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LUIGI XIV Il re sole



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LUIGI XIV  Il re sole


Mentre l'Inghilterra si avviava verso la monarchia parlamentare, la Francia si avviava verso una forma politica caratterizzata dall'assolutismo monarchico.

Il fautore dell'assolutismo fu Luigi XIV che regnò dal 1661 al 1715.

Egli si definì il re sole per la sua capacità di conferire luce e vita a tutto ciò che lo circondava, (lo stato sono io).

Scelse come palazzo reale Versailles che divenne un modello architettonico. All'interno vi "imprigionava" la nobiltà dandole futili compiti, come ad esempio vestirlo, lavarlo, ecc..

I compiti politici furono invece affidati alla classe borghese che era la classe che prediligeva perché non caratterizzata da ingiurie e da tranelli tipici invece della nobiltà.

Luigi XIV creò la ura dell'intendente che aveva il compito di occuparsi delle province: ordine pubblico, amministrazione della giustizia e finanze locali.



La struttura politica del re sole non si risolveva soltanto negli intendenti, infatti, prevedeva:

UN CONSIGLIO SUPREMO DI STATO: formato dal re e da tre ministri: degli esteri, della guerra, delle finanze;

GRAN CONSIGLIO: con compiti giudiziari;

CONSIGLIO DEI DISPACCI: si occupava del disbrigo di pratiche correnti.

Gli stati generali non furono più convocati, quindi l'assolutismo ebbe la sua forma in questo periodo.

La politica economica fu affidata a Jeans Baptiste Colbert, lio di un mercante.

La Francia era un paese agricolo e Colbert vi voleva avviare uno sviluppo commerciale, marittimo ed industriale. Fondò comnie che si dovevano occupare del commercio d'oltremare (come l'Olanda), stimolò il sorgere di nuove industrie internazionali: per far ciò mise forti dazi per le merci che venivano dall'Olanda e dall'Inghilterra per stimolare l'acquisto di manufatti che prodotti dalle industrie del paese.

L'economia si basava sul numerario cioè la quantità di monete che si trovava nelle casse dello stato (+monete, +forte; -monete, -forte), ciò è chiamato mercantilismo, colbertismo o protezionismo: si ritiene che uno stato debba difendere la propria industria a scapito di quella straniera. (questa politica economica non è nuova infatti fu già adottata dall'Inghilterra).

Colbert creò un mercato nazionale interno ma per farlo dovette costruire vie di comunicazione come il canale del Mezzogiorno che metteva in comunicazione la costa Atlantica e Mediterranea.

L'assolutismo del re riguardò anche la religione infatti, voleva realizzare l'unità religiosa quindi, iniziò a perseguitare gli ugonotti ed abolì l'Editto di Nantes col quale si garantiva libertà di culto della religione cattolica e protestante.

Chiuse le scuole degli ugonotti (protestanti francesi) ed utilizzò i dragoni (corpi militari che si appostavano nelle case degli ugonotti per controllarli). Molti ugonotti così emigrarono ma ciò gravò alla Francia perché essi erano abili artigiani.

Eliminati gli ugonotti Luigi XIV si occupò dei giansenisti: movimento fondato da Giansenio nel 1640 quando pubblicò un'opera sulla predestinazione: secondo Giansenio gli eletti sono pochi e la concezione della grazia avviene in modo incomprensibile per l'uomo. I giansenisti erano pericolosi perché per loro era molto importante la libertà di culto. Furono perseguitati e repressi.

Luigi XIV voleva superiorità anche sul papa e per questo si riagganciò alla tradizione gallicana (indipendenza tra chiesa di Francia e chiesa di Roma). Per questo motivo nel 1682 il re approvò quattro articoli:

il potere politico è indipendente dalla chiesa;

superiorità del concilio sul papa;

valore delle tradizioni gallicane;

condizionava le prerogative del papa all'adesione dell'episcopato.

Con questi strumenti il re realizzò l'unità religiosa.

Luigi XIV volle inoltre estendere i confini della Francia per affermare l'egemonia sull'Europa. Quindi, la Francia fu impegnata dal 1667 al 1679 in numerose guerre di conquista. Queste guerre prive di motivazioni ideologiche, erano intraprese esclusivamente per soddisfare i desideri di conquista del sovrano. Lo scoppio delle guerre aveva pretesti dinastici: il re avanzava una rivendicazione di sovranità sul trono altrui.

