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Scienza delle finanze

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Scienza delle finanze.



KEYNES

Come arrivare all' equilibrio di piena occupazione ?

Politiche per espandere l' occupazione :


a) politica monetaria espansionistica : aumentare l' offerta di moneta in modo da far spostare verso destra la curva LM ;




b) politica fiscale espansiva : incrementare la spesa pubblica o ridurre le imposte in modo da far spostare verso l' alto la curva IS .



Queste politiche possono avere effetti perversi quali tensioni inflazionistiche e rialzi nei tassi d' interesse ( che tendono a scoraggiare gli investimenti e riducono lo stesso stimolo all' attività imprenditoriale ) e , soprattutto in conseguenza dell' aumento della spesa pubblica , possono ridondare negativamente sulla produttività di lungo periodo , a causa del mantenimento di attività inefficienti , le quali attenuano gli stimoli degli imprenditori ( soprattutto se si pensa al lavoro nelle pubbliche amministrazioni , di per sé poco produttivo ! ) e riducono fortemente la mobilità del lavoro .



DISOCCUPAZIONE


Disoccupazione frizionale è funzionale al sistema ( fisiologica ) , temporanea e riguarda una piccola percentuale della popolazione attiva ( entro il 3 % ) : tutti i lavoratori sono suscettibili di divenire disoccupati frizionali quando sono alla ricerca di un migliore posto di lavoro o sono stati licenziati e comunque sono fiduciosi di poterlo trovare . La causa è da ricercarsi per lo più nella scarsa mobilità di molti lavoratori da un settore ad un altro dell' economia .















Popolazione attiva è costituita da tutti i lavoratori + le persone alla ricerca di un' occupazione ( le altre persone fanno parte della c. d. popolazione inattiva ; di quest' ultima fanno parte anche i lavoratori che non hanno una regolare attività lavorativa , i lavoratori in nero e , naturalmente , coloro che , pur essendo lavoratori potenziali , non sono tuttavia alla ricerca di un impiego ) .


Disoccupati volontari sono tutti coloro che hanno scelto volontariamente di non lavorare perché ritengono il salario troppo basso ( viceversa sono involontari i disoccupati disposti ad impiegarsi ai correnti salari ) .



Disoccupazione di tipo classico si ha quando , in seguito alla crescita della popolazione , l' offerta di lavoro ai salari di sussistenza è superiore a quella impiegabile date le strutture produttive ( la causa è quindi l' insufficiente accumulazione ) .


Disoccupazione di tipo keynesiano si ha quando la disoccupazione involontaria ( per lo più costituita da lavoratori in precedenza già impiegati dalle imprese ) è la conseguenza di un insufficiente sviluppo della domanda globale , per cui gli impianti sono solo parzialmente utilizzati .


Disoccupazione tecnologica si ha a causa del progresso tecnologico ( innovazioni ) che determina una tale riduzione della necessità di manodopera da rendere non prevedibile il reimpiego ( c. d. riassorbimento ad opera del mercato ) dei lavoratori licenziati ( anche in altri settori contigui : ad es. nelle imprese che producono le macchine che hanno estromesso molti dei lavoratori originari ) .



Tasso di disoccupazione naturale è quel tasso di disoccupazione ( volontaria + frizionale ) compatibile con una crescita stabile ed efficiente dell' economia .



Disoccupazione strutturale nell' ambito di un sistema economico è generata da uno squilibrio fra i diversi fattori produttivi ( ad es. fra lavoro e capitale ) . È tipica dei paesi arretrati nei quali , solitamente , abbonda la manodopera non qualificata e scarseggiano i capitali .
















STAGFLAZIONE

È l' inflazione accomnata da una riduzione - o quanto meno un ristagno - nell' attività produttiva , per cui cresce la disoccupazione .


CRESCITA E SVILUPPO

Un sistema cresce quando si espandono le produzioni ma resta inalterata la struttura dell' economia , viceversa si sviluppa quando l' espansione della produzione dei vecchi beni e la sa di quelli nuovi provocano variazioni nella sua struttura economica . Alle fasi di espansione ( crescita o sviluppo ) seguono delle fasi di segno contrario ( recessione o - in casi più gravi - depressione ) .


