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Guerra anglo-boera

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Guerra anglo-boera

(1899-l902), guerra tra la Gran Bretagna e la popolazione di afrikaner (boeri) del Transvaal e dell'Orange. Il conflitto ebbe luogo nell'attuale Sudafrica.

Durante il XIX secolo la Gran Bretagna si era impossessata del capo di Buona Speranza e di parte del Sudafrica, inimicandosi la popolazione di origine olandese comunemente definita boera o afrikaner. Le tensioni portarono all'emigrazione in massa dei boeri oltre i confini della colonia (il Grande Trek, 1835-l843), alla quale seguì la costituzione delle repubbliche boere del Natal (1840), del Transvaal (1848) e dell'Orange (1854). La scoperta dell'oro nel Witwatersrand (1886), una regione che comprendeva parte del Transvaal meridionale, provocò l'afflusso di migliaia di minatori e prospettori inglesi, nonché la creazione e la rapida espansione della città di Johannesburg. I boeri, dediti principalmente all'agricoltura, non gradivano la presenza degli inglesi, tanto da soprannominarli Uitlander (stranieri); li assoggettarono a pesanti tributi e negarono loro il diritto di voto. La tensione culminò nella rivolta degli Uitlander contro il governo boero, rivolta istigata da Cecil Rhodes, a quel tempo capo del governo della colonia del Capo, il cui obiettivo era fare di tutto il Sudafrica una colonia inglese.

Inutili furono i tentativi diplomatici per risolvere il conflitto che, anzi, riprese su più vasta scala allorché i boeri dichiararono guerra alla Gran Bretagna (1899), invadendo il Natal britannico e la colonia del Capo. Le operazioni militari tra il 1900 e il 1901 volsero però a favore dei britannici, che occuparono Johannesburg e Pretoria. Ai successi inglesi i boeri risposero scatenando la guerriglia, che fu sedata con azioni spietate che coinvolsero i civili.



Le trattative di pace tra Olanda e Gran Bretagna portarono all'accordo di Vereeniging (1902): a Transvaal e Orange, dichiarati colonie britanniche, furono concessi una parziale autonomia e l'impiego dell'afrikaan nelle scuole e nei tribunali; la Gran Bretagna accettò di are un indennizzo di tre milioni di sterline e garantì l'amnistia e il rimpatrio dei soldati boeri disposti a giurare fedeltà al sovrano britannico. Durante il conflitto gli inglesi persero 28.000 uomini e i boeri 4000, ma oltre 20.000 civili perirono nei campi di prigionia.

L'accordo di Vereeniging portò la pace e l'unificazione politica del Sudafrica, ma non risolse i problemi all'origine del conflitto. Anche dopo la costituzione dell'Unione del Sudafrica (1910) i boeri mantennero la loro identità e continuarono a costituire un gruppo socialmente separato.[1]




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