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L'età delle conquiste

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L'età delle conquiste


Tra il II e il III secolo a.C. avvennero diversi cambiamenti da un punto di vista politico, sociale ed economico. Si combatterono le guerre puniche e nel 146 a.C. Roma conquistò Cartagine e ingrandì il suo potere politico diventando la Signora del Mediterraneo. Dominando il mare riuscì a dominare anche i commerci. Poi Roma, volendo conquistare l'Africa e l'Oriente, portò avanti la guerra contro la Macedonia.

Successivamente ci furono dei cambiamenti anche nella società. Molte persone avevano perso le proprie terre al ritorno delle spedizioni poiché ne perdono il possesso. I grandi latifondisti invece continuavano ad arricchirsi e a comprare terre.

Successivamente si crearono appezzamenti di terreno tenute sempre dai più ricchi dove lavoravano a giornata la piccola proprietà terriera.

A Roma si portò avanti lo schiavismo e gli schiavi furono utilizzati dai latifondisti affinché lavorassero le terre.

Così per le vittorie delle guerre Roma si espanse e presero posizione gli aristocratici e la ricca borghesia. Roma inoltre si arricchì con tutti i bottini di guerra acquistati durante le spedizioni.

Da un punto di vista culturale furono importati dei libri dalla biblioteca di Pergamo. Arrivarono a Roma anche dei maestri greci che insegnarono il greco. Venne importato dai romani il proprio Mos Maiorum (la tradizione) che però andò contro quello dei greci. Nacque così un contrasto culturale dando vita a due partiti:


Il Partito Filo - romano

Vs.

Il Partito Filo - ellenico (antiromano)




Il massimo esponente del partito romano fu Catone, che era per la difesa della tradizione romana (rappresentando un partito conservatore), mentre il massimo esponente per quello ellenico era Ennio, il quale parteggiava per l'introduzione della cultura greca a Roma.

Molti inoltre dicevano che Catone ostacolasse con tutte le sue forze l'introduzione della cultura romana, ma non è del tutto vero. Catone aveva un lio che lo istruì alla cultura greca. Catone sapeva che in quella cultura ci fosse qualcosa di positivo, ma questa doveva essere insegnata da maestri romani.


In seguito nacque anche il 'Circolo degli Scipioni' , simile a un circolo culturale. Si ebbe la nascita di questo circolo perché dopo tutte le guerre si era creata un'apertura nella cultura greca per gli aristocratici, e la famiglia che appoggiò maggiormente a questa apertura fu la famiglia degli Scipioni.

Era un gruppo di persone con le stesse idee. Volevano aprire le porte della cultura greca nel mondo romano poiché la letteratura latina era potuta nascere poiché si fondò su quella greca.

Così la cultura romana si arricchì con nuovi personaggi greci:

Ponezio (introdusse la filosofia greca a Roma), Polibio (grande storico).

Al Circolo degli Scipioni  fece parte anche Lucilio. Egli veniva da un famiglia aristocratica ma aveva rifiutato di partecipare alla vita politica.

Avrebbe avuto la possibilità di fare studi di oratoria, ma in certo senso li snobbò. Cercò di sviluppare le tematiche greche. Questa base li hanno i 'POETI NOVI' che si chiudevano in se stessi per sviluppare le tematiche greche.





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