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LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA

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LA LUNGA VITA DI MARIANNA UCRIA

AUTRICE: Dacia Maraini

EDIZIONE: CDE spa - Milano

PAGINE: 265 pp.



La protagonista del romanzo è Marianna, una donna appartenente ad una nobile famiglia del '700: gli Ucrìa.

Tra lei e il padre, il duca Ucrìa di Fontanasalsa, sembra esserci una tenera complicità, mentre con la madre il rapporto è di reciproca diffidenza.

Marianna è una donna sordomuta cresciuta sotto il peso del motto familiare 'Sposare, liare, fare sposare le lie, farle liare, e fare in modo che le lie sposate facciano liare le loro lie che a loro volta si sposino e lino', che è data a soli 13 anni in sposa allo zio.

A questa giovane età è costretta a diventare una delle tipiche donne obbligate a liare e ogni qual volta osa ribellarsi, viene investita dall'ira di tutta la famiglia.

L'atmosfera che si respira in casa è quella di prigionia e di tristezza; Marianna decide così di rifugiarsi nella lettura scoprendo le opere dei filosofi francesi e la sua maturazione culturale si trasforma in emancipazione.

Marianna non ricorda perché ad un certo punto della sua vita le orecchie si siano rifiutate di ascoltare e la bocca di parlare. Neanche assistere all'impiccagione di un ragazzo era servito a sbloccarla e farla tornare la bambina di prima. Ma il suo handicap non è per lei una sconfitta, ma anzi la rende diversa dalle altre donne e riempie il suo silenzio di pensieri.



Ma ella spesso cerca però di chiudersi in se stessa per sfuggire alla vita. Arriva anche a decidere di morire e di suicidarsi ma riesce a lasciarsi tutto alle spalle, obbedendo all'impulso di proseguire il cammino che la porta lontano dalla sua vita di Palermo.

Più avanti nel romanzo si scopre che la parola le è stata tolta da uno shock infantile causatole proprio dal marito-zio che l'aveva stuprata.

È così possibile riassumere in pochi paragrafi trecento ine di lunghe storie e descrizioni.

La storia di questa giovane donna è elaborata in un linguaggio ricco e colorito, impreziosito anche da diciture in dialetto siculo che ne attribuiscono maggior attendibilità, e con una trama ben articolata.

Il tema dell'emancipazione femminile è affrontato da una trama che riprende situazioni e convenzioni del romanzo storico: l'originalità del personaggio di Marianna, la finezza dell'analisi psicologica, la sobrietà del linguaggio.

Molto interessante è l'esaltazione degli altri sensi della protagonista: ogni odore, visione o sensazione è descritto con minuziosità in modo che il lettore possa ammirare il paesaggio quasi realmente; tutto ciò senza prolungarsi inutilmente. Il romanzo racconta di una nobildonna sicula sordomuta che riesce a sfuggire al suo destino determinando la sua vita con scelte che vanno contro il "rito" della vita di una nobile. Il significato del romanzo è quindi che nulla è scritto e già designato per una persona finché essa avrà la voglia e la forza di cambiare in proprio destino.






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