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'SAGGIO BREVE: I FRUTTI MARCI DELLA SUPERSTIZIONE DALL'ANTICHITA' AL MEDIOEVO, DALXVI- XVII SECOLO AI GIORNI NOSTRI'

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'SAGGIO BREVE: I FRUTTI MARCI DELLA SUPERSTIZIONE DALL'ANTICHITA' AL MEDIOEVO, DALXVI- XVII SECOLO AI GIORNI NOSTRI'-


Noi oggi abbiamo la presunzione di essere sempre razionali, logici, ma siamo - ahimè - molto superficiali. Noi tutti possiamo vedere quanta superstizione ci sia nel mondo che ci circonda. Seppur in termini blandi, i mass-media portano avanti un discorso in bilico tra magico e paramagico. Aristotele riteneva a riguardo che gli astri esercitassero su di noi un fluido di una particolare forza, capace di attirare su di noi una dterminata fortuna. Occorre a questo punto operare una certa differenzazione tra i termini 'astrologo ' e 'astronomo'. Gli astrologi si interessano dello studio degli astri, mentre gli astronomi studiano le leggi ad essi relative.

I Romani sono passati alla storia come grandi astronomi e astrologi, e prima di loro i Caldei e gli Egizi. Da non dimenticare, infatti, che i tarocchi sono nati in Egitto: basti pensare a come gli antichi Egizi esercitassero la magia. Costoro avevano una struttura demotica ed una ieratica; dunque un sapere misteriosofico, occulto, teso a sfruttare le energie presenti nel cosmo per rendere potente, eterno ed immortale l'uomo. I maghi, anticamente, venivano poi considerati secondo una concezione completamente diversa da quella attuale. Basti considerare l'etimologia stessa della parola 'mago': essa deriva dalla radice 'mag-', la stessa del termine latino 'magister', da cui la definizione di colui per cui tutto è compreso e onnipresente. Secondo il Vangelo di Luca, subito dopo i pastori vengono i Maghi, che dall'Oriente portano a Gesù i doni simbolici, oro, incenso e mirra. La Chiesa, in raltà, va soltanto in giro a biascicar preghiere, senza sapere che la parola è evocativa e invocativa, e può sprigionare un'energia impensabile. Tra più persone che comunicano vi è un miscuglio di fluidi, attraverso cui avviene uno scambio di energia. C'è una sorta di 'perispirito' che ci pervade, nel bene e nel male. ½ sono delle credenze che rappresentano solo degli aridi pregiudizi, dettate dal puro immaginario collettivo. Ne scaturiscono tre differenti stereotipi femminili o, più precisamente, immagini di donna:



- la DONNA-ANGELO

- la DONNA-MADONNA

- la DONNA-STREGA.

Nell'Europa tra Medioevo e primi Settecento furono uccise oltre sette milioni di donne più per assurde convinzioni che per alcuna ragione fondata.

Assurdi pregiudizi e convinzioni di tal fatta possiamo riscontrarle lugo l'intero arco della Storia. Gli antichi, ad esempio, ritenevano che chi soffrisse di epilessia fosse stato graziato dagli dei; presso gli Indios, a godere all'interno di maggior considerazione all'interno della tribù erano proprio i 'pazzi'. Nell'Europa di questo periodo ricorreva di frequente l'espressione 'Guardatevi dai segnati di Dio' o altre simili, che esprimevano la credenza assoluta che un povero storpio potesse essere portatore di chissà quali mali e capace di chissà quali azioni turpi; ritornava un po' il concetto, riscontrato nell'antica Grecia, della 'kalokagaqia' ('calocagatìa', vale a dire l'accostamento sistematico ed incondizionato della bellezza fisica alla perfezione morale ed etica, del bello esteticamente alla bontà interiore).

Tutti questi - potrebbe anche sembrare un'affermazione riduttiva e scontata, perchè nata dal 'senno di poi', ma in realtà non lo è - sono pregiudizi, fantasticherie allo stato puro, assolutamente prive di senso.

Attraverso tale suggestione del - ma anche sete - del divino, si pensava che ci fossero sempre personepronte a fare del male; queste persone, una volta individuate e formalmente accusate, venivano sottoposte alle peggiori torture. Si trattava di torture talmente atroci e insostenibili che chiunque arrivava ad ammettere le cose più impensabili. Questi uomini innocenti e sfortunati si sono visti nel Trecento, e si vedranno nel Seicento, quando verranno identificati con gli 'untori', gli stessi di cui il Manzoni ci parla nei suoi 'Promessi Sposi'. Nel momento in cui ci si trovava dinanzi ad una donna particolarmente avvenente e dalle forme prorompenti si diffondeva la convinzione che dietro quel volto angelico si nascondesse il demonio. Di qui si possono tranquillamente immaginare gli spasmi tremendi e le torture disumane cui queste donne venivano sistematicamente sottoposte. E il ciclo si rinnovava, sempre più violento e spietato, come un circolo vizioso che si sarebbe protratto fino ai giorni nostri e che, in effetti, permane, come una patina sottile e pungente, nei meandri più nascosti della personalità di ognuno di noi.





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