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IRAQ - Territorio, Clima, Flora e fauna, Economia



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IRAQ

Iraq Repubblica del Medio Oriente, delimitata a nord dalla Turchia, a est dall'Iran, a sud dall'Arabia Saudita, dal Kuwait e dal golfo Persico e a ovest dalla Giordania e dalla Siria. La sua superficie è di 435.052 km2 e la capitale è Baghdad



Territorio


Il territorio del paese può essere diviso in tre regioni fisiche. La sezione settentrionale e nordorientale, progine della catena dei monti Zagros, è montuosa e ospita il Keli Haji Ibrahim (3600 m), il picco più elevato dell'Iraq; la zona nordoccidentale è occupata dalla cosiddetta Al-Jazira (l'isola), una vasta pianura di origine sedimentaria che, più a sud, lascia il posto al bassopiano alluvionale formato dalle valli dei fiumi Tigri ed Eufrate, con terreni ricchi di humus e argilla; l'estrema porzione sudorientale, bagnata dal golfo Persico, presso il confine iraniano, è piatta e paludosa, mentre a ovest dell'Eufrate i rilievi si innalzano gradualmente fino al livello del deserto siriano.

L'odierno Iraq occupa gran parte del territorio dell'antica Mesopotamia, la pianura che si estende tra i fiumi Tigri ed Eufrate, un tempo collegati tra loro da una rete di canali di irrigazione. L'idrografia del paese è del tutto dominata dai bacini di questi due fiumi che, attraversandolo da nord-ovest a sud-est, si uniscono circa 160 km a nord del golfo Persico formando lo Shatt al-Arab, che sfocia nel golfo stesso. I principali tributari del Tigri sono il Piccolo e il Grande Zab e il Diala.

Clima

La maggior parte del paese ha un clima continentale caratterizzato da inverni miti ed estati calde e da marcate escursioni termiche. La temperatura media in gennaio a Baghdad è di 9,4 °C, mentre nei mesi di luglio e agosto si attesta intorno ai 33 °C. A sud, nell'area presso il golfo Persico, sono state registrate alcune delle temperature più elevate del mondo, unite a un alto tasso di umidità. Le regioni maggiormente piovose si trovano nelle alteterre nordorientali, mentre più a sud raggiungono una media di 150 mm all'anno. Nelle aree desertiche prevalgono condizioni di estrema aridità.

Flora e fauna

La vegetazione dell'Iraq è limitata alle palme da dattero che crescono lungo i fiumi e i canali di irrigazione. La fauna selvatica si compone di gazzelle, antilopi, leoni, iene, lupi, sciacalli, cinghiali e piccoli roditori, mentre per quanto riguarda l'avifauna si citano numerosi rapaci (avvoltoi, poiane, gufi, falchi) oltre ad anatre, oche e pernici. Diffuse sono anche varie specie di rettili.

Popolazione

Il paese ha una popolazione di circa 19.435.000 abitanti (stima del 1993), perlopiù concentrati nelle aree centrali, presso i sistemi fluviali. La densità media si attesta intorno alle 45 unità per km2 e il tasso di urbanizzazione è del 74,6% (1995). L'80% della popolazione è composto da arabi, mentre i curdi, che occupano le alteterre settentrionali, ne costituiscono il 15%; tra gli altri gruppi etnici si citano caldei, turkmeni, assiri e iraniani. Nelle aree rurali, la vita si svolge ancora all'interno di comunità tribali nomadi o seminomadi, e dedite in prevalenza alla pastorizia e all'allevamento di cammelli, cavalli e pecore.

Suddivisioni amministrative e città principali


L'Iraq è diviso in 15 governatorati e tre regioni autonome curde (il cosiddetto Kurdistan). Baghdad (4.648.609 abitanti nel 1989) è la capitale e la città maggiore; tra gli altri centri di rilievo si annoverano Bassora (Al Basrah), il più importante porto marittimo, e Mosul (Al Mawsil), centro dell'industria tessile.



Lingua e religione



La lingua ufficiale è l'arabo, mentre il curdo e altri dialetti sono diffusi tra le minoranze.

Più del 95% degli iracheni è musulmano, diviso in sciiti (più del 60%), presenti perlopiù nelle zone centrali e meridionali, e sunniti, che popolano soprattutto il nord. Il paese ospita, inoltre, alcune città sante sciite, come An-Najaf e Karbala. La piccola percentuale di cristiani si compone di cattolici (soprattutto di rito caldeo, ma anche latino, siro e armeno), iazidi e mandei (vedi Cattolicesimo orientale). A Baghdad è inoltre presente una piccola comunità di ebrei.

Istruzione e cultura

Nonostante l'istruzione primaria sia gratuita e obbligatoria, gran parte della popolazione insediata nelle aree rurali non frequenta la scuola e il tasso di analfabetismo si attesta ancora intorno al 40% (1990). Le università sono sette, di cui tre a Baghdad, che ospita la maggior parte delle istituzioni culturali del paese, come il Museo iracheno, contenente reperti delle antiche civiltà mesopotamiche. Altro museo di rilievo è il Museo di Babilonia, incentrato su ritrovamenti provenienti dall'omonima città.

L'impronta culturale araba pervade oggi pressoché ogni aspetto della vita degli iracheni, sebbene molto tempo prima dell'avvento dell'Islam (VII secolo) l'area nota come Mesopotamia sia stata il centro delle civiltà babilonese e assira. Tale influenza è ben visibile anche in molti dei monumenti sopravvissuti, come la moschea di Al-Kazimain, il Palazzo degli Abbasidi e la Grande moschea di Samarra.

