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ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE - CORSO DI DIRITTO - . Dichiarazione di pubblica utilità- . Indennità

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ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE

"A. VOLTA"


CORSO DI DIRITTO

ANNO SCOLASTICO 2004/2005
























SCIMEMI GIANLUCA   5° GEOMETRA

Indice


Introduzione


Soggetti coinvolti nella procedura


Sottoposizione al vincolo preordinato all'esproprio


Sottoposizione al vincolo preordinato all'esproprio


Dichiarazione di pubblica utilità


Indennità di esproprio


Accettazione o rifiuto dell'indennità


Decreto di esproprio


Indennità


L'occupazione temporanea


La retrocessione dei beni espropriati















Introduzione


La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti, allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.

La proprietà privata può essere, nei casi previsti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi di interesse generale.


(Costituzione Art. 42 - Comma 2 e 3)



Soggetti coinvolti nella procedura


v ESPROPRIATO:

il soggetto pubblico o privato proprietario del bene espropriato

v AUTORITA' ESPROPRIANTE:

l'autorità amministrativa titolare del potere di espropriare e che cura il relativo procedimento

v BENEFICIARIO DELL'ESPROPRIAZIONE:

il soggetto pubblico o privato a favore del quale è emesso il decreto di esproprio

v PROMOTORE DELL'ESPROPRIAZIONE:

il soggetto pubblico o privato che chiede l'espropriazione


Le fasi del procedimento


v Sottoposizione al vincolo preordinato all'esproprio

v Dichiarazione di pubblica utilità

v Indennità di esproprio

v Accettazione o rifiuto dell'indennità

v Decreto di esproprio


Sottoposizione al vincolo preordinato all'esproprio


Un'area è sottoposta al vincolo preordinato all'esproprio con l'approvazione dello strumento urbanistico che prevede su di esso la realizzazione di un'opera pubblica o di pubblica utilità. Per strumento urbanistico si intende il piano regolatore generale (PRG) o una sua variante. Il vincolo ha una durata di cinque anni. Entro tale termine deve essere emanato il provvedimento che comporta che comporta la dichiarazione di pubblica utilità dell'opera.

Al proprietario del bene sul quale si intende apporre il vincolo preordinato all'esproprio deve essere inviato l'avviso del procedimento.


Dichiarazione di pubblica utilità


La dichiarazione di pubblica utilità è implicita nell'approvazione del progetto definitivo dell'opera di pubblica utilità e del piano di attuazione nell'ambito del quale l'opera stessa deve essere realizzata. Il piano di attuazione può essere un piano particolareggiato, un piano di lottizzazione, un piano di recupero, ecc.


Indennità di esproprio


Entro i trenta giorni successivi alla dichiarazione di pubblica utilità il promotore dell'espropriazione compila l'elenco dei beni da espropriare e indica le somme che offre per le loro espropriazioni. L'elenco va poi notificato a ciascun proprietario. Gli interessati nei successivi trenta giorni possono presentare osservazioni scritte e depositare documenti.

Valutate le osservazioni degli interessati, l'autorità espropriante, avvalendosi anche della consulenza degli uffici tecnici del catasto determina la misura dell'indennità provvisoria di esproprio il quale poi andrà notificato al proprietario.


Accettazione o rifiuto dell'indennità


Nei trenta giorni successivi alla notificazione il proprietario può comunicare all'autorità espropriante, con dichiarazione irrevocabile, che accetta tale indennità. Entro sessanta giorni al proprietario va ata la somma offerta, decorso tale termine al proprietario sono dovuti anche gli interessi legali.

In seguito al amento dell'indennità accettata, il beneficiario dell'esproprio e il proprietario espropriato sono tenuti a concludere l'accordo di cessazione volontaria, che deve essere trascritto entro quindici giorni, a cura e a spese dell'acquirente, presso l'ufficio dei registri immobiliari. In questo caso l'esproprio si conclude con un atto di compravendita e non con un decreto di esproprio. Se invece entro i trenta giorni dalla notificazione dell'indennità provvisoria il proprietario non risponde con l'accettazione, l'indennità si intende rifiutata e l'autorità competente dispone la somma presso la cassa depositi e prestiti.

Nel caso in cui il proprietario non abbia accettato l'indennità provvisoria di esproprio, si procede alla determinazione dell'indennità definitiva. Il proprietario può scegliere in questo caso di affidare il compito di determinare l'indennità di esproprio o a tre tecnici appositamente nominati oppure alla commissione provinciale agli espropri.

Nel primo caso i tecnici vengono designati:

dall'autorità espropriante

dal proprietario

dal presidente del tribunale civile.

Si ha quindi una procedura basta sul contraddittorio tra le parti, in cui l'autorità espropriante e il proprietario sono messi sullo stesso piano. Il terzo tecnico deve essere scelto tra i professori universitari di estimo o tra coloro che risultano inseriti nell'albo dei periti o dei consulenti tecnici del tribunale.

L'autorità espropriante fissa il termine entro il quale va presentata la relazione da cui si evinca la stima del bene.

Nel secondo caso l'indennità definitiva è determinata dalla Commissione provinciale per gli espropri, formata da nove membri:

il presidente della Provincia che la presiede

l'ingegnere capo dell'ufficio del territorio

l'ingegnere capo del genio civile

il presidente dell'istituto autonomo delle case popolari della Provincia

due esperti in materia urbanistica ed edilizia nominati dalla Regione

tre esperti in materia di agricoltura e di foreste, nominati dalla Regione su terne proposte dalle associazioni sindacali maggiormente rappresentative.

