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Le origini dell'umanità - CHE COS'E' LA PREISTORIA, LA CULLA DELL'UMANITA'

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Le origini dell'umanità



CHE COS'E' LA PREISTORIA.


Il termine preistoria indica un immenso arco di tempo che va da prima della comparsa dell'uomo sulla Terra fino al sorgere delle prime civiltà nel 3500-3000 a.C., data in cui cominciano ad apparire le prime testimonianze scritte e da cui si fa iniziare la "storia" in senso proprio.

La Terra è un pianeta che ha circa 5 miliardi di anni. In origine era costituita da una massa gassosa, con una temperatura paragonabile a quella del Sole. Il progressivo raffreddamento della parte esterna ne provocò il passaggio allo stato liquido. Quando la temperatura scese a 700 gradi si formò una crosta dello spessore di qualche chilometro. Il materiale in fusione del nucleo interno provocò nubi di vapore acqueo che crearono un fitto strato di nubi. Le nubi poi si sciolsero in pioggia e per circa 60000 anni la Terra venne ricoperta da un incessante diluvio, che creò gli e fece scendere la temperatura fino a valori simili a quelli attuali. Quando le piogge cessarono, la Terra era coperta in parte dall'acqua degli oceani: resa salata dalle sostanze minerali che il dilavamento delle rocce vi disciolse, e costellate di crateri che eruttarono materiale incandescente. Tutta la crosta terrestre fu poi sconvolta da continui corrugamenti, masse rocciose si innalzarono e voragini si aprirono ovunque e l'atmosfera, composta di vapore acqueo, ammoniaca, metano e anidride carbonica, non offrì protezione dai raggi solari.



Dal punto di vista geologico la preistoria coincide quasi completamente con l'ultima era della Terra, il Quaternario, suddiviso in Pleistocene e Olocene. In questa era si distinguono due momenti: l'età della pietra e l'età dei metalli.

L'età della pietra si divide in Paleolitico , Mesolitico e Neolitico. Il Paleolitico, o età della pietra antica, è a sua volta suddiviso in Paleolitico inferiore (da 2 milioni 100000 anni a.C.), Paleolitico medio (da 100000 a 36000 anni a.C.), Paleolitico superiore (da 36000 a 10000 anni a.C.). Il Mesolitico, o età della pietra di mezzo, va da 10000 a 8000 anni fa. Il Neolitico, o età della pietra nuova, va da 8000 a 3000 anni fa.

L'età dei metalli si divide invece in età del rame (da 3000 a 2200), età del bronzo (da 2200 a 1200 anni fa) ed età del ferro (dal 1200 in poi).


LA CULLA DELL'UMANITA'.


Si ritiene che la culla dell'umanità siano state le regioni centro-orientali e sud-orientali dell'Africa, che hanno sempre conservato un clima adatto allo sviluppo della vita animale, terre caratterizzate dalla presenza di enormi foreste tropicali che hanno lasciato spazio poi a sterminate pianure: le savane. Il periodo della comparsa dell'uomo sulla Terra può essere collocato tra due milioni e mezzo e i due milioni di anni fa.

Circa 70 milioni di anni fa, un piccolo mammifero cominciò a salire sugli alberi per trovare una maggiore protezione dai predatori e maggiore quantità di cibo. Nel corso del tempo questi mammiferi, definiti primati, oltre a cambiare genere di vita, subirono modifiche anche nell'aspetto per adattarsi al nuovo ambiente, anzitutto le estremità delle quattro zampe, all'inizio dotate di artigli, si trasformarono progressivamente in "mani"; il muso, inizialmente appuntito e con gli occhi laterali, si andò accorciando e gli occhi si disposero in linea tra di loro, i primati assunsero così la vista stereoscopica, cioè a tre dimensioni (quindi anche in profondità), e divennero capaci di distinguere le varie tonalità di colori.

Da questi primati arboricoli discese un gruppo di scimmie che darà origine al gruppo delle scimmie antropomorfe (cioè di aspetto simile a quello dell'uomo), prive di coda. Le scimmie antropomorfe vissero ancora sugli alberi, ma acquistarono caratteristiche che le resero diverse da altre specie simili. Anzitutto si spostarono sugli alberi con la tecnica della brachiazione: invece di camminare a quattro zampe sui rami, si dondolano appese ad un ramo e saltando su un altro sfruttando la tecnica dell'oscillazione. Quando queste scimmie cominciarono ad avventurarsi nella savana, quindi a scendere dagli alberi a causa del cibo che per le mutate condizioni climatiche divenne sempre più raro, vennero definite ominidi, cioè si tratta di una specie intermedia tra la scimmia e l'uomo.

