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L' ECONOMIA ITALIANA (19/03/2007)

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L' ECONOMIA ITALIANA (19/03/2007)

riepilogo

Abbiamo visto come il 1° conflitto mondiale scoppia nel 1914, abbiamo visto quali sono gli schieramenti, Austria e Germania da una parte, la Serbia e la Russia a cui si uniscono Francia e Inghilterra, dall'altra e l'Italia in una situazione di neutralità, nonostante la situazione di neutralità, immediatamente lo scoppio del 1° conflitto mondiale l'Italia comincia a mobilitarsi per rifornire i paesi belligeranti quindi la mobilitazione bellica è immediata, all'inizio però l'Italia non si schiera a favore di Francia e Inghilterra perché da loro si rifornisce di materie prime come il carbone ecc.., perché tradisce gli imperi centrali (Austria ecc..), perché la gran parte degli interessi economici si dirigono verso Francia e Inghilterra ai quali, l'Italia era debitrice per quanto riguarda le materie prime, per quanto riguarda il combustile, ecc .

Inoltre l'Italia è sollecitata in particolare i lavoratori meccanici, siderurgici, gli elettrici i chimici (coloro che della guerra avranno enormi vantaggi ed enormi profitti).

Quindi emette un prestito nazionale come il CSVI per sostenere l'eventuale crollo dei titoli azionari dell'Industria, l'Italia non è in grado immediatamente di soddisfare la domanda che viene dalla partecipazione alla guerra (richieste belliche) ci riuscirà solo dopo il primo anno. Tuttavia ci riesce perché il governo avvia la mobilitazione attraverso i comitati regionali di mobilitazione che serviranno a stabilire «l'ausiliareità degli interventi industriali»; è molto importante che uno stabilimento viene dichiarato ausiliare, perché:



viene privilegiato nel rifornimento di materie prime;

le commesse statali gli vengono ati dallo Stato a un prezzo più alto di quello del mercato, quindi l'imprenditore a più profitto;

inoltre se uno stabilimento viene dichiarato ausiliare, la produzione industriale sarà più elevata (aumenta) perché gli industriali (i lavoratori)saranno costretti a lavorare dietro una stretta vigilanza militare, andando a sospendere di fatto: tutte le conquiste sindacali, come lo sciopero (questo è un altro elemento a vantaggio della produzione).


Però se questi lavoratori sono impiegati a produrre materiale bellico, non saranno mandati in guerra (un vantaggio), perché al fronte vengono mandati gli agricoltori del Sud (in cui l'attività industriale non si era granché sviluppata), costretto a are un prezzo molto alto nel senso che erano costretti ad abbandonare le loro terre, le quali si impoveriscono e aumentano sempre più il divario tra Nord e Sud.


Questa situazione servì ad accrescere molte industrie come ILVA, ANSALDO, FIAT, BREDA del Nord, ma si trattò di una crescita artificiale, drogata, perché non derivava da richiesta pubblica ma solo da parte dello Stato; in particolare grazie alla guerra,  la FIAT riesce a monopolizzare, il mercato automobilistico perché ha una quota di mercato, del 70% tra l'altro tra il 1914 e il 1918, il numero di addetti di operai alla FIAT, aumenta tutto a vantaggio dell'agricoltura e della piccola media impresa che produce non beni di investimento, ma beni di consumo, in più c'è un eccessiva dipendenza dell'impresa tra le domande e lo Stato e c'è un eccessiva crescita dimensionale delle imprese e sia delle banche, (banche miste: (banche universali) come la banca commerciale, credito Italiano, banco di Roma, banca Italiana di sconto che servivano per i crediti, infatti raccolgono capitale a breve e lo investono a medio e lungo termine legandosi sempre di più alle imprese che finanziano.


Nel momento in cui la guerra termina

abbiamo una agricoltura in degrado, penalizzata enormemente da questa condotta statale che non ha fatto altro che trasferire le imposte dell'agricoltura, verso l'industria bellica, abbiamo un'industria, che dipende, dalle commesse statali, eccessivamente legata alla domanda pubblica;

un impresa che si vede sempre più grande (dimensionalmente parlando) tanto da rimettere in discussione i rapporti con le banche.




Alla fine gli agrari sono contro gli industriali perché ritenendosi penalizzati dalla situazione creatasi adesso voglio essere sostenuti dallo Stato, e non vogliono più sacrificarsi perché hanno già fatto abbastanza.


Gli industriali richiedono l'aiuto dello stato perché senza esso non possono continuare quei livelli, e quindi temendo una crisi di riconversione, cercarono di ritardare il processo appunto di riconversione del proprio apparato produttivo, attraverso l'apparato delle banche, quelle stesse banche con cui si erano fortemente legati. In pratica le imprese più grandi volevano acquisire la proprietà delle banche, che li avevano finanziato, infatti nel 1917 l'ANSALDO cerca di acquisire il pacchetto azionario della Banca Italiana di sconto, la Fiat risponde chiedendo un aiuto a COMIT e CREDIT e Banca commerciale italiana, poi nel 1920 l'ANSALDO cerca di conquistare la COMIT e invece la Fiat il Credito Italiano, ma tutti questi tentativi falliscono.



Uno dei punti della pace di Versailles, viene stabilito appunto che la Germania, viene riconosciuta colpevole, deve are una somma, ma non si sa quanto deve are e in quanto tempo, alla fine viene fissata una somma enorme che per le possibilità tedesche è impossibile affrontare, lo stesso Keynes, aveva più volte sconsigliato i diversi paesi europei e gli Stati Uniti a lasciar perdere questo discorso, fare in modo sostanzialmente che le riparazioni venissero ridotte, il problema fondamentale era che:

non c'era nessuna politica cooperativistica, e spirito sociale tra i diversi paesi europei,

ma soprattutto gli Stati Uniti  durante la guerra avevano prestato enormi capitali ai paesi europei, e alla fine del conflitto adesso li rivolevano indietro

i paesi europei però non erano in grado di restituirli,allora o fanno are la Germania oppure non possono adempiere ai loro debiti contratti con gli Stati Uniti.

Alla fine la Germani non herà le somme richieste è questa l'unica vera conseguenza della pace di Versailles e lo scoppio dell'intero prodotto coloniale perché lo spiritosi rivalsa e le condizioni economiche hanno provocato UNA CRISI ECONOMICA che hanno fatto nascere il desiderio che scendesse un uomo forte, uno che potesse rimettere ordine, che potesse combattere,potesse rivendicare il tutto.

La situazione dell'Italia è meno grave che della Germania, ma alla fine del conflitto dobbiamo farei conti con gli industriali, agrari ecc..







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