FLUTTUAZIONI CICLICHE

Le fluttuazioni cicliche ( alternarsi di fasi di espansione e di contrazione ) sono facilitate - se non addirittura indotte - da politiche monetarie e creditizie instabili ( così ad una espansione del credito bancario può - a seguito del finanziamento degli investimenti - seguire una crescita della produzione , ma si tratta di un' espansione drogata dalla politica bancaria e destinata , pertanto , ad invertirsi prima o poi , con conseguenze notevoli sulle aspettative degli operatori [ sicché l' ottimismo di banchieri ed imprenditori può convertirsi in pessimismo e viceversa ; è da sottolinearsi poi che le aspettative possono esse stesse determinare le fluttuazioni cicliche ] .





John Stuart Mill

John Stuart Mill , filosofo ( influenzato in particolare dalle dottrine utilitaristiche di Bentham ) ed economista inglese dell' 800 ( uno dei più rappresentativi esponenti del positivismo del XIX secolo ) , prese parte attiva al dibattito circa le possibilità di arresto del processo di sviluppo . Contrariamente a Ricardo [ economista inglese della fine del '700 - inizi dell' 800 , autore della teoria della rendita , incentrata sul ruolo che le risorse scarse ( in particolare quelle agricole ) ed il prezzo che - a causa di detta scarsità - si deve are per poterle utilizzare ( la rendita per l' appunto ) hanno nel frenare il processo di sviluppo ( a detta di Ricardo destinato ad arrestarsi allorché la crescita delle rendite avrà azzerato i profitti , facendo cessare l' accumulazione ) ] John Stuart Mill ritiene auspicabile lo stato stazionario ( arresto del processo di sviluppo ) , per le necessità di salvaguardare le risorse e le bellezze naturali , contenere lo sviluppo demografico , arrestare l' inquinamento e potere finalmente coltivare liberamente i piaceri della vita .











Francesco Guicciardini

Uomo di Stato , scrittore politico e storico fiorentino del '500 . Dedicatosi dapprima alla carriera politica e diplomatica , scoprì presto la sua vocazione di storico . Nella sua prima opera , infatti , le Storie Fiorentine , separa nettamente la posizione obbiettiva dello storico da quella soggettiva del politico , evitando di contagiare la sua narrazione delle sue posizioni personali . Nell' opera Considerazioni sui discorsi del Machiavelli contrappone a quest' ultimo ( Machiavelli nacque e visse a Firenze dal 1469 al 1527 ) il proprio empirismo e il rifiuto di attribuire a Roma antica una validità universale ed esemplare per la realtà presente . Il suo capolavoro fu la Storia d' Italia , opera di fondamentale critica storica ( constatazione del fallimento della classe degli ottimati cui Guicciardini apparteneva ) che segna la nascita della storiografia moderna e , al contempo , è grande opera d' arte , per l' acutezza psicologica con cui è indagata a fondo l' anima dell' uomo .



Collaterali

La parentela in linea collaterale ( tutti coloro che discendono da uno stesso capostipite ma non l' uno dall' altro ) è contrapposta a quella in linea retta ( tutti coloro che discendono uno dall' altro a cominciare dall' originario capostipite ) . Tra fratelli si ha una parentela collaterale di 2º grado , tra zio e nipote di 3º grado , tra cugini di 4º grado e così via .


Beni demaniali

Sono il demanio marittimo ( spiagge , lidi , porti , etc. ) , quello idrico ( fiumi , laghi , torrenti , etc. ) , quello militare , quello stradale + particolari specie di beni quali gli acquedotti , i mercati , i cimiteri , i beni culturali d' interesse archeologico , storico , artistico .


Beni patrimoniali dello Stato

Sono i beni non demaniali appartenenti allo Stato . Ne fanno parte i beni indisponibili ( foreste , miniere , fauna selvatica , particolari edifici destinati ad uffici pubblici ) ed i beni disponibili ( non destinati immediatamente a servizi pubblici e soggetti alla disciplina del codice civile ) .






















Imposte dirette

Gravano sulle manifestazioni immediate e dirette della ricchezza , cioè sul reddito e sul patrimonio .


Imposte indirette

Colpiscono le manifestazioni mediate e indirette della ricchezza , cioè i consumi . Gravano anche sugli affari , cioè sui trasferimenti a titolo oneroso .

