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Johann Wolfgang Goethe

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Johann Wolfgang Goethe nasce a Francoforte  sul Meno il 28 agosto del 1749 e muore a Weimar nel 1832, poeta, romanziere, drammaturgo e scienziato tedesco. A sedici anni lascia Francoforte per Lipsia , studi di legge. Qui maturò in lui l'interesse per la letteratura e la pittura, e dove conobbe le opere drammatiche di Friedrich Gottlieb Klopstock e Gotthold Ephraim Lessing. La sua prima produzione poetica e drammatica, che risente dell'influenza di questi autori, trasse spunti anche dall'amore per la lia di un oste, che gli ispirò la commedia pastorale Capriccio d'innamorati (1767).

Nel 1768, ammalatosi gravemente, fece ritorno a Francoforte e, superata la fase critica della malattia, durante la convalescenza si dedicò a studiare occultismo, astrologia, alchimia. Dal 1770 al 1771 Goethe visse a Strasburgo dove accanto alle discipline giuridiche, coltivò lo studio della musica, dell'arte, dell'anatomia, della chimica.




Le Prima Influenze:

A Strasburgo ebbe due incontri che sarebbero stati molto importanti nella sua vita e determinanti per la sua opera letteraria. Il primo fu quello con Friederike Brion, lia di un pastore protestante, che Goethe amò e che avrebbe fornito il modello per vari suoi personaggi femminili. Il secondo fu l'incontro con il filosofo e critico letterario Johann Gottfried von Herder con cui strinse amicizia: Herder, fra l'altro, lo portò a sottrarsi all'influenza del classicismo francese, fedele alla concezione aristotelica dell'unità di tempo, di luogo e di azione, cui doveva attenersi la tragedia, e lo introdusse all'opera di Shakespeare. Herder, inoltre, convinse Goethe ad approfondire il significato della poesia popolare tedesca e delle forme dell'architettura gotica quali fonti di ispirazione letteraria. Quando nel 1771 si trasferì da Strasburgo a Wetzlar, per fare pratica presso il tribunale, Goethe visse una fase d'irrequietezza sentimentale: nel 1774 dedicò a un amore impossibile il romanzo epistolare I dolori del giovane Werther, che ebbero vasta fama non soltanto sullo sviluppo del romanzo tedesco, ma anche nel mondo letterario del tempo. Goethe compose numerosi saggi letterari e teologici, varie liriche, e soprattutto la prima versione del Faust, il cosiddetto Urfaust ('Faust originario').


Gli anni di Weimar:


Nel 1775 il diciottenne Karl August, duca di Weimar chiese a Goethe di fargli da precettore. Nel primo decennio a Weimar Goethe dimostrò straordinarie capacità di organizzatore e amministratore, rendendo la piccola capitale un vivace centro culturale dove affluirono alcuni fra i migliori ingegni del tempo, tra cui Herder e Christoph Martin Wieland; inoltre si dedicò allo studio di varie scienze (botanica, mineralogia, osteologia, ottica)e continuò a elaborare il Faust.

A Weimar infine ebbe un'appassionata storia d'amore con Charlotte von Stein, moglie di un ufficiale e donna di gran fascino e intelligenza, che gli ispirò liriche e ballate


Il Viaggio In Italia:


Tra i diversi motivi che nel 1786 indussero Goethe a partire per l'Italia, vi fu il desiderio di allontanarsi dalla corte di Weimar e da Charlotte von Stein, ma soprattutto la brama di trovare nuovi stimoli e di dare nuovi orizzonti alla sua vena poetica, al contatto dell'arte e della cultura italiana, in particolare di quella classica. Dopo aver visitato le città dell'Italia settentrionale, la Sicilia e Napoli, Goethe si stabilì a Roma dove rimase fino al 1788. Si dedicò con fervore a studiare l'arte, l'architettura e la letteratura della Grecia, di Roma e del Rinascimento. Di quest'incontro resta affascinante testimonianza Il viaggio in Italia, che fu pubblicato molti anni dopo (1816 e 1829).



Il Ritorno a Weimar:


Al ritorno a Weimar (1788) Goethe trovò un'atmosfera ostile nei circoli letterari, mentre a corte mal si accettava la sua relazione con Christiane Vulpius, una giovane che nel 1789 gli diede un lio e che egli avrebbe sposato nel 1806. Nonostante tutto rimase a Weimar, trattenuto da due motivi d'interesse: la direzione del teatro ducale, che tenne dal 1791 al 1813, e la possibilità di perseguire meglio che altrove gli studi scientifici, cui si dedicò con rinnovato sentimento.



Gli Ultimi Anni:


Dal 1805 e fino alla fine, Goethe visse anni d'intensa creatività. I grandi avvenimenti storici della sua epoca furono: la Rivoluzione francese, che considerò con un certo sospetto vedendovi non tanto l'espressione di una richiesta di libertà quanto lo scoppio incontrollato di forze oscure e disordinate; la fortuna di Napoleone, che ammirava; gli sforzi per l'unificazione della Germania, considerati con indifferenza, se non con ostilità, trovarono in lui un osservatore attento ma non appassionato. Fra gli scritti di questi anni sono il romanzo Le affinità elettive (1809); Gli anni di pellegrinaggio di Wilhelm Meister (1821); l'autobiografia Dalla mia vita. Poesia e verità (in 4 volumi, 1811-l833); una raccolta di liriche, Divano occidentale-orientale (1819), dai toni mistici ed erotici, licenziosi e ambigui; la seconda parte del Faust (pubblicata successiva alla morte nel 1832). Il Faust rimase il suo indiscusso capolavoro, Goethe riprese il soggetto di una leggenda popolare molto diffusa in Germania e che in Inghilterra era già stata soggetto di una rielaborazione teatrale da parte del poeta elisabettiano.


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