letteratura |
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PETRARCA
_ "Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono . "
(Proemio del CANZONIERE)
. La poesia è basata su un dialogo del poeta con una collettività di lettori, in cui è posto in risalto il contrasto tra l'"io passato" e l'"io presente" di chi ha scritto il proemio.
Indicatori dei diversi IO del poeta . |
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Io presente |
Io passato |
Sono |
Era |
Spero |
Nutriva |
Veggio |
Piango |
Mi vergogno |
Ragiono |
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Fui |
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E' presentato come uomo maturo e saggio, che ha compreso e ripudiato la vanità dell'amore e le sue emozioni (ciò che "piace al mondo") e che, per questo, chiede perdono per i suoi errori di gioventù. |
E' presentato come un uomo immaturo ed ingenuo, coinvolto in un amore giovanile. |
. Il tema principale è quello dell'amore, visto non più secondo la concezione stilnovista, ma come esperienza psicologica affrontata e conosciuta per "prova".
"Giovanile errore"
"Vane speranze"
"Van dolore"
"Di me medesimo meco mi vergogno"
"Del mio vaneggiar vergogna è 'l frutto"
"Quanto piace al mondo è breve sogno"
. Possiamo osservare una forte contraddizione in quanto questo proemio, in cui il poeta afferma di aver rinunciato all'ingenuità dell'amore, si trova in opposizione con le altre poesie del Canzoniere, che proprio del valore dell'amore trattano.
_ "Solo e pensoso i più deserti campi . "
(XXXV)
. La poesia descrive la ura dell'innamorato che vaga cercando la solitudine, riflettendo sulla sua situazione ("Solo e pensoso . ")
. Il tema principale riguarda la necessità di tener nascosto l'amore che, sentimento intimo e prezioso, sarebbe reso volgare dai pettegolezzi della gente. Il poeta, infatti, afferma la sua incapacità di non mostrare chiaramente i suoi sentimenti con comportamenti e atteggiamenti privi di gioia.
"Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d'allegrezza spenti
di fuor si legge com'io dentro avvampi . "
. La poesia si conclude con una affermazione che descrive l'amore come elemento inestinguibile nel pensiero dell'innamorato che, nonostante la sua situazione non può fare a meno di pensare all'amore.
"Ma pur sì aspre vie né sì selvagge
cercar non so, ch'amor non venga sempre
ragionando con meco, et io con lui."
_ "Benedetto sia 'l giorno 'l mese e l'anno . "
(LXI)
. Il sonetto è una celebrazione del giorno dell'innamoramento del poeta che, a distanza di anni, ricorda e benedice ciò che l'amore ha acceso in lui.
. L'amore viene presentato come un'esperienza che eleva l'animo, lo colma di dolcezza e riconoscenza pur avendo come conseguenza momenti dolore.
"Benedetto il primo dolce affanno . "
"(Benedetto) l'arco e le saette on'i' fui punto"
"(Benedette) le piaghe che 'nfin al cor mi vanno"
"Benedette le voci [i versi]"
"(Benedetti) i sospiri e le lagrime e 'l desio"
"Benedette sian tutte le sectiune ov'io fama l'acquisto"
. L'amore si identifica con le voci [i versi] e le sectiune [componimenti scritti], che rendono onorata e celebre la donna, portando fama anche al poeta che, inoltre, dimostra con le sue opere come il suo pensiero amoroso sia fisso costantemente su una sola donna.
_ "Padre del ciel, dopo i perduti giorni . "
(LXXII)
. Anche questo sonetto si presenta come un mezzo per ricordare anniversari del giorno dell'innamoramento.
. Questa poesia si trova in opposizione rispetto alla precedente per quanto riguarda i modi di vivere l'amore. Da una parte l'amore è visto come elevazione e passione bruciante, dall'altra come vaneggiamento ed errore che allontana da Dio.
"Perduti giorni
"Notti vaneggiando spese"
"Fero desio"
"Dispietato giogo"
"Non degno affanno"
. Petrarca si trova, come nel proemio, a chiedere perdono per i suoi errori legati all'amore ma, in questo caso, rivolgendosi a Dio.
. Nella sua preghiera egli dimostra di vedere il sentimento in precedenza tanto elogiato come un peccato (Ad esso è legato il diavolo: " . il mio duro avversario se ne scorni") che necessita l'intervento divino per il recupero della "retta via".
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