Costituiscono imposte indirette anche le tasse automobilistiche , le imposte sulle concessioni governative , i diritti erariali sugli spettacoli , etc. .


I.V.A.  

È la principale delle imposte indirette . L' imposta sul valore aggiunto ( incremento del valore di un bene dovuto al processo produttivo ; V.A. = prezzo - costo di produzione ) è stata introdotta in Italia nel 1973 in sostituzione dell' I.G.E. ( imposta generale sull' entrata ) .


P.I.L.

È il prodotto interno lordo , ossia la sommatoria dei valori aggiunti per le produzioni effettuate all' interno del Paese non importa ad opera di chi . Per passare dal P.I.L. al P.N.L. ( prodotto nazionale lordo ) occorre aggiungere al P.I.L. tutti i redditi ricevuti da italiani per servizi offerti all' estero e sottrarre tutte le retribuzioni degli stranieri impiegati nella nostra economia per servizi produttivi . Il P.I.L. e il P.N.L. possono essere valutati o ai prezzi di mercato [ quando i beni sono valutati ai prezzi di vendita , dati da : costi + imposte indirette - contributi ( talora dallo Stato concessi ai produttori sì da permettere loro di vendere ad un prezzo inferiore al costo di produzione o ad esso prossimo ) ] o al costo dei fattori [ quando i beni sono valutati sulla base del loro costo di produzione ] . Per ottenere i prodotti netti occorre sottrarre dai prodotti lordi gli ammortamenti . Il Prodotto Nazionale Netto al costo dei fattori è il reddito nazionale . Per ottenere il reddito disponibile per le famiglie ( ossia il loro potere d' acquisto per beni di consumo ) occorre sottrarre dal reddito nazionale i profitti non distribuiti ( che incrementano il patrimonio ma non costituiscono reddito disponibile ) e le imposte sul reddito e sommarvi gli interessi ati dallo Stato ( in particolare per i BOT e gli altri titoli del debito pubblico ) e i trasferimenti sociali alle famiglie [ pensioni d' invalidità , sussidi per disoccupazione ( in Italia è da ricordarsi la Cassa Integrazione Guadagni ) , contributi per le spese sanitarie , etc. ] .


Ammortamenti

Gli ammortamenti sono i costi fissi [ costi , vale a dire , che non variano col variare del livello di produzione ( a differenza dei costi variabili , quali sono in primo luogo i costi delle materie prime e dei semilavorati e quelli per l' impiego del lavoro ) ] che per l' impianto si ritiene di dover caricare su un periodo di esercizio . Il periodo è determinato sulla base delle aspettative circa la durata fisica dell' impianto . Gli ammortamenti si calcolano sottraendo dal reddito di esercizio ( reddito lordo = ricavi - costi ) la c. d. quota di ammortamento ( = costo storico di acquisizione - presunto valore di recupero ) .



INDICI

Costruito un bene composito con le specifiche quantità dei diversi beni prodotti in un' economia , definiamo numero indice dei prezzi il prezzo dell' unità del bene composito , mentre in numero di unità prodotte costituisce il P.I.L. ( o meglio la grandezza reale di cui il P.I.L. è l' espressione monetaria ) . L' indice dei prezzi ( in maniera analoga si ottiene l' indice della produzione ) è la media ponderata dei prezzi dei beni che costituiscono il paniere . Ip = ( p P + p P + p P + ) / 100 , dove Ip è l' indice generale dei prezzi , p , p , p , sono i prezzi dei vari beni prodotti e rientranti nel paniere , e P , P , P , sono i pesi con cui detti beni rientrano nel bene composito ( pesi = percentuali del valore totale della produzione ) . Proprio perché calcolata attraverso la formula della media ponderata , la costruzione di un numero indice è sempre arbitraria , tuttavia è molto utile nelle indagini statistiche .


