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NATURALISMO FRANCESE

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NATURALISMO FRANCESE


Il N. si diffonde in Francia nella seconda metà dell''800; esso trova i propri fondamenti nel Positivismo, il pensiero basato sull'organizzazione industriale della nuova società borghese, pensiero che crede nel progresso della scienza e che crede che le applicazioni della scienza possano favorire la felicità dell'uomo. Tale filosofia è definita "Positivismo", perché i pensatori positivisti credono solo nei fatti positivi, ovvero quelli che si possono misurare con gli strumenti scientifici, mentre ciò che è metafisico o spirituale non interessa o è considerato solo un prodotto della materia. La scienza diventa quindi lo strumento per conoscere e migliorare la realtà a favore dell'uomo, per spiegare oggettivamente la realtà e dominarla.

Uno dei maggiori positivisti è Taine, per il quale la realtà umana è il frutto di tre fattori: la razza (fattori biologici), il momento storico e l'ambiente (fattori geografici e climatici). Taine affermò che "il vizio e la virtù non sono altro che due prodotti come lo zucchero e il vetriolo". Taine è anche un critico letterario e propone una nuova funzione della letteratura: i romanzieri devono rappresentare la realtà con un'attenzione di tipo scientifico, senza censure ma con un'indagine caratterizzata dal massimo distacco. Egli propone alcuni modelli letterari: Balzac, Flaubert e i fratelli de Goncourt.



Balzac è uno scrittore-scienziato autore, intorno al 1850, della "Comedie umaine", opera che fornisce un quadro ampio della società borghese (l'autore fa una precisa analisi della società e della natura umana) e che, secondo Taine, è da prendere come esempio.

Flaubert, autore di "Madame Bovary" (personaggio colto, che si crea un'illusione della propria vita mediocre dalla quale cerca inutilmente di fuggire, illusione che si trasformerà in delusione portando la donna al suicidio), affermò che "lo scrittore nelle sue opere deve essere come Dio", cioè lo si deve sentire ovunque ma non lo si deve mai vedere, non devono trasparire le sue idee e opinioni. Egli sostiene il principio dell'impersonalità, caratteristico anche del Verismo: le descrizioni vengono fatte attraverso la visione dei personaggi, non attraverso il punto di vista dell'autore.

I fratelli de Goncourt scrissero "Germinie Lacerteux", la storia di una serva epilettica (gli autori si sono documentati anche su testi medici prima di iniziare l'opera), seguendo la vita del personaggio per arrivare alla sua rovina e alla sua morte. Nella prefazione del romanzo gli autori sostengono che nella descrizione della società francese non ci si può limitare alla borghesia, ma occorre prestare attenzione anche i ceti subalterni e dare spazio alle personalità patologiche, a tutti gli elementi della società, fornendo inoltre una descrizione minuziosa degli ambienti sociali.


ZOLA

Z. è il più importante naturalista francese e la sua opera, "Il romanzo sperimentale", rappresenta perfettamente il movimento artistico. Ne "Il romanzo sperimentale" (1880) Z. sostiene che il romanzo deve applicare il metodo scientifico all'analisi della realtà; come l'uomo è passato dallo studio della fisica (realtà inorganica) alla fisiologia (realtà organica), Z. vuole studiare la realtà spirituale e passionale, determinata da leggi fisse come quelle che regolano la fisica e la biologia, quindi il compito del romanziere è quello di scoprire tali leggi.

Il romanzo deve di conseguenza essere come la relazione di un esperimento scientifico condotto dallo scrittore, che prende un personaggio (un carattere) e lo pone in un determinato ambiente per osservare le sue reazioni (che daranno vita alla trama del romanzo). ½ è quindi il massimo distacco tra il romanziere e i personaggi.

Z. individua due leggi della realtà spirituale, che determinano i comportamenti degli uomini; egli afferma però che ce ne sono molte altre, sta agli altri romanzieri-scienziati scoprirle:

legge dell'ereditarietà

legge dell'ambiente

Le due leggi sono contenute e descritte nel ciclo di romanzi "Rougon-Macquart", nella quale l'autore analizza i discendenti di una famiglia collocati in vari strati sociali, fornendo una panoramica della società francese di fine '800, con una precisa e particolareggiata ricostruzione di spazi, costumi e modi di vivere, riguardanti vari tipi di ambienti: mondani, aristocratici, politici, artistici, letterari, del teatro, del giornalismo, i sobborghi, i mercati generali, la Borsa, le camne e le miniere. Z. si documenta con estremo scrupolo ed ha un atteggiamento polemico e critico verso i corrotti e ricchi ceti dirigenti e la piccola borghesia, mentre s'interessa dei ceti subalterni, ma sempre con lo scrupolo di uno scienziato: egli non idealizza gli ambienti popolari, anzi ne riproduce anche gli aspetti più ripugnanti e fu questo che gli assicurò fama e ricchezza anche se attraverso lo scandalo.


Per Z. lo scrittore ha una finzione utile nella società (visione progressista), poiché con il suo studio permette ai legislatori di conoscere meglio la società, in modo da poterla migliorare facendo leggi più adatte ad essa. Z. è un ottimista perché la società francese della seconda metà dell''800 è in continua crescita, quindi egli è fiducioso anche nel miglioramento delle condizioni delle classi più basse.




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