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Quintiliano

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Quintiliano


Vita: nasce a Calagurris in Sna nel 35 d.c. si recò a Roma per gli studi; tornò in Sna, ma venne chiamato di nuovo da Galba a Roma, dove iniziò la sua attività di maestro di retorica. Vespasiano gli affidò la prima cattedra statale di eloquenza. Morì nel 95 circa.


Institutio oratoria:

Dedicata a Vittorio Marcello. Pubblicata intorno al 96. Vuole delineare un programma di formazione culturale, che il futuro oratore deve seguire dall'infanzia. Il declino dell'oratoria di quel tempo era dovuto solo alla corruzione dei costumi. Quintiliano prende a modello la scrittura di Cicerone.

Critica lo stile dei declamatori moderni che si ispirano a Seneca. Nel libro 8° critica la grande abbondanza si sententiae e altri artifici che rendono lo stile sconnesso e spezzato.

Quintiliano richiede all'oratore una vasta base culturale (come de oratore cicerone). Filosofia posta in secondo piano; importanza buone letture nella formazione.

Nel 12° libro affronta il problema del rapporto col principe: oratore non mette in discussione la ura del principe, ma le sue virtù sono rivolte innanzitutto alla società in generale; anche se l'oratore di Quintiliano non poteva che appartenere al senato come guida del popolo: si trattava, dunque, di un'opera per pochi.




Testi:

dapprima impartisce consigli per genitori, studenti e insegnanti; poi consigli pratici: età studi, primi insegnamenti, l'importanza del gioco educativo, importanza lettura..

- la responsabilità dei genitori: capacità di apprendere dei giovani, importanza nutrici (linguaggio corretto, filosofia, morale), cultura genitori (ruolo importante madre), alta considerazione valore cultura.

- professore ideale: traccia il quadro del rethor, ura paterna, saldi principi, contro avversioni allo studio, come esempio, no eccessiva libertà studenti, moderazione anche nelle lodi, capacità di ascolto, importanza rispetto, evitare rischi di un precettore immorale.

- carta doveri degli studenti: ruolo attivo studenti, affetto per insegnanti, fiducia utile per lo studio, disposizione a imparare, importanza collaborazione con insegnante.

- importanza studi elementari: anche maestri ritengono insegnamenti elementari troppo complicati, faticosi e inutili - con Quintiliano ruolo sottovalutato e oscuro magister ludi riscattato da importanza suo ruolo.

- a che età incominciare gli studi: importanza educazione anche sotto 7 anni, si evita insegnamento per evitare faticare, anticipare studi permette di apprendere prima nozioni + complicate, importanza memoria.

- i primi insegnamenti: tradizione - metodo analitico - importanza memoria, giochi educativi, importanza scrittura, stimolare curiosità bambino, imparare tutte sillabe a memoria, apprendimento lento e graduale, no glossai (parole inutili), precetti morali legati anche a quelli didattici, testi a memoria, importanza esercizio.

- pregi e difetti del sistema scolastico: rischi morali sia con istruzione pubblica che privata, bambini viziati dai genitori che permettono loro di seguire una condotta immorale (di cui hanno esempi anche a casa - modelli negativi anche nei genitori), importanza scuola pubblica per relazionarsi con altri, per amicizie durature per apprendere dagli errori altrui, ambizione a migliorarsi.

- le buone letture: omero e Virgilio, tragici e lirica ma con scelta accurata in quanto alcune opere non adatte ai più giovani, dicendi primordia (letture classici) come propedeutica agli studi successivi, 3 generi: mitologia, commedia e storia (preferita in quanto trattava vero e verosimile).

- necessità discipline sussidiarie: immagine perfezione oratore, anche attore come insegnate, maestri di ginnastica, musica, matematica, scienze, eleganza e portamento - insegnamenti utili non solo x oratore.

- condanna punizioni corporali: no percosse delle quali sono degni solo gli schiavi, se uno non cambia a parole non cambierà mai, come farlo convincere il bambino da grande quando i suoi compiti saranno più difficili, inconvenienti per ragazzi picchiati, attenzione nella scelta dei precettori.


Origine e struttura della scuola romana:

scuola del ludi magister: lezioni presto al mattino vicino al foro, calendario da ottobre a luglio, maestro sottovalutato, ultimi posti scala sociale; litterator insegnava a leggere e scrivere; gruppi studenti : abcedarii, syllabarii, nominarii; diversi metodi scrittura; calculator insegnava a contare; notarius (tipo stenografia); studio mnemonico, punizioni corporali come base pedagogia.

Scuola del grammaticus: solo per aristocratici futuri politici, scienze grammaticali, lettura testi, studio struttura grammaticale e sintattica lingua latina, studio lingua e autori greci.

Scuola del rethor: condizione migliore del maestro, studio oratoria greca, materie sussidiarie, diritto impartito dal magister iuris.





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