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SCHEDE ROSE, ALTRI PRINCIPI IMPORTANTI, POTATURA DELLE RADICI

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SCHEDE    ROSE


Le tecniche di potatura, che saranno in seguito trattate dettagliatamente, sono: potatura verde, potatura dei rosai a cespuglio isolati, potatura di rose a cespuglio o da siepe, potatura dei rosai rampicanti, potature delle rose allevate ad alberello. Potatura verde: eliminiamo i polloni che si sviluppano sotto l'innesto e in quelli allevati ad alberello dovremo scacchiare anche il fusto. Se vorremo ottenere delle rose a gran fiore potremo eliminare i boccioli laterali dal bocciolo principale. Dopo la fioritura, nelle rose ibride di tea accorceremo lo stelo ad una gemma su una ramificazione principale, mentre sulle floribunda dovremo asportare lo stelo che ha fiorito recidendo sopra la prima gemma.

Potatura dei rosai a cespuglio isolato: desiderando fiori grandi li poteremo a due o tre gemme, se invece desidereremo dei fiori normali ma più numerosi li poteremo a tre o cinque gemme. Cercheremo poi di 'aprire' la pianta eliminando i rami intricati. Potatura di rose a cespuglio o da siepe: elimineremo i rami secchi e accorceremo quelli più lunghi di un terzo. Dovremo poi accorciare i rami laterali sulle branche principali a una, due gemme dal punto di intersezione.

Potatura dei rosai rampicanti: si potano in autunno o in inverno lasciando i nuovi getti lunghi che sostituiranno quelli vecchi e deboli. Accorceremo i rami vecchi principali di un terzo, accorciando anche i loro rami laterali a una o due gemme. I rosai sarmentosi sviluppano rami lunghi dalla base che fioriscono il secondo anno. Nell'accingerci alla potatura di questo tipo di rosa elimineremo i getti vecchi in rapporto al numero di quelli nuovi, cercando di equilibrare l'alternanza dei rami vecchi e della fioritura. Nella potatura delle rose allevate ad alberello andremo ad operare come per le rose a cespuglio, perché questo tipo di allevamento prevede l'innesto di rose a cespuglio su un fusto più alto. Tra i tutti i tipi di arbusti, le rose sono le più adatte ad essere potate in modo regolare e frequente. I rosai allo stato selvatico producono ogni stagione nuovi getti che sostituiscono gradualmente i rami originari sottraendo loro il nutrimento assorbito dalle radici. I vecchi rami moriranno per poi cadere al suolo, un metodo, questo, di potatura naturale ma lento. L'operazione della potatura consente di abbreviare i tempi della natura stimolando così la produzione di getti nuovi, vigorosi e sani. La tecnica di potatura varia a seconda del tipo di rosa. Vi sono però alcune norme generali valide per la cura di qualsiasi varietà.



La lunghezza dei rami deve essere proporzionata al vigore della pianta; così anche il tipo delle gemme sarà più numeroso sui rami robusti, meno numeroso su quelli deboli.

Si deve intervenire con il fine di ringiovanire le piante, eliminando entro certi limiti i rami vecchi per facilitare lo sviluppo di quelli giovani che spesso crescono dal basso.

Il rosaio, a potatura eseguita, dovrà presentare un equilibrio a livello delle vegetazioni sia in altezza sia in spessore; garanzia per un futuro di equilibrato sviluppo.

Una buona potatura richiede un taglio netto e preciso, i rami mal recisi si ammaleranno facilmente. L'attrezzo migliore per la potatura è un coltello molto affilato e leggermente ricurvo, che pochi sanno usare bene, ma che vale veramente la pena di imparare a maneggiare. In alternativa si possono usare delle cesoie ben affilate. Gli attrezzi devono essere tenuti scrupolosamente puliti altrimenti è facile contagiare le piante sane. Oltre che netto, il taglio deve essere praticato in sbieco con il punto più basso posto dalla parte opposta alla gemma e il punto più alto un centimento sopra la gemma stessa, solo così si eviterà che la pioggia faccia marcire il ramo. La potatura dovrebbe essere sempre praticata in un giorno fresco e nuvoloso, quando la linfa scorre meno veloce nei tessuti vegetali.

