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INTERVISTE AI DATORI DI LAVORO

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INTERVISTE AI DATORI DI LAVORO



Intervista n. 1



Esistono delle condizioni nel mondo del lavoro, che più di altre incidono sulla possibilità di assumere una persona che ha terminato la formazione empirica?

Condizioni nel mondo del lavoro, no, ripeto, per me la questione é personale, bisogna vedere in questa persona che ha fatto questa formazione empirica se ha voglia di lavorare e se trova il posto giusto per lei. Allora si che c'é la possibilità di farla entrare nel mondo del lavoro, questa é la mia risposta.


Esistono delle competenze da parte dell'apprendista a fine formazione empirica, che più di altre incidono sulla possibilità di assumerlo come operaio?



Mi riallaccio sempre alla prima, competenze vere e proprie dell'apprendista non ce ne sono. Per assumerlo come operaio, l'azienda, parlo da parte dell'azienda; deve trovare in questa persona la possibilità di farle fare qualcosa all'interno dell'azienda, che gli ritorni utile. Quindi l'apprendista deve avere la volontà e la voglia di lavorare per quell'azienda o per quella mansione e l'azienda deve sopportare questa soluzione.


Per quali motivi ha assunto (o bisognerebbe assumere) una persona con formazione empirica? (per carità, per guadagno, per)

Allora, all'inizio ovviamente l'azienda deve, é una questione economica; vede la possibilità di usare questa persona con un minimo di salario e così intravede, se questa persona é adatta anche alla soluzione, e nello stesso momento da la possibilità a questa persona, e sgrava anche il cantone, come ho detto prima. È però sempre un fattore economico, a mio giudizio, all'inizio. Dopo per carità, dopo l'assunzione come operaio, ecco io posso rispondere a titolo, diciamo quello che abbiamo fatto noi é stato oltretutto anche una questione di affetto, non é carità. Proprio come affetto nel senso che abbiamo riconosciuto in questa persona, lui che é una persona volenterosa, quindi ritorno sempre al fatto che ha voglia di lavorare, ha voglia di inserirsi, nonostante abbia delle difficoltà. Dall'altra parte l'azienda che dice: 'si, siamo stati due anni assieme', ritengo che sia una persona valida, é entrato a far parte del nucleo della ditta e quindi anche se ci sono delle cose negative lo assumiamo e teniamo in considerazione questa cosa.


È la prima volta che (assume) o (lavora con) una persona che ha svolto una formazione empirica? Se si sarebbe intenzionato a ripetere l'esperienza? Perché?

Allora abbiamo lavorato con varie persone in formazione empirica, tra queste persone ne abbiamo assunta una e siamo contenti, soprattutto questo aspetto. Però se mi chiede se dobbiamo fare un'altra assunzione, no non la facciamo. Il motivo é quello che la nostra azienda, io parlo per la nostra azienda, in questo momento non può sopportare spese, intese come energie di altre persone che devono seguire questa persona. Attualmente questa persona é assunta da noi, é operaio e tutto, però va sempre seguita. La formazione empirica per me non termina con la scuola, ma é in continuo, nell'azienda continua perché questa persona assume informazioni piano piano ed é sempre in formazione e va sempre seguita. Quindi questa cosa all'azienda costa, in tempi ed energie perché deve un'altra persona sempre verificare il lavoro che viene eseguito da quest'altra, di conseguenza ho una persona che non mi lavora al cento per cento e l'altra che deve fare il suo, più deve andare a controllare. Quindi viene a mancare qualcosa, ecco perché non l'assumerei.


Quali sono i vantaggi che derivano dall'assunzione (o cooperazione) di (o con) una persona che ha svolto una formazione empirica?

L'unico vantaggio per un'azienda é quello economico, altri vantaggi non ne vedo; almeno che trovo una persona al di fuori delle righe, ecco, che é al di sopra. Quindi non riesco neanche a capire perché abbia fatto la formazione empirica, sarebbe un controsenso.


Quali sono gli svantaggi che derivano dall'assunzione (o cooperazione) di (o con) una persona che ha svolto una formazione empirica?

Come ho detto prima lo svantaggio é che va seguito, va sempre seguito; di conseguenza ho una persona che non fa una parte del suo lavoro per seguire quest'altra o x persone. Quindi é questo lo svantaggio per l'azienda: non avere una persona autosufficiente.


Che genere di mansioni gli sono affidate?

Nella nostra azienda, questa persona da noi, dunque ha la mansione di ricevere la posta, controllarla e sistemarla nelle scansie, in questo momento. Non ha ancora i requisiti per andare a vendere al banco, però già esegue i bollettini di uscita verso la clientela. Già qui dovremmo entrare nell'analitico della nostra azienda. Non ha ancora l'autosufficienza per essere a contatto diretto con il cliente, ecco; in questo momento lui fa lavoro di retrovia, chiamiamolo così eh? Di manutenzione dell'azienda, che ci vuole anche quello perché ci vuole una persona che stia alla posta, insieme all'altra persona come le dicevo, che lo controlla e che sistema il magazzino; perché ci sono tutti i materiali che arrivano e devono essere sistemati nelle varie scansie e via dicendo. Se non é riposto bene, tutto il lavoro quando si va a riprenderlo non é giusto, quindi non é che non sia un lavoro, fa parte del magazziniere. Ecco, l'unica cosa che lui non fa, non ha questo contatto con il cliente di vendita al banco, perché non ha ancora i requisiti, ma non perché é spaventato. Non ha i requisiti che se uno gli viene a chiedere un qualcosa, non sa ancora cos'é questo tipo di materiale, cos'é quest'altro. Fare il magazziniere non é che ci vuole, a parte la formazione empirica non é che ci vuole così poco eh? Bisogna essere elettricisti, bisogna conoscere il materiale e ci vuole l'esperienza per capire anche chi viene a chiedere cosa vuole, perché se mi chiedono una cosa che non é giusta devo anche dirgli non é giusta qui. Però il lavoro che fa é utile anche quello, molto utile.


Quale di queste tre dimensioni (sapere, saper fare, saper essere) é maggiormente richiesta alla persona con formazione empirica da lei assunta? (o che collabora con lei?) Perché?

Mah, direi il saper fare. Sapere é generico, saper fare vuol dire che sa fare quello che l'azienda gli chiede. Saper essere viene automatico, man mano che all'interno dell'azienda li dopo si propone piano piano. Perché anche questa cosa del saper essere cioè del proporsi come persona, come una persona con formazione empirica, direi che é importante ma lo acquisisce si cambia, ci si cambia tutti, ci si modifica. Penso che questo prima é il saper fare nell'azienda, una volta che sa fare il suo lavoro, quello che gli chiede la sua azienda; tutte le altre cose vengono per conto suo. Il sapere é una cosa molto personale, che può anche non essere concatenata con l'azienda, é una cosa sua, é il saper essere invece si propone con il contatto con gli altri dipendenti. Come le ho detto il nostro é riuscito, é merito suo, merito anche degli altri collaboratori, ragazzi che lo hanno accolto. Venirne fuori e creare anche, si creerà sicuramente la sua buona personalità, il suo essere; dico é in continua col tempo, col tempo, si si, col tempo.


Nota delle differenze sul lavoro, tra la persona che ha svolto la formazione empirica e una che ha invece svolto un percorso formativo normale? Se sì quali?

Ci sono differenze, allora bisogna prendere due persone che hanno tutte e due voglia di lavorare, innanzitutto quindi partire dallo stesso piano e si vede naturalmente che uno é autosufficiente e l'altro no. L'altro ha bisogno di essere seguito, partendo sempre dalla stessa base, perchè possiamo avere una persona con formazione empirica molto volenterosa che però non é autosufficiente; possiamo avere nell'altro che può essere autosufficiente ma che non ha voglia di farne. Quindi rende di più quello con formazione empirica che l'altra persona, per quello che ho detto partendo da una base uguale, comune. Da parte comune direi che l'autosufficienza non c'é nella formazione empirica.


Esistono delle competenze lavorative e comportamentali in cui la persona che ha svolto una formazione empirica si dimostra superiore agli altri lavoratori? Se sì quali?

Ecco qui si ritorna sempre, vede, si richiama sempre al fatto della volontà di lavoro ecco, come le ho detto alcune volte quello della formazione empirica; la persona che magari ha difficoltà, eccede rispetto ad altri per la voglia, la voglia di fare, la voglia di superarsi e la voglia di far vedere che c'é. Sotto questo aspetto, si.


Quali sono le competenze lavorative e comportamentali che emergono di più nella persona con formazione empirica che ha assunto (o con cui lavora)?

Riferendoci alla nostra esperienza, le posso rispondere che, la persona che attualmente è alle nostre dipendenze svolge la mansione di magazziniere. Principalmente le sue competenze sono nella ricezione del materiale proveniente dai nostri vari fornitori, quindi deve saper eseguire accurati controlli tra le bolle e l'effettivo ricevuto e poi sistemare il suddetto nelle proprie posizioni di giacenza, naturalmente è sempre coadiuvato dal responsabile e da altri colleghi. Sono ripetitivo ma le riconfermo che la voglia e l'impegno sono esemplari, ma non posso affermare che questa persona sia in grado di lavorare senza essere supportata.

In riferimento al comportamento; ad una parte le ho già risposto nell'ambito espressivo dell'impegno lavorativo, mentre quello del comportamento sociale all'interno dell'azienda, nel nostro caso (visto che è espressamente soggettivo), la persona è coinvolta dai suoi colleghi, ma considerando che egli ha usi e costumi differenti dai nostri la sua integrazione non è sciolta e assimilata, rimane a volte distaccato e non partecipa a nessun evento che l'azienda offre, comunque non è emarginato intendiamoci, io ho voluto farle capire che anche se da ambo le parti c'è collaborazione rimane sempre un distacco, che comunque troviamo anche fra persone indigene e tra virgolette 'normali'.


Come valuta il comportamento generale della persona con formazione empirica sul posto di lavoro? Nota delle particolarità?

Come le ho detto, la persona che abbiamo assunto ci soddisfa. Conoscendo i limiti ci soddisfa, sotto questo aspetto ci soddisfa. Particolarità penso che in questi anni, abbia é diventata più furba! Ha imparato dagli altri a essere più furba, questo gli fa onore!


Se ve ne sono, quali le difficoltà maggiormente ricorrenti che la persona con formazione empirica ha incontrato durante la formazione o incontra ancora adesso? Con chi (con i colleghi? Con i clienti?) o che cosa?

