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Amleto

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Titolo: Amleto


Autore: William Shakespeare, nacque nell'aprile del 1564 a Stratford sull'Avon.
Era il terzo lio, e il primo maschio, di John Shakespeare e Mary Arden.
Suo padre era uno dei cittadini più benestanti della città e per un certo tempo ricoprì anche la carica di sindaco. Sua madre era d'origini nobili ed ereditò estesi possedimenti terrieri. Nel dicembre del 1582 Shakespeare sposò Anne Hathaway, lia di un agricoltore di Shottery, una città non lontana da Stratford; la loro prima lia, Susanna, fu battezzata il 6 Maggio del 1583 e due gemelli, Hamnet e Judith, il 22 Febbraio del 1585. Non si sa molto degli anni giovanili dello scrittore, ma dal 1592 in poi le notizie si fanno più precise.
Nell'aprile del 1593 Shakespeare pubblicava il suo poema 'Venere e Adone', dedicato al giovane Conte di Southampton: fu un successo duraturo, ristampato nove volte in pochi anni.
Nel maggio del 1594 appariva il suo secondo poema 'Lucrezia', anche questo dedicato al Conte di Southampton.

I teatri restarono inattivi nel 1593, quando si ebbe una terribile epidemia di peste, ma nell'autunno del 1594, quando l'epidemia cessò, le comnie teatrali si riorganizzarono e Shakespeare divenne socio e azionista della comnia di Lord Chamberlain.



Elenchiamo nel presunto ordine cronologico di composizione:

Enrico VI (parte prima, seconda e terza), Riccardo III, La commedia degli equivoci, Tito Andronico, La bisbetica domata, I due gentiluomini di Verona, Pene d'amor perdute, Romeo e Giulietta, Riccardo II, Sogno di una notte d'estate, Vita e morte di re Giovanni, Il mercante di Venezia, Enrico IV (parte prima e seconda), Molto rumore per nulla, Enrico V, Giulio Cesare, Come vi garba, La notte dell'Epifania o Quel che volete, Amleto, Le allegre comari di Windsor, Troilo e Cressida, Tutto è bene quel che finisce bene, Occhio per Occhio, Otello, Re Lear, Macbeth, Antonio e Cleopatra, Coriolano, Timone d'Atene, Pericle principe di Tiro, Zimbellino, Racconto d'inverno, La tempesta, Enrico VIII.

La Comnia lasciò il teatro a Shoreditch nel 1597 per problemi connessi al amento della cessione del terreno e si spostò al 'Curtain', nello stesso circondario.
Le dispute legali continuarono durante tutto il 1598 ed a Natale gli attori presero una risoluzione definitiva demolendo il vecchio teatro e ricostruendone uno nuovo sulla riva sud del Tamigi, vicino alla Cattedrale di Southwark, che venne chiamato 'Globe'.

Le spese per la sua costruzione vennero condivise da tutti i soci fondatori della Comnia, incluso Shakespeare, che ormai era un uomo ricco di mezzi.
Nell'estate del 1598 era già considerato il maggior drammaturgo inglese. I librai stampavano i suoi drammi più famosi, spesso anche in edizioni pirata, i cosiddetti 'bad-quartos'.
Il 24 marzo del 1603 moriva la regina Elisabetta. La Comnia aveva spesso inscenato rappresentazioni per lei , ma il successore al trono fu, se possibile, un sostenitore anche più entusiasta del teatro.
Uno dei primi provvedimenti presi da re Giacomo fu infatti quello di rilevare la Comnia e di promuoverne gli attori al rango di suoi dipendenti personali, cosicché da allora presero il nome di King's Men. D'ora in poi i King's Men rappresentarono molto spesso a corte e naturalmente ebbero un periodo di grande prosperità. Nel 1608 i King's Men acquistarono un nuovo teatro, uno spazio scenico privato al chiuso nell'elegante quartiere di Blackfriars.