Economia

Quasi interamente sotto il controllo statale, la moderna economia dell'Iraq è fondamentalmente basata sul petrolio e la maggior parte delle industrie è a esso correlata. L'agricoltura è la principale fonte di sostentamento della popolazione e i datteri sono il prodotto agricolo più esportato. Tutti i settori, tuttavia, soffrono sia per gli effetti della guerra contro l'Iran, che ha lasciato il paese con un altissimo debito con l'estero (soprattutto con Kuwait e Arabia Saudita), sia a causa dell'embargo commerciale imposto dall'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) dopo la guerra del Golfo e si ritiene che i danni siano stati tali da ricondurre l'Iraq a un'economia di livello preindustriale. Il prodotto interno lordo (PIL) pro capite si attestava, nel 1992, intorno ai 1030 dollari.

Agricoltura e pesca


L'Iraq è principalmente un paese agricolo; circa il 13% della terra è coltivato, sebbene sia stimato che ben il 50% del totale sia arabile. La maggior parte dei raccolti vengono prodotti nella regione del Tigri e dell'Eufrate la quale, già molto fertile, è stata altresì oggetto di progetti di irrigazione e di controllo delle inondazioni. Le colture principali sono cereali (grano, orzo e riso), datteri (di cui il paese è il maggior esportatore mondiale), olive e frutta (mele, fichi, uva, arance, pere). L'allevamento è importante per le tribù nomadi e seminomadi, e si basa perlopiù su ovini, bovini e caprini. La pesca ha scarso rilievo, se non per le popolazioni che vivono lungo i corsi d'acqua.

Risorse minerarie e industria

La risorsa naturale più importante dell'Iraq è il petrolio, i cui giacimenti si trovano nelle tre regioni principali: nei dintorni del golfo Persico, presso Bassora; nella zona centrosettentrionale, vicino a Mosul e Kirkuk; e non lontano dal confine iraniano, ove sorge Khanaqin. Sono stati rinvenuti, inoltre, piccoli depositi di altri minerali, principalmente di ferro, oro, piombo, rame, argento, platino e zinco, fosfati, carbone, zolfo, sale e gesso.



L'industria petrolifera, nazionalizzata a partire dal 1972 e devastata dai recenti conflitti in cui è stato coinvolto il paese, possiede raffinerie a Baghdad, Bassora, Haditha, Khanaqin e Kirkuk. Un impianto per la produzione di gas naturale liquido è situato presso Baghdad.

Se si eccettuano i prodotti derivati dal petrolio e dal gas naturale, il settore manifatturiero, incentrato perlopiù a Baghdad, non è particolarmente sviluppato. La produzione si limita a cibi lavorati, tessuti e confezioni, calzature, sigarette e materiale da costruzione. Più del 95% dell'elettricità irachena viene generata da centrali termiche, mentre alcuni impianti idroelettrici sono operanti sul Tigri e alcuni dei suoi tributari. Nel 1993 la potenza installata era di 7.260.000 kW e la produzione ammontava a 26.300 milioni di kWh.

L'unità monetaria è il dinar, diviso in 1000 fil o 20 dirham ed emesso dalla Banca centrale dell'Iraq. Tutte le banche sono state nazionalizzate nel 1964, ma nel 1991 è stato autorizzato un numero limitato di istituti privati.

Commercio

Fino alla fine degli anni Ottanta la maggior parte degli introiti derivanti dall'esportazione provenivano dalla vendita di petrolio; tra gli altri prodotti destinati al mercato estero si annoverano datteri, lana grezza, cuoio e pellami. Le importazioni vertevano perlopiù su macchinari, materiale per il trasporto, derrate alimentari e prodotti farmaceutici. I maggiori partner commerciali erano Brasile, Turchia, Giappone, Germania, Francia, Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti d'America. Durante la guerra del Golfo, tuttavia, le sanzioni commerciali dell'ONU hanno bloccato il commercio con l'estero, in particolare le esportazioni di greggio, per il rifiuto dell'Iraq di negoziare.

Trasporti

Il sistema ferroviario statale consiste in circa 2032 km (in base a stime del 1990) di rete ferroviaria e fornisce collegamenti con la Turchia e l'Europa, attraverso la Siria; l'estensione delle strade è di circa 39.615 km (1987). La maggior parte delle infrastrutture di trasporto si trovano, tuttavia, ancora in cattivo stato a causa della guerra. Baghdad e Bassora possiedono un aeroporto internazionale, mentre i principali porti per navi destinate alla navigazione marittima si trovano a Bassora, sullo Shatt al-Arab, e a Um Kusir; il Tigri è navigabile, verso l'interno, fino alla capitale.

Ordinamento dello stato

L'Iraq si regge su una Costituzione adottata nel 1970 e in seguito più volte emendata. Il principale organo esecutivo è il Consiglio del comando della rivoluzione (CCR), guidato da un presidente che svolge anche le funzioni di capo dello stato e di primo ministro, concentrando così tutto il potere nelle proprie mani. Le funzioni amministrative sono esercitate da un Consiglio dei ministri. L'organo legislativo è l'Assemblea nazionale che, istituita nel 1980, è costituita da 250 membri eletti a suffragio diretto per un periodo di quattro anni.




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