Deflattore

Il deflattore serve a poter are i Prodotti Interni Lordi di diversi anni . Proprio perché il P.I.L. è la sommatoria di tanti prodotti fra prezzi di beni e loro quantità prodotte , il paragone fra Prodotti Interni Lordi di diversi anni non necessariamente ci dà l' idea del mutamento del benessere ( ce la dà soltanto nell' ipotesi in cui i prezzi siano rimasti invariati ) . Supponendo infatti che ferme restando le quantità prodotte siano raddoppiati i prezzi , evidentemente il P.I.L. sarà raddoppiato , ma non per questo sarà cresciuto il benessere , essendosi soltanto verificato un processo inflattivo .

d = p / p ; dove d è il deflattore , p è l' indice dei prezzi attuale ( cioè dell' anno da deflazionare ) e p l' indice dell' anno - base ( ossia l' anno di riferimento , nel nostro esempio il 1987 ) . Per potere are i Prodotti Interni Lordi dei 2 diversi anni - e quindi avere la misura della variazione del reddito reale - basterà dividere il reddito monetario ( ossia il P.I.L. , che come si è detto non tiene conto dell' inflazione ) del 1996 ( anno da deflazionare ) per il deflattore .


Bilance

La Bilancia commerciale è il quadro di debiti e crediti che si viene ad instaurare fra il nostro Paese e gli altri a seguito delle importazioni ed esportazioni di merci .


La Bilancia delle partite correnti comprende ulteriori voci : le spese dei turisti , le rimesse dei lavoratori , servizi di nolo , interessi e profitti su investimenti . Nel ' DARE ' ( voci passive ) saranno indicate le importazioni di merci , le spese all' estero dei turisti italiani , le rimesse dei lavoratori stranieri in Italia ( verso i loro congiunti all' estero ) , i noli passivi , gli interessi e i profitti su investimenti esteri in Italia . Viceversa nell' ' AVERE ' ( voci attive ) saranno indicate le esportazioni di merci , le spese in Italia di turisti stranieri , le rimesse dei lavoratori italiani dall' estero , i noli attivi , interessi e profitti per investimenti italiani all' estero .


La Bilancia dei amenti riflette ulteriormente i c. d. movimenti di capitali a lungo e a breve termine ( ad es. l' acquisto di azioni di una grande società americana è un movimento di capitali a lungo termine , viceversa la concessione di prestiti ad italiani da parte di banche americane è un movimento a breve ) . La bilancia dei amenti italiana è quindi il quadro complessivo dei debiti e crediti italiani verso l' estero . Essa si distingue - pur essendovi strettamente connessa - dalla Bilancia valutaria che riflette invece gli acquisti e le vendite di valuta ( si acquistano dollari - e perciò se ne fa domanda sul mercato valutario - per are debiti con l' estero ; viceversa si vendono dollari - e perciò li si offre sul mercato valutario - dopo aver riscosso crediti dall' estero ) .



L' utilità

Gli economisti marginalisti , per impostare il problema del consumatore , riprendono il concetto di valore d' uso dei classici ( = proprietà generica di un bene in sé di soddisfare esigenze di consumo ) . Per i neoclassici però il valore d' uso diviene l' utilità , ossia la relazione fra le quantità dei vari beni che un individuo possiede e la valutazione che un individuo specifico fa di ciascun bene ( relazione fra bene e bisogno ) . Quindi l' utilità è riferita - nell' ottica marginalistica - all' individuo , mentre i classici parlavano di valore d' uso di un determinato bene .


Bisogno = desiderio di possedere un bene a scopo di consumo .


Consumo = conseguimento di certi fini mediante l' impiego di beni .


Alla base della concezione neoclassica stava sicuramente anche la matrice filosofica sita nelle concezioni edonistiche di Bentham , Beccaria e Verri , alla luce delle quali il problema del consumatore andava risolto massimizzando il piacere e minimizzando la pena ( ossia la disutilità che determinati beni possono procurare al consumatore , ad es. il lavoro ) .


Utilità marginale = l' utilità dell' ultima dose del bene , ossia l' utilità che un individuo ricava da una dose aggiuntiva del bene o la disutilità ( utilità negativa ) cagionata a lui dalla perdita ( rinuncia ) di una dose del bene .


L' Utilità marginale di un bene per un dato individuo decresce al crescere della quantità di cui l' individuo dispone ( postulato dell' utilità marginale decrescente per i marginalisti ) .


La funzione di utilità per i marginalisti è : u = f (x, y) .

Ad ogni coppia di valori di x e y ( quantità di due diversi beni di consumo ) corrisponde un indice ( numero che serve ad ordinare gli elementi di un insieme ) di utilità , in base al quale si potranno ' ordinare ' le diverse combinazioni .



















