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L'eutanasia attiva e passiva

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Saggio Breve;

Ambito socio economico;

TITOLO: L'eutanasia attiva e passiva

DESTINAZIONE EDITORIALE: Divulgativo di attualità

In questo periodo appena accendiamo la televisione, nei tg e nei programmi di attualità, sentiamo spesso parlare di eutanasia. L'eutanasia consiste nel procurare la morte volontaria ad una persona nel modo più rapido ed indolore possibile in quanto quest'ultima affetta da malattie incurabili. Il continuo delle cure provocherebbe soltanto altre sofferenze.

Tutto questo interesse verso l'eutanasia è nato con il caso di Piergiorgio Welby che nel 2006 ha acceso una discussione parlamentare. Welby è morto poco di Natale. Alla sua morte la Chiesa Cattolica ha rifiutato di celebrargli i funerali in Chiesa in quanto questa è contro l'eutanasia perché la ritiene un gesto per abbreviare la vita, causando positivamente la morte.

In Italia l'eutanasia attiva è paragonabile ad omicidio volontario. In caso del consenso del malato, si ha comunque l'omicidio del consenziente ed'è punito con la reclusione dai sei ai quindici anni.

L'eutanasia passiva è permessa, nel reparto di rianimazione e solo nei casi di morte celebrale. Si deve avere il permesso scritto del primario, del medico legale e del medico curante. Devono essere interpellati i parenti e se questi sono in disaccordo tra di loro, si va in giudizio ed'è il giudice a decidere.



Il primo paese al mondo in cui è stata legalizzata ed approvata l'eutanasia è l'Olanda. Qui i medici non saranno più accusati di omicidio. L'eutanasia sarà comunque tenuta sotto stretta sorveglianza. Sarà controllata da cinque commissioni regionali; il malato dovrà essere incurabile; dovrà chiedere più volte di morire; dovrà essere prima visitato da due medici; dovrà essere olandese. Anche i minorenni possono chiedere la morte volontaria ma tra i dodici e i sedici anni sarà necessario il consenso dei genitori.

Molte persone nel mondo hanno espresso la loro opinione su questo argomento. Ad esempio Giovanni Berlinguer, ex presidente del comitato di bioetica dice di essere contrario all'eutanasia attiva. Ogni persona però ha il diritto di scegliere se continuare le cure oppure no.

Secondo lo psichiatra Paolo Crepet lo stato deve tirarsi indietro su questo argomento. Non si possono fare norme o leggi.

Per lo scrittore Luciano De Crescienzo, nell'antichità non era praticata nessuna forma di eutanasia ma perché non c'era nessuna forma di accanimento verso i malati. Solo con la medicina moderna si è arrivati a prolungare la vita anche a costo di lunghissime sofferenze.

Io personalmente sono contraria all'eutanasia attiva anche se ogni individuo ha il diritto di scegliere per se stesso, scegliendo se continuare oppure no le cure.




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