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PRIMA DEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE: primi anni del Novecento, CAUSE DEL CONFLITTO, CINA, GIAPPONE, QUESTIONE D'ORIENTE

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PRIMA DEL PRIMO CONFLITTO MONDIALE: primi anni del Novecento


L'Italia sta uscendo dal positivismo, dal periodo di pace più lungo x l'Europa, un trentennio di benessere illusorio (detto belle-epoque) dove cultura, scienza e progresso sembravano poter negare altri conflitti. In realtà, nell'ultimo trentennio i conflitti escono dall'Europa sotto forma di imperialismo, colonialismo e nazionalismo, che verrà indicato come causa della guerra.


CAUSE DEL CONFLITTO


:: MOTIVAZIONE ECONOMICA: avventure coloniali = ci sono nazioni che fanno del colonialismo la fonte dell'economia nazionale. Francia e Inghilterra occupano il 90% delle colonie mondiali, Bismarck cerca di ottenere l'equilibrio europeo con queste potenze e avere uno sviluppo compatibile con loro, pur sapendo che è difficile.

In seguito alla perdita di Bismarck con Guglielmo II c'è una demonizzazione del popolo tedesco, demonizzarlo è facile: è neonato, non ha una tradizione liberale, parlamentare, costituzionale come Francia e Inghilterra, che comunque non sono state meno crudeli.

Nasce un nazionalismo guerrafondaio.



Il loro colonialismo ad oltranza non da grandi possibilità di scelta alla Germania, che non può accettare di avere tutti i mercati bloccati e in più essendo una nazione neonata ha bisogno delle colonie (nonostante si sia sviluppata tecnologicamente e industrialmente).


:: MOTIVAZIONE CULTURALE: la Triplice Alleanza in realtà è fragilissima, perchè unisce soggetti diversi. L'Impero Austro-Ungarico ha una mentalità medievale ed è multi-etnico, la Germania è trionfante, l'Italia liberale è arretrata dal punto di vista industriale, in più ha ancora una questione in sospeso con l'Austria. Hanno tutti e 3 in comune la mancanza di colonie e i nemici coloniali: le potenze coloniali Francia e Inghilterra che, prima occupano quasi tutte le colonie, arrivando quasi alla guerra (1898), ma poi si avvicinano perchè sono spaventate dal grande sviluppo industriale tedesco. La Germania ha strutture industriali organizzate militarmente, ha grandi bacini carboniferi e metalliferi e in più ha un sogno: creare una grande Germania, ma non ha sbocchi sul mare, e sa che verrà schiacciata dalle potenze coloniali.


PRIMA CAUSA: (la belle- epoque è una pentola a pressione) rivalità franco- tedesca dai tempi di Sedan, che ha privato la Francia dell'Alsazia e della Lorena (conflitto franco-prussiano). Oltre alle rivalità economiche ce n'è anche una culturale: cresce il nazionalismo francese in opposizione alla Germania.

Il principio di nazionalità è partorito dalla mentalità romantica, dalla società liberale, si sente tradito dal liberalismo dove questo, nella competizione liberista e capitalista, sembra aver tradito le aspettative liberali: c'è una svolta, dal principio di nazionalità al nazionalismo.

Il liberalismo nasce e dà senso al singolo facendolo sentire parte del tutto col Volkgeist: la nazione è un soggetto storico che non annulla il singolo, ma lo esalta. La competizione capitalista, aspetto economico, è invece estremamente individualista: c'è l'egoismo del singolo che se ne frega dell'idea di nazione, al limite la usa. Il liberalismo che ha creato le nazioni si oppone al liberismo che la distrugge.

Ad esempio, la massa bruta (partiti di massa) esalta sè stessa, compattata dall'odio x un nemico comune, xenofobia: nasce il nazionalismo. Totalmente diverso dal volkgeist, è una cultura che blocca la dialettica fino alla Seconda Guerra Mondiale.

L'esaltazione dell'io va di pari passo con l'odio verso l'altro: concetto di razza, c'è la concezione di razze superiori e inferiori.

Da metà '800 la nazionalità germanica diventa pan- germanesimo (= è della Germania tutto ciò che la Germania può conquistare).

La Germania deve imporre la sua superiorità; non è l'unico nazionalismo: ad esempio nei Balcani al pan-germanesimo si oppone il pan-slavismo, considerato razza inferiore ai Tedeschi, che sono considerati inferiori dagli Slavi. Quest'odio porta al casus belli dell'assassinio di Sarajevo. Si arriva ad esaltare la guerra; c'è anche la questione dell'intellettuale, vista da Benedetto Croce: l'intellettuale si prostituisce al liberalismo.

