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LA LIBERAZIONE DELLA FRANCIA E DELL'ITALIA



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LA LIBERAZIONE DELLA FRANCIA E DELL'ITALIA. IL CROLLO DELLA GERMANIA E LA PREPARAZIONE DEL DOPOGUERRA



LA GUERRA IN ITALIA


La fine del 1943 vedeva il fronte italiano bloccato all'altezza di Cassino e la penisola divisa in due parti:

Sud: occupato dagli Alleati, con il governo monarchico di Badoglio sebbene screditato, anche perché il CLN non volevano fornirgli la propria collaborazione. Tuttavia una parte dell'esercito italiano (Corpo di liberazione nazionale) collaborava alle operazioni militari contro i tedeschi.



Centro-Nord: sottoposto all'occupazione tedesca, sconvolto da bombardamenti aerei, con la RSI e con un movimento di Resistenza in crescita.

Tentativi degli Alleati (inizio 1944), per riprendere l'avanzata in Italia, senza esito.

Uno sbarco nei pressi di Roma, ad Anzio e Nettuno (gennaio 1944) fu bloccato.


Governo Badoglio e CLN: rapporti tesi.

CLN chiese l'abdicazione del re, giudicato troppo compromesso, nel congresso di Bari.

CLN enunciò principi di democrazia.

Accordo: poteri in mano al lio del re, Umberto, come luogotenente, per la liberazione di Roma (opera moderatrice del leader comunista Palmiro Togliatti).

Svolta di Salerno: disponibilità dei comunisti, dei socialisti, degli azionisti, di collaborazione per intraprendere una guerra nazionale contro i nazifascisti. Nuovo governo Badoglio (Salerno, aprile 1944).


Roma venne liberata (giugno 1944): ministero del civile Ivanoe Bonomi.

Costui si circondò degli esponenti più in vista del CLN (De Gasperi, Togliatti, Nenni, Croce). Fu un difficile esperimento di collaborazione, date le profonde diversità tra formazioni politiche tanto difformi.

Dall'altra parte, il governo militare alleato, che si sovrapponeva al governo italiano, e l'orientamento del governo inglese, favorevole alla monarchia.

Nel movimento della Resistenza non mancavano conflitti intestini e scontri tra bande partigiane. Sotto la guida di Ferruccio Parri (Partito d'Azione), affiancato da Cadorna, il movimento raggiunse la massima efficienza. Opera di coordinamento svolta dal CLN dell'Alta Italia, presieduto dal liberale A. Pizzoni, governo clandestino.


Gli Alleati iniziarono a rifornire i partigiani con maggior impegno, anche se temevano che nella Resistenza covassero germi rivoluzionari.

Essi affiorarono nelle brevi esperienze di autogoverno nelle zone montane (Ossola, alta Val d'Aosta, Carnia, Monferrato, Appennino modenese).


Liberazione di Firenze, insorta nell'agosto 1944 all'approssimarsi degli Alleati.

Linea Gotica: apprestata dai tedeschi sull'Appennino tra Massa e la Romagna => il fronte conobbe un nuovo arresto.






DALLO SBARCO IN NORMANDIA ALLA SCONFITTA DELLA GERMANIA


Il fronte italiano era però un fronte secondario (ecco la causa dell'arresto dell'avanzata alleata).

Conferenza di Teheran (nov. 1943): Roosevelt, Churchill e Stalin volevano aprire un nuovo fronte in Europa.


OPERAZIONE OVERLORD: preparata dal generale americano Eisenhower e messa in atto il 6 giugno 1944 con uno sbarco aereo-navale dall'Inghilterra sulle coste della Normandia (4000 navi e molte migliaia di aerei). Invano i tedeschi riuscirono a resistere lungo le loro fortificazioni (Vallo Atlantico).

Molte città francesi intanto insorsero.


Liberazione di Parigi (agosto 1944): governo De Gaulle.

Liberazione Belgio e Olanda (settembre 1944)

Il fronte si stabilizza sull'alto Reno.

Contrattacco tedesco nelle Ardenne ("colpo di coda di Hitler") che non ha però seguito.

Bombardamento di Londra con i razzi senza pilota.

Distruzione città tedesche.



