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ANALISI E CONFRONTO FRA GLI ELEMENTI CONCERNENTI LA PESTE DEGLI ANNI FRA IL 1347 E IL 1350 CONTENUTI NEI CAPITOLI XIII-XIV-XV DEL ROMANZO "NARCISO E B

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ANALISI E CONFRONTO FRA GLI ELEMENTI CONCERNENTI LA PESTE DEGLI ANNI FRA IL 1347 E IL 1350 CONTENUTI NEI CAPITOLI XIII-XIV-XV DEL ROMANZO "NARCISO E BOCCADORO" DI H. HESSE E NELLE PAGINE 82-83-84-85 DELLA SEZIONE APPROFONDIMENTI DEL LIBRO DI STORIA.



Le proporzioni della pestilenza: nel libro di storia si legge: "Fu probabilmente la più mostruosa, la più estesa e catastrofica epidemia che l'uomo avesse mai visto . dimezzò la popolazione europea, fece sparire intere comunità". Dal romanzo, cap. XIII : " . s'imbatterono presto dappertutto nella morte nera che regnava nel paese . " e nel cap.XIV : "Tutta la regione, tutto il vasto paese stava sotto un nembo di morte, sotto un velo d'orrore, di angoscia, di ottenebramento degli spiriti;" e più avanti: "Boccadoro attraversava regioni in cui non c'era più nessuno . " .




I sintomi del male: nel libro di storia si legge: "Il male si manifestava con gonfiori e bubboni grossi come un uovo, sotto le ascelle o nell'inguine, che in poco tempo si estendevano in tutto il corpo. Poi le persone si ricoprivano di macchie nere e scure ed entro il terzo giorno sopravveniva la morte, senza la febbre o altro sintomo." Dal romanzo, cap. XIII : " . un cadaverico viso nero azzurrastro . viso infossato . volto gonfio e surato . macchie grigio azzurre sul volto" e ancora " . si tastava il corpo per sentire se non ci fossero bubboni sulle gambe, sulle braccia, sotto le ascelle . " e nel cap. XIV " . le labbra gonfie e bluastre . "


Il contagio fra gli animali: nel libro di storia: " La terribile epidemia si trasmetteva . fra gli animali domestici . "; nel romanzo di Hesse non si riscontrano episodi di animali morti di peste.


Reazioni della popolazione: dal libro di storia: "Il panico attanagliò i villaggi e le città . " e parallelamente si legge nel romanzo: " . furono accolti da un gruppetto di contadini armati di randelli, stanghe e correggiati; e il capo gridò loro da lontano di ritornare subito sui loro passi e di andarsene senza lasciarsi più vedere, al diavolo, altrimenti li avrebbero ammazzati . " e poi "Parecchi villaggi non lasciavano entrare i forestieri." Riporta il libro di storia: " . non sempre i becchini riuscivano a portare via tutti i cadaveri che si putrefacevano all'aria . ", lo stesso si trova nel romanzo al cap. XIII : " . molti morti non sepolti imputridivano sui campi o nelle stanze" e di nuovo più avanti : " . e in molte case i morti imputridivano, perché nessuno li andava a prendere;". Si legge nel libro di storia: "Al primo sintomo di gonfiore coloro che erano colpiti dal male venivano abbandonati dai parenti: il padre lasciava il lio privo di assistenza e i li i genitori." La medesima testimonianza ce la dà il romanzo al cap. XIV : " . genitori che avevano abbandonato i li colti dal male, mariti che avevano abbandonato le mogli." Nel libro di storia si può leggere: "I contadini fuggivano verso le città, e i cittadini verso le camne in cerca di rifugio" e nel romanzo troviamo: " . orde di gente inselvatichita, proveniente dalle città in barbare escursioni . "


Rimedi: il libro di storia laconicamente riporta: " Nessuna medicina e nessun medico pareva valesse o facesse profitto.", mentre nel cap. XIII del romanzo troviamo: " . teneva a lungo la testa e le mani nel fumo dei loro fuochi da bivacco (ciò era ritenuto salutare) . ". Nel libro di storia si trova che per calmare la pestilenza " . ovunque le città vennero attraversate da interminabili processioni . " e che " . folle di penitenti, cantando inni religiosi e chiedendo perdono per i loro peccati, si fustigavano a sangue . ", mentre nel romanzo non vi è traccia di tali pratiche religiose.