E' questo il momento in cui sembra che Shakespeare si sia ritirato dalle scene: il suo nome non ura in nessuna lista di attori dopo il 1607. Prese a vivere per la maggior parte del tempo a Stratford, dove era onorato come uno dei cittadini di maggior riguardo. Per gli ultimi quattro anni della vita visse lontano dalla vita pubblica. Morì a Stratford il 23 Aprile 1616.


Genere letterario: opera teatrale


Divisione in atti e in scene: Atto I: Scena I, II, III, IV, V.

Atto II: Scena I, II.

Atto III: Scena I, II, III, IV.

Atto IV: Scena I, II, III, IV, V, VI, VII.

Atto V: Scena I, II.


Personaggi principali: Amleto (il protagonista), lio del re defunto e nipote di Claudio;

Claudio, re di Danimarca;

Lo Spettro del padre di Amleto;

Gertrude, regina di Danimarca e madre di Amleto;

Orazio, amico fidato di Amleto;

Polonio, gran ciambellano del re;

Ofelia, lia di Polonio e amante di Amleto;

Laerte, lio di Polonio.


Personaggi secondari: Fortebraccio re di Norvegia;

Rosencrantz e Guildenstern, cortigiani (ma anche amici di gioventù di Amleto), "assunti" dal re per scoprire il segreto del giovane nipote;

Marcello e Bernardo, ufficiali che videro per primi lo "spettro", durante la guardia;

Alcuni attori, ambasciatori, dame, marinai, messaggeri e servitori.


Luogo e ambiente in cui si svolge la vicenda: l'azione ha luogo in Elsinora (Danimarca), all'interno e nelle vicinanze del castello del re.


Analisi del protagonista: Il mistero è la principale caratteristica del carattere di Amleto e si manifesta in primo luogo nell'ambiguità della sua pazzia. A corte Amleto agisce e parla come un pazzo, ma svela di agire così volutamente. Il matrimonio, dopo soli due mesi dalla morte del padre, della madre con lo zio lo getta in uno stato d'animo cupo e triste. Si trova in questo stato anche quando si confronta col fantasma del padre e con la rivelazione dell'omicidio. Il suo scopo è la vendetta, eppure nei due mesi successivi dall'incontro con il fantasma non compie alcun gesto concreto, ma si limita a disturbare le persone del castello agendo da pazzo.
Questa finta malattia mentale, anziché proteggere Amleto, ottiene di allarmare lo zio, che cerca di scoprirne le cause. Grazie allo stratagemma della rappresentazione teatrale, riesce a smascherare lo zio, è felice ma la sua prima vera reazione avviene solo durante il dialogo con la madre, quando uccide Polonio.


Breve sintesi:

-Nel primo atto Amleto ancora scosso per la morte del padre e scontento del matrimonio della madre con lo zio Claudio, viene a conoscenza delle strane apparizioni avute da alcuni ufficiali, Marcello e Bernardo, durante la guardia sui bastioni. Questi due gli rivelano della somiglianza che lo spettro ha con suo padre, egli dunque decide di andare sui bastioni con loro per avere certezza del loro racconto.

Sui bastioni verso la mezzanotte lo spettro del re suo padre gli raccontò della sua morte usando queste parole: " . . Si è fatta correr la voce che un serpe mi abbia morso mentre dormivo in giardino: così la Danimarca intera fu sconciamente ingannata da una falsa versione della mia morte. Sappi invece, che la serpe che avvelenò tuo padre ne porta ora la corona . ." , lo spettro gli chiese inoltre di vendicarlo senza toccare la madre. Poco prima in tanto Laerte, lio di Polonio nonché fratello di Ofelia si era preparato per partire verso la Francia, sotto suo desiderio e con l'approvazione del re.


-Nel secondo atto il re e la regina chiedono (assumono) a due vecchi amici di Amleto, Rosencrantz e Guildenstern, di scoprire quale fosse il segreto che portava loro lio a quegli stati e a quelle frasi ritenute pazzie. Ci provarono ma senza alcun esito positivo, l'unica ipotesi , accennata da Polonio a re e regina era il rifiuto di Ofelia nei confronti del giovane. Poco dopo arrivarono al castello degli attori, Amleto fu molto contento tanto che pensò di fargli recitare frasi scritte da lui.

