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Ugo Foscolo - Sepolcri (1806)

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Ugo Foscolo

Zante 1778, padre Veneziano, madre greca. Conservò sempre il simbolo della bellezza e dell'armonia della civiltà classica. Non ancora 18enne possedeva vasta cultura su classici latini, greci e italiani, nozioni sui filosofi del '700 (Locke, Hobbes.Rousseau, Montesquieu, Voltaire) aveva interesse sulla meditazione sulla vita e il destino dell'uomo. In questi anni si avvertono influssi settecenteschi di Parini, Alfieri, Monti e preromanticismo europeo. Avava abbracciato le idee rivoluzionarie e giacobine, sì da diventare sospetto al governo veneto e costretto a rifugiarsi nel '96 sui colli Euganei, dove iniziò la stesura dell'Ortis. Nel '97 scrive la tragedia Tieste (di stampo alfieriano e spiriti giacobini) gran successo. Quando nell'ottobre '97 Napoleonevande Venezia all'Austria F. ripara a Milano, affranto per il crollo dei suoi ideali. Nonostante il disinganno capiva che le sorti dell'Itali erano in mano alla rivoluzione Francese. A Milano strinse amicizia con Alfieri e Parini e diresse il Monitore italiano (giornale soppresso per la spregiudicatezza sull'operato dei francesi). Passò poi a Bologna dove pubblicò l'Ortis, romanzo idealmente autobiografico, espressione delle angoscie della sua giovinezza, ideali, speranze. Riprese le armi combattendo valorosamente a Trebbia, Cento, Novi e Genova dove ristampò l'ode a Bonaparte e compose l'ode A Luigia Pallavicini caduta da cavallo. e Genova dove ristampò l'ode a Bonaparte e compose l'ode A Luigia Pallavicini caduta da cavallo. A Firenze (1800) conobbe Isabella Concioni, A Milano (1802-3) Antonietta Fagnani Arese ( All'amica risanata). Questi amori arricchirono la trama dell'Ortis che fu pubblicato in edizione completa nel 1802. 1803 i 12 Sonetti e le Odi . Dal 1804 a 1806 visse nella Francia del Nord, capitano di fanteria. Conobbe Sofia Emerytt ebbe la lia Floriana. Comincia traduzione di Sterne di Viaggio sentimentale. Tornato in Italia Sepolcri 1806. Nel 1811 a Milano fa rappresentare la tragedia Aiace, insuccesso perché i nemici vi videro allusioni antinapoleoniche. '12-'13 scrisse il suo più grande capolavoro, le Grazie e nel '13 la terza tragedia Ricciarda. Dopo sconfitta di Napoleone a Lipsia torna a Milano ma il 31 Marzo 1815 si recò in esilio volontario prima in Svizzera (discorsi della servitù d'Italia) e poi in Inghilterra. Gli ultimi anni passioni infelici, difficoltà e economiche, compose saggi critici su Dante, Tetrarca e Boccaccia. Morì in miseria nel 1827 a Turnham Green. Nel '71 le ossa furono sepolte a S. Croce, Firenze, accanto alle tombe dei grandi citati nei Sepolcri.



Sepolcri

  • Non è tecnico, si allontana dalla melodia arcaica,versi sono pensati,si coglie una certa umanità nella stesura.
  • Carme in endecasillabi (in sillabe) sciolti(non in rima),295 versi. 8 capoversi:hanno un contenuto argomentativi anche se collegati fra loro.
  • Dedicato ad Ippolito Pindemonte: tradusse l'Odissea, preromantico, scrisse poesie campestri e i cimiteri.
  • Motivo occasionale dedica:editto di Saint-Cloud (1804) in Italia 1806 anno di stesura; in base al quale i morti dovevano essere sepolti fuori dalla città, in luoghi pubblici, senza distinzione di ceti. Lapide uguale per tutti,revisionata e approvata da un magistrato.
  • Accesa discussione tra i due da cui ne esce una convinzione per la quale F. fu grato a P.Nel 1807 il carme fu ristampato con la lettera che P. scrisse a F. per ringraziarlo della dedica i Sepolcri. Il vero motivo muove da concezioni più profonde,attraverso il sentimento maturato nel tempo (Ortis, odi, Sonetti)

*mosso dalla bellezza della vita (esaltazione)

*mosso dai valori della vita, della storia (come rom.) e della poesia(esternatrice)

ma si trova in contrasto con la realtà, per questo si rifugia nelle illusioni che   

concretizza nella poesia. Nel carme regna l' armonia e l' equilibrio.





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