Se l'indennità definitiva determinata dai tre tecnici o dalla commissione viene accettata si procede al amento, altrimenti l'autorità espropriante ne ordina il deposito presso la cassa deposito e prestiti e procede comunque all'emanazione del decreto di esproprio. Il proprietario può fare opposizione alla stima con ricorso in Corte d'appello.


Decreto di esproprio


Il decreto di esproprio viene emanato dall'autorità competente e consente l'occupazione dell'immobile.

Il decreto indica:

gli estremi degli atti da cui è sorto il vincolo preordinato all'esproprio

gli estremi del provvedimento cha ha approvato definitivamente il progetto

l'indennità determinata in via provvisoria, precisando se sia stata accettata dal proprietario, e quindi ata, o se sia stata depositata presso la cassa depositi e prestiti

i nominativi dei tecnici incaricati di determinare in via definitiva l'indennità di espropriazione, precisando se essa sia stata accettata dal proprietario, e quindi ata, o se essa sia stata depositata presso la cassa depositi e prestiti

dispone il passaggio del diritto di proprietà

La notificazione al proprietario del decreto può avere luogo contestualmente alla sua esecuzione.

Il decreto viene eseguito con l'occupazione e si effettua mediante:

il verbale di immissione in possesso

la compilazione dello stato di consistenza



Indennità


In caso di esproprio totale l'indennità è determinata sulla base delle caratteristiche del bene al momento dell'accordo di cessione volontaria o alla data dell'emanazione del decreto di esproprio. In particolare, in caso di esproprio parziale, il valore della parte espropriata è determinato tenendo conto della diminuzione di valore della parte non espropriata e cioè secondo l'aspetto economico del valore complementare. L'indennità di esproprio o i corrispettivi per cessione volontaria costituiscono redditi diversi da dichiarare per chi non eserciti un'impresa commerciale. Il soggetto che corrisponde la somma deve operare la ritenuta d'acconto del 20%.

Nel caso di esproprio di un'area legittimamente edificata, e cioè di un fabbricato, l'indennità prevista è determinata nella misura pari al valore venale. I criteri secondo cui determinare tale valore non sono però contenuti nel testo della legge. In attesa di un chiarimento normativo, le ipotesi di valutazione che si possono effettuare sono:

il valore di mercato

il valore di ricostruzione.

Se invece il fabbricato è stato realizzato in assenza della concessione edilizia o della autorizzazione pesistica, l'indennità è calcolata tenendo conto della sola area di sedime.

Nel caso di esproprio di un'area non edificabile l'indennità è determinata in base al criterio del valore agricolo medio (VAM), tenendo conto delle colture effettivamente praticate sul fondo. Se l'area non è effettivamente coltivata, l'indennità è commisurata al valore agricolo medio corrispondete al tipo di coltura prevalente in zona.



L'occupazione temporanea


L'autorità espropriante può disporre l'occupazione temporanea di aree non soggette al procedimento espropriativi, se ciò risulti necessario per l'esecuzione dei lavori previsti. E' anche prevista l'occupazione temporanea in caso di frane, alluvioni, rottura di argini e in ogni altro caso in cui si utilizzino beni altrui per urgenti ragioni di pubblica utilità.

Al proprietario del fondo è notificato, nelle forme degli atti processuali civili, un avviso contenente l'indicazione del luogo, del giorno e dell'ora in cui è prevista l'esecuzione dell'ordinanza che dispone l'occupazione temporanea. Al momento dell'immissione in possesso è redatto il verbale sullo stato di consistenza dei luoghi.

Nel caso di occupazione di un'area, è dovuta al proprietario un'indennità per ogni anno pari ad un dodicesimo di quanto sarebbe dovuto nel caso di esproprio dell'area e, per ogni mese o frazione di mese, un'indennità pari a un dodicesimo di quella annua.




La retrocessione dei beni espropriati


Se l'opera pubblica o di pubblica utilità non è stata realizzata o cominciata entro il termine di dieci anni, decorrente dalla data in cui è stato eseguito il decreto di esproprio, l'espropriato può chiedere che sia accertata la decadenza della dichiarazione di pubblica utilità e che siano disposti la restituzione del bene espropriato (retrocessione totale). Tale restituzione può avvenire solo in seguito al amento di un corrispettivo (prezzo di retrocessione).

Quando è stata realizzata l'opera di pubblica utilità, l'espropriato può chiedere la restituzione della parte del bene che non sia stata utilizzata (retrocessione parziale). In tal caso, il soggetto beneficiario dell'espropriazione indica i beni che non servono all'esecuzione dell'opera di pubblica utilità e che possono essere resi, nonché il relativo corrispettivo.

Il corrispettivo della retrocessione, se non è concordato dalle parti, è determinato dall'ufficio provinciale dell'Agenzia del territorio o dalla commissione provinciale per gli espropri sulla base dei criteri applicati per la determinazione dell'indennità di esproprio e con riguardo al momento del nuovo trasferimento.

Contro la stima, è proponibile opposizione alla corte d'appello nel cui distretto si trova il bene espropriato.





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