La ricerca della causa del contagio: nel libro di storia : " . le cronache del tempo attribuivano la peste talvolta a sopravvenuti fenomeni astronomici . in molte località della Germania o in Francia corse voce che gli ebrei avessero proato la peste . cosicchè verso di loro si scatenò una ennesima e spietata caccia . " e nel romanzo si legge che " . ognuno cercava per quell'insopportabile calamità un capro espiatorio . si diceva che i colpevoli erano gli ebrei o i latini o i medici . in una città Boccadoro vide ardere tutta la via degli ebrei . dappertutto si uccidevano, si bruciavano e si torturavano innocenti."


Conseguenze sull'economia: nel libro si trova che " . i campi rimasero incolti;buoi,asini, pecore, porci e galline, lasciati incostuditi, vagavano per i villaggi abbandonati . molti beni restarono senza padroni per l'estinzione delle famiglie." Il romanzo ci trasmette la stessa immagine: "Nelle stalle muggivano le mucche affamate o non munte, oppure il bestiame correva selvaggio per la camna. Essi munsero e diedero da mangiare a più di una mucca e d'una capra, ammazzarono e arrostirono sul margine del bosco capretti e porcellini, bevvero vino e mosto in cantine ormai senza padrone." Tale stato di cose, secondo il testo di storia, determinò l'espandersi di alcuni latifondi, la crisi dell'agricoltura i cui addetti erano stati sterminati, l'arresto delle bonifiche e delle colonizzazione di nuovi terreni. Le altre conseguenze economiche accennate nel libro, che però non si riscontrano nel romanzo di Hesse, furono il declino commerciale dei comuni italiani nei confronti di altre aree quali l'Inghilterra e la Danimarca.


Conseguenze sugli equilibri sociali: il libro di storia accenna a sommosse attuate da classi subalterne in relazione alla riduzione della produzione manufatturiera causata dalla pestilenza e anche nel romanzo al cap. XV si accenna a  " . disordini e rivolte popolari . ". Inoltre la crisi dell'agricoltura, secondo il libro di storia, spinse i feudatari latifondisti a ridurre gli obblighi gravanti sui contadini per favorire la ripresa.


Il tema iconografico della danza macabra: nella didascali di un'immagine del libro di storia si spiega come nell'iconografia medievale della danza macabra, ispirata dal clima di morte della pestilenza, ci fosse rafurata la morte che insegue le sue vittime, che sono " . sia nobili che popolani . " Un affresco rappresentate il medesimo tema è osservato da Boccadoro nel romanzo, e allo stesso modo " . la morte pallida e ossuta . il rè, il vescovo, l'abate, il conte, il cavaliere, il medico, il contadino, il lanzichenecco, tutti prendeva con sé . "


Nel paragrafo del libro di storia  a ina 84 intitolato "Le origini storico scientifiche della peste e i suoi effetti" viene analizzata più nello specifico l'origine geografica e storica della pestilenza, viene seguito puntualmente il suo proarsi dall'Asia all'Europa attraverso i suoi mezzi di diffusione biologici e vengono analizzati gli aspetti socio-economici e storici che favorirono la diffusione stessa. Il romanzo di H.Hesse propone un punto di vista che si avvicina molto a quello dei protagonisti, che vivevano la pestilenza come viandanti, per lo più inconsapevoli, che attraversavano la Germania ed è perciò naturale che la narrazione non tocchi gli aspetti della pestilenza sopracitati. E' di conseguenza improponibile un confronto fra questo paragrafo del testo di storia e il romanzo.




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