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Appunti, Tesina di, appunto latino

La guerra di Giugurta, capitolo III

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La guerra di Giugurta, modulo III


Verum ex eis magistratus et imperia , postremo omnis cura rerum publicarum minime mihi hac tempestate cupiunda videntur , quoniam neque virtuti honos datur neque illi , quibus per fraudem is fuit , tuti aut eo magis honesti sunt . Nam vi quidem regere patriam aut parentes , quamquam et possis et delicta corrigas , tamen inportunum  est , cum praesertim omnes rerum mutationes caedem , fugam aliaque hostilia portendant . Frustra autem niti neque aliud se fatigando nisi odium querere , extremae dementiae est : nisi forte quem inhonesta et perniciosa lubido tenet potentiae paucorum decus atque libertatem suam gratificari .





Tra queste peraltro ai tempi nostri mi sembrano da evitare le cariche politiche , i comandi militari , insomma le attività al servizio dello stato , dato che gli onori non vanno al merito e neppure coloro che li sono accaparrati con l' intrigo sono più sicuri e onorati ; chè se poi nel governo del paese e della propria famiglia si volesse adottare il metodo forte , quand' anche servisse a correggere il vizio , è pur sempre sconsigliabile , perché le rivoluzioni comportano immancabilmente uccisioni , esilii e altri atti ostili . Impegnare se stessi senza costrutto , lavorare per non procurarsi che inimicizie è insensatezza suprema : a meno che uno non sia dominato da quella passione ignobile  e perniciosa che consiste nel sacrificare la propria dignità e libertà al potere di pochi







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