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Biotecnologie, clonazione, bioetica, ingegneria genetica.sono queste alcuni termini, oggi molto ricorrenti, che suscitano una certa paura della scienz

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Biotecnologie, clonazione, bioetica, ingegneria genetica . sono queste alcuni termini, oggi molto ricorrenti, che suscitano una certa paura della scienza e che dividono l'opinione pubblica in due schieramenti, uno a favore della ricerca scientifica senza limiti ed uno che invece gli impone forti limiti


Le scoperte scientifiche si susseguono ormai troppo rapidamente perché l'uomo comune riesca a rendersene conto. Spesso, quindi, i non "addetti ai lavori" hanno impressione che il progresso scientifico e tecnologico vada troppo a rilento e restano perplessi, sbalorditi e talora preoccupati quando viene reso noto l'esito di qualche esperimento impensabile per loro. E' il caso, ad esempio, della pecora Dolly che ha sconvolto l'opinione pubblica che, grossomodo, sconosceva il significato della parola clonazione o che comunque non credeva potesse essere così facile da raggiungere.Ma il vedere nascere e vivere la pecora Dolly ha portato inevitabilmente al crollo delle certezze e ci ha spinto a domandarci se la clonazione, le mutazioni genetiche negli esseri viventi e nella fattispecie nell'uomo trova posto solo nei romanzi di fantascienza o anche nella realtà.Sempre più spesso ormai si sente infatti parlare di interventi genetici e nelle piante, e negli animali e, soprattutto( ciò che più preoccupa) negli uomini. Non si sa più che credere e , soprattutto, si ha paura di cosa può succedere. Quello che gli scienziati affermano di fare è senza dubbio positivo e propositivo ma, purtroppo, la realtà nella quale ci troviamo è spesso ben diversa e molto più sconcertante. Non sono "tutte rose e fiori" i prodotti dell'intervento genetico sulla vita e comunque l'uomo è abituato ad evidenziare solo gli aspetti negativi delle cose e raramente quelli positivi . L'uomo comune non capisce, il più delle volte, l'importanza che possono avere gli studi di genetica, importanza in vari campi, dalla cure nella fase prenatale di malattie, spesso mortali e attualmente incurabili , sino ad arrivare alla possibilità di creare organi da impiantare su esseri umani, o alla possibilità di salvare specie animali in via d'estinzione o di fare cessare la fame nel mondo migliorando qualitativamente e quantitativamente le colture . Egli tende ad accorgersi solo dell'esistenza degli OMG(= organismi mutati geneticamente) che, senza nessun fondamento scientifico, vengono incriminati e di altri problemi sociali come la mucca pazza, la crisi ambientale e così via. E tutto ciò, erroneamente, si crede sia dovuto ad un eccesso, ad una troppa libertà della ricerca scientifica alla quale si vuole imporre, forzatamente, dei limiti. E questa è la cosa più sbagliata che si possa fare. Una corrente di pensiero che fa capo principalmente al famoso fisico siciliano Antonino Zichichi vede la scienza e la tecnica come due cose separate.La scienza è ricerca pura e per questo esenta da fini di lucro mentre la tecnica è l'uso che si fa di queste scoperte e può pertanto essere positiva o negativa a seconda dell'uomo.




E' l'uomo, quindi che sceglie come usare le scoperte scientifiche, se usarle a fin di bene o no . Esempio chiaro di ciò è la scoperta del nucleare che ha visto due diverse applicazioni: da un lato l'uso come arma nella 2° Guerra Mondiale, dall'altro come fonte di energia, peraltro molto vantaggiosa economicamente. Bisogna quindi capire che non è sbagliata la ricerca e non sono neanche sbagliate le sue applicazioni se razionalmente decise.

Tutto dipende da ciò che noi uomini vogliamo .Non stiamo a dare quindi colpe a priori.E' giusto avere paura che esista qualche scienziato pazzo (del genere "Frankenstein") che possa creare dei mostri, degli esseri "perfetti" ed è per questo che necessaria una maggiore diffusione del senso di responsabilità e di coscienza del pericolo e soprattutto maggiori controlli legislativi. Per quanto riguarda il primo punto bisogna fare capo alla bioetica, nuova branca dell'etica che si occupa appunto dei problemi morali legati al campo biologico e quindi alla vita in genere e agli interventi genetici su di essa. Da non confondere con la morale cattolica che ha un campo d'azione più ristretto (è valida solo per chi è appunto cattolico), essa afferma che il rispetto della vita è il fine primo dell'uomo, che non devono, quindi, fare esperimenti su embrioni umani ne violare le leggi della natura con il rischio che la situazione ci sfugga di mano innescando processi irreversibili cosa che in un campo vasto e sconosciuto, quale appunto è la genetica, è veramente facile. E' qui che la nostra coscienza deve guidarci in un "sano " utilizzo delle scoperte. Per quanto riguarda i maggiori controlli legislativi si può dire che lo stato Italiano si sta movendo in proposito, anche se a passi lenti. Il ministero della Sanità ha infatti, temporaneamente, emesso un'ordinanza che vieta la clonazione di uomini e animali e gli esperimenti su embrioni umani.Tutto ciò in attesa che il Parlamento legiferi in materia.Qualcosa di simile è avvenuta anche in altri Paesi civilizzati ma no in Paesi, per lo più del 3° mondo,che diventano sede di chissà quali esperimenti.Diventa necessaria quindi una legislazione e un controllo mondiale anche se ciò è pressoché impossibile da attuarsi.

Provvedimenti drastici a livello mondiale sono necessari al fine di bloccare sentimenti di interesse affaristico e consumistico che potrebbero, ahimè, prevalere sul buon senso etico e morale.E' anche necessaria, dall'altro lato, una maggiore predisposizione positiva nei confronti di questo tipo di ricerca da parte dell'uomo. A me sembra, infatti, che le recenti scoperte in campo genetico ci pongano dinnanzi a un cammino affascinante che porterà in breve tempo grossi miglioramenti nella vita dell'uomo, come, ad esempio, i recentissimi passi avanti fatti nella cura dell'emofilia, del rigetto degli organi trapiantati e della fibrosi cistica. Una mentalità aperta, controlli rigidi e un forte senso morale sono,in sostanza, le fondamenta su cui deve poggiare la ricerca genetica affinché porti solo esiti positivi per l'umanità tutta.






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