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TRADUZIONE DI LIVIO AB URBE CONDITA (libro I, LVII)



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TRADUZIONE  DI LIVIO AB URBE CONDITA (libro I, LVII)


57- In questo accampamento stabile, come avviene in una guerra più lunga che dura, i congedi erano assai frequenti soprattutto ai comandanti che ai soldati;mentre i li del re passavano il tempo a gozzovigliare. Per caso mentre nella tenda di S. Tarquinio, lio del re Egerio, Tarqunio e Collatino avevano iniziato a cenare,il discorso cadde per caso sulle mogli, e ciascuno iniziò a lodare la propria in modo mirabile.

Accesosi il dibattito, Collatino affermò che non erano necessarie altre parole, perché di lì a poche ore si sarebbero resi conto che Lucrezia era diversa da tutte le altre donne.<<Vista la gioventù, perché non saltiamo a cavallo a andiamo a verificare noi stessi il comportamento delle nostre consorti? Sarà la prova definitiva ciò che vedremo all' arrivo inaspettato del marito>>. Eccitati dal vino,urlarono tutti:<<D' accordo!Andiamo!>>. Un colpo di speroni al cavallo e volarono a Roma. Arrivarono verso sera e di lì proseguirono verso Collazia, dove trovarono Lucrezia in uno stato completamente diverso da quello delle nuore del re, sorprese a passare il tempo nel lusso di una festa in comnia di coetanee, nonostante fosse notte fonda, Lucrezia era seduta al centro dell' atrio e stava trafficando intorno alle sue lane insieme alle sue ancelle anche loro indaffarate. Si aggiudicò cosi la gara delle mogli.








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