Antisemitismo: gli ebrei sono un capro espiatorio x le culture nazionaliste perchè non hanno una nazione, è una cultura inaccettabile x uno stato nazionalista, sono una comunità separata, si sono arricchiti ma non hanno lottato x una nazione, non hanno niente da perdere, quindi non difenderanno neanche la nostra nazione: sono sospettati di nazionalismo sionista (nazionalismo ebraico: idea che gli ebrei fossero eugeneticamente migliori perchè i rabbini procreavano, mentre i sacerdoti no).

Il nazionalismo seduce tutte le culture e le ideologie politiche, anche i socialismi: ci sono socialisti che votano x la guerra e x le colonie, sperando in colonie socialiste. Il nazionalismo è considerato la morte della filosofia, l'irrazionalismo è il padre del nazionalismo, ma la nazionalità non è lia del razionalismo ma del panlogismo; il razionalismo porta a ..

Il nazionalismo è una delle ideologie che nascono da una delle filosofie irrazionalistiche che nascono dopo la crisi del positivismo.


ZOOM SU OGNI FOCOLAIO (situazioni di tensione)


CINA

Nel 1840 c'è la guerra dell'oppio, che è la prima penetrazione Britannica nell'Impero Cinese già in crisi dall'800 e governato dalla dinastia Manciù occupante, che non riesce a governare il sistema cinese. La Cina vietava l'oppio sul suo territorio (perchè l'oppio può mettere in ginocchio l'economia di una popolazione), ma l'Inghilterra lo diffonde apposta in India e illegalmente in Cina, x paralizzarne l'economia. (L'apertura all'Occidente con la guerra dell'oppio è quindi traumatica).

La Cina è un Impero immenso e in crisi, è governata da una dinastia fetente, la dinastia Manciù, proveniente dalla Manciuria che, insieme alla Corea, è rivendicata dal Giappone, che otterrà la Corea nel 1905 e la Manciuria nel 1931.

La struttura imperiale cinese è fragile, anche perchè i territori erano governati da veri e propri sacerdoti = mandarinato, un'aristocrazia feudale teocratica che funziona x secoli, che però nelle province è stato sostituito dai 'signori della guerra'.

Il potere centrale è nella Città Proibita, a Pechino, dove nasce, cresce e risiede l'Imperatore, che è una carica 'fantoccio', vive prigioniero nella Città Proibita, gestita dagli Eunuchi. La Cina, più che un Impero, è un'aristocrazia teocratica che governa diffondendo le sue idee tramite i mandarini.

1895: la Cina inizia con il Giappone. C'è l'imperatrice vedova Zushi che sta svendendo i territori della Cina al miglior offerente, con l'appoggio degli Eunuchi, ma ciò porta alla formazione di eserciti personali nei territori che vanno venduti agli Occidentali, questi eserciti sfuggono al controllo, quindi c'è un periodo di anarchia.

Tutte le nazioni occidentali entrano in Cina, cercano di comprare l'imperatrice e i signorotti.

Dal 1903 l'imperatrice è sostituita dall'ultimo imperatore, emblematico della decadenza totale, che nominalmente sta in carica fino al 1911: grande svolta della Cina, quando il poeta contadino Suiatzeng, che ha studiato in occidente, appoggia la rivolta contadina. L'Impero diventa Repubblica.

Prima però c'è la rivolta dei Boxer: nel 1900, è la risposta nazionalistica di un movimento abbastanza organizzato di liberazione della Cina dagli stranieri. E' una lotta impari contro gli occidentali, ma anche contro l'imperatrice corrotta, che a volte usa i Boxer x spaventare l'occidente, a volte l'occidente x sedare la rivolta dei Boxer, cui partecipa anche un contingente italiano.

1911: Suiatzeng è sedotto dal liberalismo social -democratico, ma deve fare i conti anche con altre ideologie, con i signori della guerra e con Chan Kai Shek, anima nazionalista. Ciò lo porterà a conflitti molto violenti fino al 1949 con Mao Tze Tung.

Suiatzeng è l'unica anima liberale che crea una repubblica liberale in Cina, scende a compromessi con il presidente della repubblica 'Naushikai' (liaccio e corrotto). Con una repubblica che perde tutta l'anima liberale e social- democratica, anche a causa dello strapotere della casta militare, anche la Cina si avvia a conflitti cruenti.

