni.




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