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Terre abbandonate, disboscamento e erosione del suolo, La desertificazione

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Terre abbandonate, disboscamento e erosione del suolo


Nelle zone temperate è frequente l'abbandono di terre prima coltivate. I suoli abbandonati sono in breve tempo soggetti a fenomeni di erosione. La vegetazione cambia. Alle specie un tempo coltivate si sostituisce un tipo di vegetazione cespugliosa, che raramente raggiunge il rigoglio delle altre colture, che lasciano scoperti larghi spazi dove il processo erosivo può manifestarsi con particolare intensità. Nelle aree tropicali il fenomeno è ancora più vistoso a causa dell'intenso disboscamento che è vi è in atto. Le piogge intense, caratteristiche delle zone tropicali, erodono il suolo non più protetto dagli alberi finché non affiora l'argilla cementata, che si forma alla profondità di 2-3 metri e che è del tutto improduttiva.


Le terre abbandonate nei Paesi sviluppati

Ormai i due terzi della popolazione mondiale risiede sulla costa. In Europa e negli altri Paesi sviluppati sì è verificato un sovrappopolamento delle aree di pianura. Anche in pianura però, soprattutto nelle vicinanze delle aree urbane si verificano casi di terre incolte. In Gran Bretagna e in parte in Irlanda il problema è pressoché inesistente. In Italia le terre abbandonate superano ampiamente i 2 milioni di ettari. Le varie Regioni cercano di darsi strumenti legislativi idonei per affrontare il problema.


La desertificazione


I deserti sono in espansione in quasi tutto il mondo e questo rappresenta uno dei processi più preoccupanti della degradazione generalizzata delle zone aride e semiaride. La desertificazione è dovuta sia a cause antropiche, sia a cause naturali, derivanti da cambiamenti climatici. Il rapporto fra l'espansione del deserto e l'aumento delle precipitazioni sta invece nel fatto che la maggiore umidità porta allo sviluppo di nuove specie vegetali più esigenti, che soppiantano le precedenti più frugali. Quando termina il periodo piovoso la nuova vegetazione muore perché non adatta al ritorno del clima secco.


L'agricoltura nelle zone subaride

Negli ultimi decenni l'agricoltura di sussistenza per le zone subaride è stata abbandonata per 3 principali motivi:



a) La creazione di confini nazionali che hanno ridotto le possibilità di spostamento dei nobili.

b)    L'aumento della popolazione che ha determinato un forte aumento delle esigenze alimentari.

c) L'estensione delle colture di tipo industriale che permettono di incrementare le esportazioni.

Questo ha determinato l'eliminazione dei periodi di riposo del terreno. A questo è conseguito la caduta della produttività dei terreni e, in seguito il loro abbandono.



L'allevamento intensivo in zone non idonee

Negli anni Settanta, in Europa e nell'America Settentrionale si affermarono vari movimenti di opinione impegnati nell'aiuto ai Paesi tropicali in via di sviluppo. Una delle forme di aiuto preferite consisteva nell'acquistare e nel donare intere mandrie di bestiame, nella convinzione che la fame sarebbe stata sconfitta fornendo i mezzi per procurarsi il latte, cioè il bestiame, invece del latte stesso e di alimenti. I radi cespugli presenti in quelle aree però, possono alimentare soltanto una quantità limitata di bestiame, mentre un numero eccessivo di capi provoca la distruzione totale del manto erboso, fino all'eliminazione degli apparati radicali, trasformando così la zona in un'area desertica.







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