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SALLUSTIO: "L'ORGOGLIO DI UN UOMO NUOVO"

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SALLUSTIO: "L'ORGOGLIO DI UN UOMO NUOVO" pp436/439


<<Io so, Quiriti, che molti vi chiedono il potere e dopo averlo ottenuto non lo esercitano nello stesso modo: prima sono industriosi, supplicanti e modesti, poi agiscono con negligenza e arroganza. Ma a me sembra diverso da ciò. Infatti per quanto più la repubblica in complesso è importante rispetto al consolato o alla pretura, tanto più si deve..

E non mi sfugge quale grande compito sostengo per la vostra grande benevolenza. Preparare la guerra e nello stesso tempo risparmiare l'erario, costringere al servizio militare coloro che non ..,

curare tutto in patria e fuori e fare ciò tra invidiosi, oppositori, faziosi è più difficile della supposizione, o Quiriti. Oltre a ciò se altri sbagliano, l'antica nobiltà, le gesta degli antenati, le ricchezze di consanguinei e parenti, la folla di clienti, tutte queste vengono in difesa. Solo in me stesso sono riposte tutte le mie speranze che devo difendere con la virtù e con l'integrità di vita; infatti il resto è di nessun valore. E comprendo quello, Quiriti, che gli occhi di tutti sono rivolti verso me, che mi danno il favore i giusti e gli onesti - poichè ciò che io faccio di bene riesce di vantaggio allo stato- che la nobiltà cerca l'occasione per darmi addosso. Perciò mi devo adoperare più vivamente perchè voi non veniate offesi e poichè coloro falliscano. Così dall'infanzia fino a quest'età sono vissuto considerando come abituali tutte le fatiche e i pericoli. Ciò che avevo fatto senza compenso prima della vostra concessione, una volta ottenuta la ricompensa non c'è motivo per cui debba abbandonare, Quiriti. E' difficile esser moderati nei poteri per coloro che durante la candidatura si sono finti onesti; a me che per tutta l'età ho agito in attività pienamente oneste, l'agir bene, per l'abitudini, è diventato una seconda natura. Mi avete ordinato di portar guerra a Giugurta; la nobiltà sopportò questa cosa a malincuore. Chiedo che consideriate bene se sia megliocambiar decisione, se destinare a questo o ad un altro simile incarico qualcuno da quella cricca compatta di nobili, un uomo di antica stirpe e che conta molti illustri antenati e di nessuna esperienza militare; s'intende che, incompetente di tutto, davanti a un così grande incarico si agiti, si affanni e prenda dal popolo uno che gli suggerisca quel che deve fare. Così la maggior parte delle volte accade che colui che voi avete ordinato che comandi, cerchi per sè un altro comandante. E io so, Quiriti, che alcuni ,dopo essre stati eletti consoli, iniziarono a leggere le imprese degli antenati e i trattati militari Grechi, uomini disordinati; infatti nel tempo il comandare è posteriore all' essere eletto, nella realtà e nella pratica è precedente. Confrontate ora, Quiriti, me, uomo nuovo con la loro superbia. Ciò che loro sono soliti ascoltare o leggere, io l'ho visto in parte, in parte l'ho fatto di persona; ciò che loro hanno imparato sugli sritti, io prestando servizio militare. Ora valutate voi se valgano di più le parole o i fatti. Disprezzano la mia nascita oscura, io la loro viltà; a me si rimprovera il caso, a loro le infamie. Tuttavia io reputo la netura unica e comune a tutti, ma (sono convinto) che il più forte sia anche il più nobile.>>






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