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Scheda di lettura del libro "Il fu Mattia Pascal", Luigi Pirandello



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Scheda di lettura del libro "Il fu Mattia Pascal"



  1. Autore: Luigi Pirandello

Titolo : Il fu Mattia Pascal


  1. Anno I edizione: 1904

Luigi Pirandello nacque nel 1867 ad Agrigento.Nel 1934 fu onorato con il premio Nobel per la letteratura e due anni dopo si spense, lasciando all'Italia, e al mondo intero, una produzione che si colloca fra le migliori del Novecento.

Pirandello fu probabilmente l'autore che meglio rappresentò il periodo che va dalla crisi successiva all'unità d'Italia all'avvento del fascismo. Pochi come lui ebbero coscienza dello scacco subito dagli ideali del Risorgimento e dei complessi cambiamenti in atto nella società italiana.


  1. Editore: Fabbri Editori

Collana: I Meridiani, Mondadori



Ultima Edizione del libro letto: 2004


  1. Non c'è nessun commento o riassunto da parte dell'autore ma nelle prime ine del libro, vi si trova un'introduzione.

  1. Il contenuto del libro è organizzato in XVIII moduli.

Non vi è nessun elemento grafico come fotografie, disegni, sectiune geografiche o altro al di fuori della copertina.


Nel libro si da più importanza


  1. Con questo romanzo Pirandello vuole determinare il ruolo della fortuna, pensa che siamo noi uomini ad inseguirla e a cercarla; essa non è tanto introvabile e rara, basta cercarla e conservarla. L'amicizia, inoltre, è molto importante ai fini di una vita in società perché senza un amico si vive soli e isolati e non si ha nessuno che ci possa aiutare in caso di bisogno.

L'opera di Pirandello può essere considerata una lunga favola che, attraverso una storia, vuole trasmettere al lettore una morale. L'uomo non può lottare contro la propria sorte, anche se tristemente avversa, e nemmeno crearsela con le proprie mani come fa Mattia Pascal diventando Adriano Meis. Siamo tutti delle marionette con una maschera, pronti ad adattarci alle molte situazioni che ci coinvolgono.

Sono abbastanza d'accordo con le idee dell'autore.


Questo libro mi è piaciuto e mi ha sorpresa molto. Durante la lettura mi ha colpito principalmente il personaggio principale, in particolare la trasformazione Mattia- Adriano, Adriano- Mattia. Mi ha sorpreso anche quando il protagonista alla fine ha deciso di tornare se stesso, non me lo sarei mai aspettato da come si era descritto inizialmente.


  1. Mattia Pascal (Adriano Meis): E' il protagonista della vicenda; un bibliotecario che riflette sulle sue azioni, le giudica e le motiva; segue le vicende della sua vita, ed è partecipe del racconto.

Appartiene ad una famiglia benestante; dopo la morte del padre, a causa di una cattiva gestione del patrimonio, si trova costretto a cercare lavoro. Tutto sommato è un ragazzo sensibile, capace di provare sentimenti forti, ci viene descritto da Pirandello come un uomo non particolarmente bello, con una barba rossa e, particolare molto identificativo, un occhio strabico. Per quanto riguarda il carattere, il protagonista odia i soprusi, il suo atteggiamento è abbastanza ribelle poiché vuole a tutti i costi un ruolo migliore nella società in cui vive. Nei panni di Mattia appare come un uomo di carattere impulsivo, vivace, ma confusionario, a differenza di quando si "trasforma" in Adriano Meis, dove si scopre un uomo molto sensibile; ama Adriana, donna che vorrebbe sposare, ma non può a causa della sua "non esistenza".

Mattia è cresciuto senza preoccupazioni ed anche nelle situazioni più difficili assume un atteggiamento tranquillo e sarcastico.Si preoccupa della sua libertà, di avere meno problemi possibili e di divertirsi, almeno da giovane.