Potare lasciando solo legno sano: se il midollo è marrone o incolore, tagliare nuovamente il ramo fino a raggiungere il midollo sano bianco.

Mantenere i rami ben distanziati per far circolare l'area e la luce all'interno della pianta, riducendo così le malattie, come ad esempio le macchie nere, la muffa o la ruggine.

Eliminare completamente i rami morti o malati ed i ramoscelli esili, tagliandoli all'altezza del suolo o, per i rami laterali, alla giuntura con un fusto sano.

Bruciare i rami tagliati per evitare la diffusione delle malattie.

E come comportarsi nel caso in cui non si conosca a quale gruppo appartengano le rose del giardino? Limitiamoci ad una leggera potatura invernale e durante l'estate successiva potremo scoprire il gruppo a seconda della fioritura. Solo allora, sempre durante l'inverno, potremo potarle utilizzando la tecnica necessaria. I periodi di potatura variano a seconda dei gruppi di rose. Generalmente, i roseti devono essere potati in inverno, tra la metà di febbraio e la metà di marzo, oppure in estate, durante il periodo di fioritura. Nelle zone particolarmente ventose è consigliabile accorciare i fusti, particolarmente lunghi, di 15/30 centimetri nel corso del mese di novembre, per evitare che il vento sradichi la pianta.

ALTRI   PRINCIPI IMPORTANTI

1) al momento della messa a dimora non è necessaria una potatura d'impianto, basterà solo eliminare le radici rovinate e disordinate e una spuntatura dei getti danneggiati o poco sviluppati;

2) queste varietà hanno bisogno di una solida impalcatura di rami ben distanziati, pertanto va eliminata la vegetazione debole e sottile dopo la fioritura come è anche indispensabile tagliare sempre il legno debole o malato;

3) è consigliabile una potatura regolare per eliminare i fiori appassiti, se non si tratta di varietà coltivate per i frutti. E' una pratica che ridona energia agli ibridi di rosa MOSCATA dato che la sua energia è diretta alla produzione di nuovi getti laterali fioriferi piuttosto che di frutti;

4) una cimatura leggera da praticarsi sui getti in inverno favorirà la produzione di un maggior numero di getti laterali e sub laterali fioriferi nel corso dell'estate successiva. Le punte tenere e sottili sono spesso ammuffite pertanto l'operazione di cimatura è consigliabile per eliminare possibili fonti di malattie.


Tecniche di potatura


La potatura viene suddivisa secondo due finalità: la potatura di formazione e la potatura di produzione.


Potatura di formazione


Consiste in una serie di tagli eseguiti per sopprimere le branche in sovrannumero, per rinforzare quelle eventualmente deboli per eccessiva vegetazione di altre adiacenti, e per provocare in quelle destinate a costituire l'impalcatura, l'emissione delle gemme a legno in determinate posizioni e direzione. La potatura di formazione assume il nome della forma impressa alla pianta.

POTATURA AD ALBERELLO: quando i rami di un arbusto sono tagliati e mantenuti a corona sopra un fusto più o meno alto.

POTATURA A COLONNA: cosiddetta per la regolare distribuzione dei rami sul tronco e la potatura dei medesimi ad uguale lunghezza della base alla cima.

POTATURA A PIRAMIDE: quando i rami della base sono potati lunghi gradatamente diminuendo sino a raggiungere la cima.

POTATURA A FUSO: è la piramide alquanto ridotta in larghezza.

POTATURA A PALLA: quando la pianta più che potata è tosata a forma di sfera senza fusto.

POTATURA A PALMETTA: se i rami sono ad uguale distanza a destra e a sinistra del fusto (palmetta semplice, doppia; ad U semplice e doppia, ecc.).

POTATURA A VENTAGLIO: quando i rami sono disposti come le stecche di un ventaglio.