La Francia si trovò in una condizione ideale per realizzare il suo progetto di conquista senza paura di battersi in paesi potenti:

GERMANIA: frammentata in stati molto deboli;

PROVINCE SETTENTRIONALI: impegnate in guerre sul dominio Baltico;

ASBURGO: chiamati a fronteggiare l'espansionismo turco;

SPAGNA: appariva in rapida decadenza;

INGHILTERRA: potenza subordinata alla Francia.

Il punto di forza della politica estera di Luigi XIV era il matrimonio con Maria Teresa d'Austria lia del re snolo. Il sovrano snolo, infatti, non ò la dote della lia quindi, per Luigi poteva essere ancora libera la strada verso il trono snolo (per saldare il debito della dote). Il re snolo voleva, invece, consegnare il trono ad un suo lio nato da un secondo matrimonio ma, a Luigi ciò non andava bene poiché il trono snolo spettava a lui per due ragioni:

-sua moglie, lia di primo letto, gli spettava di diritto il trono;

-il re snolo non gli aveva ancora ato la dote.

Luigi XIV invase così i Paesi Bassi e la Franca Contea. Questa guerra, scoppiata nel 1667, è chiamata guerra di devoluzione. Con quest'invasione Luigi sollevava la preoccupazione dell'Olanda, che strinse un'alleanza con l'Inghilterra e la Sa. La guerra finì nel 1668 con la pace di Aquisgrana che concedeva a Luigi parte delle Fiandre.

La seconda guerra di conquista fu quella con l'Olanda (1672-l678). Questa fu una guerra di logoramento che vide la Francia vincitrice, infatti, riuscì ad isolare l'Olanda grazie all'appoggio di Sa, Inghilterra; Stati Tedeschi e impero Asburgico. La guerra si concluse con la pace di Nimega: la Francia ottenne la Franca Contea e dei territori delle Fiandre, l'Olanda conservò la sua indipendenza.

Dopo il 1678, Luigi, continuò il suo progetto espansionistico ma senza l'uso d'armi, sfruttando il trattato di Nimega, attraverso cui ottenne Strasburgo, Gand e Lussemburgo.

Questo periodo fu chiuso dalla tregua di Ratisbona (1684) che riconobbe alla Francia tutti i territori acquisiti fino a quel momento.

Dopo la tregua iniziò un periodo di lenta decadenza: l'imperatore Leopoldo I grazie all'alleanza stretta col papa Innocenzo XI riuscì a fermare l'avanzata dei turchi nel 1699 con la pace di Carlowrtz. I turchi furono arrestati, l'Austria ottenne l'Ungheria e la Russia uno sbocco sul Mediterraneo. Leopoldo riuscì ad ottenere anche l'appoggio dei principi protestanti tedeschi, indignati con Luigi perché gli aveva abolito l'Editto di Nantes.

Nel 1688 con la Rivoluzione Gloriosa Guglielmo III d'Orange divenne capo dell'Inghilterra che non si sottomise alla politica francese. Si formò così nel 1689 un'alleanza antifrancese chiamata Lega d'Augusta. Ci furono diversi anni di guerra e la Francia fu costretta a firmare nel 1697 la pace di Ryswyk, rinunciando così a tutti i territori annessi dopo la pace di Nimega. L'ultima guerra fu quella di successione: Carlo II assegnò la corona a Filippo d'Angiò, nipote di Luigi XIV. Questa successione portò la formazione della Lega dell'Aia che sosteneva la candidatura del lio di Leopoldo I, alla lega aderirono: Olanda, Inghilterra, Stati tedeschi e Austria.

La guerra finì nel 1713 col trattato di Utrecht e nel 1714 col trattato di Rostadt. Questi trattati segnarono il tramonto della Francia che dovette rinunciare a molte colonie dell'America del nord, e ai privilegi commerciali con la Sna.

L'Austria ottenne i Paesi Bassi, il Ducato di Milano, il Regno di Napoli, Sardegna e Sicilia; l'Inghilterra ottenne tutte le colonie Americane cedute dalla Francia, Gibilterra, Minorca e il controllo della tratta degli schiavi.

Luigi XIV morì nel 1715 nella sua splendente reggia di Versailles.










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