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Biodiversità in pericolo: la sesta estinzione

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Biodiversità in pericolo: la sesta estinzione

La biodiversità, che Shakespeare definiva "l'infinito libro dei segreti della natura", è l'insieme degli animali e delle piante, e di tutti gli altri esseri viventi che popolano il nostro pianeta. Oggi stiamo combattendo per difendere la biodiversità, gravemente in pericolo. Alcuni ricercatori hanno, infatti, previsto che per la fine del secolo potrebbero essere in pericolo di estinzione circa il 50% della flora e della fauna terrestre. Si pensi che 1100 specie di uccelli su 10mila esistenti rischia di estinguersi, quasi l'11% e la maggioranza di questi non arriverà alla fine del secolo. Ma anche per le piante la situazione è tutt'altro che piacevole, infatti, una pianta su otto rischia di sire. E' come un'epidemia a livello mondiale, dove tutti sono coinvolti, ovunque essi siano. Da 540 milioni di anni, ovvero della sa della vita pluricellulare, una percentuale di estinzione talmente alta è avvenuta solo cinque volte, per il verificarsi di catastrofi naturali, come la caduta di una meteorite, o il calo improvviso della temperatura a livelli bassissimi. Da 65 milioni di anni la Terre non aveva avuto il problema di un'estinzione; ma oggi la "sesta estinzione" non è causata da una catastrofe, ma dagli uomini. I nostri palazzi, le nostre strade, il disboscamento, l'inquinamento dei fiumi, il buco dell'ozono, il sovrapopolamento sono le cause della morte di migliaia di specie. Ma dopo l'estinzione non si potrà più tornare indietro, non siamo in un film: il processo è definitivo. Dovremmo aver cura di quelle specie che si trovano accanto a noi. Spesso possiamo fare qualcosa per rallentare o bloccare questo processo per alcune specie, ma altre sono state già condannate, dopo una breve agonia, alla morte e l'uomo non può che restare impotente ed attonito. In molte isole le specie locali, di flora indigena, si sono estinte e sono state sostitute da quelle portate dai coloni Europei più di 300 anni fa. E oggi sarebbe impossibile ristabilire quella flora, perché l'habitat naturale fu distrutto dai colonizzatori, tanto che i botanici lo trovarono già irrimediabilmente rovinato. Su alcune isole si trovano specie endematiche, ovvero che vivono solo in quel determinato luogo, e sono esemplari rari, facilmente sopraffatti da altre piante estranee al loro habitat. Molte piante ancora non classificate forse andranno perdute per sempre, e con esse andranno persi dei possibili farmacie delle sostanze chimiche. Riusciranno gli uomini a risolvere questo problema?






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