La difficoltà che ha questa persona a mio giudizio, é di non memorizzare quello che gli si dice. Questa é la difficoltà, come ho già detto non é autosufficiente perché se gli si fa vedere una cosa, la fa giusto per quel giorno; il giorno dopo bisogna ridirglielo ancora come deve fare perché molto probabilmente per lui, o non é non riesce a immagazzinare queste informazioni o perché per lui non é così importante. Perché alcune cose se le ricorda, solo che ho detto che é furbo sotto questo aspetto. Ecco che questo, questo di non fare certe volte uno fa un lavoro, lo deve acquisire, deve, non é che lo fa e lo mette via, 'basta, non lo farò più'. Qui sul posto di lavoro é sempre un susseguirsi di queste cose e bisogna ricordarsele certe cose. Ecco perché l'autosufficienza é importante, é importante per questo, una volta che ti ho fatto vedere una cosa, questa la devi fare e te la devi ricordare, basta, non c'é bisogno che questo vada sempre ripetuto. Questo ho notato.


Quali prospettive future o cambiamenti intravede per la formazione empirica?

Ecco mi sembra che le ho risposto un po prima, cioè se si vuole far si che queste persone entrino nel mondo del lavoro, entrino e che le ditte li acquisiscano, bisogna riconoscere che si da un onere a queste aziende, e quindi Perché passando dalla formazione empirica dove, in quel momento é un apprendista e ha un costo limitato; dopo passando come operaio però io lo chiamerei operaio empirico perché a questo punto é in continua formazione all'interno dell'azienda, dopo. Quindi l'azienda ha un costo, ecco qui dove diciamo le società o gli enti si devono adoperare per far si che le aziende siano invogliate a prendere queste persone. Magari non dico che lui non deve prendere il salario, anzi lui deve prendere il salario come tutti gli altri operai perchè deve vivere, deve spendere come tutti gli altri. Però ecco, andrebbe magari all'azienda ritornato un qualcosa o non so adesso, come le trattenute, queste cose dovrebbero essere non so, dovrebbe avere un vantaggio l'azienda sotto questo aspetto. L'unico vantaggio dell'azienda dev'essere sempre economico, non ve ne sono altri, cioè non è che un l'azienda cosa fa? Vive, quindi meno spende per queste persone meglio é. Sotto questo aspetto si, si potrebbe fare


Ci sono un po di carenze cantonali allora

Ecco, carenze cantonali sotto questo aspetto che per me non si abbandona così, ecco. Questa persona cosa ha fatto? Se sente l'altro magazziniere c'é stata affidata e dopo via, é stata abbandonata. Non é giusto, questo va seguito perché questa persona avrà sempre bisogno. Ecco anche da parte degli enti scolastici, dovrebbero esserci sempre perchè non penso che siano un'infinità queste persone. Dovrebbero essere seguite anche dopo, questo é importante perché per far si in modo che lui non si senta così lasciato a se stesso, abbandonato vabbé, tutto a carico dell'azienda e via dicendo. Va seguito, va ripreso, anche se é diventato operaio a tutti gli effetti nell'azienda; va seguito, va sentito, come va, come non va anche perché magari il ragazzo dopo un anno o due può anche dire: 'basta io voglio cambiare'. Cosa fa? È dura, non é come gli altri che sono tutelati, non é tutelato sotto questo aspetto. Va seguito meglio da parti uguali, dagli organizzatori e dagli enti, invece l'azienda dovrebbe essere un po così, aiutata economicamente si.

Intervista n. 2



Esistono delle condizioni nel mondo del lavoro, che più di altre incidono sulla possibilità di assumere una persona che ha terminato la formazione empirica?

Mah, pensando alla nostra realtà diciamo che e qui premetto che parleremo della nostra realtà e della nostra situazione chiaramente, le condizioni per me le intendo soprattutto come ambiente di lavoro; nel senso che il personale situato nel posto dove il futuro ragazzo in formazione empirica verrà assunto, abbia una minima preparazione nell'accogliere una persona con un certo tipo di problema. Questo lo vedo perché comunque, cioè é una condizione che vedo importante é comunque a volte nella formazione, durante l'apprendistato di questo ragazzo, ci sono state delle incomprensioni. Il personale non capiva che da una parte bisogna trattare il ragazzo come una persona normale a tutti gli effetti, senza fare differenze perché altrimenti non funziona neanche il suo integramento nella struttura. Dall'altra però capire che comunque é una persona che ha dei problemi effettivi e quindi le nostre pretese nei suoi confronti vanno sempre comunque un po misurate, ecco perché dico la condizione forse per quello che é la nostra realtà é quella proprio di avere non dico una formazione particolare del personale, però una certa sensibilità che in generale comunque c'é, non é che non c'é. Però a volte bisogna mettere i puntini sulle 'i', questo é un po l'aspetto. Da parte del ragazzo di per se per me dipende sempre soprattutto dal tipo di handicap che ha, cioè l'handicap del nostro ragazzo é chiaro che lo porta a fare compiti d'ufficio ma non (visto che si trova nell'accettazione) tanto compiti d'accettazione, relazione con l'esterno, sia telefonico sia con il paziente visivamente. Quindi quello può essere un handicap per lui perché l'abbiamo in ufficio, però ci copre tante altre mansioni che magari noi non facciamo e quindi ci possiamo concentrare di più sul resto, quello si.


Esistono delle competenze da parte dell'apprendista a fine formazione empirica, che più di altre incidono sulla possibilità di assumerlo come operaio?

Diciamo che in particolar modo no, diciamo che l'unica cosa che incide forse più di tutte é soprattutto appunto il oso dire il carattere o la formazione personale del ragazzo, nel senso che nel contesto dove attualmente lui é situato non potrei avere ragazzi con handicap adesso non vorrei star qui a elencare, però con handicap particolari che deconcentrano i collaboratori; perché é un ufficio grande dove ci sono sette - otto persone. Quindi il fatto di avere un ragazzo con una formazione empirica/assunto vuol dire comunque alla fine della formazione seguirlo, perché non vuol dire che lui ha acquisito tutte le specifiche dei compiti; perchè comunque ha finito la formazione, però deve comunque essere un minimo seguito. Non é indipendente al 100% quindi le competenze che acquisisce sono molteplici, però soprattutto sono competenze, diciamo 'di lavori tipo far fotocopie, la classificazione, tenere in ordine gli incarti e i documenti e poco più'. Non ha grandi mansioni.


Quindi lavoro pratico più che altro.

Si esatto, operativo ma non organizzativo, quello sicuro, proprio perchè lui é comunque una persona molto sistematica, molto diciamo prevalentemente quadrata e tra l'altro ho dovuto diminuire la sua percentuale di lavoro. Finito l'apprendistato era al 100%, l'ho diminuita all'80 perché alla fine della giornata si sentiva un po stanco. Quindi abbiamo diminuito l'orario di lavoro, lavora tutti i giorni però all'80% quindi finisce prima. Però appunto, non é che esistono delle competenze particolari, diciamo sono più operative che organizzative.


Per quali motivi ha assunto (o bisognerebbe assumere) una persona con formazione empirica? (per carità, per guadagno, per)

Allora da una parte sarei diciamo bugiardo se dovessi dire che non c'é una contropartita per il datore di lavoro, nel senso che é un costo molto limitato e se ti va bene é anche ben investito; nel senso che magari eviti a un personale 'qualificato' di svolgere delle mansioni tipo fotocopie, tipo compiti che ti fan perdere comunque del tempo che bisogna comunque fare perché bisogna fare e demandarli al ragazzo. L'assunzione di per se, diciamo che io non sono molto propenso al fatto di  fare un'opera di carità o un'opera di bene, perchè comunque nel contesto nostro, soprattutto ospedaliero, dare la possibilità ad un ragazzo che possa inserirsi in un contesto 'normale'; perchè io dico sempre che noi siamo normali ma fino a un certo punto. Pensiamo che negli istituti ci sono gli handicappati, ma tante volte non ci accorgiamo che nei nostri collaboratori non é che é tanto diverso. Per sensibilizzare un po la gente noi lo facciamo per sensibilizzare soprattutto le persone internamente, a vedere che esistono anche queste persone e non a nasconderle. Quindi facciamo questo non tanto per opera di carità o di bene ma da una parte abbiamo riscontro noi, comunque, diretto - indiretto; dall'altra cerchiamo di inserire la dove é possibile, perché non tutte le situazioni lo permetterebbero. Infatti nella nostra struttura ci sono non empirici, ma ragazzi con handicap di diverse situazioni che sono nei segretariati, eccetera eccetera; di vivere in un contesto di 'lavoro normale', proprio per dare questa possibilità, fino a quando ne hanno anche loro la capacità e la forza chiaramente, ma ne per guadagno e neanche per carità assolutamente. Proprio perché il concetto di carità é sempre interpretato in maniera un po personale e strana, cioè faccio del bene per lui ma facciamo un bene anche per noi, quindi é un bene per tutti in poche parole.


È la prima volta che (assume) o (lavora con) una persona che ha svolto una formazione empirica? Se si sarebbe intenzionato a ripetere l'esperienza? Perché?

Allora é la prima volta si, ed é l'unica persona nel nostro servizio d'amministrazione. Assumerei si, non vedo problemi nell'assumere ne ripetere quest'esperienza che comunque ci ha aperto delle porte su una realtà che non conoscevamo, che non sapevamo esistesse. Si, sapevamo che esistessero gli istituti eccetera eccetera, ma non che ci fosse una formazione di questo tipo e il perché comunque noi ripeto, come struttura parastatale un po pubblica, diciamo sempre che se non lo facciamo noi chi lo fa, nel senso che vedo un po non che non lo facciano i privati però é forse più facile 'inserirli in un contesto come il nostro rispetto a una banca dove si parla di utili, di eccetera eccetera eccetera. Quindi é un po differente, per questo, chiaro.


Quali sono gli svantaggi che derivano dall'assunzione (o cooperazione) di (o con) una persona che ha svolto una formazione empirica?

Allora gli svantaggi, diciamo che magari alle domande poi ho già risposto in precedenza. Nel caso nostro lo svantaggio é forse il più di tutti é la il fatto di avere dei famigliari abbastanza stressanti, nel senso, lui ha dei genitori anziani e lui é giovane. Non ha autonomia anche se potrebbe averne, non dico chissà quanta però potrebbe averne, e lo svantaggio é quello che i genitori, soprattutto il padre (che é già in pensione) interviene spesso su situazioni di lavoro che lui magari arrivando a casa esprime o eccetera eccetera. Lo svantaggio che vedo non é tanto lavorativo nostro all'interno, lo svantaggio é di accorgersi di avere dei li in questo caso specifico di avere un lio con un certo tipo di handicap e di pensare di mandarlo in cinquanta scuole, di pensare di fargli fare cinquanta cose credendolo comunque normale e quindi che lui ce la faccia. Il rovescio della medaglia é che ci arriva al lavoro stanco e stressato, perché comunque alla sera gli ha fatto fare scuola, gli ha fatto fare i compiti o lo istruisce lui personalmente perchè era un formatore di banca prima. Proprio perchè vuole che il lio cerchi di acquisire maggiori conoscenze, più indipendenza forse pensando anche che un giorno lui non ci sarà più e che quindi non vuole che finisca in un istituto o con un curatore o cose di questo tipo che purtroppo comunque nolente o dolente sarà, questo é un po lo svantaggio: l'intromissione da parte della famiglia che a volte é anche c'é un certo tipo di arroganza e noi ultimamente li abbiamo un po bloccati, gli abbiamo detto: 'non é che diciamo quiguardi che le stiamo facendo un favore, ma diciamo: guardi che non é da tutti assumere una persona di questo tipo. Le piacerebbe che suo lio fosse in un istituto?' Non che gli istituti non diano delle formazioni eccetera eccetera ma, penso che per il ragazzo che comunque é in grado di più o meno intendere e volere, faccia differenza lavorare in un posto dove ha tanti comni con handicap, rispetto a un posto dove più o meno é l'unico. Questo é un po lo svantaggio perché altrimenti direttamente dal ragazzo di svantaggi non ne vedo, perchè é proprio una persona molto ligia al dovere, l'orario é le otto e mezza e sono le otto e mezza lui é proprio non bisogna richiamarlo in niente, anzi é proprio preciso.