Potatura di produzione


Ha lo scopo principale di provocare e regolare la fioritura nelle piante ornamentali e la fruttificazione in quelle fruttifere, equilibrando nel contempo la distribuzione su diversi rami, sempre in rapporto alla specie e alla vigoria del soggetto su cui si opera. È assolutamente necessario che il potatore conosca molto bene come si sviluppa la pianta, come sono costituiti i rami a fioritura e quelli a frutto e come si favorisce l'emissione delle gemme medesime piuttosto di quelle a legno.

La potatura si articola in numerose operazioni che si possono così sintetizzare: rimondatura, diradamento, svettatura, spollonatura, tosatura, cimatura, sbottonatura.

RIMONDATURA è l'operazione con cui si sopprimono i rami secchi, ammalati e i succhioni.

DIRADAMENTO è la soppressione dei rami in sovrannumero, mal situati o mal conformati. Deve essere eseguita con discernimento perché l'aria e la luce possano sempre penetrare uniformemente la chioma della pianta. I tagli sui rami di una certa grossezza vanno trattati con soluzione di solfato di ferro ed eventualmente ricoperti con mastice.

SVETTATURA consiste nella soppressione della cima  o punta e può essere applicata a uno o più rami al fine di provocare l'emissione di rametti laterali.

SPOLLONATURA è quell'operazione mediante la quale vengono eliminati quei getti o 'polloni', comunemente detti 'cacchi', che crescono lungo i fusti e sui rami principali o più frequentemente alla base intorno alla ceppaia, i 'polloni' appunto; a questo proposito è bene ricordare l'olivo sul quale sistematicamente si pratica la spollonatura. Nei casi in cui questa pratica viene applicata alle piante erbacee si possono ottenere piccole forme ad alberello avendo cura di eliminare i soggetti laterali favorendo così quelli che si sviluppano in alto (margherite a cespuglio, salvia splendens, ecc.).

TOSATURA è particolarmente praticata sulle siepi o sulle piante sempreverdi a forme obbligate e serve a mantenere o dare forma raccolta e compatta.

CIMATURA consiste nella eliminazione degli apici vegetativi, accorciati di qualche centimetro, e si pratica soprattutto sulle piante erbacee allo scopo di favorire l'accrescimento indispensabile per la buona riuscita di aiuole, macchie di colore, fioritura più abbondante. Sporadicamente questa tecnica viene eseguita anche su piante legnose e tende a eliminare l'eccessivo accrescimento delle vegetazioni apicali a vantaggio di  quelle situate lungo il ramo. Il periodo estivo è il più indicato per questa operazione. Fra le piante soggette a cimatura ci sono i Crisantemi, le Dalie a fiore piccolo, le Rose (cimature degli apici e sviluppo delle gemme in basso).

SBOTTONATURA è un'operazione che potremmo anche chiamare diradamento, è eseguita sui fiori o sui frutti. La sbottonatura in particolare è la soppressione dei bottoni fiorali in sovrannumero eseguita al fine di produrre fiori più belli e più voluminosi.

CAPITOZZATURA è un'operazione drastica che consiste nel tagliare tutti i rami subito sopra la biforcazione o impalcatura dell'albero.  Viene eseguita soprattutto sulle alberate cittadine che costeggiano le strade principali e trova giustificazione nel fatto che la legge vieta agli alberi di superare certi limiti di ingombro in altezza e larghezza. La capitozzatura deve essere eseguita con attrezzi ben affilati in modo da fare tagli obliqui e ben levigati. È indispensabile coprire i tagli con sostanze antisettiche e impermeabilizzanti per evitare processi di marcescenza e massicci attacchi di parassiti animali e vegetali. Una buona norma, ormai pressoché abbandonata, era di lasciare nelle immediate vicinanze del taglio un rametto affinché al momento del risveglio vegetativo della pianta esso richiamasse la linfa e riducesse il fenomeno dell'affastellamento dei rami. Quando viene eseguita la capitozzatura è bene che negli anni successivi si ricorra a potature molto limitate e tendenti ad eliminare o ridurre le vegetazioni affastellate. Alcuni studiosi dissentono dall'uso indiscriminato praticato oggi di questa tecnica.