Le curve che rappresentano i luoghi geometrici delle combinazioni di beni di consumo tra loro indifferenti ( cioè ciascuna non è preferita a nessun' altra ) si chiamano curve di indifferenza , il loro insieme è detto campo ordinato di preferenze ( l' ordine essendo costituito dai diversi numeri - indice che contraddistinguono le varie curve ) . Il campo ordinato di preferenze riflette i gusti del consumatore . Due curve di indifferenza non possono incontrarsi , altrimenti sarebbero violate le proprietà di cui gode la relazione di indifferenza ( e più in generale ogni relazione di equivalenza , come ad es. l' uguaglianza ) : proprietà transitiva , riflessiva , simmetrica .






La soluzione ottima del problema del consumatore


Il consumatore domanderà la combinazione di beni che egli preferisce a tutte le altre egualmente accessibili ( per reddito ) . Pertanto la combinazione ottima sarà data dal punto di tangenza della linea di bilancio alla curva di indifferenza ( supposto un fascio di curve convesse , ossia ad 'U' ) .


















Il problema del consumatore si può risolvere anche utilizzando la funzione dell' utilità dei marginalisti . La posizione di equilibrio ( soluzione ottima ) si raggiunge quando le utilità marginali dei due beni ( x e y ) sono uguali . Nel caso più generale in cui i prezzi dei due beni siano diversi , il punto di equilibrio si avrà quando saranno uguali tra loro le utilità marginali ponderate ( date dal rapporto fra l' utilità di ciascun bene e il suo prezzo ) .


ux / px = uy / py


permutando i medi della proporzione


ux / uy = px / py


ma poiché il rapporto fra le utilità marginali è uguale al saggio marginale di sostituzione


y x = px / py



Abbiamo così ottenuto la condizione di equilibrio del consumatore ( stessa formula si ottiene attraverso la risoluzione grafica su esposta , ossia con l' apparato delle curve di indifferenza ) .



Edgeworth

Fu un economista inglese ( 1845 / 1926 ) tra i più importanti della sua epoca . Fu professore a Londra e poi a Oxford e diresse dall' inizio l' Economic Journal fondato assieme a Keynes ( Cambridge 1883 / Sussex 1946 ) . Il nome di Edgeworth è legato soprattutto ai suoi studi sul duopolio competitivo ( in particolare sull' alternarsi di comportamenti competitivi e collusivi in un mercato duopolistico ) .





Wicksell

Fu un economista ( 1851 - 1926 ) della scuola neoclassica svedese . Si distinse per i suoi studi sul capitale - intesi a spiegare il livello del tasso d' interesse - e sulla moneta bancaria in particolare sulla sua funzione di permettere un' espansione degli investimenti in misura superiore al risparmio delle famiglie [ possibilità , peraltro , anche al centro della teoria di Schumpeter ( economista austriaco nato nel 1883 in Moravia e morto nel 1950 nel Connecticut ) , secondo il quale è proprio grazie al credito bancario che l' imprenditore innovatore può realizzare un' innovazione ( e attuare dunque il progresso tecnologico ) ancor prima di disporre del capitale ( in Schumpeter si scindono le nozioni di imprenditore e capitalista ) ]











Teoria quantitativa della moneta


Equazione degli scambi ( nell' interpretazione del Fisher )


M. V = P. Q


P = ( V/Q ) . M


M = quantità di moneta .

V = velocità di circolazione della moneta ( numero di scambi effettuati con una unità di moneta ; può considerarsi data poiché riflette la frequenza degli incassi e le abitudini di spesa ) .

Q = indice della produzione ( numero delle ceste prodotte ; anch' esso può considerarsi dato ) .

P = indice dei prezzi ( media ponderata dei prezzi dei beni prodotti e inseriti nel paniere ) .



Poiché V/Q può assumersi costante , allora ogni aumento di M si traduce in un aumento proporzionale del livello generale dei prezzi P .




domanda di moneta

Per Keynes la moneta non è domandata solo a scopo di transazioni ( Mdt : acquisto di beni : spese ordinarie ) ma anche a scopo precauzionale ( Mdp : per fronteggiare eventi possibili ma eccezionali ) e a scopo speculativo [ Mds : gli speculatori che giocano al ribasso - ossia prevedono un ribasso delle quotazioni dei titoli - reputano conveniente vendere titoli ( ossia domandano moneta a scopo speculativo ) ; il contrario vale per gli speculatori che giocano al rialzo ] .