La Cina nel 1931 è occupata dal Giappone che crea, con un colpo di stato, uno stato fantoccio, con a capo l'ultimo imperatore Puì, venduto ai Giapponesi.

Puì autorizza la prima sperimentazione di una guerra chimica e batteriologica sulla popolazione cinese, un genocidio accettato da 2 imperatori fantoccio: Puì e Hiroito, essi sono in balia della casta militare che diventa potente con l'appoggio della popolazione, Hiroito è giuridicamente responsabile di tutto.


GIAPPONE

(sono importanti la svolta del 54, le svolte politica ed economica e il Bushido)

Il Giappone è una potenza che passa in 100 anni da una condizione medievale a una pari a quella delle potenze mondiali attraverso un progresso industriale improvviso. Ha una cultura xenofoba e nazionalista fino al '36, anno del patto con l'Italia e la Germania.

Sono affini al nazi- fascismo. Il Giappone è una struttura governata fino al 1854 dallo Shogunato, struttura militare e feudale, che ricorda l'aristocrazia franca e germanica, non è un impero, si può paragonare lo Shogun al capo militare dell'ottica Germania, che viene eletto e guida l'esercito in caso di guerra, ma in pace è solo uno dei tanti samurai. Il territorio è diviso in parti minori, governate dall'aristocrazia terriera dei samurai.

Fino al 1854 è una potenza chiusa a tutti i paesi europei, arretrata, che fa della xenofobia un elemento distintivo, sviluppa l'odio verso lo straniero di pari passo all'esaltazione della propria etnia.

Nel 1854, le 'navi nere' (flotta statunitense) del commodoro Perry forzano la baia di Tokyo e impongono una svolta politica ed economica di apertura del mercato. Perché? Per la dottrina Monroe e x quella delle porte aperte; anche x un fatto di competizione economica: il Giappone da 200 anni aveva un solo contatto esterno x il commercio con l'Olanda, anche se comunque gli Olandesi non potevano entrare nel territorio giapponese, ma solo commerciare nel porto di Nagasaki. Comunque questo era visto dagli Americani come un monopolio che andava eliminato, perchè va contro il libero commercio, vogliono liberare il Giappone secondo l'ottica illuminista, ma lo fanno a cannonate.

Svolta politica: si deve avere un governo sovrano con cui dialogare. L'America opera x l'eliminazione dello Shogunato, intervenendo anche culturalmente, favorisce la nascita di un impero centralizzato con un imperatore che comunichi con le popolazioni straniere: vuole aprire il Giappone all'Occidente.

Bushido: etica di guerra che paragona spesso i samurai agli Yunker e condiziona la mentalità giapponese, che è molto xenofoba; quest'etica si basa sul culto degli antenati, l'imperatore diventa divinità a tutti gli effetti (solo Hiroito dopo Hiroshima e Nagasaki dirà di non avere una natura divina, ma non gli crederanno).

Nel secondo conflitto mondiale, la xenofobia Giapponese porta a suicidi di massa. (L'Americano è visto come barbaro ed assassino).

Il Giappone si apre all'Occidente, ha uno sviluppo tecnologico ed industriale, è sedotto dal nazionalismo, dalla mentalità guerrafondaia; si sente all'altezza e superiore all'occidente, ne ha la conferma con la guerra Russo- Giapponese. La Russia è sconfitta nel 1905, nella battaglia di Sushima, dalla flotta giapponese. E' una vittoria che esalta tutti i popoli asiatici a discapito di quelli occidentali. Dimostra che l'occidente non è autorizzato a civilizzare l'oriente.


QUESTIONE D'ORIENTE

Si chiama questione d'Oriente la questione balcanica, quella del definitivo disfacimento dell'Impero Turco, che era in crisi. Turchia = Impero Ottomano. Subisce sconvolgimenti fin dal 1880, con la guerra d'indipendenza greca; l'Impero Ottomano non ha uno sviluppo industriale e inizia progressivamente a sprofondare.

La Turchia è un Impero che vive la crisi nel periodo che va dalla guerra di Abissinia fino alla guerra di Libia, soprattutto nel 1908.

L'equilibrio coloniale era stato garantito dalla presenza di Bismarck, che aveva creato una situazione che fino agli anni '90 aveva rispettato la politica di equilibrio. Con la fuoriuscita di Bismarck, c'è una nuova aggressione ai Turchi (l'impero della sublime porta).