Amleto nel frattempo capì le intenzioni diR.& G. , chi li aveva chiamati a corte e il perché erano lì.


-Nel terzo atto Polonio, il re e la regina organizzano un incontro "casuale" tra Amleto e Ofelia per vedere se Polonio aveva ragione. Nella seconda scena si può capire meglio l'opinione che ha Amleto di Orazio, mentre gli chiede di osservare il re durante lo spettacolo (Amleto aveva ordinato agli attori di inscenare l'omicidio del re suo padre per vedere la reazione di re Claudio), AMLETO: "No, non credere che voglia adularti. Qual vantaggio potrei sperare da te, se per nutrirti e vestirti non hai che le tue doti naturali? A che scopo adulare i poveri? . .No, Orazio: fin dal giorno che l'anima mia seppe distinguere fra uomo e uomo e fu libera di scegliere, tu fosti colui che elesse: perché tu anche se soffri, non sembri soffrire; e gli schiaffi e i favori della sorte ricevi con volto immutabile . ..". Neanche alla fine dello spettacolo, ma quando si era già visto abbastanza, re Claudio uscì infuriato dalla sala per ritirarsi nella sua stanza. Nella stessa sera la regina volle incontrarsi nello studiolo con Amleto (Polonio intanto era nascosto dietro un arazzo per riferire la discussione al re), il quale dopo un po' che parlavano si accorse di una persona dietro l'arazzo e, pensando che fosse il re lo uccise senza prima guardarlo in faccia, ma si sbagliò perché uccise Polonio.

**All'inizio di questo atto c'è il monologo di Amleto: "Essere . o non essere! . ", in queste frasi si può vedere la disperazione interiore di Amleto riguardo alla sua vendetta, si trova in uno stato d'animo confuso ed è in questo monologo che Amleto pensa al suicidio. Risolvere le cose uccidendosi per finirla con quest'ansia che è in lui dalla morte del padre ma soprattutto dalla visione del suo spettro.**


-Nel quarto atto, il re e la regina tentarono disperatamente di trovare un motivo di morte valido da rendere pubblico, finché non arrivò Laerte dalla Francia per scoprire le vere ragioni della sua morte.

Ofelia dal dolore per la morte di suo padre impazzì e si suicidò in un fiume vicino al castello; re Claudio decise così di raccontare la verità a Laerte si mise d'accordo per fare una finta scommessa che avrebbe condotto Amleto a duellare con lui (i due prepararono due diversi piani: il primo era quello suddetto con l'aggiunta di veleno sulla spada di Laerte, e il secondo era di veleno nel vino da far bere ad Amleto durante il duello).


-Nel quinto atto, anche Amleto viene a conoscenza della morte di Ofelia durante il suo funerale; più tardi un cortigiano andò a domandargli se avesse voluto accettare la scommessa fatta tra Laerte e il re, ignaro di quello che c'era sotto ed egli accettò. Amleto e Laerte si disposero alla partita d'armi e iniziò il combattimento, Amleto toccò una e poi un'altra volta Laerte con la spada, Gertrude già convinta della vittoria del lio decise di brindare, il re non fece in tempo a fermarla, Laerte ferisce Amleto; poi nella confusione della lotta, si scambiano le spade e Amleto ferisce Laerte, la regina cade dicendo: "Oh, Amleto mio . la bevanda, la bevanda . sono avvelenata.", e muore, anche Laerte cade dicendo ad Amleto della punta della spada, quest'ultimo infuriato trage il re che muore assieme a Laerte.

Orazio unico illeso ascolta le ultime volontà di Amleto: " . Non mi basta la vita ad ascoltare le nuove d'Inghilterra. Voglio soltanto predire che al trono salirà Fortebraccio ( re di Norvegia). A lui va anche il mio voto di morente . Questo digli per me: e ripetigli i casi, piccoli e grandi, che qui mi han condotto . Il resto è silenzio.", e muore.




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