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Ugo Foscolo - Ultime lettere di Jacopo Ortis

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Ugo Foscolo nasce il 6 febbraio 1778 a Zante. La discesa di Napoleone accende il suo entusiasmo politico, ma il Trattato di Campoformio fa nascere in lui un atteggiamento antifrancese.

Ultime lettere di Jacopo Ortis

Romanzo epistolare.

Versione apocrifa di Sassoli.

Raccolta ordinata delle lettere indirizzate da Jacopo all'amico Lorenzo Alderani fra l'11 ottobre 1797 e il 25 marzo 1799.

Lettere indirizzate all'amata Teresa.



Incipit: Trattato di Campoformio. J animato da ferventi ideali patriottici e deluso da Napoleona si ritira sui Colli Euganei, dove si innamora di Teresa. Cerca di dominare la passione allontanandosi e viaggiando per l'Italia (Milano, Parini; Ventimiglia, meditazione pessimistica sulla storia e sulla società).

Rapporto con il Werther di Goethe.

Originalità: taglio autobiografico. Proietta il suo carattere impetuoso e passionale e le esperienze politiche e sentimentali.

Modello eroico alfieriano (J incapace di compromessi e mediazioni, votato a valori assoluti destinati a essere frustrati al cospetto della realtà quotidiana.

Strozzatura della cultura illuministica: è venuta meno ogni fiducia nei valori civili e nella storia. La storia è vissuta come trionfo della forza e come mancanza di disegno e finalità, ovvero come territorio dominato dal caos e dall'irrazionalità.

Dell'illuminismo assume il materialismo meccanicista, per rivolgerne le conseguenze contro ogni possibile armonizzzione del reale.

Senso della vanità e la mancanza di significato.

Un oscuro turbamento irrazionele trasforma la fedeltà nei valori in rovina e autodistruzione. Questa forza irrazionale si esprime negli stati d'animo eccessivi e nella reattività immediata del protagonista.

Eleminti preromantici dell'Ortis: taglio suggestivo del racconto, seppur lontano dal Romanticismo, infatti vi è il rifiuto dei miti della Provvidenza e del progresso.

Tema del sacrificio: la morte di J assume i connotati cristologici del sacrificio di redenzione. È però un sacrificio di dubbia efficacia perché è venuta meno la possibilità stessa di un riscatto.

Due illusioni fra loro correlate: l'amore (Teresa, con la sua promessa impossibile) e la poesia.

Poesia ha il compito di unificare i contrasti interiori del soggetto, di purificarne le passioni e di trasmettere un senso di equilibrio.

Possibilità di equilibrio è indicata in Lorenzo, ulteriore e possibile alter ego del poeta. Nel distacco di L parlano il distacco autoironico e la lezione relativistica del modello sterniano (confluirà poi nel mito di Didimo Chierico).

Mito della giovinizza. L'impossibilità di J di uscire dalla giovinezza è un rifiuto radicale della realtà storica ed esistenziale. Il suicidio del personaggio non vale da catarsi per l'autore. Il mito della giovinezza lascia il posto ai miti di rinuncia, di distacco, di perdita, il mito dell'esilio, il mito della tomba.

Manca il senso dell'azione e dell'intreccio. L'interriorità è l'unico oggetto veramente a fuoco, più detto che rappresentato (come nella lirica). Procedere frammentario e discontinuo, per accensioni e quadri distaccati.

La sintassi è percorsa dalle emozioni del narratore-protagonista; strutture paratattiche, esclamazioni, reticenze, interrogazioni, incisi. Rapporto con il lettore che non richiede ammirazione ma adesione e complicità.

Foscolo traduttore

Il rapporto con la cultura classica e con i moderni si concretizza in un'inesausta attività di traduttore.

Mira a restituire con scrupolo filologico la verità espressiva.

Traduce alcuni canti dell'Iliade

Traduce Lucrezio

Tendenza foscoliana ad assumere intimamente il testo da tradurre: tradurre non significa svolgere un mestiere per gli editori e per il pubblico, ma assumere e rivivere per sé la ricchezza dell'originale, nutrendosene.