La questione Turca è una delle questioni primarie come causa della prima guerra mondiale.

E' un problema innanzitutto interno: l'etnia turca si è imposta su quella araba già nel 1055.

La Turchia ha sempre avuto difficoltà a governare, a causa del sistema del sultanato e del califfato.

1908: il nazionalismo penetra in Turchia, con una voglia di cambiare anche politicamente la struttura del paese.

Ad Istanbul, fino alla rivoluzione dei giovani turchi, governa il sultano Amid, che però ha fini di arricchimento personale. Il sultano non rappresenta più nulla, è un governante fantoccio venduto e corrotto.

1908: rivoluzione dei giovani turchi, rappresentati da Mustafà Kemal, considerato il padre della nuova Turchia e della cultura liberale; e Atatulk.

Kemal però ha a che fare con un forte ceto militare, che le potenze occidentali stanno cercando di comprare. Egli capisce la situazione e opera un colpo di stato, crea una nuova Turchia che però dura pochissimo: monarchia costituzionale con a capo Maometto. . Ma avranno la meglio i signori della guerra.

Da sempre l'uomo odia lo straniero ma, con la novità della svolta Darwiniana e la cultura positivistica, l'uomo pensa che chi è inferiore sia solo arretrato culturalmente.

La xenofobia, grazie al contributo del positivismo e di Darwin, diventa razzismo, che diventa anche razzismo fisico sostenuto anche scientificamente x la prima volta nell'Età Vittoriana, con il colonialismo.


Il primo conflitto mondiale non sarebbe scoppiato solo x motivi economici, ma anche x il razzismo, x l'intolleranza culturale e x la mentalità guerrafondaia, dopo la belle-epoque, si riteneva addirittura necessaria la guerra, la si vedeva come un elemento purificatore, di miglioramento e avanzamento della società.

Con Darwin si sconvolge quello che fino a quel momento si era creduto. Il Darwinismo viene usato sia dalla destra, sia dal marxismo. E' la più grande rivoluzione culturale e apre le porte alla psicanalisi e all'ideologia della supremazia della stirpe migliore. Dalla seconda metà dell'800 nasce il Positivismo (e questo 'razzismo'), che verrà accusato di scientismo.

Il futuro è e deve essere migliore del presente: visione miglioristica che porta a vedere nelle civiltà più avanzate quelle che hanno il diritto /dovere di far evolvere con tutti i mezzi le altre civiltà. C'è però la libido, la cupiditas, l'inconscio, che resta x tutta la vita e che determina in gran parte le nostre azioni.

Un esempio è barbaros, che assume un significato sempre più negativo, prende sempre più importanza la purezza di sangue, che giustificava anche le lotte contro le minoranze straniere ed interne.

Gobinot e Chamberlein: primi teorici del razzismo che, con l'antropologia fisica, danno grande apporto all'idea di sopravvivenza del migliore e di lotta x la vita (= anche conflitto di classe), idea già darwiniana; da ciò si dimostra che la razza bianca ha il diritto / dovere di dominare il mondo: si legittimizza l'occidentalizzazione dei primitivi.

De Bourgignon: leader del sionismo, è il primo teorico del razzismo; spiega due concezioni: 1) ghetto: fra gli ebrei e gli altri c'è un confine netto fino alla venuta del Messia; 2) assimilati: gli ebrei non sono un popolo a sè ma, assimilati, avrebbero potuto fare parte del popolo. Egli è contrario alla liberazione degli ebrei europei.

Il razzismo non nasce con il III Reich, ma nella seconda metà dell'800, in realtà il cripto-razzismo nasce già nell'Illuminismo: è un vero e proprio razzismo che non si rende conto di esserlo.

Nell'800 c'è anche la condanna agli USA x lo sterminio dei pellerossa e x l'emarginazione dei neri e degli indiani, anche dopo la dichiarazione dei diritti.


Integrazione = convivenza delle varie culture, con le differenze specifiche, ma permangono accomunate da un super-valore.

Assimilazione = tutti gli uomini sono uguali perchè hanno la ragione: devono essere eliminate le differenze specifiche, non deve esserci differenza fra le varie civiltà, l'unica civiltà è la ragione.

Hertz: era a Parigi durante l'affare Dreyfus. Pubblica un testo che esprime l'esigenza di una nazione: nazionalismo.








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