Mdt = L ( Y )


La domanda di moneta a scopo di transazioni è funzione del reddito : aumenta all' aumentare del reddito .






Mdp = L ( r )


Mds = L ( r )


La domanda di moneta a scopo di liquidità ( scopo precauzionale + scopo speculativo ) è funzione del tasso d' interesse : aumenta al diminuire del tasso d' interesse [ difatti - per quanto riguarda lo scopo speculativo - tanto più basso è il tasso d' interesse ( effettivo ) , tanto più gli speculatori si aspetteranno un suo rialzo , ossia una riduzione delle quotazioni dei titoli , e quindi saranno indotti a vendere i loro titoli in portafoglio ( cioè a domandare moneta ) ] .


Md = L ( Y , r )




Mercato finanziario

Nel mercato finanziario la merce scambiata è rappresentata dai titoli . Il prezzo che si stabilisce sul mercato dei capitali è il tasso d' interesse . La curva di offerta dei capitali è data dal risparmio delle famiglie che aumenta al crescere del tasso d' interesse .




La curva di domanda dei capitali , invece , è data dalla richiesta di capitale delle imprese per finanziare i loro investimenti . La domanda di capitali aumenta quando si riduce il tasso d' interesse .






J. B. Say

Fu il principale economista classico europeo ( Lione 1767 / Parigi 1832 ) . lio dell'illuminismo , Say fu un individualista e un convinto credente nelle leggi naturali dell'economia . Distinse chiaramente la ura dell'imprenditore da quella del capitalista ( a differenza degli economisti classici inglesi ) . La sua fama è soprattutto legata alla c. d. legge degli sbocchi secondo cui ' la produzione non solo incrementa l'offerta dei beni ma anche , attraverso la remunerazione dei fattori produttivi , crea una domanda aggiuntiva ' : ' l'offerta crea la domanda ' .


Fecondità  = attitudine a creare .


Cournot

Economista , matematico e filosofo francese dell'Ottocento . Fondamentali sono stati i suoi studi in tema di duopolio . Ogni impresa duopolista opera - secondo Cournot - per massimizzare il suo profitto sulla base delle condizioni attuali del mercato , vale a dire producendo ( e offrendo sul mercato ) la quantità utile a soddisfare la c. d. domanda residua ( domanda non coperta dall'offerta dell'impresa concorrente ) . I risultati delle sue teorie furono generalizzati al caso dell'oligopolio con più di due offerenti . La critica fondamentale alla teoria di Cournot fu quella di un ' comportamento troppo ingenuo ' da parte dei duopolisti , giacché ciascuno di essi ritiene date e costanti le quantità offerte dall'impresa rivale , non tenendo conto che esse in realtà sono adattate alle quantità da sé offerte .


A. Marshall

Alfred Marshall ( 1842 / 1924 ) fu l'economista inglese che creò il sistema degli equilibri parziali , nel quale si conciliano ( opera di mediazione ) la tradizione classica ricardiana e la teoria marginalistica . Marshall considerò alla stregua di una legge naturale il fatto che l'agricoltura si caratterizzi per i rendimenti decrescenti , mentre l'industria per quelli crescenti ( in virtù del progresso tecnico ) .


Economia del benessere

Il principale esponente fu lo statunitense Abram Bergson ( nato a Baltimora nel 1914 ) . Gli economisti dell'economia del benessere ritengono che si possa applicare la teoria dell'equilibrio anche per spiegare le scelte con le quali lo Stato cerca di realizzare il massimo benessere sociale ( definendo una funzione del benessere sociale per esprimere le preferenze dello Stato circa la distribuzione del benessere , senza che sia necessario misurare le utilità dei vari individui e arle tra di loro ) .


James Mill

Economista e filosofo inglese ( 1773 / 1836 ) . Uitilitarista benthamiano , in campo economico fu fedele discepolo di Ricardo ( 1772 / 1823 ) . Fu anche un valente storico , autore di una fortunata ' History of British India ' . Suo lio John divenne uno dei più rappresentativi esponenti del positivismo del XIX secolo .





