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I piloni di Coazze - I piloni di Coazze uno ad uno



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I piloni di Coazze



I piloni vengono chiamati anche edicole o capitelli. Essi sono dei parallelepipedi verticali. I più semplici hanno quattro falde su cui appoggia la nicchia con in punta una croce di ferro battuto. Spesso, nella nicchia, viene rafurata la Madonna con Gesù in braccio; attorno venivano rafurati dei santi, soprattutto San Michele Arcangelo.

Nella volta a botte si possono trovare gli affreschi di una colomba, simbolo dello Spirito Santo che scende sul bambino.

Per riconoscere, tra i tanti affreschi dei piloni, l'Ucifero, esso veniva rafurato con in mano la bilancia del bene e del male o della giustizia e dell'ingiustizia.

Nel paese di Coazze si possono trovare 86 piloni con un complesso di 130 affreschi.

I piloni sono un documento storico ed artistico molto importante per i contadini.

I pittori, pur essendo persone non tanto istruite, riuscivano ad esprimersi bene, attraverso gli affreschi.



I piloni di Coazze uno ad uno




Pilone di Dandalera

A Dandalera, località di Coazze, si può trovare un pilone.

Sulla facciata destra si può riconoscere San Maurizio, patrono della chiesa dell' Indritto; la croce che ha sul petto è trifogliata, cioè le sue punte sembrano foglie ed il vessillo, posto dietro a San Maurizio è rosso.

Questo pilone è abbastanza malconcio, ma robusto.

Nella nicchia c'è la Madonna con Gesù e di fianco, inginocchiato, è rafurato un Santo pregante.


Il 'Pipiün'

Questo pilone si trova su un costolone tra Cervelli e  Ciargiour .

Da lassù si vede un bellissimo panorama.


Pilone del Ciargiour di mezzo

Questo pilone è tutto completo, però ai suoi piedi sono stati dipinti falsi mattoni che gli danno un brutto aspetto. Su un lato è rafurato San Francesco. Sopra ad esso c'è una scritta non del tutto decifrabile, perché il pittore ha posto alcune lettere al contrario.

Nella nicchia è rappresentata, su uno sfondo giallo, la Madonna.


La cappella del Ciargiour

La cappella del Ciargiour ha una storia molto importante, perché è stata costruita sul tragitto nel quale, in passato, si passava per andare ai Picchi del liaio.

Essendo pericolante, è stata ristrutturata.

All'interno è azzurra con tre statuette rafuranti la Madonna.


Sul tragitto di Forno

Per andare a Forno, di fianco ad un praliccio, è situato un pilone tutto malandato.


Pilone di Annenghi

Il pilone di Annenghi è situato sopra Borgata Prialli ed ha una decorazione con un crocifisso.



Pilone di Borgata Prialli

Tre anni fa, in un prato ben tenuto e vicino ad un albero sorgeva un pilone.

Adesso, di fianco a questo pilone, l'albero non c'è più ed il prato è stato abbandonato.


Secondo pilone sul tragitto di Sellery

Questo pilone è costituito in gran parte da pietra viva.


Prima di Douganera

Prima di Douganera c'è un  pilone con sotto un magnifico panorama.


Pilone dell'Alpe Palé

All'Alpe Palé c'è un pilone molto piccolo e grazioso costruito in cemento dalla famiglia Rege, proprietaria della cascina a fianco.

Al posto degli affreschi è stata posizionata un statuetta rafurante la Madonna di Lourdes.


Pilone dell'Alpeggio inferiore di Giaveno (Piangorreto)

Nell'Alpeggio inferiore di Giaveno, chiamato in passato Piangorreto, è situato un pilone con uno stile di apertura a forno. All'interno è rafurata la Madonna di Loreto ovvero la Madonna nera.


Pilone dell'Alpeggio superiore di Giaveno

Il pilone dell'Alpeggio superiore di Giaveno è stato costruito nel 1942 da Giovanni Rege.

Questo pilone è di stile alpino.


Ceppo di pietra in ricordo dei caduti Giacone

Sotto la Giaconera c'è un ceppo in pietra costruito in ricordo dei caduti Giacone che, nel periodo della seconda guerra mondiale, vennero uccisi dai nazisti durante un pranzo.





Lavoro eseguito dal sig. Monteferrari

Il signor Monteferrari ha scritto un libro con tutte le 130 fotografie dei piloni di Coazze.

Per fare questo libro ha diviso la zona di Coazze in quattro parti:

a)  zona centrale di Coazze e dintorni



b)  Cervelli ed Indritto

c)  Borgata Brando, Val Sinera, bacino dell'Ollasio


Inoltre ha fatto per ogni pilone una scheda di riconoscimento che consisteva in:

a)  foto del pilone

b)  autore

c)  luogo











































































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