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La poesia dispensatrice di immortalità nei Sepolcri - Compito di Italiano, Saggio Breve, La funzione eternatrice della poesia

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Compito di Italiano

Saggio Breve

La funzione eternatrice della poesia


Titolo: La poesia dispensatrice di immortalità nei Sepolcri

Destinazione editoriale: Fascicolo scolastico di ricerca e documentazione



Foscolo è vissuto in un periodo in cui c'era un vivo dibattito tra gli scrittori neoclassici e quelli pre-romantici. I primi affermavano che la perfezione nell'arte era stata già raggiunta dai greci e dai romani e quindi il compito del poeta era quello di imitare gli antichi per riproporne i temi e i miti. I secondi, invece, affermavano che la poesia deve essere spontanea, libera da regole, ispirata alla natura e popolare.

Foscolo riesce a contemperare le due correnti, con una poetica che pur riprendendo i miti e le tecniche dei poeti classici, tratta anche temi prettamente romantici, come, ad esempio, l'amore nell'ode "All'amica risanata".

Composta per celebrare la guarigione di una donna con la quale il Foscolo aveva avuto una relazione amorosa, l'ode ha due aspetti caratterizzanti: la trasurazione della realtà e della vita del poeta in una prospettiva classicistica (lo vediamo nei riferimenti mitologici) e la concezione della poesia come dispensatrice di immortalità, come l'unica attività che riscatta dalla morte e dall'oblio, caratteristiche della condizione umana. Il fine ultimo dell'ode è infatti quello di far durare in eterno almeno la memoria della mortale bellezza dell'amica risanata. Una concezione questa che verrà ripresa e approfondita nel carmen "Dei Sepolcri".

Qui, infatti, il valore patriottico ed il carattere di memoria viene esaltato nell'esempio della battaglia di Maratona, nella quale è sottolineata non tanto la morte di tanti Greci e Persiani, ma il loro esempio di eroismo per i posteri, che farà sì che a loro si ispireranno altri eroi ateniesi per nuove imprese.



Ma le tombe non bastano a tramandare ai posteri l'esempio che da esse scaturisce, in quanto anche i sepolcri non sono eterni; eterna è invece la poesia e da questo deriva la sua importanza nel tramandare fulgidi ed immortali esempi ai posteri.

Con questa visione del sentimento eroico e della funzione eternatrice della poesia, Foscolo celebra le "urne dei forti", di cui sono esempio le tombe dei grandi italiani nella chiesa di Santa Croce a Firenze, come simbolo della memoria storica delle nazioni e testimonianza di un passato glorioso, reso eterno dalla poesia che le ha celebrate.

A questo si sente chiamato il Foscolo che nel sepolcro vede riassunto il tema del legame affettivo tra i vivi e i morti e il sentimento dell'amore di patria. In questa visione l'Italia può guardare con speranza ai grandi esempi di un passato glorioso, che le permetta di riscattare la decadenza dell'epoca vissuta dal poeta.

Un messaggio forse utopistico, come dice Pietro Cataldi ("Mirando al riscatto dell'Italia e soprattutto a un'utopica rinascita dei grandi valori del passato"),  ma che apre il cuore e le menti alla speranza di un futuro migliore.




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