Madre del protagonista: è una persona fiduciosa verso il prossimo, credente, chiusa ed introversa, affezionata alla sua piccola vita quotidiana. Totalmente dipendente dagli altri, buona con tutti, non reagisce mai e soffre in silenzio.  È semplice e dolce ma anche debole ed ingenua, cosa che porterà alla rovina della sua famiglia poiché non è capace di gestire da sola la grande ricchezza lasciatagli dal marito. Affida infatti l'intera amministrazione dei suoi affari e delle sue proprietà al Malagna, non accorgendosi degli imbrogli fatti alle sue spalle.Quando Mattia si sposa con Romilda non riesce a sopportare la vicinanza della violenta e bisbetica vedova Pescatore e finisce con il diventarne una vittima. Fugge di casa con la sorella ma la morte la colpisce dopo poco,a causa degli affanni e dei feroci litigi subiti in precedenza.



Malagna è l'amministratore dei beni della famiglia Pascal, che però, invece di sorvegliarli e di indirizzarli a favore della famiglia, cerca in ogni modo di impossessarsene, tradendo la fiducia della madre di Mattia Pascal.

S'inserisce negativamente anche nella vita sentimentale di quest'ultimo, come se averlo rovinato economicamente non fosse stato abbastanza. Una volta morta la prima moglie decide di sposarsi con Oliva, il primo amore di Mattia. Infatti i due ragazzi si amavano e da lui Oliva aspettava un bambino.Ciò nonostante Malagna decide di accettare il lio di Mattia come suo, così finalmente potrà diventare padre. Mattia su questo fatto ironizza arrivando a definire Malagna in un certo senso onesto. Infatti in fondo tutte le ricchezze accumulate da quell'amministratore a forza di rubare e truffare i Pascal sarebbero un giorno passate a suo lio,così tutto sarebbe stato restituito.

Romilda E' la ragazza che Mattia cercava di far sposare al suo amico Pomino ma, in seguito alla timidezza di quest'ultimo, viene sposata dallo stesso Mattia. Prima del suo matrimonio era una ragazza di bell'aspetto e con una gran voglia di vivere; successivamente cadde in depressione. Romilda è comunque una ragazza sensibile e fragile psicologicamente e questa sua debolezza la portava ad abbattersi se le cose le andavano male.

Dai pensieri di Mattia, però, possiamo facilmente dedurre che era una persona falsa, e spesso antipatica e indisponibile nei confronti del protagonista.

Marianna Dondi (vedova Pescatore): è la madre di Romilda; ha un temperamento intrigante e furioso, non sopporta il genero, che giudica inetto e scapestrato, perché non riesce a mantenere la sua famiglia, e quindi indegno di sua lia. Fa diventare la vita di Pascal insopportabile. È dura con il genero anche quando questi ritorna al suo paese, avendo pensato, dopo la sua morte solo alle sostanze materiali, dimenticandosi del tutto della sua esistenza.

Zia scolastica: Si contrappone alla ura della madre di Mattia a causa delle sue scelte decise ed immediate.

Spesso apre gli occhi alla sorella, su ciò che avviene attorno a lei ed è l'unica donna capace di vincere una lite contro la vedova Pescatore, perché ha un carattere ancora più forte e duro di lei e sicuramente più saggio.

Anselmo Paleari : Sicuramente il personaggio più singolare che incontra Adriano nella sua vicenda. E' il capostipite della nuova famiglia romana presso cui Adriano Meis si stabilisce; padre di Adriana,si tratta di una ura molto bizzarra, un vecchietto dall'apparenza impacciata, ma che vive in realtà in una dimensione tutta sua. Fanatico dello spiritismo e di tutte le tecniche paranormali, passa le sue giornate leggendo libri sull'argomento o parlandone con Adriano, contribuendo così a farlo cadere preda della pazzia, senza accorgersi minimamente di tutti gli inganni e i sotterfugi che si effettuano in casa sua.

Adriana Paleari: E' la dolce lia di Anselmo e l'affittuaria di Adriano, ha una personalità molto sensibile, ma allo stesso tempo innocente e in attesa di affetto. Manda avanti da sola la casa ed è dispiaciuta per il comportamento del padre; riesce a continuare il suo lavoro grazie anche alla sua fede nella religione. Non da molta confidenza, vuol nascondere il suo amore per Adriano Meis e non sopporta la prepotenza di Terenzio.