POTATURA DELLE RADICI

In alcuni casi si rende necessaria anche la potatura delle radici. In un primo caso può verificarsi l'esigenza di adattare una pianta ad uno spazio limitato accorciandone le radici. Se si tratta di un rosaio o di una pianta analoga si eliminano anche le radici danneggiate, deperite o secche, stimolandone così la vegetazione. Il secondo tipo di potatura riguarda alberi e arbusti piantati da lungo tempo. Talvolta, come ad esempio nel caso di un ciliegio che produce una vegetazione vigorosa ma una scarsa fioritura, l'eccessivo sviluppo delle radici può frenare l'espressione vegetativa. Solo la potatura delle radici può ripristinare la giusta produzione di fiori e frutti.

In inverno, quando la pianta è nel periodo di riposo, si scava una trincea intorno all'albero o arbusto con un raggio di 60/150 centimetri, a seconda dell'età della pianta (se l'albero è grande sarà necessario intervenire in due tempi scavando metà trincea durante il primo inverno e la parte mancante durante l'inverno successivo), recidendo via via le radici più grosse e ricoprendo subito per evitare il disidratamento dell'apparato radicale superstite. Nel corso della vangatura bisogna accuratamente evitare di danneggiare le radici più sottili che dovranno assicurare l'alimentazione della pianta, mentre le radici più grosse dovranno essere recise appena scoperte e reinterrate subito dopo l'operazione.



Suggerimenti indispensabili


Prima di descrivere i diversi metodi di potatura applicati alle singole varietà, è bene ricordare alcune norme generali. Il segreto di una buona potatura consiste nel mantenere forbici e coltelli sempre affilatissimi. È bene evitare lo schiacciamento del ramo e dare la precedenza all'eliminazione delle porzioni di ramo secche, malate o deboli. Si consiglia di sfoltire le ramificazioni aggrovigliate e ricordare sempre di ricoprire con mastice da innesto le sezioni di taglio dei rami più grandi per proteggerle da possibili malattie. Fra le piante che non vanno MAI potate ricordiamo alcune conifere, come PINI e CEDRI, che subirebbero un vero e proprio danno. Non dimenticate, inoltre, che le piante potate con regolarità hanno bisogno di essere nutrite in modo altrettanto regolare, ed il modo migliore per farlo è quello di applicare ogni primavera, quando il terreno è umido, dello stame o dei composti specifici per ogni tipo di albero.











Potatura

Introduzione come, quando e perchè


La potatura è un'operazione necessaria per tutte le piante coltivate in giardino. Una potatura eseguita con criterio consente di ottenere molteplici vantaggi: si favorisce lo sviluppo annuale della nuova vegetazione, garantendo una ricca fioritura e nel caso di alberi da frutto una maggiore produzione di frutti; si mantiene la pianta nella misura desiderata, soprattutto dove c'è carenza di spazio; si possono ottenere forme utili, come nel caso di una siepe, ci si può anzi sbizzarrire nel creare le forme più strane (questo tipo di potatura è conosciuto con il termine di 'tosatura'); si migliora e si corregge la forma di una pianta che si  è malamente sviluppata trovandosi in zone eccessivamente ventose o completamente all'ombra, o per qualche altro danno esterno. Ci sono motivi per i quali la potatura è necessaria, spesso indispensabile, quale eliminazione delle parti secche, malformate, ammalate o compromesse per traumi.

Lo scopo dell'intera operazione di coltivazione e potatura è quello di incoraggiare la pianta a rendere il meglio di sé. Inoltre, una potatura precisa ed accurata accentua la bellezza delle foglie e dei rami, mantiene le piante sane e prive di malattie.