Traduce Sterne, che influenza la scrittura foscoliana incoraggiandola alla brillantezza, all'autoironia, al gusto del paradosso e della canzonatura, alla discontinuità sintattica.

I sonetti e le odi

Prove giovanili di gusto arcadico, pariniano e alfieriano, costituite da canzonette, anacherontiche, elegie, odi.

Diseguale produzione minore della maturità, con sermoni e poemi.

Modelli: Petrarca, Alfieri, Parini

Il canzoniere assomma a dodici sonetti (lezione alfieriana e di Dalla Casa) e due odi (lezione pariniana).

Odi

a.  Ode A Luigia Pallavicini caduta da cavallo: si ricollega al gusto elegante del settecento arcadico

b.  Ode All'amica risanata: più intensa e personale. Qui la bellezza della donna sprigiona un indefinibile turbamento sensuale. Si percepisce l'esistenza di una realtà. I significati, costretti ad offrirsi nelle cifre del mito e dei riferimenti colti. Tutto corrisponde ad una finalità complessiva, che assegna il significato dela scrittura non alla rappresentazione realistica delle cose, non alla manifestazione sincera degli affetti, ma al canto del poeta. La bellezza della dona corrisponde alla bellezza della poesia, che della prima è lo specchio (o coscienza) e opportunità di durata.

Sonetti

a.  Temi vari: motivo amoroso; tematiche politico-culturali; tendenza all'autoritratto.

b.  Meccanismo della psicologia foscoliana e della sua vocazione poetica: collocati sotto l'insegna della tensione del conflitto. L'io muove guerra al mondo.

c.  Alla sera: aspirazione all'equilibrio e alla pace e il tempestoso spirito guerriero. Sospesa l'intensa carica d'energia e l'irrequietezza dellla psicologia del'autore, sotto l'effetto d'attrazione del nulla e della morte, i cui emblemi sono rappresentati come uniche opportunità di serenità e apamento.

d.  A Zacinto: fonde motivi biografici (l'esilio, la sventura) con motivi mitici (Ulisse).

e.  Alla Musa: trasforma il tema del'ispirazione e dell'arte in un intenso dato esistenziale.

f.  In morte del fratello Giovanni: stabilisce fra il poeta e il fratello defunto un legame fondato sulla sventura e sulla comune necessità di trovare conforto nella tomba.

Le Grazie

Confronto diretto e appassionato con il presente: produzione civile.

Fuga verso un0idea astorica e assoluta dell'arte: scrittura raffinata ma con il rischio della gratuità.

Elaborazione lunga e complessa (tra il 1812 e il 1813).

Visione pessimistica della storia.

Frammentarietà: parte in qualche misura del suo progetto, ma anche imitazione dello stato prevalentemente mutilo e frammentario della tradizione poetica greca.

Tre inni distinti ma correlati: tre momenti emblematici della civiltà umana.

a.  Venere: civiltà intesa come coscienza e culto della bellezza. L'allegoria del primo inno rappresenta la nascita della civiltà nella Grecia classica.

b.  Vesta: il Rinascimento italiano e la bellezza perduta. Matura e molteplice bellezza della civiltà italiana. Esaltazione dell'Umanesimo rinascimentale: l'equilibrio e l'armonia sono valori perduti da imitare e contemplare con nostalgia.

c.  Pallade: perdita nel presente dei valori rappresentati dalle Grazie.

"Il velo delle Grazie": conferma il valore insostituibile della poesia e della bellezza. Dietro la celebrazione della bellezza vi è il rimpianto per il tramontante prestigio sociale dei poeti.

Disomigeneità: Foscolo si allontana dal definire le linee generali della struttura. Numerosi frammenti.

Difficoltà filologica e difficoltà di provvedere a un'edizione critica dell'opera.

I rischi di attualizzazione del frammentismo delle Grazie: farne un poema tradizionalmente inteso, quasi un poema allegorico sul modello di quello dantesco; rischio di attualizzarlo in chiave simbolistica e novecentesca.