La signorina Caporale Un personaggio minore,inquilina nella casa Paleari.E' una donna brutta e zitella, che si consola con l'alcool della propria misera condizione. E' lei che suggerisce a Adriano l'operazione all'occhio e nei suoi confronti diventa sempre più curiosa ed invadente. La comnia e le chiacchierate con il curioso coinquilino la fanno innamorare ma il suo sentimento non sarà mai contraccambiato.Ha una grande complicità con Adriana, ma spesso finisce solo con farla arrabbiare o mettere in imbarazzo.

Pomino E' il migliore amico di Mattia e il nuovo marito di Romilda, ha una personalità debole; è molto avaro, insicuro e geloso.

Don Eligio Pellegrinotto: prete amico dell'autore che lo aiuta ad ordinare la biblioteca Boccamazza, dove Mattia lavora. È colui che gli fa venire l'idea di scrivere.


Molti personaggi compaiono solo per una ina, ma restano ugualmente negli occhi del lettore, perché sono descritti in un modo davvero originale e, il più delle volte, intervengono per ravvivare il racconto con battute di spirito e scene tragicomiche; altri si protraggono per tutta la durata del racconto.


  1. L'avventura di Mattia-Adriano si svolge principalmente a Miragno, paesino della Liguria vicino Genova, e a Roma, dove egli affitta una stanza; il protagonista compie inoltre un lungo viaggio che lo porta a visitare Torino, Milano, Venezia, Firenze e poi Colonia, Worms, Magonza e Montecarlo

Nonostante il gran numero di luoghi citati, l'autore non si sofferma mai a descriverli, lasciando che sia il lettore ad immaginarli.

Mancano del tutto riferimenti cronologici precisi ed espliciti. Dalle notizie che Mattia legge in treno su un giornale, possiamo però capire che la vicenda si svolge tra la fine del '800 e gli inizi del '900.


Mattia alla fine del racconto non raggiunge il suo scopo. Il drammatico epilogo della sua esperienza manifesta chiaramente l'impossibilità della cosa, dimostrando così come sia impensabile poter credere di eliminare ogni vincolo sociale e umano, senza poi sentirne immancabilmente la mancanza. L'affetto che, se si ha pensato anche solo per un attimo di poter evitare, diventa invece indispensabile nell'esistenza di ognuno, per arricchirla e per tenerla viva.

Vittima del matrimonio e di tutte le istituzioni della società, come la famiglia, non riesce mai ad essere padrone degli eventi dei quali perde il controllo, né a determinare una propria vita. Per questo alla possibilità, offertagli dal caso, di liberarsi da tutto, coglie la palla al balzo tramutandosi in Adriano Meis.


Con la sua esperienza Mattia è maturato ed è cresciuto scoprendo gli ideali cui riferirsi nella vita. Capisce anche ciò che all'inizio del racconto gli era completamente oscuro e vale a dire, che non si può vivere senza un minimo di legami con la società e con il mondo.


La narrazione è condotta in prima persona; a raccontare è Mattia Pascal, che scrive, su invito di don Eligio, la sua biografia sotto forma di diario, rivolgendosi direttamente al lettore.


  1. Certamente la lettura de "Il fu Mattia Pascal" mi ha affascinato. La vicenda scorre benissimo e la scelta di Pirandello di eliminare le lunghe descrizioni degli ambienti e degli aspetti dei personaggi hanno permesso di ottenere una vicenda senza punti morti ed una continua attesa durante la lettura di come si svilupperà la trama.

La comprensione di questo libro è stata chiara e ho trovato l'idea dell'autore molto originale.

Man mano che il racconto procedeva aumentavano il mio interesse e la mia attenzione.

Lo ritengo perciò un romanzo interessante, non ripetitivo o noioso, e ne consiglio quindi la lettura.



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