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SISTEMA IMMUNITARIO



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SISTEMA IMMUNITARIO


1a linea difensiva: rivestimento esterno della pelle e interno delle mucose. 2a linea difensiva: globuli bianchi fagocitari.

Le cellule della zona ferita liberano istamina, che fa aumentare il flusso sanguigno in quella zona e rendono permeabili i capillari vicini; i globuli bianchi vengono attirati e si posizionano nella zona della ferita passando attraverso i capillari. I globuli bianchi inglobano gli organismi estranei, spesso demolendoli. Dopodichè avvine la risposta infiammatoria

Calor : aumento della temperatura

Rubor: rossore

Tumor: ritenzione idrica



Dolor: dolore

Tutti i globuli bianchi vengono prodotti nel midollo delle ossa lunghe. I macrofagi si trovano nei linfonodi, milza, fegato, polmoni e tessuti connettivi.

Interferoni: piccole proteine che differiscono dagli altri agenti di difesa perché sono attivi solo contro i virus e perché non agiscono direttamente sui virus invasori, ma stimolano le cellule a reagire contro essi. Quando una cellula viene infettata da un virus, essa libera interferoni, i quali si legano ai recettori delle cellule sane circostanti. Queste cellule stimolate producono enzimi che arrestano la traduzione del mRNA virale in proteine virali. Gli interferoni interagiscono anche con i globuli bianchi i quali danno il via alla risposta infiammatoria  e immunitaria.

Cellule infettate producono  interferoni.

Gli interferoni stimolano le cellule sane, attraverso recettori, a produrre enzima contro la traduzione del mRNA virale.

Gli interferoni stimolano anche i globuli Bianchi alla risposta immunitaria e infiammatoria.


Il sistema immunitario include: la milza, il midollo osseo, il timo, i vasi linfatici, i linfonodi e le tonsille. I linfonodi, distribuiti in tutto il corpo, sono masse di tessuto spugnoso, hanno la funzione di filtri, per rimuovere dalla corrente circolatoria i microbi e particelle estranee.Esse contengono i linfociti e macrofagi. Anche la milza e le tonsille sono ricche di linfociti. Il sistema immunitario, a differenza degli altri sistemi di difesa, è in grado di riconoscere un particolare invasore e predisporre l'attacco contro di esso.

La risposta immunitaria, regolata dai linfociti B e linfociti T ha due fasi:

Difesa primaria a breve termine contro l'attacco iniziale

Risposta secondaria a lungo termini che servirà a respingere in futuro gli attacchi dello stesso agente.

Linfociti B: determinano la formazione di anticorpi e di immunoglobuline ( proteine complesse ).

Ogni conurazione molecolare che stimoli la produzione di anticorpi è detta antigene. I linfociti B circolano nel nostro organismo in stato di allerta alla ricerca di antigeni, quando un linfocita B entra in contatto con un particolare antigene dalla superficie tridimensionalmente complementare a certi anticorpi, esso si ingrossa e da inizio ad una massiccia sintesi di proteine. I linfociti B ora iniziano a produrre due tipi di cellule : plasmacellule e cellule della memoria. Le plasmacellule producono anticorpi specifici ( ci vogliono almeno 5 giorni per ottenere plasmacellule attive dall'inizio della produzione da parte dei linfociti B ) Le cellule della memoria durano e rimangono in circolo a lungo (anche tutta la vita) le quali durante una successiva infezione quando incontrano lo stesso antigene danno luogo a una reazione: producono  anticorpi, si dividono creando plasmacellule e nuove cellule della memoria. L'individuo non si accorge neanche quando le cellule della memoria agiscono durante una successiva infezione. Esempi di risposte da parte delle cellule della memoria ne abbiamo in malattie infettive come vaiolo, morbillo, parotite..etc.

Gli anticorpi hanno una caratteristica struttura tridimensionale che si adatta perfettamente ai vari tipi di antigeni. La struttura è composta da 2 catene polipeptidiche pesanti e 2 leggere, entrambe hanno un sito variabile caratteristico per ogni tipo di anticorpo.

I modi con cui reagiscono gli anticorpi contro gli invasori:

ricoprono le particelle estranee in modo da unirle per renderne più facile l'inglobamento da parte dei Globuli bianchi fagocitari.

Possono combinarsi con essi interferendo nelle loro attività vitali.



In combinazione con altre sostanze presenti nel sangue (complemento) possono provocarne la distruzione.

Linfociti T, abbiamo tre tipi: helper, soppressori e citotossici, i primi due sono regolatori della risposta immunitaria, i citotossici agiscono contro celule eucariote estranee (protesti, funghi, parassiti). I linfociti T nascono nel midollo osseo come cellule staminali, poi migrano verso il timo e li maturano e si differenziano; la differenziazione coinvolge certi tipi di glicoproteine che vengono poi esposte sulla superficie del linfocita. Principalmente 2 tipi di glicoproteine da ricordare: la T4 e T8, la T4 è sulla superficie dei linfociti T helper, mentre la T8 è su quella dei citotossici e soppressori.

MHC : complesso maggiore di istocompatibilità: formato da 20 geni differenti ( ognuno dei quali ha 8-l0 alleli) quindi milioni di combinazioni, nessun individuò avrà mai lo stesso MHC di un altro, tranne i gemelli identici. Queste molecole assicurano il perfetto riconoscimento del <self> dal <not self>. Quando i linfociti T vengono a maturare nel timo, vengono esposti alle proteine del MHC, esse si legano perfettamente ma non troppo alle proteine del MHC e in questo modo maturano.

Ci sono due classi di molecole di MHC:

molecole di prima classe: si trovano in tutte le cellule del corpo e fanno si che esse siano riconosciute dai linfociti T citotossici

molecole di seconda classe : si trovano nel sistema immunitario.


1) Il virus infetta la cellula.

2) Sulla molecola di MHC di classe 1 viene esibito l'antigene del virus.

3) Il linfocita T si attiva dando luogo a 3 reazioni: produzione linfochinine per attirare macrofagi, produzione cellule memoria e produzione linfociti T citotossici per lisare la cellula virale




Alcuni linfociti T citotossici sono detti anche killer perché distruggono direttamente la cellula.

I linfociti T helper invece riconoscono gli antigeni esibiti nelle molecole MHC di classe 2, quando il linfocita T helper trova una cellula che abbia una combinazione antigenica esso produce proteine: interleuchine. Queste proteine stimolano la produzione di linfociti B e linfociti T citotossici, e la produzione di cellule della memoria.




Naturale: attiva e passiva

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immunità <


Artificiale: attiva e passiva


Artificiale attiva vaccino: prodotto con dosi virali attenuate

Artificiale passiva siero: inoculazione di anticorpi


Il vaccino sintetico è sicuro al 100%. Gli anticorpi del siero possono provenire da altri oganismi umani, il vantaggio del siero rispetto al vaccino è che la salvaguardia è immediata, gli anticorpi sono attivi da subito, mentre le vaccinazioni permettono all'organismo di sviluppare delle difese ma non sono attive da subito, ma dopo 1 o 2 settimane. Non tutte le vaccinazioni sono durature, per esempio l'antitetanica occorre essere rifatta dopo 5 anni, è il cosiddetto richiamo.







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