Oltre a questi criteri di carattere generale, occorre sapere quali piante necessitano di potatura e quando questa operazione deve essere fatta. Viene detta POTATURA SECCA se eseguita su rami legnosi durante il periodo di riposo, solitamente in autunno o meglio a fine inverno, prima della ripresa vegetativa. Può prevedere tagli abbondanti o anche drastici. La POTATURA VERDE, di solito limitata, è eseguita invece su parti verde erbacee durante il periodo vegetativo.

La potatura annuale è generalmente richiesta da alcuni tipi di arbusti da fiore per incrementare e migliorare la fioritura e precisamente: Buddleia davidii, Hydrangea paniculata, Lagerstroemia indica, Indigofera gerardiana, Vitex agnus-castus, Hibiscus syriacus, Syringa persica, Prunus triloba, Spiraea japponica e alcune rose. L'epoca giusta per effettuarla è la primavera o l'estate, a seconda del periodo di fioritura.

La regola generale da seguire per gli arbusti che fioriscono in primavera è quella di potare immediatamente dopo la caduta dei fiori, per favorire lo sviluppo della nuova vegetazione che porterà i fiori nella stagione successiva (es. Prunus triloba). Gli arbusti che fioriscono in estate devono essere potati nel tardo inverno perché i fiori nasceranno sulla vegetazione che si produrrà dopo la potatura (es. Buddleia davidii).

La potatura dei frutteti è motivata dalla maggiore produzione che sempre o quasi, la pianta ben potata è in grado di fornire. È opportuno ricordare che ad una maggiore produzione non corrisponde quasi mai una maggiore longevità delle piante, anzi a volte accade che le piante soggette a regolari, annuali, drastiche potature, vivano assai meno di quelle che in qualche modo vengono lasciate sviluppare il più naturalmente possibile.



Strumenti per la potatura e per la rifinitura


Disporre degli attrezzi giusti faciliterà le operazioni di potatura delle piante del vostro giardino. Una regola da rispettare è quella di acquistare strumenti con il manico liscio e confortevole.

Gli attrezzi indispensabili per la potatura sono: le cesoie, le potatrici a impugnatura lunga, la sega per la potatura, le cesoie da siepi, la roncola e la falce.


CESOIE

Vi sono due tipi di cesoie, a volte chiamate anche forbici da giardino. Un tipo ha le lame ricurve e tagliano a sforbiciata, le altre sono a lama diritta e hanno un solo orlo affilato per tagliare contro un'incudine piatta. Se ben affilate, entrambe danno risultati soddisfacenti e sono più facili da usare rispetto ai coltelli da giardino. È necessario acquistare delle cesoie abbastanza lunghe per le vostre esigenze lavorative, senza esercitare una pressione eccessiva che potrebbe danneggiare le lame o i giunti. Usate le cesoie solo per tagliare gambi e rami dal diametro di circa un centimetro.


SEGHE PER LA POTATURA

La sega potatrice serve per rimuovere i rami più grossi.  La lama di una sega potatrice è normalmente ricurva oppure sistemata ad un angolo della impugnatura stessa. Una seghetta ad arco farà al caso vostro. Questo strumento può essere usato solo su alberi poco frondosi.


CESOIE DA SIEPI

Molte cesoie hanno le lame lunghe circa 22 centimetri, ma alcune persone preferiscono quelle con le lame lunghe 19 centimetri. Le lame sono disegnate con bordi ondulati per dare una presa migliore sul ramo che deve essere tagliato. Alcune cesoie hanno un incavo per tagliare i ramoscelli fitti.


RONCOLE E FALCI

Le roncole da erba con il manico corto sono utili per la potatura di mucchi di erba e macchie di piante cresciute in eccesso. In alternativa si possono usare numerose falci in miniatura e falcette, che consentono di lavorare senza chinarsi. Un accessorio importantissimo è la pietra di carburo di silicio, necessaria per mantenere affilate le lame di questi attrezzi.





Calendario del giardiniere

GENNAIO

Già da questo mese, nel nostro giardino prepareremo la terra di foglie e di altre sostanze vegetali ed animali atte a formare i terricci e i composti per le future colture.

