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Dal 'Canzoniere' di francesco Petrarca Sonetto CCCX

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Dal 'Canzoniere' di francesco Petrarca Sonetto CCCX


Zefiro torna, e'l bel tempo rimena


Torna Zefiro, e riportami il bel tempo    _ Un venticello primaverile.


E i fiori e l'erba e tutti le altre brezze primaverili,


e riporta il garrire delle rondini e il  canto lamentoso degli usignoli, _Secondo un mito antico due fanciulle di nome Progne e

e la primavera chiara, luminosa e colorata;     Filomena erano state trasfoemate

dagli dei in rondine e usignolo.

si riempono di fiori i prati e il cielo si rasserena,


Giove sembra contento di poter contemplare la luminosità di Venere _Sua lia secondo la

mitologia classica.

L'aria, l'acqua e la terra sembrano essere piene d'amore,


ogni essere vivente e portato ad amare a sua volta.


Ma per me, infelice, si fanno sentire nuovamente i tristi


desideri d'amore che fa emergere nel mio cuore


colei che ora ha portato in cielo con sé le chiavi del mio cuore, _Preclude così al cuore del poeta



di poter godere di altre bellezze

e per questo il canto degli uccelletti e le camne in fiore    e di innamorarsi di un'altra.


e gli atteggiamenti soavi e leggiadri delle belle e nobili donne


sono per me un deserto e belve crudeli e selvagge.




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