Ambizioso progetto complessivo: poema in prospettiva politica e civile che parlasse delle misere condizioni dellItalia e disegnasse l'evoluzione della civiltà umana nella sua interezza.

Il mito e la clasicità: modelli emotivi e culturali che definiscono le coordinate di una civiltà e ne sottolineano l'inesorabile perdita

La poesia delle Grazie è lontana dal realismo.

Lo stile e la metrica: musicalità suadente, endecasillabo sciolto

Non c'è solo l'esaltazione della bellezza e del suo potere rasserenante, ma anche il sentimento tragico della negatività del presente e della precarietà della condizione umana. Sfondo pessimistico. Utopia estetica: bellezza basti a dare coerenza al passato dell'uomo, riscatto al suo corrotto presente, senso al futuro incerto.

Scrittura: classica, dotta e letteraria. È inautentica e al tempo stesso di un'inquieta modernità.

Dei Sepolcri

Importanza dell'estensione all'Italia dell'editto di Saint-Cloud, che regolamentava le pretiche sepolcrali ispirandosia criteri igienici e di egualitarismo sociale.

Definiti come "carme", significato classico di genere di poesia impegnata e solenne

"epistola", poiché vi è un destinatario preciso, il poeta Pindemonte

"poemetto filosofico", benchè vi manchi del tutto l'elemento narrativo

Innovazione: intento dimostrativo, nel procedere per argomentazioni ed esempi, per via filosofica. Carica attualizzante, nel rapporto fra passatoe presente.

295 endecasillabi sciolti, diviso in quattro parti

a.  Prima parte (vv. 1-90)

Tema dell'utilità delle tombe e dei riti. Dal punto di vista materialistico e laico, inutili. Senso legato alla dimensione sociale dell'uomo, prolungano la vita attraverso la memoria.

La morte non è uguale per tutti e non rende tutti uguali.

Respinge la distinzione classicista contro cui si battevano i provvedimenti rivoluzionari, per un criterio di meriti culturali e civili.

b.  Seconda parte (vv. 91-l50)

Ricognizione dei vari usi e delle varie concezioni sviluppate nel corso della civiltà umana.

Esecrato il modllo cattolico medioevale e controriformistico: presenta la morte in modo angoscioso e comunica ai superstiti un sentimento di terrore.

Idealizzato il modello antico delle civiltà classiche. Inghilterra: illusione benefica e positiva. Italia: lusso delle tombe ricorda angosciosamente la morte.

c.  Terza parte (vv. 151-212)

Rapporto tra significato privato e significato pubblico della morte e dei riti collegati.

Santa Croce: tombe sono la memoria del passato che esse rappresentano e da cui riparte il riscatto italiano, sia in senso politico che civile e culturale.

L'esempio di Alfieri

Il senso della morte: senso storico e terreno (battaglia di Maratona)

d.  Quarta parte (vv. 213-295)

Valore morale della morte, che compensa le ingiustizie della vita, riconoscendo i meriti dei virtuosi e garantendo loro la gloria meritata.

Le tombe son un simbolo di civiltà in quanto segni di continuità e durata.

L a funzione della poesia è di celebrare le virtù presenti e antiche e di conservare il ricordo anche dopo che i segni materiali da esse lasciati sono stati dispersi da tempo.

Riferimnento alla caduta di Troia: diventa eterna nel ricordo grazie alla poesia di Omero.

Il tema centrale è quello dei sepolcri, dominante soprattutto nella tradizione preromantica inglese.

a.  In Foscolo manca il senso religioso degli inglesi perché indica che l'ispirazione della propria poesia non è religiosa ma civile e politica.

b.  Tema strategico poiché è in gardo di coinvolgere i principali nodi problematici della sua ricerca.

c.  È un tema all'incrocio di altri temi: materialismo, significato della civiltà e della poesia, la concezione storica dell'Italia e le possibilità di riscatto, l'identità individuale e sociale del poeta.

d.  La forza operosa è la forza inarrestabile della materia




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