Che genere di mansioni gli sono affidate?

Sono appunto lavori operativi, quindi fotocopie, classaggio, l'archiviazione; quindi mantenere un certo ordine, lavori manuali in poche parole, niente di più. Non telefonate o oppure piccole commissioni, andare a prendere la posta sempre all'interno della struttura, consegnare buste interne nei diversi reparti così, ma non altro.


Quale di queste tre dimensioni (sapere, saper fare, saper essere) é maggiormente richiesta alla persona con formazione empirica da lei assunta? (o che collabora con lei?) Perché?

Allora, appunto quello che dicevo un po prima, il saper fare, cioè il saper essere é non avere a livello caratteriale, diciamo troppi scompensi nel senso crisi particolari di che va fuori di testa magari a un certo punto sta facendo un lavoro comincia a sbatter fogli o Comunque il saper essere é presentarsi sul posto di lavoro in ordine, perché comunque si convive insieme agli altri, quindi non arrivar qui sporco, sudaticcio, eccetera eccetera. Quindi un saper essere un po diciamo presentabile e il saper fare le mansioni che gli vengono date, quelle poche che vengono date che le porti a termine durante il corso della giornata o comunque entro la fine della settimana; é quello che noi richiediamo. Il sapere non chiediamo chissà che tipo di conoscenze o l'utilizzo del computer, lui utilizza il nostro sistema col sistema ancora arcaico l'AS400, non usiamo molto il PC. Il padre, anche lui ha insistito sull'utilizzo di Word, Excel, eccetera eccetera; al che gli abbiamo detto di non esaltarsi troppo perchè non chiedevamo queste cose, se lui é capace a fare delle etichette tipo per il classeur così, tanto meglio, ma noi non chiediamo cose di questo tipo. E più che altro di essere ordinato e di portare a termine i suoi compiti, ma non usa molti strumenti particolari. Quindi usa al massimo un nostro sistema informatico interno per la ricerca dei nominativi dei pazienti e basta, niente di più quindi


Nota delle differenze sul lavoro, tra la persona che ha svolto la formazione empirica e una che ha invece svolto un percorso formativo normale? Se sì quali?

Diciamo che differenze per quello che mi concerne sono sempre un po legate al tipo di problematica che il ragazzo in formazione empirica presenta. A livello di formazione, di percorso di formazione scolastica o di apprendistato vero e proprio forse con la formazione empirica i tempi di insegnamento e quindi spiegazioni nel fare dei lavori così, si allungano un attimino. C'é meno indipendenza, cosa che magari un ragazzo 'normale', con una formazione normale, ha non dico da subito, però a dipendenza poi se uno si sveglia o no, però al terzo anno alla fine é un impiegato a tutti gli effetti. Cosa che non può essere per il ragazzo in formazione empirica, proprio perché ha dei tempi di assimilazione un po più lunghi, poi ripeto, dipende proprio anche dalla problematica del ragazzo. Non tutti presentano la stessa problematica, in questo caso lui é, ripeto, molto sistematico quindi é molto preciso su queste cose; però basta mettergli una penna fuori posto e va in tilt perché il suo schema é quello. Cioè per dirne una, anche se non centra con il contesto, lui ha la patente della macchina, va in giro in macchina. Se io ci penso dico: 'ma come fa?', però d'altra parte é talmente sistematico che penso conosca meglio lui le regole di velocità, dei sectiunelli, eccetera eccetera. Però se dovesse succedere, non so un incidente o qualcosa, una panne, non lo so cosa succede, ecco, però la patente ce l'ha per modo di dire. Sulla formazione sono queste un po le cose.


Esistono delle competenze lavorative e comportamentali in cui la persona che ha svolto una formazione empirica si dimostra superiore agli altri lavoratori? Se sì quali?

Mah, si dimostra superiore appunto rispetto alla realtà in cui é, la precisione che lui ha, é sistematico, é ordinato e appunto é molto preciso. Nel senso che per fare un esempio, ci sono delle schede di pazienti degenti amministrative, se manca una scheda lui se ne accorge. Cioè, nonostante siano undicimila schede all'anno, se manca una scheda ti comincia a dire: 'Uff, chi l'ha presa, ma come mai, dove é andata a finire, non avete messo il biglietto'. Ecco é molto preciso su queste cose, cioè a livello comportamentale - lavorativo li é molto specifica la sua componente su quello che é la precisione, proprio perché il tipo di malattia che ha molto probabilmente lo porta proprio ad essere così.


Come valuta il comportamento generale della persona con formazione empirica sul posto di lavoro? Nota delle particolarità?

Allora io un'idea di questo me la sono fatta, nel senso che il comportamento generale é corretto. A volte da l'impressione che da una parte ha una problematica sua, ma dall'altra quando ha bisogno di qualcosa o nel senso sembra 'stupido' ma non lo é sempre comunque. Per fare un esempio noi timbriamo per le ore l'entrata e l'uscita, lui sa che quando fa delle ore in più gli vengono date delle mezze giornate o delle giornate intere di libero o delle ore di libero. Quindi io ho sempre detto a lui: 'guarda che non devi fare ore in più, tu devi fare il tuo orario tranquillo e niente più e nessuno ti deve chiedere niente di più', perché giustamente ci mancherebbe altro. Però quando vuole qualcosa, cioè arriva alla fine del mese e poi noi chiaramente diciamo: 'dovete recuperare', stranamente questo ragazzo ha su le ore, dici: 'ma come'. Questo é un esempio così, però possono essere tante altre cose. Può sembrare stupido sotto un certo punto di vista per chi non lo conosce, ma non é sempre quello che fa vedere no? E a volte uno si chiede: 'ma fino a dove c'é la malattia o la difficoltà' e poi fino a dove invece ci é o ci fa. Tante volte non si capisce non che si sta giocando perché su queste cose il giocare penso che é proprio non penso proprio che sia il caso. Però tante volte, vista la condizione, potrebbe dare un'impressione del fatto di dire: 'vabbè sono già in questa condizione, cerchiamo di tirare fuori ogni tanto qualcosa di utile anche per me'. Per modo di dire, ma nel senso buono é questa un po la particolarità, diciamo; però é una persona corretta, quando manca se é malato telefona, cioè assolutamente, anzi, questo rispecchia un po la sua precisione, quindi


Se ve ne sono, quali le difficoltà maggiormente ricorrenti che la persona con formazione empirica ha incontrato durante la formazione o incontra ancora adesso? Con chi (con i colleghi? Con i clienti?) o che cosa?

Un po l'aspetto che dicevamo prima, con i clienti proprio per la difficoltà di sapersi esprimere e di andare in panico, quello sicuro. Quindi non ha contatto con i clienti, possibilmente non ha contatto con i clienti e ne telefonici, ne visivi. Con i colleghi non ha particolari problemi proprio perché tutti bene o male adesso gli vogliono bene, lo conoscono, sanno com'é fatto, sanno che cosa possono o non possono chiedere, anzi si preoccupano se il lavoro non l'ha finito, eccetera eccetera. Difficoltà ricorrente durante la formazione io l'unica difficoltà che mi ricordo che ho visto é appunto questa intromissione assidua della famiglia che non portava assolutamente questa pretesa di volere dal lio qualcosa che non può darti.


Una non accettazione della sua condizione

che posso comprendere per carità, cioè adesso non sto qui a giudicare perchè bisogna trovarsi nelle condizioni per poi dire o fare qualcosa, perchè é facile sempre da fuori dire 'poverino', quando vedono un handicappato in mezzo alla strada 'poverino'. Ma poverino non so se sono io o se é quel ragazzo li o quella ragazza li, però a volte, purtroppo é la mentalità delle persone; la mentalità comune. Però quello che mi da più fastidio é l'intromissione di questo genitore, di questo padre che magari vuole il suo bene sicuramente, ma non si rende conto che magari ecco. Questo influiva un po anche sull'ufficio, nel senso che comunque poi si creavano degli attriti, nel senso che non nei confronti del ragazzo perché non ne aveva nessuna colpa, ma poi si rumoreggia e non fa bene ne a lui ne all'ambiente. Altrimenti particolari problemi però la formazione empirica non richiede chissà che maggiori impegni, magari chiede maggior pazienza nel saper seguire il ragazzo maggiormente rispetto a uno di formazione normale. Proprio perché i tempi suoi sono più lunghi, tutto qua.


Quali prospettive future o cambiamenti intravede per la formazione empirica?

Per me, per quello che vivo, anche per quello che riguarda cioè legandomi un po alla riforma scolastica che è stata fatta dagli apprendisti di commercio. Io farei una certa riforma su quello che é la formazione empirica nel senso che non ho purtroppo non ho assunto io il ragazzo quando ha fatto la formazione empirica. L'ho vissuta nel senso che io sono qui da diciassette anni, ma il coinvolgimento cioè dovrebbe esserci maggior coinvolgimento al momento dell'assunzione del ragazzo da parte del datore di lavoro. Quindi delle giornate formative, che non ci sono mai state, forse da una parte perchè non ce n'è bisogno, ma non credo, proprio per chi lo segue direttamente; non tanto per tutti i collaboratori perchè sennò non si finisce più. Da parte del responsabile che sappia a che punto è la formazione anche scolastica (non solo guardando il libretto), che sappia che difficoltà incontra anche a scuola (oltre che al lavoro) e che si venga coinvolti di più. Proprio perchè la formazione empirica è una formazione particolare, perchè altrimenti uno farebbe la formazione normalissima già con la scuola normale ci interessiamo. Con una formazione così dovremmo essere un po più quindi degli scambi più mi sembra che venisse una signora di cui non ricordo più il nome. Ogni tanto veniva sul posto di lavoro perché mi sembra che fanno delle presenze sul posto di lavoro; però magari di far proprio delle giornate o delle ore al di fuori del contesto ospedaliero o della struttura. Proprio andar fuori e magari fare non dico delle formazioni mirate o pesanti, perchè sennò dopo diventano un po appunto troppo, però di rivedere un po quello che è la formazione e l'inserimento di questi ragazzi e magari quando si inseriscono questo non so se è stato fatto, è per quello che dico non lo so. Prima di inserire un ragazzo una tipologia di ragazzi in un contesto, di verificare se quel contesto li (penso che venga fatto) che quel contesto li possa esistere una formazione per quel tipo di problematica. Non che poi venga sbattuto in un posto dove crea solo problemi. Qui da noi non è stato così quindi non è un problema, anche perchè questi ragazzi qui, questo qui nostro il fatto di magari fare una rotazione era un po difficile perchè il cambiamento per lui è qualcosa di destabilizzante e stressante. Quindi non andava bene, gli apprendisti di solito in formazione normale fanno sei mesi di rotazione in un ufficio proprio per imparare di tutto. Cosa che con lui non abbiamo potuto fare, volevamo provare ma non abbiamo potuto. Ecco questo é un handicap per esempio e quindi vabbè però magari conoscere la realtà, conoscere il datore di lavoro e quindi la persona responsabile che segue questi casi. Comunque a livello di contingente non fanno  numero, sono sempre convenienti, se poi sono ragazzi come il nostro, cioè va bene per lui va bene per noi, chiaro non cinquanta perchè Il datore di lavoro non è che può approfittare di avere qui impiegati AI e non impiegati normali vabbè, sennò c'è qualcosa che non funziona. Però in questo senso a livello di formazione magari rivivo un po questo aspetto qua.