In realtà gli austrolopitechi scomparvero un milione di anni fa, mentre il genere "uomo" nacque due milioni e mezzo di anni fa e ancora oggi sopravvive.

L'antenato comune a tutti, scimmie e uomini, fu senz'altro il piccolo primate che 70 milioni di anni fa salì sugli alberi, ma poi le linee evolutive si separarono nettamente. Tra gli individui che scesero dagli alberi nella savana soltanto alcune assunsero caratteristiche umane, mentre gli altri si modificarono in forme che nulla avevano a che vedere col genere "uomo". Tra la scimmia e l'uomo, dunque, non c'è un rapporto di diretta discendenza. Allo stesso modo , tra i diversi tipi di uomo che sono apparsi sulla Terra non esiste diretta discendenza. L'Homo erectus, ad esempio, visse sulla Terra per un lungo periodo contemporaneamente all'Homo abilis. Siamo perciò di fronte a linee evolutive parallele, che hanno prodotto individui dalle caratteristiche umane molto diverse fra loro.

Circa due milioni e mezzo di anni fa apparve in Africa il cosiddetto Homo habilis ("Uomo abile"), che rappresenta il primo esempio di genere "uomo". L'Homo habilis non fu ancora capace di cacciare e di uccidere le prede, si comportò piuttosto come uno sciacallo, disturbando gli animali predatori e cibandosi dei resti delle loro vittime. Più tardi imparò a scheggiare i bordi dei sassi per renderli taglienti. Senza dubbio mostra i segni di un'intelligenza già capace di operazioni complesse.

Circa un milione e mezzo di anni fa l'uomo comincia un processo di migrazione che lo porta dall'Africa in Asia e poi verso tutte le altre terre emerse. Protagonista di questo grandioso fenomeno diventa presto un nuovo tipo di uomo, più robusto, più alto e più intelligente: l'Homo erectus. Quest'uomo non si accontenta più di azioni di sciacallaggio, ma tende trappole ai grandi mammiferi, che riesce ad uccidere agendo in gruppi numerosi e con armi di pietra. Si ritiene che fosse già a conoscenza del fuoco e sapesse elaborare alcuni riti magici o religiosi.

Per un milione di anni la vita dell'uomo non registra alcun processo significativo. Circa 700000 anni fa , però ha inizio il succedersi delle glaciazioni. Questo comporta per l'uomo la necessità di adattarsi ad enormi variazioni climatiche e le difficoltà acuiscono le sue capacità celebrali. Gli strumenti trovati nell'ambiente di vita di questi ominidi sono fatti di pietra lavorata con notevole abilità: è comparso l'Homo sapiens.

Una variante sviluppatasi parallelamente all'Homo sapiens è l'uomo di Neanderthal, così chiamato dalla valle del fiume Neander, in Germania, dove venne rinvenuto il primo cranio. I paleontologi datano questo reperto a circa 130000 anni fa. La diffusione di questo ominide fu ampia, poiché se ne trovano tracce in Europa e Asia. La sua decadenza e infine la sua scomparsa sono dovute in parte all'affermarsi dell'Homo sapiens sapiens, in parte a un nuovo aumento della temperatura, a cui la struttura fisica di Neanderthal si rilevò poco adatta.

Dell'Homo sapiens sapiens (detto anche Uomo di Cro-Magnon, dal nome della località francese in cui sono stati trovati alcuni esemplari) non si conosce ancora il luogo d'origine. e 40000 anni fa e la sua diffusione corrisponde alla sparizione dell'Uomo di Neanderthal. L'Homo sapiens sapiens aveva un corpo e un cervello simili al nostro e il suo comportamento mostra aspetti veramente evoluti e complessi. Era in grado di lavorare la pietra con grande finezza e di usare anche altri materiali per fabbricare strumenti e utensili. Il senso magico-religioso della vita si fa sempre più maracato, e nasce inoltre la pittura rupestre. In numerose caverne troviamo grandiose rafurazioni di mandrie di animali, di scene di caccia e di riti.




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