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Relazione libro - Hermann Hesse, Narciso e Boccadoro

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Relazione libro



Autore: Hermann Hesse


Titolo: Narciso e Boccadoro


Titolo originale: Narziss und Goldmund


Anno d'edizione: 1995 Anno di scrittura: 1930


Notizie essenziali sull'autore: Hermann Hesse nacque il 2 luglio 1877 a Calw.

Vissuto in un'atmosfera dominata dall'ascetismo protestante e dal rigore moralistico, subì l'influenza della madre e del nonno, decisivi e importanti per la sua formazione. Dopo gli studi interrotti di teologia, divenne scrittore e si trasferì in Svizzera; qui, dopo la tragica esperienza della prima guerra mondiale, che gli provocò un forte collasso nervoso, si stabilì definitivamente a Montagnola, dove morì nel 1962.



Tra le sue opere più famose, troviamo Peter Camenzind (1904), Demian (1919), Narciso e Boccadoro (1930), Il lupo della steppa (1927), Siddharta (1922) e Il gioco delle perle di vetro (1943). Nel 1946, tre anni dopo aver completato il suo ultimo romanzo, fu insignito del premio Nobel per la letteratura.


Luoghi e loro caratteristiche: il romanzo è ambientato in Germania, ma i luoghi sono determinati solo da coordinate generiche. L'unico luogo citato precisamente è il convento di Mariabronn, tuttavia, esistono elementi geografici che lasciano intuire che il punto di partenza sia collocabile nella Germania meridionale.

I luoghi toccati da Boccadoro assumono però un significato simbolico, poiché, il viaggio descritto è un viaggio interiore, dell'anima.


Tempi: l'ambientazione del romanzo lo colloca in terra germanica in un tardo Medioevo. Ad identificare il tempo, che si arricchisce però anche di dati storici, culturali e artistici, contribuiscono l'uso dello spazio, gli insediamenti, le attività economiche.

Gli eventi del romanzo, narrati in ordine cronologico, coprono un arco di tempo di una decina d'anni. Il tempo si snoda senza essere scandito da calendari o meridiane, non vi sono date, giorni od ore; il tempo è invece legato all'alternarsi delle stagioni, al cammino del sole, al mutare della natura.


Punto di vista: il narratore è onnisciente ed esterno alla vicenda; la narrazione è ricca di pause che descrivono le riflessioni dei protagonisti.


Personaggi principali: come in tutti i romanzi di Hesse, i personaggi hanno una caratterizzazione molto particolareggiata, sia per quanto riguarda l'aspetto fisico che, soprattutto, la psicologia.

Boccadoro: il vero protagonista del romanzo, è un bellissimo giovane, biondo con gli occhi azzurri, molto emotivo e dolce, dal fare gentile ed aristocratico, un puro di cuore. Aveva solo un padre e un vago ricordo della madre; è proprio la ura di questa, che lo ossessiona, lo spaventa e allo stesso tempo lo attrae; in tutte le donne che incontra, nella loro tenerezza e passionalità, Boccadoro ritrova il ricordo della madre. Attraverso l'arte conobbe la vita, i volti dell'uomo, i segreti che stanno dentro ad ognuno di noi. E' plasmato dalla natura, sconvolto dagli eventi non cambia, è attento a ciò che lo circonda e mai si sente superiore ad esso.

Narciso: insegnante e amico di Boccadoro, è il suo esatto opposto: è scarno, scuro con gli occhi neri, un tipo serio, orgoglioso, sicuro di sé, ascetico e consapevole del proprio destino. Sa conoscere e capire le persone che lo circondano. La sua esistenza preordinata, alla ricerca della perfezione, è positivamente sconvolta dall'amore dell'amico, che non lo fa rimanere estraneo alla sfera dei sentimenti.

Lidia: diciotto anni, con i suoi dolci capelli biondi, la sua infantilità e la sua tenerezza, aveva incantato Boccadoro.

Giulia: sorella di Lidia, aveva sedici anni ed era timida e fiera. Boccadoro si innamora anche di lei, per la sua freddezza, ma soprattutto perché era molto provocante.