Una sensibilizzazione maggiore magari del datore di lavoro

Si, si però è da tanti anni che non ne facciamo più perchè lui è l'unico, quindi magari dico fesserie non lo so. Però proprio di avere a cuore, penso che lo si ha a cuore, una situazione particolare e poi di non vendere come si dice: 'no, no non ci sono problemi, non preoccuparti, arriva al lavoro' Ecco di non nascondere quali sono le sue problematiche, questo vuol dire perchè noi all'inizio ci trovavamo un po in difficoltà che non è che bisogna mettere fuori un sectiunello, il signor 'xy' è cioè non è che devono saperlo tutti. L'importante è che il responsabile che lo segue sappia che ogni tanto ha scatti di nervi, che ogni tanto perchè sennò lui non sa neanche come comportarsi. Sapere la tipologia della malattia e fare del bene a questa persona nel poter seguirla al meglio, quindi se intervengo così creo attrito? Creo problematiche o è giusto che gli dica così, così, così, così perchè poi magari da una parte c'è un lavoro, soprattutto dagli istituti a dipendenza se vivono in famiglia o no, dall'altra c'è il datore di lavoro. Magari non si concorda sul come agire con i ragazzi con certi tipi di problematiche, finisce che poi magari si creano solo disastri. Questo è importante e magari può venire anche il professore perchè no; quello non sarebbe male una volta, non dico tutti i giorni perchè poi magari non si ha il tempo.


In effetti diciamo che il supporto viene fatto finché il ragazzo stipula un contratto, perché fanno degli stages prima di essere assunti in formazione empirica. Dopo chi li manda di solito, cessa il supporto e durante la formazione penso se ne occupino quelli dell'ufficio della formazione empirica con una visita annuale.

Si mi sembra.


E dopo, quando il ragazzo è assunto, cessa tutto praticamente.

Adesso da noi sai, c'è il problema appunto di questo genitore un po stressante che ti tira fuori il discorso: 'E ma, ce l'avete', fa le battutine no? Idiote, del fatto di dire: 'E ma, lo ate tre e una cicca, anche voi, per tutto quello che fa dovreste aumentargli lo stipendio e'. Cioè dico io, potessi dargli diecimila franchi glieli darei tutti non ho problemi, ma la legge non la faccio io. Lui è impiegato AI perchè c'è il tetto massimo, dall'altra parte se possono aumentare aumentano, cioè se io comincio a dargli tremila franchi vuol dire che non è più un impiegato AI. Da parte del datore di lavoro ci sono anche questi aspetti, capisco magari

Intervista n. 3



(In rosso sono riportati i commenti della persona con formazione empirica assunta)



Esistono delle condizioni nel mondo del lavoro, che più di altre incidono sulla possibilità di assumere una persona che ha terminato la formazione empirica?

Ma, come devo dire su quello non condizioni di lavoro


Il mondo del lavoro mette non so la condizione affinché una persona possa entrare o no a lavorare.

Bom è logico e ci sono delle situazioni che uno vuol fare un apprendistato da tre anni, due anni e ci vuole anche più tempo cono loro che con un apprendista in genere. Se non si prendono le persone che vogliono fare la scuola si dice questo è il lavoro, per qualcuno è più facile invece per gli apprendisti o con delle scuole empiriche ci vuole il tempo e si deve prendere anche il tempo per loro, quello è molto importante. Se uno deve mettersi in testa che cambia tante cose.


Quindi bisogna dedicare loro più tempo

Più tempo, quello è chiaro. In tutto, non solo sul lavoro ma anche umano, quello questo vale sia per apprendisti sia per quelli che fanno la scuola empirica.


Esistono delle competenze da parte dell'apprendista a fine formazione empirica, che più di altre incidono sulla possibilità di assumerlo come operaio?

Si è chiaro, non si possono pretendere delle cose come un operaio. Logico, loro ci hanno altri orari, ci hanno meno orari, ci hanno forse da rispettare i loro medici che ci hanno; che con un operaio normale non si può. Loro devono tenersi quando hanno finito l'orario di andare dal medico, invece con loro c'è da rispettare certe cose, ci sono delle regole dentro. Hanno sempre sabato e domenica libero, ogni festività è un po differente, poi hanno il controllo di essere a casa dopo un certo orario e tutto e se non li lasciamo andare via prima è sotto controllo, se è il caso dico: 'vai via un po prima però se capita qualcosa è nostra responsabilità'. Siamo più responsabili.


Per quali motivi ha assunto (o bisognerebbe assumere) una persona con formazione empirica?

Si ma quali motivi Un motivo non vedo, è più di dare a loro una possibilità d'imparare una professione in realtà; non è un motivo è un piacere più che altro.


Come qualsiasi altra persona

Certo, certo, basta che abbia la volontà di lavorare e forse fino che lo capiscono certe persone che non sono tutti uguali, anche li e però è un piacere che loro possano subentrare nel mondo del lavoro del giorno d'oggi, di essere autonomi più come noi lo siamo in realtà.


Anche perchè il mondo del lavoro pare che diventi sempre più duro, esigente

Certamente, si da fargli capire che ecco poi di prendersi un po più di responsabilità, come lei (la persona assunta dopo la formazione empirica) anche che adesso si siamo contenti tutti che si prende un appartamento. È arrivato il punto così della sua responsabilità che vediamo con la nostra contentezza che siamo riusciti a far qualcosa con la sua capacità, con la sua volontà e con il nostro appoggio.


È la prima volta che (assume) o (lavora con) una persona che ha svolto una formazione empirica? Se si sarebbe intenzionato a ripetere l'esperienza? Perché?

Io penso di per noi è la prima volta, sia da parte mia sia da parte del direttore, è la prima volta che lei sta qua ed è logico, ci vuole più tempo e ci vuole viceversa la comprensione e il carattere anche. Quando si vedono questi punti positivi, darebbe piacere a qualcun'altro ancora di dare la possibilità di farlo, solo che l'ambiente è piccolo e c'è da stargli dietro e li si farebbe volentieri ancora senz'altro, abbiamo già avuto qua adesso abbiamo un ragazzo in cucina e avevamo una volta un altro ragazzo però non sapeva cosa voleva e allora Guardava più gli uccellini che lavorare e io ho detto: 'no, così'. Si, avevano già difficoltà i docenti e allora già nel gruppo era sbagliato.


Quali sono i vantaggi che derivano dall'assunzione (o cooperazione) di (o con) una persona che ha svolto una formazione empirica?

Ma vantaggi non è un vantaggio.


Magari anche economico, no so.

Ma è un aiuto in più che abbiamo, diciamolo in quel senso li così. Un aiuto limitato, diciamo e il vantaggio morale è che possiamo aiutare loro, il vantaggio economico in quel senso li non lo vedo tanto, perché con tutte le possibilità che hanno, andar via prima e questo confronto il personale normale non può permettersi certe cose, quello é limitato. Il vantaggio è un po viceversa.


Quali sono gli svantaggi che derivano dall'assunzione (o cooperazione) di (o con) una persona che ha svolto una formazione empirica?

Anche lo svantaggio non c'è, si bilancia fuori e noi diamo, lei da e quando deve andare via prima si bilancia fuori. È un aiuto positivo, quando riesce a farlo basta, svantaggi non ci sono. Svantaggi certe volte i nervi come può essere anche uno normale è? Però ci vuole più cura con loro.


Pazienza, tempo

Si è quello, però quello quando si vedono i punti positivi come abbiamo visto da lei, con gli anni che passano uno non vede più niente di negativo.


Che genere di mansioni gli sono affidate?

Ma mansioni in genere che lei io prima andavo giù più spesso in lavanderia, adesso vado giù un paio di volte, pochissimo, gli telefono giù se ho bisogno qualcosa, lei mi porta su, li si ricontrolla quello che c'è, anzi gli provo a dare più responsabilità ancora.


Quindi generalmente in lavanderia.

Lavanderia, pulizie, si. Io penso per lei non sarebbe una difficoltà, con nove anni che è qua, se un giorno o due la metterei con qualcuno a pulire una camera lo saprebbe, lei non vede difficoltà penso, ne? Con l'ambiente, gli ospiti che conosce perchè è un nucleo piccolo, non è una Casa Serena, è molto piccolo e conosce tutto il personale, quasi tutti gli ospiti anche, e sa già i locali come sono e tutto, penso che non sarebbe in difficoltà, è arrivata a un punto così.


Quale di queste tre dimensioni (sapere, saper fare, saper essere) é maggiormente richiesta alla persona con formazione empirica da lei assunta? (o che collabora con lei?) Perché?

Cosa le devo dire qua, il sapere e il saper fare. Trovare con lei una linea quello che deve cominciare per primo e finire cosa con l'ultimo e li che tante volte sapere che sa benissimo le otto comincio con questo, questo, questo giro. Il giro giusto che deve fare, che certe volte non si vada per traverso, sbagliato: prima faccio questo, dopo questo, quello; la via giusta, passo per passo, quello è importante.


Quindi un saper fare seguendo un ordine, insomma.

Esattamente, un ordine di riga si. Adesso per esempio pulisco prima il tavolo, come un esempio, dopo prendo le forchette e il coltello, dopo prendo i cucchiai, dopo prendo il bicchiere, dopo metto il pane, dopo metto l'insalata. Non prima metto l'insalata che sa già benissimo passo per passo quello che c'è da fare.


Poi magari in seconda posizione più il saper essere o il sapere? Quindi il saper essere inteso come non so, la relazione con le persone anziane o il sapere come conoscenze?

