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I Moti del 1820-1821

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I Moti del 1820-l821


Negli anni 1816-l817 si verificò una carestia con conseguente aumento dei prezzi dei prodotti agricoli e peggioramento delle condizioni di vita delle masse popolari. Al malessere sociale si univa il malessere politico: veniva così favorita l'opera delle organizzazioni segrete rivoluzionarie, mentre si aprivano le prime falle nel sistema elaborato dal congresso di Vienna.


Sna:

Nel Gennaio 1820 si ribellarono le truppe che dovevano imbarcarsi a Cadice per andare a reprimere un moto indipendentistico scoppiato in America Latina: vi fu un ammutinamento; una giunta di ufficiali costrinse il Re a ripristinare la costituzione che era stata da lui soppressa nel 1814.




Portogallo:

La Capponeria da il via alla rivolta, tanto che Ferdinando I dovette accettare la costituzione, ma presto emersero divergenze tra le componenti democratiche della stessa Capponeria e quelle moderate alle quali fu affidato il governo e che frenarono l'opera riformatrice. Inoltre una rivolta scoppiata a Palermo assunse caratteri autonomistici e separatisti.

Austria e Russia decisero allora di applicare contro il nuovo governo napoletano il principio di intervento ribadito dalla Santa Alleanza (1821).

Contro gli Austriaci il parlamento napoletano decretò la resistenza armata ma solo i settori democratici, rappresentati dal generale Guglielmo Pepe, accettarono la lotta, tanto che gli Austriaci giunsero a Napoli e Ferdinando I potè ripristinare l'assolutismo.


Piemonte:

Qui, in cambio della costituzione, si fece balenare a Vittorio Emanuele I la possibilità di diventare Re di un futuro stato nazionale, ma il sovrano (quando insorse la guarnigione di Alessandria) preferì abdicare in favore del fratello Carlo Felice (1821) che, momentaneamente lontano, incaricò della reggenza il nipote Carlo Alberto. Questi, di simpatie liberali concesse la Costituzione Snola, ma venne sconfessato da Carlo Felice, percui abbandonò precipitosamente Torino. A questo punto le truppe Austriache, superata con facilità la resistenza del Conte Santone di Santarosa che guidava i ribelli, insediarono sul trono Carlo Felice che ripristinò la monarchia assoluta.


A seguito del fallimento dei moti Italiani, la Santa Alleanza si occupò della Sna e anche nella penisola Iberica fu ripristinata la monarchia assoluta.

Al fallimento dei moti avevano contribuito le divergenze tra i moderati e i democratici; negative si erano dimostrate inoltre le illusioni di ricevere l'appoggio dei vecchi sovrani per operare il rinnovamento istituzionale; infine le società segrete, con il loro carattere di circoli chiusi avevano mostrato per questo i primi limiti.


Grecia:

Tra i moti rivoluzionari proposti dalle società segrete l'unico a conseguire un successo fu quello greco, grazie anche all'unità popolare e all'appoggio del Clero. L'assoggettamento dell'Impero Ottomano.

Per recuperare il controllo del paese, i Turchi si abbandonarono a stragi indiscriminate, ma ciò aumentò l'interesse dell'opinione pubblica occidentale per quella che cominciò ad essere definita la questione orientale: le grandi potenze infatti si preparavano ad utilizzare i loro fini espansionistici o economici date le difficoltà dell'Impero Ottomano, mentre sorgevano comitati di solidarietà a favore degli insorti e intellettuali come Byron e Santarosa che andarono a combattere, e a morire, per la libertà della Grecia.

Anche la Russia e l'Inghilterra si schierarono con la Grecia fino a distruggere la flotta Turca: la Grecia ottenne l'indipendenza nel 1830, ma sul suo trono le potenze che l'avevano appoggiata imposero un principe tedesco: Ottone di Baviera.


Russia:

In Russia erano sorte numerose società segrete che nel 1825, alla morte dello zar Alessandro I promossero una rivolta militare a Pietroburgo; l'iniziativa dei Decobristi fu però sventata dal nuovo zar Nicola I e fatta seguire da una feroce repressione.


America Latina:

Moti insurrezionali si ebbero anche in Argentina, Venezuela, Brasile e Messico (qui con l'aiuto anche degli Stati Uniti, otre che dell'Inghilterra come per gli altri stati); purtroppo si aggravarono in queste zone i contrasti interni tra le masse contadine oberate dalla miseria e l'oligarchia dominante, disposta a farsi proteggere dalle nuove potenze in cambio di privilegi economici e commerciali.

L'esercito divenne l'unica base di ogni potere, mentre in un clima di instabilità prese forma il fenomeno del Condillismo (Condillo = capo) per cui i capi dei gruppi di aristocratici creoli (discendenti dagli europei), affiancati dai potenti proprietari stranieri, si contendevano con le armi il governo de loro paesi, aprendo così una serie di dittatture militari.




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