Abate Daniele: un altro personaggio che attrae Boccadoro; era generalmente amato e non aveva nemici, possedeva quella semplicità che è saggezza.

Roberto e Vittore: due pellegrini che replicano la ura del vagabondo, ura che è improntata al solo scopo del soddisfacimento della materialità o di una spiritualità superficiale.

Nicola: è il maestro che introduce Boccadoro all'arte; possedeva molta pazienza, molto studio e riflessione, modestia e fede nel proprio compito.

Agnese: donna alta e biondissima, con gli occhi azzurri, curiosi e un po' freddi, membra solide ed energiche e un viso florido, sicura di sé, ricca di sensi, delicata e selvaggia; come Boccadoro, è istintiva e pronta all'esperienza, e come la madre è per lui fonte di vita e causa di morte.


Riassunto: la vicenda ha inizio nel convento di Mariabronn, dove si intreccia l'amicizia tra due personaggi completamente diversi: Narciso e Boccadoro. 

Narciso, che possiede la capacità di capire le persone, avverte che l'amico non è fatto per la vita claustrale e lo aiuta a venire a conoscenza della propria indole. Riaffiora così in lui la ura dimenticata della madre, il richiamo della vita e del mondo dell'istinto. Lascia quindi il convento e si dà al vagabondaggio; esplora la realtà attraverso i rapporti con l'altro sesso, attraversa villaggi, paludi e boschi e lotta per la sopravvivenza.

Quando inizia ad avvertire il susseguirsi ripetitivo della sua esistenza, Boccadoro inizia ad inseguire la sua vocazione per l'arte. Abbandona la vita da vagabondo e si stabilisce in una ricca città per frequentare la bottega di un maestro intagliatore. Tuttavia riemerge in lui il desiderio di ripartire e di ritornare a condurre una vita basata sull'imprevisto, sull'esperienza. Si ritrova ad attraversare villaggi e città sotto l'incubo della peste, mentre nel suo animo si alternano l'istinto della vita e dell'autodistruzione. Successivamente ritorna in città con lo scopo di riprendere il lavoro, ma il maestro è morto e la lia lo allontana; Boccadoro in piena crisi deve decidere se seguire il richiamo dell'arte o della madre. Incontra però Agnese e per lui diventa naturale seguire il suo istinto e la sua voluttà; tuttavia, per seguire il suo amore si ritrova condannato a morte. Narciso, nel frattempo, divenuto potente abate ed abile diplomatico, lo salva dalla sua condanna.

I due amici rientrano al convento, ma Boccadoro sente il bisogno di ripartire, alla ricerca della propria giovinezza. Torna deluso e desideroso solo di ricongiungersi, nella morte, alla madre; proprio nella morte Boccadoro realizza il suo profondo desiderio di sintesi e di unità tanto ricercato.


Temi principali: i temi trattati all'interno del romanzo riguardano l'amicizia, la dualità, la morte e l'autodistruzione, la concezione dell'arte, il viaggio interiore alla ricerca della propria identità, la concezione della vita, la contrapposizione tra istinto e ragione, lo scorrere del tempo e la sua ciclicità, l'eros, il legame indissolubile tra piacere e dolore.


Giudizio personale: devo dire che ho letto volentieri questo libro, in quanto il racconto è scorrevole, di facile lettura e per niente pesante. Le descrizioni dei luoghi e dei personaggi sono riuscite a coinvolgermi, tanto da provare le sensazioni ed i sentimenti vissuti da Boccadoro.

Attraverso le descrizioni psicologiche dei personaggi, il racconto dello scrittore, diventa una riflessione sulla vita e sull'esistenza dell'uomo, sui modi diversi di vivere di due personaggi opposti, ma legati tra loro da una profonda amicizia.

Narciso aiuta Boccadoro, travolto dalla passione, ad essere se stesso, a sfogarsi; Boccadoro invece riesce a sensibilizzare l'amico e a fargli provare delle emozioni.





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