Ma io penso quello, vedendo l'ambiente si diventa con l'esperienza che s'impara, che si riceve, che si può dare anche diciamo un po una cosa, mah difficile eh? Il saper essere forse dopo, il sapere dopo il saper essere.


Prima il sapere poi il saper essere?

Si, si.


Nota delle differenze sul lavoro, tra la persona che ha svolto la formazione empirica e una che ha invece svolto un percorso formativo normale? Se sì quali?

Cosa intende formativo normale, una persona normale che ha fatto un apprendistato o senza apprendistato?


Un apprendistato normale diciamo.

Ecco come assistente d'albergo o economia domestica, che non sarebbe la scuola empirica?


Esatto.

Si certo. Si nota la differenza, chiaro, si.


Che genere di differenza?

Ma un altro studio preparativo molto più avanzato.


Quindi come conoscenze

Certo, certo. Pretendono anche di più, li con lei i gradi Diciamo la materia sintetica, lei legge le etichette però non sa oltre delle etichette l'acrilica, il sintetico, il cotone, la percentuale e tutte quelle cose li.


Quindi con lei diciamo più sul saper fare, il lato pratico.

Esattamente, si esattamente. Con lo sguardo, con il guardare.


Quindi non andare a leggere

No, no. Lei legge l'etichetta si perchè ha imparato, legge con i simboli; con i simboli lei è abbastanza forte ne?

A scuola ci hanno insegnato i simboli delle etichette.

Ecco, non le percentuali, i gradi dell'acqua, il calcare e tutta la roba dei macchinari, cosa s'impara. Praticamente più sui simboli, quasi.

Oppure se non ci sono simboli o non c'è scritto niente vado a chiederlo a lei se che tessuto è e a quanto si può lavare.

Invece se uno fa la scuola normale deve saperlo.


Esistono delle competenze lavorative e comportamentali in cui la persona che ha svolto una formazione empirica si dimostra superiore agli altri lavoratori? Se sì quali sono?

Mah, superiori a una persona normale che non ha fatto una scuola base come i nostri aiuti si, perché su certe scuole che imparano a stirare una camicia in ordine, perchè può entrare uno che non sa stirare, cucire altrettanto. Se non c'è la guida di una scuola, di qualcuno che gli insegna bene giustamente come si rammenda e quello ci sono del personale che non sa cucire e lei lo sa fare.


Hai fatto la formazione?

Si io ho fatto la formazione empirica, abbiamo fatto dei corsi anche con la scuola per sapere stirare una camicia da uomo, una da donna, cucire con la macchina e fare diversi punti.

Perchè c'è già una pratica di base a scuola, quello è molto importante perchè c'è del personale che non ha mai rammendato un buco. Se non c'è una responsabile che gli insegna come funziona o fare un orlo, lei lo fa; c'è del personale che non lo sa fare.


Quali sono le competenze lavorative e comportamentali che emergono di più nella persona con formazione empirica che ha assunto (o con cui lavora)? Le sue qualità se vogliamo maggiori

Le sue qualità confronto uno che non ha fatto la scuola empirica?


Questo è in generale.

Mah, sono formalità che per noi una realtà era la nostra coccola di casa come i nostri li, i nostri bambini che abbiamo qua per insegnargli certe cose, perchè gli altri sono più anziani e allora si tratta di persone responsabili che devono sapere il loro lavoro. Invece con lei la prendiamo più come coccola che deve che gli stiamo dietro, che deve avere una guida del futuro. Anche se una volta vuol cambiare posto almeno andiamo con la coscienza in ordine, più quello almeno qua in questa casa, le altre non lo so.


Quindi un carattere amabile insomma.

Certo, forse se uno normale qua si crede: 'Ha la luna storta, lasciamo perdere', invece da lei gli siamo li, chiediamo se c'è qualcosa lei ci racconta, gli diamo dei consigli e carattere amabile maturando con gli anni si perchè ogni tanto


Come tutti.


Come valuta il comportamento generale della persona con formazione empirica sul posto di lavoro? Nota delle particolarità?

Ma essendo lei la prima, avendo avuto qua una ragazza solo tre settimane le lune ormai, però in genere benino.


Buon comportamento.

Si. Un po riservato forse, ma quello saremo tutti in un nuovo posto e l'insicurezza ma non altro.


Se ve ne sono, quali le difficoltà maggiormente ricorrenti che la persona con formazione empirica ha incontrato durante la formazione o incontra ancora adesso? Con chi (con i colleghi? Con i clienti?) o che cosa?

Mah, cosa le devo dire qua. Cosa gli rispondiamo qua eh?

Non so.

Io non so cosa dirgli di qua di più. Incontrato durante la formazione non so cosa devo dirgli qua.


Può anche adesso, dopo che è finita la formazione Se ce ne sono, sennò non fa niente, non è detto che ci siano.

E si è chiaro, anche li per quello mi trova proprio in una una domanda un po boh anche li nelle scuole forse dovrebbero vedere un po le case come sono, quello che stanno facendo che è molto importante. Anche se arriva il maestro ogni due - tre settimane, però loro si basano sulla teoria, però devono vedere anche un po l'ambiente com'è, la pratica.


Quindi una maggior presa di coscienza non so, delle istituzioni sul territorio

Nelle istituzioni esattamente di vedere un po perchè non tutte le case sono uguali.


Per poi insegnare a loro più mirato insomma

Esattamente, esattamente. O che anche le scuole diano delle formazioni al posto di lavoro, quello che devono fare, in cosa gli dovrebbero stare dietro. Forse a scuola imparano in un modo, in pratica sarebbe questo e aggiungono ancora altre cose, che hanno dei cartamenti in mano sul posto di lavoro. Per vedere cosa si può insegnare, o anche il datore di lavoro deve avere un appoggio sui docenti per dialogare molto di più anche quello è molto importante.


Quali prospettive future o cambiamenti intravede per la formazione empirica? In parte mi ha già risposto dicendo che ci vorrebbe più contatto con chi forma i ragazzi no?

Si certo, io vedo anche io almeno trovo delle difficoltà che non si vede fino a che punto si può andare con loro, no? Loro arrivano li al loro gruppo a casa, hanno l'educatrice, hanno l'educatore, c'è questa noi non abbiamo uno studio base di psicologia e quella roba li, siamo delle persone lavorative normali che si può pretendere da un operaio normale. Dopo loro c'è da fare una guida differente e a noi ci manca quello. Se non si è spontanei di carattere, perchè c'è anche dopo quelli che ne profittano della bontà di una persona perchè son furbi, c'è la furbizia.


Quindi un maggior contatto diciamo con chi forma i ragazzi, anche per voi per sapere meglio insomma

Certo, quello ci manca tantissimo. Si può essere duri come si può essere troppo molli e c'è anche quella tendenza li che dopo ne profittano e quello non è giusto anche. Non si sa fino a che punto si può andare o che si è troppo di manica larga o si è troppo cattivi. Dopo dipende sempre una persona come lo giudica o come lo vedono.

Intervista n. 4



Esistono delle condizioni nel mondo del lavoro, che più di altre incidono sulla possibilità di assumere una persona che ha terminato la formazione empirica?

La condizione è della voglia di lavoro del ragazzo, quello è essenziale, dopo il resto no perchè uno a dipendenza della sua possibilità si sanno i suoi limiti e si fa fare dei lavori in base ai suoi limiti. Sarebbe l'unica condizione al limite


Cioè la voglia di fare.

Si, si.


Esistono delle competenze da parte dell'apprendista a fine formazione empirica, che più di altre incidono sulla possibilità di assumerlo come operaio?

No, no. No perchè hanno delle diciamo la formazione empirica però è molto è fatta per diverse professioni non è specifica, perciò è difficile a dire: 'È capace a fare una cosa bene e le altre no'. No, no; in una piccola ditta no, no. Dev'essere un po flessibile su tutti i lavori, perciò avendo il ragazzo della formazione empirica, quando arriva gli si fa fare diversi lavori e si vede magari che va più bene per un lavoro e non per l'altro, però


Competenze specifiche niente.

No, no, no, no.


Per quali motivi ha assunto (o bisognerebbe assumere) una persona con formazione empirica? (per carità, per guadagno, per)

Onestamente? Non lo sappiamo! (risate generali) È vero! Non lo sappiamo, abbiamo detto proviamo, avevamo bisogno un aiuto, solo che un operaio è troppo, un apprendista normale abbiamo avuto delle esperienze negative. Abbiamo detto proviamo, male che vada loro hanno un apprendistato di due anni, noi gliene abbiamo fatti fare quattro di formazione per vedere se riusciva a capire qualcosa in più. Dopo quattro anni il docente ha detto: 'lasciamo perdere, più di così non va avanti'. Non lo si fa sicuramente per i soldi, quello no. Ha buona voglia almeno il nostro, se c'è da lavorare dieci minuti in più non c'è problema, c'è da lavorare il sabato? Va bene non dice di no. Può essere una cosa molto interessante oggi come oggi, può influire tanto sulla scelta del ragazzo della formazione empirica.


È la prima volta che (assume) o (lavora con) una persona che ha svolto una formazione empirica? Se si sarebbe intenzionato a ripetere l'esperienza? Perché?

Si è la prima volta che l'assumiamo e non lo so se ne prenderemmo un altro. Non penso, penso che diventa vecchio qui da noi se non lo uccidiamo prima (scherzando). Si l'abbiamo preso perchè è grande anche, no? Per noi è una buona esperienza, si, si; decisamente è stata una buona esperienza. Sentendo anche dei colleghi che hanno degli apprendisti normali. Noi quando ci chiedevano, perchè qualcuno ci chiede, noi gli abbiamo detto la nostra versione no? Che è buona, si può provare con quei ragazzi li e dopo onestamente male che vada, lo dicono direttamente i suoi insegnanti i suoi professori, dicono: 'Non va? Va bene, finiamo la cosa piuttosto'. Specialmente quando sono giovani sono abbastanza sensibili, bisogna fare un po attenzione, invece l'apprendista normale è un po più


Malleabile

No, loro sono più malleabili, però sono più sensibili nel senso non bisogna dargli troppa pressione perchè 'fsssstt' finiscono e non lo so magari un domani si, non posso dire di no. Cioè così com'è ce lo teniamo e va bene, però averne uno in più no, perchè quando abbiamo qui un altro ragazzo che fa lo stage insieme a lui è un disastro, disastro dopo pensano solo a far stupidate in due eh? Perchè dopo torna come un bambino, probabilmente quello è non lo so, ma è per tutti così non ne ho idea. Però io lo consiglierei a un'altra ditta, cioè quelli che ci chiedono noi lo abbiamo sempre consigliato.


Quali sono i vantaggi che derivano dall'assunzione (o cooperazione) di (o con) una persona che ha svolto una formazione empirica?

Onestamente? Finanziari.


Perchè prende una rendita AI?

