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L' ARCHITETTURA DELL' 800 la seconda metà del secolo

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L' ARCHITETTURA

DELL' 800

la seconda metà del secolo


La rivoluzione industriale, ha influenzato enormemente la tecnica d' architettura di questo secolo.

I pochi monumenti interessanti dell' 800 sono proprio quelli che, senza camuffarsi dietro ornamenti che fanno sembrare il monumento antico, mettono in luce le strutture portanti, realizzate con elementi metallici prefabbricati industrialmente e assemblati in cantiere.



Già dalla seconda metà del settecento si hanno alcuni esempi di questa architettura, con la costruzione di una serie di ponti in ferro.

E' in questo periodo che comincia la distinzione fra ingegneria e architettura: la prima è definita il frutto della tecnica e del calcolo, la seconda invece della fantasia.

Questa distinzione però è falsa, perché una costruzione si ottiene con la fusione delle due discipline.

Con il trasferimento nelle città di numerose famiglie si presentava il bisogno di costruire centri artistici e culturali così nel successivo secolo questa tecnica viene utilizzata per la costruzione rapida dei padiglioni per le Esposizioni Universali, organizzate dai paesi più avanzati per mostrare a tutto il mondo il progresso da essi raggiunto .

Proprio per una di queste occasioni viene eretto nel 1851 il Crystal Palace di Londra opera di Joseph Paxton, costituito da elementi di ghisa che formavano una grande ossatura metallica chiusa da lastre di vetro.

Ciò che colpi molto fu la totale assenza di elementi ornamentali e la funzionalità di ogni parte.

L' opera più famosa, nel campo dell'architettura è la Tour Eiffel, costruita in soli due anni da Alexander-Gustave Eiffel .

La torre, visibile da ogni parte della città, era stata costruita per ospitare un' esposizione e poi sarebbe stata smontata, ma non fu così.


 



















Essa è stata oggetto di polemiche molto accese che durarono molti anni, a causa della sua struttura.

Eiffel voleva dimostrare ciò che era possibile costruire con sole strutture metalliche e in questo senso riuscì perfettamente nel suo intento.

La torre è frutto di calcoli che le permettono di stare in equilibrio appoggiata su soli quattro piedi. Il suo valore estetico è basato soprattutto, oltre che sull' assenza di ornamenti, sulla forma.

La base più larga e la struttura che si restringe fino a culminare nella terrazza finale, esprime la necessità di scaricare l' enorme peso che grava sulle quattro gambe portanti.

La forma a freccia dona molto slancio e linearità,  come per una guglia che ricorda lo stile gotico, mettendo a paragone la Parigi antica a quella moderna.


Ma più goticheggiante per il rispetto della curvatura tradizionale e per l' alta e sottilissima guglia è la Mole Antoneliana, eretta a Torino su progetto di Alessandro Antonelli.

Il suo iniziale destino era di essere una sinagoga e si devono forse a questo le sue caratteristiche. Successivamente fu acquistata dal comune e resa monumento in ricordo di Vittorio Emanuele II.

La Mole è stata eretta prima della Tour Eiffel e, anche se costruita ancora parzialmente in muratura, mostra molte caratteristiche  precoci del nuovo stile: la quasi totale assenza di decorazioni esteriori per far prevalere la struttura.



 























La tecnica del ferro e del vetro viene applicata in Italia per edifici di vaste dimensioni da Giuseppe Mengoni, il quale per primo ne ha capito l'importanza.

Questa tecnica infatti, oltre ad essere un mezzo rapido di costruzione, è anche uno strumento espressivo e offre la possibilità di illuminare, sostituendo le superfici opache con il vetro.

Mengoni è il  costruttore della Galleria Vittorio Emanuele II . Questa è costituita da quattro bracci coperti da volta a botte, disposti a croce e convergenti in un ottagono centrale su cui si apre una luminosa cupola.

Il modello è uguale a quello della Galleria Delle Macchine, in Francia.


(da: Piero Adorno, L'arte Italiana, ed. G. D'Anna)




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