Se il tempo lo permette ed il terreno è asciutto potremo effettuare le piantagioni degli alberi fruttiferi.

Se non gela si può iniziare la potatura delle piante deboli di peri e meli, mentre quelle vigorose si poteranno a marzo-aprile. Se il tempo è umido e non freddo puliremo gli alberi dal muschio e dai licheni.



FEBBRAIO

Ripuliremo gli alberi e gli arbusti dai rami secchi, morti o malati. Inizieremo in questi mesi la potatura degli arbusti a fioritura estiva e la potatura delle rose rifiorenti. Potremo iniziare i lavori colturali interrando il concime necessario.

E' in questo mese che dovremo distruggere i parassiti ibernanti: insetti, uova, larve, crisalidi e i muschi e le vegetazioni lichenose. Questa operazione deve effettuarsi in febbraio, altrimenti agli inizi della primavera si svilupperebbero nuovi parassiti.

Tratteremo anche tutte le piante ornamentali e da frutto con un buon antiparassitario.

Proseguiremo la potatura dei peri e dei meli iniziata durante il mese precedente. La vite deve essere potata interamente in questo mese. Sceglieremo e taglieremo le marze per gli innesti, che conserveremo in un locale asciutto e fresco.

Verso la fine del mese inizieremo il lavoro di vangatura intorno agli alberi che abbiamo potato per poterli concimare. Dovremo irrorare accuratamente le piante del frutteto con polvere di caffaro ed un buon antiparassitario per prevenire numerose malattie e faremo spennellature alle parti infette, soprattutto dei peschi.



MARZO

In questo mese termineremo di piantare gli alberi, gli arbusti e le piante vivaci. Ultimeremo i lavori di potatura e vanghettatura e puliremo il giardino, i viali e i prati. In queste settimane concimeremo anche tutte le piante ornamentali che ne hanno bisogno. Poteremo le piante del frutteto, soprattutto quelle vicine ai muri, escludendo però gli alberi più vigorosi che si poteranno non appena inizia la vegetazione.

I peschi non si toccano per non sollecitarne la fioritura. Si devono sostituire i sostegni annessi e legare i rami che dimostrano di averne bisogno, in modo particolare quelli sulle piante giovani. Entro la fine di questo mese il frutteto deve essere in ordine, terminate le potature e i lavori colturali del terreno. Concimeremo le piante da frutto e le viti. Faremo i trattamenti preventivi contro i parassiti all'inizio della ripresa vegetativa ai peri e ai meli. È necessario asportare tutti i frutti mummificati che avevano lasciato sulle piante, bruceremo quelli caduti al suolo.



APRILE


È il mese in cui la vegetazione si risveglia. In questo mese avremo già svolto tutte le operazioni di manutenzione del giardino e potremo iniziare la messa a dimora di alcune piante ornamentali. Concimeremo il terreno. Nel frutteto dovremo terminare la potatura degli alberi eccessivamente vigorosi e potremo finalmente regolare i peschi che non avevamo potuto potare precedentemente per non stimolarne precocemente la fioritura. Ma sarà questo il mese in cui dovremo prestare attenzione alla temperatura, coprendo se necessario la cultura con stuoie in caso di qualche gelata. Quando le gemme cominciano ad allungarsi potremo effettuare gli innesti a spacco ed ultimeremo la concimazione delle piante da frutto che avevamo iniziato a marzo. Verso la fine del mese si saranno già schiusi i germogli della vite.



MAGGIO


È il momento di effettuare la sarchiatura e la pulizia delle aiuole, che devono essere liberate dalle erbacce. Termineremo la messa a dimora di molte piante ornamentali. Nel frutteto dovremo spollonare tutte le piante, eliminando le vegetazioni inutili e cimando i rami per favorire l'emissione di gemme fruttifere.

Nei peschi si sopprimono i rami subito sopra al ramo di rimpiazzo per fargli acquistare maggior vigore.