Si, si. Perciò è anche a livello di costo, per una ditta piccola come la nostra è importante, cioè uno si trova li che spende mille franchi in meno al mese, sono dodicimila franchi all'anno, son soldi che rimangono e va bene. Quello influisce abbastanza si, è un discorso 'terre a terre' no? Però è vero, oggi come oggi bisogna guardare anche quello, cioè noi abbiamo qui un operaio da quattromila franchi al mese, stipendio medio di un fabbro che viene lui è sempre in giro con mio fratello a lavorare, qui non c'è mai no? Che deve tenere la scala, che gli da il cacciavite, che gli passa le viti? Va bene anche lui eh? Però costa la metà, onestamente è interessante. Dopo c'è lo svantaggio che l'operaio si dice vai la e fai il lavoro, prende e va, prepara ecc va, fa il lavoro e torna indietro. Con lui non si può farlo, è uno svantaggio. Svantaggio è la domanda dopo, lo svantaggio è quello no?


Non si può dargli troppa responsabilità insomma

No, no, no, no assolutamente, assolutamente. Dipende da ragazzo a ragazzo probabilmente, ad esempio lui adesso mi sta facendo un cancello, fra una settimana gliene faccio fare uno uguale, non si ricorda cosa ha fatto. Cioè quello che finisce oggi, alla sera è cancellato, basta; il giorno dopo bisogna rispiegare tutto di nuovo. Non sono tutti così penso, però ad esempio lui non si possono dare non so il foglio qui è 40x30 no? Dico: 'bon, dividimelo dentro', per far la divisione e un'ora, un'ora e mezza più o meno no? Cioè bisogna prendere dico: 'bon metti uno qui, uno qui, uno qui, uno qui e basta'. Non prendo rabbia non è vero che non prendo rabbia, non prendo più tanta rabbia no? Qui è questione di carattere del formatore no? Qui è cioè io uno che glielo dico una volta, due, tre, quattro, cinque e dieci e dodici anni che glielo dico no? Però non cambia niente, cioè adesso stava preparando la cassa dei ferri per domani, per andare via no? Però bisogna dirgli tutto, tutte le volte, tutti i giorni e tutti i giorni prepara la cassa dei ferri; però bisogna ripeterglielo tutte le volte e bisogna sempre dirgli:'Hai messo questo, hai messo questo, hai messo questo; si, si, si', poi bisogna andar la a vedere se lo ha messo. 'È vuota la scatola, perchè?, e ma io ho messo la scatola, si è vero ma è vuota'. E li


Quindi bisogna dedicarli un occhio insomma

Si, si, si, si, si, si, si.


Ci va anche un po di tempo.

Tanto, tanto, tanto si, si, si quello si, si, si. Cioè anche i lavori che fa bisogna controllare le misure, tutto, quelle cose li si, si. Bisogna riverificare tutti i lavori che fa, il materiale che usa, cioè si dice non so: 'prendi la lamierina così di due millimetri' no? Poi quando va a prenderla gli dico: 'aspetta prima di tagliarla, fammi vedere' no? 'No guarda che quella non è da due', è alluminio no? E l'alluminio e il ferro uno pesa un etto e uno pesa un chilo no? Niente, non c'è ancora la differenza no? Bon, si sapeva prima. Probabilmente cambia da ragazzo a ragazzo, l'ultimo che avevamo qui ad esempio su quelle cose li era cioè dopo una settimana era all'altezza di lui eh? Però quello la ogni tanto non veniva, siva, cioè era qui a lavorare prendeva basta e andava. Aveva un po di problemi, non dei vuoti di memoria, non lo so cosa aveva di preciso, onestamente non ho mai capito cosa aveva. Però ogni tanto basta, stanco, stanco e stufo; prendeva su e andava. Anche li gli avevano fatto fare le scuole speciali, però quando era qui a fare i calcoli cioè col natel, calcolatrice del natel, io non sono capace. Però anche li si vedeva che era sveglio, cioè si diceva la dimensione del ferro, prendeva il calibro, andava fuori no? Dopo una settimana era in giro col calibro, andava a cercare il ferro e arrivava dentro. Questo qui col calibro non tutti i giorni, cioè lui ha anche dei problemi col tempo, con la luna e col vento.


Marca il tempo

Si, si, si; cioè i giorni che c'è vento o luna piena fsssst, è fuori dal calendario. Se poi c'è luna piena e vento basta, non parla, tac tac tac balbetta. In presenza di gente che non conosce, se lo facciamo sedere qui adesso, finito audio finito eh? Però non so ha preso il Suzuki 1200 settimana scorsa, cioè non ha preso niente, io non l'ho mai avuta, sono anche un po geloso onestamente. Però ha qua la macchina nuova, cioè ha fatto gli esami della macchina, quelli della moto, ha passato tutto sono limitati solo in certe cose. Invece in tante cose è effettivamente insieme a lui quando si va in giro a lavorare, l'ottanta per cento delle persone non si accorge che ha dei problemi, se non arriva il momento non so di fargli fare un calcolo o qualcosa, allora si, però altrimenti niente. Tutti quelli che lo conoscono dicono: 'no, non è possibile, cioè lavora e tutto', però è il contro, non so io penso che sia proprio da ragazzo a ragazzo, cambia proprio da persona a persona. Positivo è quello, il negativo è proprio il tempo che bisogna dedicargli.


Che genere di mansioni gli sono affidate generalmente?

Ma noi onestamente tutto. Tutto a parte i calcoli, però gli facciamo guidare il furgone, quello piccolo, adesso anche quello grande, va a comperare il materiale, bon posa no, da solo no. Posa no, però aiuto posa tranquillo, tutto, costruzione, verniciatura con dei limiti. Non tutto tutto, però praticamente tutto quello che c'è da fare in officina fa tutto, tutto.


Un bel aiuto insomma.

Si, si, si, per noi si.


Quale di queste tre dimensioni (sapere, saper fare, saper essere) é maggiormente richiesta alla persona con formazione empirica da lei assunta? (o che collabora con lei?) Perché?

Saper essere, perchè noi essendo una piccola ditta siamo a contatto con la clientela giornalmente, perciò abbiamo bisogno una persona che ci si può fidare. Se noi entriamo nelle case direttamente, come domani andiamo a mettere a posto una bucalettere entriamo in casa delle persone; abbiamo bisogno qualcuno che sa quello che sta facendo però che sia una persona corretta. Cioè non è che devo star li a controllare che magari va la pim pam spacca qualcosa ruba, ruba cioè ci sono li dei soldi sul tavolo? Non si sa mai al giorno d'oggi no? Invece li non c'è problema mai , mai non c'è mai stato assolutamente problemi. Perciò sapere comportarsi anche verso gli altri e il problema che abbiamo notato alla scuola, quando è arrivato il primo anno è un problema delle scuole però già a livello di elementari, io vedo con i miei li che danno del 'tu' a tutti. Nel mondo del lavoro non si può farlo, cioè entra il cliente 'buongiorno, buonasera', invece i primi anni come entrava: 'ciao!, hai bisogno?' e diversi clienti venivano qui a dire: 'Te, guarda che io pane e latte non ce l'ho mai mangiato insieme'. Non vanno a dirglielo al ragazzo, te lo dicono a te; perciò i primi anni è stato un po però li è questione proprio di scuola. Tutti i ragazzi al giorno d'oggi: 'ciao maestro' no?, 'ciao dimmelo a me, dillo al tuo maestro però quando entrano buongiorno, buonasera'. Gli ho detto: 'dopo col tempo lo vedi dieci volte e ti dice dammi del tu, non c'è problema, però sul momento bisogna tenere perchè stiamo lavorando!'. Il mondo del lavoro purtroppo è fatto così ancora, verso gli altri operai è diverso, però verso il cliente, l'architetto bisogna tenere un distacco si, si. Non è che era maleducato però e come gli è stato fatto imparare, tutti quei ragazzi li, non solo loro, anche i ragazzi normali di scuola no? Loro danno del 'tu' a tutti è normale, è il nuovo sistema d'insegnamento no? Però da diversi clienti abbiamo avuto non reclamazioni però ti fanno notare Per me è saper essere, sapere comportarsi proprio verso di noi come datori di lavoro, verso il cliente, verso tutti. Cioè io non posso permettermi di mandarlo in giro, se abbiamo venti operai, dico, lo blindo in officina, non lo lascio più uscire, apro il cancello la sera, va a casa basta, non me ne frega niente no? Però avendone uno io lo mando a prendere il materiale, cioè non è che mi deve telefonare quello la: 'Te ma chi è questo asino che mi hai mandato? Non mandarmelo più'. Io so che va su tranquillamente, se c'è problema telefonano però posso fidarmi a mandarlo. Perciò deve essere responsabile diciamo, si.


Quali sono le competenze lavorative e comportamentali che emergono di più nella persona con formazione empirica che ha assunto (o con cui lavora)?