LUIGI Einaudi

Economista e uomo politico ( 1874 / 1961 ) , a soli 28 anni ebbe la cattedra di scienza delle finanze all'università di Torino ( dove si era laureato ) . Fu collaboratore de ' La Stampa ' ( dal 1896 al 1900 ) e del ' Corriere della Sera ' ( dal 1900 al 1925 , anno dell'abbandono causato dalla politica fascista sostenuta dal giornale ) . Nel maggio 1948 fu eletto Presidente della Repubblica [ Einaudi fu il primo Presidente della Repubblica dopo la pubblicazione della Costituzione , prima lo era stato - ma solo in via provvisoria - Enrico de Nicola ] .


Mercato concorrenziale

In un mercato in concorrenza perfetta nessuna delle imprese offerenti è in grado di influire sul prezzo di mercato , variando la sua offerta , poiché questa resta sempre una quota trascurabile dell'offerta globale .



Pp'   linea del prezzo

( prezzo = ricavo medio ) .


Cma  Costo marginale

( incremento nel costo totale causato dall'incremento di una unità nella produzione ) .


Cme  Costo medio

Cme = Ctot / q


 


Se l'impresa produce ( e offre sul mercato ) la quantità Oq' , un incremento di una unità nella produzione ( e nell'offerta ) determina un incremento nel profitto SR .


Incremento nel profitto = ricavo medio ( ossia il prezzo ) - costo marginale .


L'impresa ha convenienza ad espandere la produzione finché si ha incremento nel profitto , ossia fino a quando il costo marginale è inferiore al prezzo . Il livello ottimo di produzione si ha nel punto in cui il profitto globale è massimo .


Profitto unitario = ricavo medio - costo medio .


Profitto globale = profitto unitario x quantità prodotta .


Il profitto globale è massimo in corrispondenza al punto V , ove è massima l'area del rettangolo PMTV .






Il prezzo minimo che si richiede affinché l'impresa resti sul mercato di concorrenza perfetta è quello uguale al costo medio minimo ( punto di intersezione delle curve del costo marginale e del costo medio ) .



Nel mercato di concorrenza perfetta la curva del costo medio può variare da impresa a impresa ma il prezzo di equilibrio ( quello che rende la domanda uguale all'offerta ) è lo stesso per tutte le imprese offerenti e per tutti i richiedenti . Così ogni richiedente non ha motivo di preferire l'una o l'altra impresa perché tutte praticano lo stesso prezzo per quel determinato bene ( legge di Jevons di indifferenza del prezzo ) . Alla stessa maniera le imprese non hanno preferenze verso i consumatori presso i quali collocare il proprio prodotto , poiché tutti i consumatori sono da loro raggiungibili con la medesima facilità . È questa la c. d. ipotesi di perfetta trasparenza del mercato , per la quale ogni richiedente è a conoscenza dei vari prezzi stabiliti dalle diverse imprese ed è in grado di passare dall'una all'altra impresa senza alcun inconveniente e costo .



Proprio per quanto si è detto sopra ( cioè che nel mercato di concorrenza perfetta la curva del costo medio può variare da impresa a impresa ma il prezzo di equilibrio è lo stesso per tutte le imprese offerenti e per tutti i richiedenti ) , nel mercato di concorrenza perfetta vi sono delle imprese che sono appena in grado [ c. d. imprese marginali ( . 1 ) ] di rimanere sul mercato [ o addirittura in perdita , essendo i loro costi superiori al prezzo di mercato ( . 3 ) ] e delle altre [ c. d. imprese intra - marginali ( . 2 ) ] che realizzano dei profitti congiunturali ( profitti destinati a sparire con l'ingresso di altre imprese nel mercato , nell'ipotesi - che qui si fa - di perfetta libertà d'entrata ) , i c. d. extra - profitti [ gli extra - profitti si differenziano dalle c. d. quasi rendite ( termine di Marshall ) , in quanto i primi sono dei profitti congiunturali determinati dal fatto che la concorrenza non ha ancora livellato le condizioni operative delle imprese , le seconde sono guadagni differenziali che riflettono situazioni specifiche di determinate imprese , come la particolare ubicazione , la particolare qualifica della manodopera , le esperienze accumulate , etc. ] .