Sul fronte orientale, tra la primavera del 1944 e l'inizio del 1945 sono ricacciati dagli ultimi territori russi, dai Paesi balcanici e dalla Polonia:

q   ROMANIA: entrata delle truppe sovietiche e caduta del dittatore Antonescu (ago 1944); formazione di un governo di influenza comunista che dichiara guerra alla Germania.

q   FINLANDIA: cede ai Russi e conclude un armistizio.

q   UNGHERIA: rovesciata la dittatura di Horthy e sostituita da un governo filosovietico (ott 1944); Budapest è accerchiata e ancora in mano ai tedeschi.

q   JUGOSLAVIA: liberata dal movimento partigiano di Tito, appoggiato dai russi e dagli inglesi (liberazione di Belgrado, ott 1944).

q   GRECIA: dopo lo sgombero dei tedeschi (ott 1944) e la liberazione di Atene da parte degli inglesi, scoppia una sanguinosa guerra civile tra i gruppi monarchici e i partigiani comunisti (prevalgono i primi).

q   POLONIA: aspro è il conflitto tra le forze partigiane collegate al governo in esilio (che hanno la meglio e organizzano l'insurrezione di Varsavia) e quelle dipendenti da un Comitato di liberazione nazionale insediato dai russi a Lublino.

Solo nel gennaio 1945 l'Armata rossa sfonda e instaura un governo filosovietico.


Nella primavera del 1945 si svolge su tutti i fronti l'attacco decisivo: la Germania è chiusa in un cerchio di ferro e si restringe.


Mentre gli anglo-americani superano la linea Gotica e penetrano nella pianura Padana, un'insurrezione simultanea delle principali città italiane porta alla loro liberazione 24-25 aprile 1945



Il CLN dell'Alta Italia, assunti tutti i poteri politici e militari (proclama di Milano), riesce a salvare alcuni impianti industriali, ad assicurare l'ordine e a far fronte alle prime necessità.


I tedeschi si arrendono senza condizioni nelle mani del vescovo di Milano Schuster.

Mussolini tenta una fuga verso la Svizzera, ma viene riconosciuto e fucilato con la sua comna Claretta Petacci (28 aprile).

Il 2 maggio le truppe tedesche in Italia modulano, mentre Tito occupa Trieste.

Inglesi, americani e francesi penetrano in Germania dal Reno (febbr 1945) avanzando fino a Torgau, dove vi è il congiungimento con le truppe sovietiche (25 apr), che conquistano Berlino.

Un mese prima: suicidio di Hitler, seguito dai suoi fedeli (Himmler).

Il 7 maggio tutte le forze armate tedesche firmano la resa incondizionata



LE CONFERENZE INTERALLEATE


Ancor prima della fine della guerra le maggiori potenze avevano incominciato a delineare il futuro assetto mondiale e posto le basi per l'organizzazione delle Nazioni Unite.


ð  CONFERENZA DI JALTA (febbraio 1945): i maggiori capi di governo si erano accordati: 

per la divisione della Germania in zone d'occupazione;

per il controllo quadripartito di Berlino;

per il riconoscimento del governo di Tito in Jugoslavia;

per la formazione di un governo polacco.

Inoltre ampie concessioni erano fatte all'URSS, in cambio di una guerra contro il Giappone.

Austria divisa in zone d'occupazione.


ð  CONFERENZA DI POTSDAM (luglio-agosto 1945): perfezionò i precedenti accordi, stabilendo le prime sistemazioni territoriali, in attesa dei veri e propri trattati di pace.

Prussia orientale e parte della Polonia orientale vennero acquisite dall'URSS;

la Cecoslovacchia dovette cedere all'URSS l'Ucraina subcarpatica;

la Saar tedesca passò temporaneamente sotto l'amministrazione francese.



IL CROLLO DEL GIAPPONE


Ø  Sostanziosi successi degli Alleati sul continente (riconquista della Birmania da parte degli inglesi e dei cinesi) e nel Pacifico (distruzione flotta giapponese nel golfo di Leyte nell'ottobre del 1944 da parte degli americani, che recuperarono il controllo delle Filippine).

Ø  Conquista dell'isola di Okinawa.

Ø  Decisione del presidente americano Truman di usare la bomba atomica: il 6 e il 9 agosto 1945 due bombe vennero sganciate su Hiroshima e Nagasaki (200 000 morti).

Ø  L'URSS attaccò la Manciuria.

Ø  A settembre il Giappone accettò la resa senza condizioni.

la Cina recuperò Formosa e la Manciuria;

l'URSS occupò l'isola di Curili e Sakhalin;

la Corea, indipendente, era sotto l'influenza americana e russa.



Alla fine della guerra vi erano compiti e problemi immensi: non bisognava unicamente ricostruire le città, ma anche edificare un assetto mondiale stabile e inattaccabile ad altre possibili guerre.


Vi era però la minaccia di nuove politiche di potenza, di insanabili conflitti ideologici, di un uso disumano degli strumenti messi a disposizione dalla scienza.


La guerra era stata vinta da una coalizione di forze eterogenee, da un'alleanza di Stati ideologicamente contrapposti => sintomi di una futura competizione.



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