La buona volontà, quello sicuramente. Se c'è da lavorare di più non c'è problema, cioè noi capita che siamo a Camorino a lavorare, siamo a Chiasso, siamo ad Airolo; non è che alle tre e mezzo dico andiamo a casa, no lavoriamo fino alle cinque e mezzo, fino alle sei, finiamo il lavoro poi andiamo a casa. Gli facciamo recuperare, però uno normale alle tre e mezza dice: 'Uela, ci va un'ora  e mezza ad andare a casa, andiamo!'. Per lui va bene, cioè c'è da lavorare il sabato, gli chiediamo: 'Sabato sei libero?, ci sei?', va bene. Novantanove percento non dice di no, lo dice lui: 'Se hai bisogno chiama'. Perciò la flessibilità è importante oggi come oggi, perchè onestamente io lo so, otto, nove ore al giorno che siano tutto, però può capitare che uno è a lavorare a Mendrisio, manca mezz'ora no? girano le scatole il giorno dopo prendere il furgone, andare giù due operai per mezz'ora di lavoro, due ore di viaggio per mezz'ora di lavoro stiamo qui mezz'ora in più e finiamo. Però l'ottanta percento dicono: 'Alle cinque in ditta, alle tre e mezza andiamo', lui bene, non abbiamo mai avuto problemi su quello. Li è questione di flessibilità, è un po il grosso problema che c'è fuori adesso a livello di sindacati e però loro avranno ragione per le sue ragioni, però io onestamente devo pensare anche a tirare la fine del mese e dargli lo stipendio, a lui perchè è lui però se ho qui anche un operaio gli dico: 'Senti, facciamo un'ora in più stasera; settimana prossima alle quattro te ne vai, c'è il ponte? Va bene stai a casa e fai il ponte, recuperi le ore, fai una settimana in più di vacanza', come facevamo con lui. Ha quattro settimane? 'Va bene fai una settimana in più, recuperi quella mezz'ora o quei dieci minuti no?', oppure torna la sera è sempre in giro con mio fratello, torna la sera alle cinque, quando arriva qui e ha messo a posto tutto e a un quarto alle cinque è qui a ballare in giro 'Fsssst via, non voglio più vederti'. Lo mando a casa, guadagna quella mezz'ora che ha fatto magari la sera prima o è flessibile, li è anche questione di buona volontà però, penso che non sia questione di cervello. Hanno voglia di lavorare si va bene finiamo? Quello è finito basta, domani un altro lavoro. Poi il problema che hanno, si annoiano, si annoiano tantissimo, cioè e non solo lui, anche l'altro che avevamo qui, prima quegli altri non si può fargli fare un lavoro ripetitivo, cioè dev'essere sempre Se io lo tengo in officina lui, gli faccio fare una ringhierina e va, piccola però, se è grande ci mette tre quattro volte il tempo normale; però se è fuori in posa, viaggia col furgone, scaricare, tirare giù la roba, allora una 'bestia'. Autonomia limitata, perchè dopo quando sono stanchi in un colpo solo basta, finiti, dopo li tutti però è? Danno come matti però dopo un certo punto si stancano, come noi se andiamo a fare dieci chilometri di marcia, gli ultimi due chilometri ci tiriamo dietro. Loro arrivano anche lui però arriva alle quattro e mezza, alle cinque la sera, quei giorni un po così finito, ma finito finito; cioè entra nel furgone almeno lo porti a casa altrimenti resta la sul cantiere. Quello si, i lavori ripetitivi, noiosi e così un disastro dopo, disastro cioè se lo metti fuori a pitturare, la prima mezza giornata va, un giorno intero comincia già a far paura no? Il giorno dopo guai, un disastro, roba dappertutto, ci mette delle ore, proprio così malfatto, di malavoglia. Quello è forse un problema, però anche il maestro lo diceva: bisogna sempre dargli qualcosa per motivarli, nuovi stimoli e anche dei una cosa ripetitiva, non lo so se si va fuori a posare delle barriere, è sempre barriera, lunga corta, è sempre barriera no?. Però'Fai dentro il buco!, tieni su la scala!, tac tac tac', allora si, però se si comincia a dire: 'Fai dentro duecento buchi', cinquanta si, cento magari, basta; dopo basta; dopo si guarda in giro, poi gira su il trapano, spacca su tutto. Si stufano, quello si, è vero, si sa, per noi è normale, cioè se dobbiamo fare quelle ringhiere li le facciamo su io e lui, è un lavoro per modo di dire elementare. Sono ventisei case tutte uguali, non è che piaccia neanche a me perchè però è lavoro, dobbiamo mangiare, alla fine del mese c'è da are, i bambini da tirar grandi si fanno. Con lui no, su quelle cose li non si può far affidamento, piuttosto lo mando fuori a vangare l'orto con mio padre non si stufa, invece a fargli fare quelle cose li combina solo disastri, perchè dopo non curano più neanche la roba no? Dopo: 'Non vedi che è storto?', 'E non ho visto', proprio finito Eh? Quello diversi di loro hanno quel problema li, anche il maestro lo diceva: 'bisogna sempre trovare stimoli nuovi', però purtroppo cioè se va giù all'Applicolor e lo mettono li a pitturare finestre, pittura finestre tutta la vita; metterci tanto o poco dicono: 'Chi se ne frega, mi costa meno di un manovale, lo metto sotto'. L'Applicolor gliene frega meno di niente, se io lo vedo che pittura così e si guarda in giro, dopo due ore è ancora così vado la gli salto in schiena, vado in crusca gli dico di lavorare bene perchè domani devo consegnare quest'inferriata. È quello che dicevo, il problema di rapporto fra persone, fra una ditta piccola che ne ha solo uno da curare e uno che ha venti operai e lui, lo butta sul furgone e via, non voglio più vederti non lo so.


Come valuta il comportamento generale della persona con formazione empirica sul posto di lavoro? Nota delle particolarità?

No, no generalmente no, non c'è differenza. Uguale al lavoratore normale, magari più timido nei rapporti con gli estranei che rimangono un po al primo momento hanno un po di problemi ad ambientarsi sui cantieri, quello si, non hanno il coraggio magari ad andare la a staccare una spina di un altro che sta lavorando per mettere il nostro rullo e riattaccarla, quello no non lo fanno. Non so oggi era a fuori a lavorare con una signora anziana che ha un carattere molto particolare no? Niente, lui da solo non andava su in casa a suonare il campanello per chiedergli di entrare, siamo dovuti arrivare noi, suonare il campanello e dirgli che dovevamo passare di li, ma lui da solo stava giù due ore di sotto ad aspettare che arrivava qualcuno, non entrava. Magari un po boh non so come dire


Un po inibito

Si, si quello si. L'unica differenza, altrimenti no, non se ne vedono di differenze.


Se ve ne sono, quali le difficoltà maggiormente ricorrenti che la persona con formazione empirica ha incontrato durante la formazione o incontra ancora adesso? Con chi (con i colleghi? Con i clienti?) o che cosa?

Non so con gli altri apprendisti in formazione empirica non lo so, il nostro ha problemi di calcolo e di lettura del Noi diversi anni fa nelle scuole insegnano tutti le misure in centimetri, nell'industria è tutto millimetri, non è capace di tramutare i centimetri in millimetri. Dopo dodici anni non è ancora capace però non imparerà mai, li però penso che non sono tutti uguali, cioè noi diamo le misure perchè rileviamo le misure in millimetri, è tutto in millimetri perciò gli diciamo taglialo 1320 no? Dopo cinque minuti è ancora la col metro avanti e indietro, dopo viene qui a chiedere se è giusto. Quella è la sua difficoltà, però la sua, non penso che sia una questione generale per tutti, perchè lui ha problemi di calcolo più che altro. È l'unico suo problema, per il resto grosse difficoltà non ha; si bon a parte i rapporti quando c'è la massa della gente o sotto stress, quello si, però li è il problema della persona in se, non penso che sia a livello generale. Il resto non ne ha dei problemi perchè lui va in giro con gli amici, va in vacanza, va a nuotare, a sciare e tutto; l'ottanta percento delle persone come dicevo non si accorgono che ha dei problemi. Tutti quelli che dicono: 'Eh, è tanti anni che l'hai l'apprendista eno, no bon aveva dei problemi e tuttomai visto!'. Con lui non trovo dei problemi a parte quelli però per me è il problema della persona in se, forse anche a livello scolastico c'era qualche piccolo problema, perchè onestamente non possono fare una classe per una persona, li mettono tutti assieme e come quando è andato su a Biasca che ha fatto l'apprendistato. C'era il panettiere, c'era il falegname, il vetraio, erano tutti assieme ma cosa vuoi imparare cosa? Onestamente abbiamo detto: 'Proviamo, impara 0.001 percento in più? Gli verrà utile fra vent'anni', tanto per noi specialmente quando era apprendista onestamente non è che costava tanto, come dire fargli fare due anni, fargliene fare tre, fargliene fare quattro, non cambiava niente. Si provava a vedere, dopo c'è stato quel maestro li, come dicevo, che ha detto: 'No, lasciamo perdere, più di così il vaso è pieno'. Però il suo problema non sono convinto che gli altri abbiano quell'altro che c'era qui, lui non aveva quei problemi di calcolo, però anche questo qui al telefono manda in giro messaggini e non messaggini e delle bollette della madonna che gli arrivano da are. Perciò dove vuole non è stupido, però su tante cose si vede che non riesce, cioè gli diciamo: 'Alle 14.00 ci troviamo 14.00? cos'è 14.00?'. Dobbiamo dirgli 'alle due' perchè '14.00' non esiste, non è ancora riuscito, ma li è il suo problema; il resto io non ne trovo e anche con noi ad esempio è gentilissimo. Con noi e anche verso gli altri però, verso gli estranei cioè come qui è entrato, buongiorno buonasera no? Adesso, una volta no, ciao ciao. Sempre con tutti, entra il cliente buongiorno buonasera, se ne ferma uno che ha bisogno di tirare fuori qualcosa? Va fuori di corsa ad aiutarlo a tirare fuori dalla macchina, arriva il camion col materiale? Esce per primo, bon è il suo lavoro, è il suo compito scaricare i camion quando arrivano e tutto, firmare i bollettini. Non per una questione perchè tanto li scaricano con la gru eh?, non è che deve scaricarli a spalla no? È per renderlo un po più responsabile, per renderlo un po vivace nel suo lavoro no? Per modo di dire: 'Te arriva il camion, io non vado fuori a scaricarlo, arrangiati'. Allora bon, deve andare fuori lui, poi chiaro ha in mano il bollettino, c'è scritto qualcosa e non capisce cosa c'è scritto. Bon più o meno si guarda la, si vede cosa c'è su: 'Va bene?, Hai firmato?', 'Si si ho firmato!' Tutto contento arriva qua che ha firmato, è tutto a posto. A parte che sappiamo che anche se c'è qualcosa che non funziona telefoniamo e quelli la mettono a posto la roba. Li è anche un po di per renderlo un po responsabile, un po orgoglioso, adesso lo abbiamo nominato capo della sicurezza in ditta; siamo in tre ma 'Capo della sicurezza', no? Perchè è dodici anni che gli diciamo occhiali e cuffie quando si lavora: ½ ma a me non servono'. Niente, il mese scorso siamo obbligati tutti gli anni a fare dei corsi per la sicurezza sul lavoro, adesso è un casino no? C'è il responsabile acquisti, responsabile della parte cartacea e il responsabile della sicurezza in ditta proprio no? Siamo qui in tre


Quali prospettive future o cambiamenti intravede per la formazione empirica?