. 1 . 2 . 3


p' linea del prezzo ( uguale per tutte le imprese )

C' curva dei costi marginali

Cme   curva dei costi medi

SR   Incremento nel profitto ( congiunturale )




Riepilogando , i requisiti per aversi perfetta libertà d'entrata - e quindi concorrenza perfetta - sono :


tutte le imprese devono poter disporre delle stesse tecniche ;

ogni impresa - dato il suo impianto - può produrre solo una piccola quota dell'offerta globale , sicché da sola non è in grado , variando la propria offerta , d'influire sul prezzo di mercato del bene ( anche il saggio d'interesse deve essere dato ed uguale per tutte le imprese ) ;

ogni qualvolta le imprese operanti sul mercato realizzano un extra - profitto , nuove imprese sono indotte ad entrare sul mercato [ inoltre l'entrata di nuove imprese non deve provocare alcuna variazione nel prezzo del bene ( per l'ipotesi sub 2. ) né nel saggio d'interesse ] ;

tutte le imprese devono offrire lo stesso prodotto ;

le imprese devono operare atomisticamente ( ossia l'una indipendentemente dalle altre ) .




Monopolio

È la forma di mercato in cui l'offerta del bene proviene da una sola impresa .


Parliamo di monopolio imperfetto quando accanto ad una grande impresa - l'unica in grado di modificare il prezzo di mercato del bene con la sua politica - esistono altre imprese che però non hanno suddetto potere .


La funzione di domanda coincide con quella del ricavo medio ( perché prezzo = ricavo medio ) .


Moltiplicando il prezzo ( ricavo medio ) per la quantità venduta , si ottiene il ricavo totale .


Ricavo marginale è l'incremento nel ricavo totale causato dall'incremento di una unità nella quantità di bene offerta sul mercato .


Il ricavo marginale è inferiore al prezzo , difatti :

R' = Ra / Dq = p - Dp / Dq ) . q



Ra = p . Dq - Dp . q    Ra è il ricavo addizionale dovuto ad un incremento di Dq nella produzione .


Nel caso di una funzione lineare della domanda ( cioè una linea retta ) il ricavo marginale non solo è inferiore al prezzo ma anche diminuisce all'aumentare della quantità offerta ad un ritmo più sostenuto del prezzo : la linea del ricavo marginale ( DR ) ha una inclinazione doppia rispetto a quella del prezzo ( = linea della domanda o del ricavo medio DD' ) .

 




All'impresa conviene espandere la produzione ( quantità ottima ) fino a quando il costo marginale diventa uguale al ricavo marginale . L'equilibrio dell'impresa monopolistica si ha infatti quando C' = R' , punto nel quale è massimo il profitto globale [ = profitto unitario ( ricavo medio - costo medio ) x quantità ] ossia l'area del rettangolo evidenziato in ura .

 




Una impresa monopolistica raggiunge il livello massimo di profitto quando la quantità prodotta è tale che C' = R' ( condizione necessaria ) . Occorre inoltre che i costi marginali siano ascendenti , ovvero - nel caso di costi marginali discendenti - che la curva del costo marginale sia meno inclinata di quella del ricavo marginale [ se la curva C' è più inclinata di R' ( DR ) all'impresa converrà espandere la produzione anche oltre il punto di equilibrio ( perché i ricavi marginali decresceranno meno rapidamente dei costi marginali ) , fino a raggiungere la piena utilizzazione dell'impianto ( massimo di frontiera ) ] . Queste ultime sono le 2 condizioni sufficienti .




Oligopolio

È la forma di mercato in cui l'offerta del bene proviene da pochi offerenti ( più di uno ) , tutti in grado di influire - modificando la propria offerta - sul prezzo del bene medesimo .


L'oligopolio può essere competitivo ( le imprese sono in lotta fra loro ) ovvero cooperativo [ le imprese operano di conserva ( = d'intesa ) ] .



Prodotti differenziati

Quando vengono domandati ed offerti prodotti differenziati si possono avere le seguenti 2 forme di mercato :


a) Oligopolio con differenziazione di prodotti

( nell'ipotesi di pochi offerenti ) .



b) Concorrenza monopolistica

( nell'ipotesi in cui gli offerenti siano molti , per cui nessuna impresa risente delle decisioni che possa prendere una sola delle altre , mentre vede modificarsi la propria posizione di mercato qualora mutamenti nei prezzi o nei prodotti siano decisi da un certo numero degli altri offerenti ) .





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