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50enario dei Trattati di Roma



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50enario dei Trattati di Roma

Cinquanta anni fa, nello stesso 1957 in cui l'Unione sovietica mandava nello spazio il primo satellite artificiale lo "Spuntnik", avviando una nuova fase delle relazioni internazionali caratterizzata dalla volontà di competere <<pacificamente>> con il mondo occidentale, l'Italia era protagonista di un altro epocale evento che avrebbe segnato la storia degli anni futuri. Il 25 marzo di quell'anno, infatti, in Campidoglio a Roma i delegati di sei Stati della cosiddetta piccola Europa (Francia, Germania occidentale, Italia, Olanda, Belgio e Lussemburgo) firmarono i due trattati di Roma che istituivano la CEE (Comunità economica europea) e l'EURATOM (Comunità dell' energia atomica).L'importanza storica di questi trattati sta nel fatto che essi stabilivano l'istituzione di quattro fondamentali organismi: il Parlamento europeo, la Commissione europea, il Consiglio europeo e la Corte di giustizia. A distanza di 50 anni l'Unione Europea nata nel 1993 e finalizzata al miglioramento dell'integrazione sociale, politica ed economica, è passata dai 6 Stati fondatori a ben 27 membri grazie all'ingresso proprio quest'anno di Bulgaria e Romania.Preliminare all'adesione di un nuovo Stato europeo all'Unione deve essere l'accettazione dei cosiddetti "Criteri di Copenaghen", i quali stabiliscono che i Paesi canditati debbano fondarsi su democrazia, rispetto dei diritti umani, economia di mercato e capacità di sostenere gli obblighi derivati dall'adesione. In questi ultimi tempi sta occupando le ine di molti giornali la polemica sull'incorporazione nell'Unione europea della Turchia per la quale già nel 2005 sono iniziati i negoziati che nascono dal fatto che tra i principi da applicare in detti Paesi c'è quello del rispetto delle minoranze, come appunto stabiliscono i "Criteri di Copenaghen".Negli anni prima della Prima Guerra Mondiale in Turchia si è verificato quello che da molti storici viene considerato il primo stermino di massa del '900 che anticipa quello degli Ebrei da parte di Hitler e quello dei Gulag staliniani. Si tratta di circa un milione di Armeni di cui fino a qualche tempo fa si ignorava la strage.Tra le richieste avanzate alla Turchia dall'Unione Europea c'è appunto quella del riconoscimento di tale massacro perpetrato dal governo turco circa un secolo fa. Questa notizia è molto significativa in quanto ci aiuta a comprendere la vera identità dell'Unione Europea che non è soltanto basata su una comunanza di interessi economici ma trova le sue radici più profonde in ideali imprescindibili quali democrazia - Le elezioni - I gruppi parlamentari - Il governo - La Corte Costituzionale" class="text">la democrazia, la libertà e i diritti di tutti, anche delle minoranze.Tali sono le conquiste più nobili del Vecchio continente, frutto di una storia e una civiltà comune a tutti i Paesi membri pur nel rispetto delle diversità linguistiche, delle tradizioni culturali e religiose. Soltanto se saremo coscienti e orgogliosi del nostro glorioso passato, potremo aprirci ad un vero dialogo anche con altre civiltà, diverse ma non inferiori alla nostra, nella consapevolezza che la diversità delle culture significa ricchezza e possibilità di vero progresso umano.Nell'epoca in cui qualche storico parla di <<scontro di civiltà>>, questa è la sfida che attende l'Europa nei prossimi anni.








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