Bisognerebbe probabilmente parlo a livello pratico, cercare di fargli vedere più i lati positivi diciamo, o anche negativi perchè chiaramente del lavoro manuale a questi ragazzi. Però è sempre a livello di costi, cioè un maestro che ha li una classe con quindici allievi che ognuno ha il suo problema, ognuno vuole seguire una cosa diversa, non può farsi in mille. Perciò quello che fanno rimangono abbastanza limitati, adesso mi pare che non sono più neanche qui a Lugano ma sono giù a Mendrisio, andavano a scuola alla Gerra, adesso mi hanno detto che sono giù a Mendrisio perciò il problema si è anche amplificato di più per loro. Però è facile dire non è facile fare, non ci possono essere quindici maestri per quindici ragazzi e poi hanno il primo, secondo, terzo, quarto, quinto, anno; cioè vuol dire millecinquecento maestri. Quello non so la questione di quello che faceva il maestro li, il suo maestro lo ritenevo un buon lavoro, perchè si vedeva che quando me li mandava qui, anche gli altri ragazzi, lui finiva di lavorare non so alle due, alle tre a scuola; ogni tanto passava di qui, andavamo a bere il caffé dopo perchè si era formato un rapporto abbastanza amichevole fra di noi, però veniva qui ad interessarsi del ragazzo. Perciò vuol dire che lui non fa il suo lavoro di maestro, finisce alle tre e mezza e fssssst: 'vado a casa, non me ne frega niente, al limite domani mattina gli telefono'. Passava qui a vedere, funziona non funziona, mi ha sempre detto: 'Se il ragazzo non si presenta o hai problemi tu chiamami in qualsiasi momento', il numero di natel, il numero di scuola e tutto perciò vuol dire che li è questione proprio del formatore che varia da persona a persona no? Come tutti i lavori, uno lo fa perchè deve mangiare perciò dice: 'Sono le cinque non me ne frega niente', uno invece lo fa con un certo e li penso che per un lavoro del genere uno lo deve fare un po con il cuore anche oltre che per i soldi. Sicuramente ci mettono tanto 'del suo' come tempo, come disponibilità e tutto; non lo so se si può migliorare qualcosa. Quello che abbiamo visto noi con lui e con quelli che vengono qui penso di no, è la questione li di fargli fare le scuole tutti assieme, dopo quando sono già apprendisti che hanno ecco quello non sono convinto, probabilmente forse però! si potrebbe provare a fare, non so come noi c'è l'unione svizzera del metallo sezione Ticino, a dirgli: 'Prendete il ragazzo qui', ce ne saranno uno o due in Ticino, non possono essere mille, se ci sono e non tutti gli anni no? Lo mettete assieme alla scuola di apprendisti normali no? E fa il dieci percento, non farà aritmetica, non farà calcolo tecnico, disegno tecnico ne farà proprio in minimissima parte; ma un'infarinatura generale non può fargli male. Al posto di fargli fare due giorni la settimana come fanno gli altri, fargliene fare uno e uno mandalo ancora a scuola assieme agli altri che onestamente non lo so cosa fanno, però non so il libro di lavoro, una volta io quando ho fatto l'apprendista facevamo il libro di lavoro, adesso non esiste più. Per quei ragazzi sarebbe interessante un libro di lavoro, adesso non lo fanno più, non so se la questione è della scuola, se è una questione a livello di federazione dei lavoratori perchè è un impegno anche per il datore di lavoro, è un impegno per il ragazzo e tutto, dicono poi: 'Si stanca troppo, arriva a casa la sera', si quello può essere, però magari può rimanergli di più. Invece facendogli fare cioè so che era su a Biasca insieme a un panettiere perchè mi diceva: 'Il mio amico ha fatto una treccia al burro', e si non me ne frega niente a me della treccia a burro del tuo amico, dovevano dirti come fare a costruire una ringhiera piuttosto, 'E sono l'unico fabbro!'. Effettivamente è vero, uno all'anno e non tutti gli anni, penso che non ce ne sono neanche più. Però forse facendogli fare una piccola parte di scuola assieme non so magari solo i primi due anni, tutti gli anni c'è un primo anno, un secondo anno, un terzo anno; gli fai fare tre anni il primo e secondo anno. Cioè lo fanno sul suo lavoro, è una cosa specifica magari gli rimane qualcosa di più che sapere la treccia al burro! Perchè la treccia al burro a noi onestamente mi piace tantissimo, però Qui forse può essere interessante, ma penso che sia questione di formatore professionale e le federazioni: il falegname, il pittore, il pincopallino; dopo uno, il piastrellista no? Anche loro lo prendono e cercano di integrarlo nel suo programma di lavoro, quella si sarebbe una buona cosa.

Intervista n. 5



Esistono delle condizioni nel mondo del lavoro, che più di altre incidono sulla possibilità di assumere una persona che ha terminato la formazione empirica?

Guarda, fino adesso ho avuto tre apprendisti in formazione empirica di cui uno assunto. Fra questi due c'erano delle differenze sai? Anche se non sono tutti uguali mi hanno comunque dato delle soddisfazioni. Le condizioni del mondo del lavoro, a mio modo di vedere sono uguali sia per l'apprendistato federale, sia per quello empirico direi prima di tutto la voglia di fare, se c'è quella si può imparare e andare lontano in entrambi i casi. Poi dipende sempre da caso a caso e da chi si ha di fronte, io preferisco uno non tanto intelligente ma volonteroso da uno bravo a scuola ma che poi non ha voglia di farne


Esistono delle competenze da parte dell'apprendista a fine formazione empirica, che più di altre incidono sulla possibilità di assumerlo come operaio?

Alla fine della formazione empirica, quando il ragazzo entra totalmente a contatto con il lavoro, la teoria non serve più deve aver raggiunto un certo livello pratico. Nel mondo del lavoro conta il saper fare, saper fare manuale.


Per quali motivi ha assunto (o bisognerebbe assumere) una persona con formazione empirica? (per carità, per guadagno, per)

Mah direi più che altro per umanità stiamo parlando di una condizione umana sociale, queste persone hanno il pieno diritto d'integrarsi come tutti gli altri. Per la ditta non vedo grandi conseguenze economiche o altro.


È la prima volta che (assume) o (lavora con) una persona che ha svolto una formazione empirica? Se si sarebbe intenzionato a ripetere l'esperienza? Perché?

Non è la prima volta, è la terza. Lo rifaremmo con solo un elemento perchè sennò diventa tutto dispersivo, sono ragazzi con problemi quindi due insieme non andrebbero d'accordo uno inserito con normali invece è obbligato a rendere e comportarsi bene, se da soli sono obbligati a lavorare come gli altri comunque siamo contenti della nostra esperienza e poi lo riteniamo un dovere nei confronti di questi ragazzi e per la società.


Quali sono i vantaggi che derivano dall'assunzione (o cooperazione) di (o con) una persona che ha svolto una formazione empirica?

Credo che di vantaggi non ce ne siano, è una questione sempre morale e umana alla fine. Delle grandi rese non se ne hanno comunque perché l'inserimento non è facile. Alla fine della formazione questi ragazzi riescono a fare il loro dovere e comunque un tornaconto c'è, ma non è da considerare un lauto guadagno, è sempre un investimento umano e sociale.


Quali sono gli svantaggi che derivano dall'assunzione (o cooperazione) di (o con) una persona che ha svolto una formazione empirica?

Di svantaggi di per se non ce ne dovrebbero essere, c'è solo lo svantaggio di chi segue queste persone che deve dedicare loro più tempo per seguire, organizzarli, correggere. Tempo di chi è al comando, diciamo il datore di lavoro, il caposquadra, il responsabile.


Che genere di mansioni gli sono affidate?

A dipendenza del soggetto, da soggetto a soggetto, nel nostro campo riguarda la costruzione e la manutenzione dei giardini e in base al tipo, al ragazzo uno preferisce usare delle macchine, un'altro preferisce restare nel campo della manutenzione. A dipendenza del soggetto gli vengono assegnate delle mansioni a lui adeguate, questo è essenziale.


Ovviamente non fanno tutto

Non si può no non fanno tutto, non sono completi comunque. C'è chi è più portato per la manutenzione, chi è più portato per la costruzione, chi adora usare le macchine per il movimento terra con anche delle ottime capacità.


Quale di queste tre dimensioni (sapere, saper fare, saper essere) é maggiormente richiesta alla persona con formazione empirica da lei assunta? (o che collabora con lei?) Perché?

Eh, questa è una domanda da un milione di dollari. Come dicevo prima il saper fare credo che sia la base perchè il saper fare è poi quello che poi può offrire il ragazzo. Il saper fare secondo me forse anche il sapere, le conoscenze


Cioè le conoscenze relative al mestiere?

Si che riguardano il mestiere, parliamo sempre di professione. Chiaro, più uno sa e più può dare.


Ma è più importante il saper fare o il sapere?

Il sapere comporta anche il saper fare secondo me, è tutta una conseguenza perchè se uno sa fa meglio, se non sa non può fare, quindi è una conseguenza. Il sapere è il punto di partenza per poi fare che è quello che alla fine conta di più.


Nota delle differenze sul lavoro, tra la persona che ha svolto la formazione empirica e una che ha invece svolto un percorso formativo normale? Se sì quali?

Sicuramente la differenza c'è, normalmente chi fa la formazione empirica ha sempre delle lacune, rimangono sempre. Col tempo vengono comunque mimetizzate se si può usare il termine, ma la differenza c'è. Ci sono queste mancanze che chiaramente fanno la differenza.


Esistono delle competenze lavorative e comportamentali in cui la persona che ha svolto una formazione empirica si dimostra superiore agli altri lavoratori? Se sì quali?

A memoria quali sono state non mi ricordo, però in alcune occasioni si è dimostrato che il ragazzo che ha una formazione empirica sa esprimersi, sa comportarsi meglio di qualcun'altro. È successo diverse volte, adesso a memoria non me lo posso ricordare, ma sicuramente in certe occasioni, in certi momenti si è dimostrato più interessato, più impegnato, con più voglia di dimostrarsi, via.


Quali sono le competenze lavorative e comportamentali che emergono di più nella persona con formazione empirica che ha assunto (o con cui lavora)?

Devo dire che ogni soggetto è diverso, è difficile dire in questo momento dipende dal soggetto, c'è il soggetto che è più tranquillo e si comporta in una maniera e c'è il soggetto scalmanato comunque tutti con delle qualità e con dei difetti, però è molto soggettivo.


Come valuta il comportamento generale della persona con formazione empirica sul posto di lavoro? Nota delle particolarità?

Ma direi di no, perchè comunque una volta che hanno questa formazione empirica si immettono nel mondo del lavoro, la partenza non è facile, ma comunque si vede che sono incentivati perchè per loro è raggiungere un traguardo nel mondo del lavoro, quindi un cammino da fare come tutti, più faticoso ma comunque


Quindi va bene il comportamento generale?

Si.


Se ve ne sono, quali le difficoltà maggiormente ricorrenti che la persona con formazione empirica ha incontrato durante la formazione o incontra ancora adesso? Con chi (con i colleghi? Con i clienti?) o che cosa?

Ma direi riuscire a capire il l'ordine, a capire l'esecuzione del lavoro, cioè impiegano più tempo degli altri a mettere in pratica quello che dovrebbero fare, che gli è stato spiegato. Impiegano un po più di tempo e per il resto credo che non ci siano delle difficoltà.


Quindi il tempo?

Il tempo, è questione solo di tempo, ci vuole un tempo maggiore rispetto agli altri, di conseguenza c'è questa differenza e


Quali prospettive future o cambiamenti intravede per la formazione empirica?

Ma credo che il tipo funziona discretamente bene, che comunque questi ragazzi che escono, che finiscono il periodo della formazione empirica escono sicuramente capaci, seguiti, soprattutto seguiti. La cosa che ho trovato buona è che questi ragazzi sono veramente seguiti e cosa posso dire di più?


Quindi dalla scuola?

Dalla scuola, in tutte le occasioni ho visto le persone che seguivano adesso come si dicono i come sono chiamati?


I docenti.

I docenti che si interessano, li seguono, li


Vengono anche a far visite

Vengono a far visita sicuramente, una volta ogni quindici giorni, una volta al mese adesso non so con che ritmi, però fanno visita, telefonano, si interessano. Devo dire che sono seguiti.




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