letteratura |
La pubblicità
Questo mondo difficile
nel quale oggi si vive
con il dubbio perenne di non sapere
che marca di sapone è la migliore,
quale squadra di calcio
vincerà il campionato,
questo orrendo frastuono
di tram che proandano auto
e di auto che proandano calze,
l'ansito caldo
dell'aspirapolvere del vicino
che incomincia a ronzare
quando il sonno è più dolce,
il latrato
dei cani di lusso che saltano sulle poltrone,
in fine tutta questa orribile
confusioni di sectiunelli e di strilli,
il pandemonio pazzo
di cui alcuni vivono
senza lasciar vivere gli altri
deve finire, finirà di cadere
come il muro in rovina
di un castello.
Fu opera degli uomini,
per mano degli uomini cadrà.
Però mi spiace, credetemi,
perdermi lo spettacolo,
affascinante e schietto,
di vedere il mondo
senza la sua mano di belletto
e di colori maligni
per annunciare
una marca di anice, un frigorifero,
o un nuovo meccanismo,
e ascoltare ancora
parole riscattate,
voci allegre, familiari, libere,
che non sembrino annunciatori,
o andare a passeggio per i campi
senza imbattersi
nei sectiunelloni della coca-cola
appesi alle muraglie
di una cassetta al bordo del sentiero.
José Goytisolo
Spiegazione in prosa della poesia.
Questa poesia scritta da José Goytisolo, narra dell'aspetto negativo della pubblicità.
Infatti racconta che oggi giorno le persone si pongono il continuo problema di conoscere le marche dei prodotti attraverso la pubblicità e sapere le notizie frivole come ad esempio la squadra che vincerà il campionato; ma tutto questo è frutto della mente umana e quindi è destinato a finire.
Infine il poeta termina col dire che comunque, essendoci abituati a vedere la pubblicità, non ne potremmo fare più a meno e certe volte potremmo avere la nostalgia delle immagini dei colori sgargianti e del potere di persuasione che trasmette.
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