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LA SCOMPARSA DI ETTORE MAJORANA

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LA SCOMPARSA DI ETTORE MAJORANA



AUTORE:   Leonardo Sciascia


EDITORE:   Adelphi


ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1993



RIASSUNTO:


All'età di ventott'anni Ettore Majorana, famoso fisico nucleare, sve, una data precisa della sua misteriosa ssa non c'è, perché la pratica non è stata ancora chiusa definitivamente.



Una lettera di Ettore Majorana, ad un suo amico, fa presupporre che si sia tuffato dal piroscafo e sia annegato nel tratto do mare Napoli -Palermo, perché Ettore lavorava in un'università a Napoli, per questo tornava a casa imbarcandosi sulla Trirrenia Napoli - Palermo.

La polizia iniziò le sue ricerche pensando di trovare il cadavere del professore in mare, ma non lo trovarono. La famiglia era certa che Ettore fosse ancora vivo, infatti, molte furono le testimonianze di persone che conoscevano il professore e che lo avevano visto girare per le vie di Napoli.

A Roma Ettore studiò per quattro anni ingegneria, poi decise di cambiare facoltà e passò alla fisica. Nel 1930 Majorana prese la laurea in fisica nucleare. Dopo aver conseguito la laurea stette ancora per un breve periodo a Roma, dove continuò a frequentare l'università di fisica, continuando a studiare e sperimentare nuove formule confrontandole con i suoi amici: Fermi, Carbino e Segrè.

Ettore era una persona molto riservata, di poche parole e molto pensieroso, infatti, passava la maggior parte del suo tempo a cercare di risolvere qualche formula e quando ci riusciva lo appuntava sul solito pacchetto di sigarette che teneva sempre in tasca. Ettore non amava la popolarità, infatti, quando qualcuno si complimentava con lui dei suoi lampi di genio, i quali stupivano tutti, Ettore imbarazzato prendeva il pacchetto di sigarette sul quale aveva scritto la formula e lo gettava in un cestino delle immondizie.

Nel 1931 fu proposto a Majorana di trasferirsi in Russia o a Yale, ma lui rifiutò, più tardi accettò la cattedra di fisica teorica all'università di Napoli.

Dopo circa sette anni Ettore si rinchiuse nella propria stanza dell'albergo Bologna, quest'isolamento dal mondo non si è mai capito. Si pensa che stesse lavorando ad una fusione d'atomi e che lo portò a scoprire la bomba atomica. Spaventato dalla conseguenza che avrebbe causato la sua scoperta, decise di eliminare tutti gli appunti e le formule relative alla bomba atomica, e decise di sire. Infatti, non si fece più vedere e rispedì indietro tutta la posta che gli arrivava scrivendoci sopra che il destinatario era morto.

Ettore era sso come un fantasma, senza lasciare alcuna traccia. Tutto lo Stato era mobilitato nella sua ricerca, ma nessuno lo trovò.

Qualche decennio più tardi un cugino di Ettore riprese la ricerca da solo. Le varie testimonianze lo condussero in un convento siciliano dove pare che molti scienziati vi trovassero rifugio, e uno di questi sembra che sia stato Ettore Majorana, il qual e decise di rifugiarsi in quel convento per trovare conforto, perché sembra che si sentisse solo ed incompreso.



Aspetto


Cap. 3: << appariva smilzo, con andatura timida, quasi incerta, da vicino si notavano i capelli nerissimi, la carnagione scura, le gote lievemente scavate, gli occhi vivacissimi e scintillanti; nell'insieme l'aspetto di un saraceno.>>


Cap 9: <<di anni 31, alto metri 1,70, snello con capelli neri, occhi scuri, una lunga cicatrice sul dorso di una mano.>>


Carattere & Comportamento


Cap. 2: <<Capace nello stesso tempo di svolgere ardite ipotesi e di criticare acutamente l'opera sua e degli altri, calcolatore espertissimo e matematico profondo che mai per altro perde di vista dietro il velo delle cifre e degli algoritmi l'essenza reale del problema fisico.>>


Cap. 3: <<Come tutti i siciliani "buoni" Majorana non era portato a fare gruppo, a stabilire solidarietà e a stabilirvisi.>>


<<Senza saperlo come Stendhal, Majorana tenta di non fare, quel che deve fare, quel che non può non fare>>


<<Majorana aveva però un carattere strano: era eccessivamente timido e chiuso in sé.>>


Cap. 7: <<Premuroso, affettuoso, apprensivo nei riguardi di tutti i familiari e particolarmente della madre: ma nelle sue decisioni, piccole o grandi che siano, irremovibile>>




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