Per convogliare la linfa sugli innesti recideremo tutta la vegetazione superflua, lasciandone solo una superiore che verrà in seguito cimata e poi soppressa. Continueremo, come nei mesi scorsi, le operazioni di disinfezione degli alberi.



GIUGNO


Termineremo la messa a dimora delle piante isolate e pianteremo le talee dei crisantemi autunnali.

E' anche il momento di preparare le piante che fioriranno in autunno e sostituire i bulbi dei giacinti, dei tulipani e delle viole del pensiero con altre piante stagionali.

Dovremo mantenere una buona irrorazione del terreno e poteremo gli arbusti a fioritura primaverile e le rose non rifiorenti appena sarà terminata la loro fioritura.

Le piante del frutteto saranno cimate e i giovani prolungamenti saranno legati.

Dovremo diradare i frutti dove sono troppo numerosi.



LUGLIO


Poteremo le rose non rifiorenti che hanno già esaurito la loro fioritura e legheremo le piante sarmentose per ripararle dal vento. Cimeremo le piante a fogliame colorato. In questo mese sarà necessario innaffiare le piante al mattino o alla sera. Saranno disotterrati e messi ad asciugare i bulbi da ripiantare nel corso dell'autunno.

È questo il mese in cui potremo attuare le operazioni di moltiplicazione in tutte le piante a fioritura invernale o primaverile e tratteremo le rose, in particolare, con irrorazioni anticrittogamiche. Nel frutteto dovremo cimare i rami troppo vigorosi per rispettare l'equilibrio vegetativo.

Praticheremo la potatura verde ai peschi, soprattutto a quelli già sottoposti a raccolto.

Effettueremo la disinfezione delle piante.



AGOSTO


In questo mese porremo l'accento sulle innaffiature.

Dovremo pulire gli innesti a gemma dormiente sulle rose. Nel frutteto si portato a termine le ultime cimature per risparmiare sul lavoro di potatura di marzo e aprile.

Inizieremo a togliere leggermente le foglie alle viti perché i grappoli possano ricevere sole ed aria. In questo mese si innestano a gemma dormiente quasi tutti gli alberi fruttiferi, tranne il mandorlo e il pesco che dovranno essere innestati nel mese successivo. Inizieremo i lavori di preparazione per i nuovi impianti.



SETTEMBRE


In questo mese si invasano o si interrano in giardino i bulbi. Si terminano gli innesti delle piante da frutto vigorose, specie su mandorli o peschi. 

Per affrettarne la maturazione, continueremo ad eliminare le foglie dai grappoli d'uva troppo ombreggiati.



OTTOBRE


È il mese in cui cominciano a cadere le foglie.

Taglieremo tutti i fusti delle piante che hanno ultimato la fioritura e sono disseccate, concimeremo le aiuole e completeremo la piantagione dei bulbi.

Sempre in questo periodo invaseremo le talee fatte nei mesi precedenti. Nel frutteto cominceremo la raccolta della frutta invernale, che avverrà nelle giornate serene.

La frutta verrà colta gradatamente, a giusta maturazione, le varietà tardive guadagnano in aroma se lasciate sulle piante sino alla caduta delle foglie. Prepareremo le buche per i nuovi impianti ed estirperemo le piante malate o morte.



NOVEMBRE


Rastrelleremo le foglie morte, ultimeremo il ritiro di bulbi, tuberi e rizomi piantati in piena terra ed elimineremo tutte le piante annuali. In questo mese si piantano gli arbusti a foglia caduca. Nel frutteto, appena cessate le piogge autunnali e verso la fine del mese, cominceremo i trattamenti antiparassitari. Prima che geli sarà bene potare le vecchie piante di pero e melo.



DICEMBRE


In questo mese si vangano i prati che si devono rinnovare.

Ultimeremo la piantagione delle essenze a foglia caduca e metteremo al riparo le piante più delicate.

Nel frutteto termineremo la potatura di peri e meli, risparmiando peschi, susini, albicocchi per proteggerli dal gelo.




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